Produzione: CBS
Origine: USA
Anno: 2013/2014
Anno: 2013/2014
Episodi: 24
La trama (con parole mie): la squadra
del BAU capitanata da Hotchner prosegue nelle indagini che la
conducono da una parte all’altra degli States seguendo piste che portano i suoi componenti alla scoperta di efferati delitti ed
inquietanti serial killers.
Seguiti da un nuovo referente interno
dell’FBI e come sempre pronti a sacrificare anche gran parte della
loro vita privata per rendere più sicure quelle dei comuni
cittadini, Rossi, Morgan, Reed, Garcia, Blake e JJ si troveranno a
confrontarsi con abissi sempre più profondi all’interno della
psiche umana e perfino con la corruzione di un’intera stazione di
polizia.
Riusciranno ad uscirne indenni, e soprattutto a guarire dalle ferite invisibili che il lavoro di profiler lascia?
Riusciranno ad uscirne indenni, e soprattutto a guarire dalle ferite invisibili che il lavoro di profiler lascia?
Da anni, ormai, Criminal minds
rappresenta, qui in casa Ford, il meglio che i serial televisivi “di
massa” possano offrire quando si tratta di materia da morti
ammazzati, una spanna sopra le innumerevoli incarnazioni di CSI e
tutti i prodotti nati a seguito del successo di quest’ultimo.
Senza dubbio non stiamo parlando di
qualcosa che possa raggiungere il livello di Capolavori come TwinPeaks o pietre miliari come il recente True detective, eppure il
lavoro svolto attorno e sui membri dell’Unità comportamentale di
Quantico continua ad essere solido e perfetto per un intrattenimento
a tutto tondo, con la sua buona dose di tensione, azione e
riflessioni postume: al nono giro di boa, dunque, Criminal minds
continua ad uscire bene dalla visione, senza stancare e, soprattutto,
mantenendo intatto l’interesse del pubblico per i suoi protagonisti
– interessante notare come, nel corso di quest’annata, quasi
tutti gli attori si siano cimentati anche come registi di singoli
episodi – e la loro evoluzione – nella parte centrale della
season spiccano, infatti, puntate incentrate sull’uno o l’altro
membro del team, le loro scelte, il passato o il futuro -.
Come se tutto questo – ed il bene che
io e Julez continuiamo a volere al titolo in questione – non
bastasse, nel corso dei ventiquattro episodi si trovano almeno quattro
degni di essere annoverati tra i migliori della serie, in particolare
i due – peraltro appaiati – dedicati alla famiglia che si ritrova
sotto indagine per i cadaveri sepolti nel giardino della sua
proprietà e alle telefonate anonime cui fanno seguito le sparizioni
e gli omicidi di bambini, vere e proprie chicche non soltanto di
entertaiment puro – come in questi casi dovrebbe essere – ma di
ritmo e soprattutto domande che sorgono a visione conclusa.
Per un appassionato di profiling e
serial killer come il sottoscritto, e da padre – cambia davvero
tanto la prospettiva rispetto alla vita e ai suoi risvolti più
drammatici, una volta genitore – trovarsi a riflettere su sistemi
più o meno massimi grazie a quella che è considerata – ed è da
considerare – come una serie popolare ed assolutamente senza
pretese alte è segno della grande validità della serie stessa,
sempre pronta non solo ad appassionare e proporre casi che possano
catturare l’attenzione ma anche a ricordare al pubblico,
occasionale e non, quanto ancora esista di sconosciuto a proposito della
parte più oscura della nostra anima, la stessa all’interno della
quale albergano, hanno albergato ed albergheranno le pulsioni che
portano individui in tutto e per tutto simili a noi – almeno
all’apparenza – in predatori che, in base ad un personale ed
insindacabile giudizio, del Destino o di chissà cos’altro,
finiscono per disporre delle loro vittime neppure si trattasse di
antiche divinità o improvvisati messia.
Accanto ai pensieri suscitati dagli
argomenti trattati – sviscerati con altro piglio ma partendo da
riflessioni simili dal già citato True detective – rimane la
curiosità rispetto a quello che accadrà alla squadra ora coordinata
da un supervisore che lascia ai suoi membri una libertà sicuramente
maggiore rispetto a quella concessa dalla donna che l’aveva
preceduto - Erin Strauss, morta alla fine della stagione precedente –
e a seguito dell’abbandono di uno dei suoi membri, che lascia
aperti nuovi spiragli per il futuro e per new entries – o comeback
– sulla carta decisamente interessanti.
Senza dubbio, Hotchner e soci
continueranno a battere i sentieri più oscuri della psiche.
E con altrettanta sicurezza, qui al
Saloon continueremo a seguire le loro orme.
MrFord
"My mother was a witch, she was burned alive.
Thankless little bitch, for the tears I cried.
Take her down now, don't want to see her face
all blistered and burnt, can't hide my disgrace."
Thankless little bitch, for the tears I cried.
Take her down now, don't want to see her face
all blistered and burnt, can't hide my disgrace."
Metallica - "Am I evil?" -
Questo è uno di quei serial che mi dispiace veramente di non aver seguito,c'era un periodo in cui lo facevano in preserale/prima serata,ne vedevo qualche episodio qua e là,ma doveva essere davvero interessante seguirlo continuativamente,con tutte le varie sottotrame ...poi è incominciato ad essere troppo avanti per dire "lo riprendo dall'inizio" :( già sono impantanata con i recuperi di Breaking bad....peccato!
RispondiEliminaRecuperare le serie tv arretrate è sempre un'impresa, ma non è detto che prima o poi il tempo non si trovi!
EliminaChissà!Tipo se da Febbraio sono disoccupata davvero,potrei sfruttare le tonnellate di tempo libero per recuperare questa e Lost.Almeno un lato positivo ;) !!!!
EliminaLost è un recupero che andrebbe fatto, tempo libero o no! Questo è sicuramente, invece, un buon passatempo!
Eliminaquesta serie ormai la segui più solo tu. penso che pure gli attori si siano stufati di vederla. :)
RispondiEliminaford, sei proprio fedele come un cane.
e infatti io e i cani non andiamo molto d'accordo...
Ieri ero uno scimmione, oggi un cane: chissà cosa diventerò domani! ;)
Eliminatra i tantissimi gialli che seguo in tv, questo è decisamente quello che prediligo in assoluto... merito del dottor Reed e del detective Hotchner
RispondiEliminaPersonalmente questa serie non è tra le più belle fatte, ma ha comunque regalato gran bei momenti
Verissimo: non la miglior serie del panorama televisivo, ma comunque un prodotto ottimo.
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