Regia: Stanley Kubrick
Origine: USA, UK
Anno: 1980
Durata: 116' (146')
La trama (con parole mie): Jack Torrance, uno scrittore al lavoro su un nuovo romanzo, accetta l'incarico come custode per la stagione di chiusura dell'Overlook Hotel, una struttura isolata tra i monti, approfittando della cornice per trovare il tempo e la concentrazione adatti per mettersi alla scrivania. Con lui ci sono la moglie Wendy ed il figlio Danny, bambino estremamente sensibile ed in grado di percepire qualcosa che va ben oltre questo mondo, uno "shining" che gli permette di oltrepassare un confine invisibile e che fin dal primo incontro lega il piccolo ad un veterano dell'Overlook, il cuoco Dick Halloran.
I Torrance rimangono dunque soli, ma dopo un inizio nella perfetta normalità l'equilibrio finirà per spezzarsi, terribili visioni cominceranno a tormentare Danny e Jack darà segni sempre più evidenti di una follia omicida che già in passato segnò il destino dell'Hotel.
Esistono pellicole che non avrebbero neppure bisogno di presentazione, recensioni o post che le introducano al pubblico, tanto famose e note sono rispetto alla massa da blockbuster o ai radical chic di nicchia estrema: Shining è senza dubbio una di esse, ennesima prova straordinaria del Maestro Stanley, che con l'inizio degli anni ottanta si cimenta in un genere che ancora non aveva toccato lasciando un segno profondo di quello che sarebbe stato il suo passaggio.
Adattando e rimaneggiando di molto l'omonimo romanzo di Stephen King - che non apprezzò, folle, la versione kubrickiana, sceneggiando di persona una trasposizione orribile e di stampo televisivo una quindicina d'anni dopo -, il vecchio Stan regala all'audience un film che è l'ennesima sinfonia, un gioco di simmetrie ed un manuale di tecnica cucito come un vestito addosso ad una riflessione sul Male e la sua presenza nel cuore dell'Uomo.
Il Jack Torrance di Nicholson - che regala un'interpretazione unica e straordinariamente sopra le righe - è lampi di follia alternati ad una sorniona quiete che dalla bottiglia porta il protagonista ad affrontare se stesso ed il Tempo - quasi fossimo in una versione distorta e sanguinosa del finale di 2001 -, un lupo neppure troppo celato alla caccia dei due agnelli - la moglie Wendy, una Shelley Duvall che dovette affrontare un esaurimento nervoso proprio a seguito della lavorazione del film, ed il piccolo Danny - nel cuore di un labirinto dell'anima che avrebbe esaltato anche il genio di un altro grande Maestro, David Lynch.
Ricordo quanto, da bambino, questo film riuscisse a terrorizzarmi, mescolando l'espressività inquietante del giovanissimo "Doc" di fronte alle visioni scatenate in lui dall'Overlook e alle sue quasi coetanee uccise e fatte a pezzi dal padre in una situazione speculare alla sua tempo prima, il sangue a fiumi pronto ad invadere i corridoi del gigantesco albergo e le lunghe carrellate incollati al triciclo dello stesso Danny, una sorta di danza attorno ai segreti della stanza duecentotrentasette.
Ancora oggi la visione di Shining riesce a turbare e lasciare libero più di un brivido a scorrere lungo la schiena, fino alla base del collo, eppure con il tempo - o all'interno del Tempo - l'ennesimo colpo di genio del Nostro è divenuto più terrificante di quanto non l'avessi visto allora, con gli occhi e l'ingenuità di un ragazzino alla ricerca del terrore e dello spavento: Shining è una lotta per la sopravvivenza, il confronto - pur se esasperato - tra l'innocenza e la freschezza e l'oscurità ed una maturità distorta, il ritratto perfetto di quanto accadde, accade e purtroppo accadrà in tanti Overlook anche e decisamente più circoscritti dell'immensa struttura che Jack progressivamente assume come suo personale territorio di caccia.
Shining è un quadro allucinato e disperatamente reale di quello che è il Male pronto a divorare non soltanto chi lo porta dentro, ma anche e soprattutto le prime vittime possibili, una sorta di versione esplosiva su pellicola dell'incontro tra la psicologia e la violenza domestica: la furia di Torrence, che da "il mattino ha l'oro in bocca" a "sono il lupo cattivo" ferisce con le parole e con l'accetta, è una tempesta che non risparmia nessuno, neppure colui che la scatena, risucchiato in un maelstrom di epoche e visioni che si incrociano andando a formare un ponte che passa dalla velocità di curvatura del già citato 2001 alle inquietanti atmosfere che saranno proprie dell'ultima, grande prova del Maestro, vent'anni dopo questa ennesima perla regalata alla settima arte.
E nelle svolte incrociate del cuore nero della nostra umanità, Kubrick non risparmia nulla ai suoi spettatori, sempre pronto - pur se, in questo caso, avvalendosi di meno ironia del solito - a ricordare che le antiche leggende spesso sono ritratti di contemporanee verità volutamente celate per la paura di scoprire quanto terribili e predatori possiamo indiscutibilmente essere o divenire.
Shining è la paura.
L'orrore, per citare un altro grande Capolavoro del Cinema.
L'orrore del Tempo, di una mente vuota che è l'anticamera di un cuore di tenebra, del sangue versato tra le mura domestiche, dei vecchi miti che vedono genitori divorare i propri figli e lupi banchettare con gli agnelli.
"The silence of the lambs", come si dirà una decina d'anni dopo.
E non tutti gli agnelli hanno uno shining pronto a difenderli.
Resta solo da sperare che visioni come questa possano risvegliarlo in cui non ha ancora avuto la possibilità di mettersi in salvo.
Adattando e rimaneggiando di molto l'omonimo romanzo di Stephen King - che non apprezzò, folle, la versione kubrickiana, sceneggiando di persona una trasposizione orribile e di stampo televisivo una quindicina d'anni dopo -, il vecchio Stan regala all'audience un film che è l'ennesima sinfonia, un gioco di simmetrie ed un manuale di tecnica cucito come un vestito addosso ad una riflessione sul Male e la sua presenza nel cuore dell'Uomo.
Il Jack Torrance di Nicholson - che regala un'interpretazione unica e straordinariamente sopra le righe - è lampi di follia alternati ad una sorniona quiete che dalla bottiglia porta il protagonista ad affrontare se stesso ed il Tempo - quasi fossimo in una versione distorta e sanguinosa del finale di 2001 -, un lupo neppure troppo celato alla caccia dei due agnelli - la moglie Wendy, una Shelley Duvall che dovette affrontare un esaurimento nervoso proprio a seguito della lavorazione del film, ed il piccolo Danny - nel cuore di un labirinto dell'anima che avrebbe esaltato anche il genio di un altro grande Maestro, David Lynch.
Ricordo quanto, da bambino, questo film riuscisse a terrorizzarmi, mescolando l'espressività inquietante del giovanissimo "Doc" di fronte alle visioni scatenate in lui dall'Overlook e alle sue quasi coetanee uccise e fatte a pezzi dal padre in una situazione speculare alla sua tempo prima, il sangue a fiumi pronto ad invadere i corridoi del gigantesco albergo e le lunghe carrellate incollati al triciclo dello stesso Danny, una sorta di danza attorno ai segreti della stanza duecentotrentasette.
Ancora oggi la visione di Shining riesce a turbare e lasciare libero più di un brivido a scorrere lungo la schiena, fino alla base del collo, eppure con il tempo - o all'interno del Tempo - l'ennesimo colpo di genio del Nostro è divenuto più terrificante di quanto non l'avessi visto allora, con gli occhi e l'ingenuità di un ragazzino alla ricerca del terrore e dello spavento: Shining è una lotta per la sopravvivenza, il confronto - pur se esasperato - tra l'innocenza e la freschezza e l'oscurità ed una maturità distorta, il ritratto perfetto di quanto accadde, accade e purtroppo accadrà in tanti Overlook anche e decisamente più circoscritti dell'immensa struttura che Jack progressivamente assume come suo personale territorio di caccia.
Shining è un quadro allucinato e disperatamente reale di quello che è il Male pronto a divorare non soltanto chi lo porta dentro, ma anche e soprattutto le prime vittime possibili, una sorta di versione esplosiva su pellicola dell'incontro tra la psicologia e la violenza domestica: la furia di Torrence, che da "il mattino ha l'oro in bocca" a "sono il lupo cattivo" ferisce con le parole e con l'accetta, è una tempesta che non risparmia nessuno, neppure colui che la scatena, risucchiato in un maelstrom di epoche e visioni che si incrociano andando a formare un ponte che passa dalla velocità di curvatura del già citato 2001 alle inquietanti atmosfere che saranno proprie dell'ultima, grande prova del Maestro, vent'anni dopo questa ennesima perla regalata alla settima arte.
E nelle svolte incrociate del cuore nero della nostra umanità, Kubrick non risparmia nulla ai suoi spettatori, sempre pronto - pur se, in questo caso, avvalendosi di meno ironia del solito - a ricordare che le antiche leggende spesso sono ritratti di contemporanee verità volutamente celate per la paura di scoprire quanto terribili e predatori possiamo indiscutibilmente essere o divenire.
Shining è la paura.
L'orrore, per citare un altro grande Capolavoro del Cinema.
L'orrore del Tempo, di una mente vuota che è l'anticamera di un cuore di tenebra, del sangue versato tra le mura domestiche, dei vecchi miti che vedono genitori divorare i propri figli e lupi banchettare con gli agnelli.
"The silence of the lambs", come si dirà una decina d'anni dopo.
E non tutti gli agnelli hanno uno shining pronto a difenderli.
Resta solo da sperare che visioni come questa possano risvegliarlo in cui non ha ancora avuto la possibilità di mettersi in salvo.
MrFord
"I, I can't get these memories out of my mind,
and some kind of madness has started to evolve.
(ma-ma-ma-ma-ma-ma-ma...)
I, I tried so hard to let you go,
but some kind of madness is swallowing me whole, yeah
(ma-ma-ma-ma-ma-ma-ma...)."
and some kind of madness has started to evolve.
(ma-ma-ma-ma-ma-ma-ma...)
I, I tried so hard to let you go,
but some kind of madness is swallowing me whole, yeah
(ma-ma-ma-ma-ma-ma-ma...)."
Muse - "Madness" -
Monumentale,capisaldoso,storiagloriae manifattura del cinema dalla prima all'ultima inquadratura ma..
RispondiEliminaUno dei suoi che meno apprezzo,personalmente...
Ciononostante riprova pazzesca di quanto il Maestro potesse maneggiare qualsivoglia genere e farne capolavori,mica pizza & fichi,cioe'.
Grandissimo sfoggio di grandissima tecnica, e perfetta sintesi del Male nell'Uomo, eppure neppure per me uno dei favoriti.
EliminaMa restiamo comunque oltre. Del resto, è Kubrick.
Inquietante.
RispondiEliminaNon credo che riuscirei a rivederlo.
+_O
EliminaStai dicendo che l'hai visto una volta sola??
Questo e'un film da Almeno 5-6 visioni,per una comprensione d'insieme nel dettaglio!
Effettivamente stavolta mi tocca stare con Giocher.
EliminaFilm che va visto e rivisto, considerate tutte le sfumature! ;)
ahiahiahiahiahi, Ford te devo tirà le orecchie, Shining per me è un capolavoro, fa accapponare la pelle, i 4 bicchieri li meritava eccome, proprio con shining ci metti tre bicchieri e mezzo? Non ci siamo hahaha è il mio horror preferito...:)
RispondiEliminaFilm grandissimo, ma a mio parere un passo indietro rispetto ai Capolavori dei giorni scorsi.
EliminaComunque una cosa da Olimpo del Cinema. ;)
ovviamente, io però avrei messo 4 bicchieri, parere mio eh? :D
EliminaCerto, è il bello del Cinema, avere opinioni discordanti!
EliminaIncredibile ma vero, pure stavolta io e Giocher concordiamo XD
RispondiEliminaRicordo che lo vidi da piccirillo, sul finire della terza media, subito dopo aver letto il libro di King. All'inizio non mi piacque perché troppo diverso dall'originale cartaceo, poi col tempo imparai ad apprezzarlo.
Però uno dei film della maturità del Maestro che mi piace meno, purtroppo. Pur considerandolo una pietra miliare.
Grande Giove! Qui finiamo nello stesso triclinio da simposio come il Ford e Kid!! 8D
Elimina_Tranquillo che si rimedia subito: la cosa migliore e' proprio la differenza dal cartaceo!
(Sapete tutti dell'annunciato seguito,si?)
Vi ci vedo bene sul triclinio, vestiti alla romana! ;)
EliminaIo, invece, faccio Spartacus! ;)
Grande film, indubbiamente, tecnicamente e non solo.
Ma anche per me non uno dei vertici assoluti del Maestro.
beh il cartaceo alla fine è gradevole proprio perché così orrendamente di cattivo gusto, per certi versi, le siepi semoventi erano qualcosa di davvero spassoso XD
EliminaLe siepi semoventi!? Non voglio neanche saperne!
EliminaSe non fosse per Shining, non sarei sulla blogosfera a straparlare. Bellodemamma!
RispondiEliminaSe non fosse per Shining, un sacco di gente non si sarebbe appassionata al Cinema: grazie Stanley! ;)
EliminaAll work and no play makes Jack a dull boy.
RispondiEliminaDopo It, questo è l'horror che ha segnato la mia infanzia. Jack è uno psicopatico eccellente.
Ci volevano 4 bicchieri!
Film fantastico, ma come dicevo sopra, secondo me un poco indietro rispetto ad altri Capolavori del Nostro.
EliminaResta comunque una pietra miliare.
4 bicchieri tutta la vita.
RispondiEliminail film più spaventoso e inquietante di tutti i tempi, ma d'altra parte cosa ne capisci tu di horror?
ti sei spaventato con il babau di sinister buahahah
nettamente superiore a tutti i più tradizionali orizzonti di gloria e barry lyndon del mondo, questo film è innovazione pura e ancora oggi appare modernissimo. a parte acconciature e vestiti 80s, inquietantissimi pure quelli, quasi quanto il tuo blog :)
spero che jack torrance venga a farti visita!
Spaventoso, inquietante e tecnicamente incredibile, eppure un passo indietro a molte altre perle del Maestro.
EliminaSublime, ma non un Capolavoro.
un film grandioso
RispondiEliminaresta per me un MISTERO imperscrutabile come l'Oscar l'abbia snobbato (credo che abbiano premiato R. Redford, regista assai banale)
comunque DIFFIDATE da chi dice di averlo visto e non essersi spaventato: NON E' SINCERO
Marco, quell'anno tra i candidati per il miglior film c'erano anche The elephant man e Toro scatenato, figurati.
EliminaE vince Gente comune, ricordi bene.
Clamoroso davvero.
A 5-6 visioni sono arrivato. L'ultima volta l'ho rivisto in versione originale (ancora più terrificante). In un documentario dietro le quinte si racconta che Shelley Duvall era stata portata sull'orlo di una crisi di nervi proprio da Kubrick esigentissimo che l'aveva ripetutamente e appositamente cazziata in maniera tremenda (genio anche in questo).
RispondiEliminaLa scorsa estate ad Amsterdam durante la visita alla mostra dedicata a Kubrick, quando sono entrato nella sala dedicata a Shining sono stato percorso più volte dai brividi dell'emozione: c'era la macchina da scrivere col foglio originale, il modellino del labirinto, i vestiti delle gemelline e l'ascia di Jack...
Sarà stato emozionante visitare la mostra: un passo in più verso il terrore di questo film incredibile.
EliminaGrande Maestro.
Uno dei rari casi in cui la versione cinematografica supera di gran lunga l'origine letteraria( e parlo da divoratore di libri di Stephen King che ardì definire questo film una bellissima macchina senza motore... a Stephen ...ma và và...) sull'abbinamento musicale io ci metterei questa :
RispondiEliminaAs the page is turned and the story's told
From the visions he had seen
The house on the hill with the haunting eyes that call
No one left when madness came out
To play its game
If you stay too long, you'll finally go insane
(The Shining , Black Sabbath) canzone che in questo momento sto facendo ascoltare al bradipino...i Black Sabbath bisogna insegnarglieli da piccoli...
Bradipo, grandi i Sabbath, e grande Kubrick, che prese un romanzo qualunque e ne fece una pietra miliare.
EliminaNon il suo migliore, ma migliore di quasi tutto il resto del Cinema.
un post da 10 bello, interessante e che mi trova completamente d'accordo... Sulle interpretazioni, sulla superiorità del film rispetto alla serie. Che bello vedere te ed il cannibale nuovamente in preda all'inimicizia! :D
RispondiEliminaMuchas gracias!
EliminaE concordo: è interessante ritrovarmi su una diversa linea di pensiero rispetto al Cannibale, cominciavo a preoccuparmi!
Il genere horror/thriller portato alle conseguenze più strabilianti. Un lento ed inesorabile soffocamento.
RispondiEliminaKing non so cosa si fosse bevuto. Io il romanzo l'ho letto più volte e non sarebbe potuto essere rappresentato in modo migliore.
Il film simbolo di un genere, King se ne faccia una ragione.
EliminaAnche perchè la trasposizione successiva fu davvero mediocre.
Ecco un film che fa veramente paura. Io ho l'ansia tutte le volte che lo rivedo (mai da solo a casa altrimenti muoio)
RispondiEliminaFrank, con il tempo più che ansia, provo un'inquietudine profonda rispetto alle mostruosità di cui l'Uomo è capace.
EliminaNooo!!! Shining e Misery non deve morire mi hanno traumatizzata a vita...
RispondiEliminaMi sa non solo a te!
EliminaJack: una delle prove più enormi della Storia del Cinema in uno dei film più enormi della Storia del Cinema.
RispondiEliminaIndirettamente è merito suo se ho visionato "Qualcuno Volò Sul Nido Del Cuculo", pellicola grazie alla quale sono diventato ufficialmente un "Cinemalato". Quindi film che porto anche nel cuore: voto giusto, per me :)
Saix, grande Nicholson, pur se esageratamente sopra le righe, per un grande film.
EliminaEppure, forse, Qualcuno volò sul nido del cuculo è addirittura superiore.
Me lo fecero vedere che avrò avuto sette o otto anni. Pazzi.
RispondiEliminaNotte insonne condita da incubi.
Guardarlo tuttora mi inquieta eppure girare per quell'albero mi trasmette una sinistra familiarità :)
Poi girano per internet di quelle interpretazioni malate da far morir dal ridere. linko.
http://www.indiewire.com/article/the-5-wackiest-theories-about-the-shining-from-the-analytical-doc-room-237
Maste, anche io ricordo prime visioni da incubo ai tempi della mia infanzia.
EliminaLe due sorelle terribili.
Ora, fortunatamente, ho superato quel terrore.
Qui Nicholson ci offre una delle sue migliori interpretazioni, seconda, a mio avviso, solamente a "Qualcuno volò sul nido del cuculo" (mio film preferito di tutti i tempi).
RispondiEliminaComunque ti giuro, prima di leggere la recensione stavo per lanciarti una crociata per quei 3.5 bicchieri! Poi le parole hanno reso, fortunatamente, atto a questo grande capolavoro.
Pesa, parliamo di un film enorme, senza dubbio, eppure quei bicchieri testimoniano un passo leggermente meno deciso rispetto ad altri titoloni del Maestro.
EliminaComunque, interpretazione di Nicholson da paura - in tutti i sensi -!