giovedì 1 settembre 2011

Cast away

Regia: Robert Zemeckis
Origine: Usa
Anno: 2000
Durata: 143'
La trama (con parole mie): Chuck Noland, uomo di punta della FedEx, a seguito di un incidente durante una consegna sopravvive all'ammaraggio dell'aereo sul quale viaggiava e finisce per ritrovarsi solo su un'isola deserta del Pacifico fuori dalle grandi rotte marittime. Creduto morto dal mondo, l'uomo passa quattro anni lottando per sopravvivere, e soltanto spinto dalla speranza di una vela improvvisata portata per caso dalle onde e da un pallone divenuto quasi umano, decide di tentare un improbabile viaggio di ritorno verso la civiltà.
Recuperato da una nave, scoprirà di doversi reinventare una vita di cui lui non fa più parte, a partire dal rapporto con la sua ex fidanzata, ormai sposata e madre di una bambina.



Il Cinema americano, soprattutto tra i "palati fini" che si dedicano tendenzialmente alla sola autorialità sfrenata, è spesso e volentieri osteggiato, a partire dal suo essere così clamorosamente "larger than life" per giungere alla consueta tendenza all'accomodamento finale spesso infarcito di retorica che i nostri amici a stelle e strisce difficilmente disdegnano.
Eppure, accanto alle molte produzioni rese irritanti dai limiti appena citati, ne esistono altrettante in grado di emozionare il pubblico come pochi approcci alla settima arte riescono a fare al mondo: Robert Zemeckis, ben più che un onesto mestierante - al suo attivo troviamo l'indimenticabile trilogia di Ritorno al futuro, Chi ha incastrato Roger Rabbit? e Forrest Gump - questo pare averlo saputo (quasi) sempre bene, e affidandosi al collaudatissimo Tom Hanks confeziona una pellicola che ha tutto il sapore del Cinema classico mescolato abilmente con l'avventura, una certa quale critica sociale ed i sentimenti tipici delle grandi storie d'amore.
Cast away - che ricordo, ai tempi, di aver evitato per almeno due o tre anni temendo per il risultato della visione - è in in realtà un ottimo prodotto in grado di soddisfare spettatori dai gusti diametralmente opposti, grazie ad un ottimo ritmo - nonostante i tre quarti della narrazione siano ambientati sull'isola ed incentrati sul solo Hanks - effetti strabilianti - la sequenza dell'incidente aereo è una delle più spaventose del Cinema recente - ed un'interpretazione ottima del suo protagonista, supportato, grazie ad una sapiente regia, dall'isola stessa, che diviene una spalla indispensabile per la riuscita dell'intera produzione.
La sensazione di straniamento e solitudine che attanaglia il disperato Chuck Noland e che, ad un tempo, lo spinge a "continuare a respirare" per poter sopravvivere ad uno degli incubi più terrificanti che possano realizzarsi per un animale sociale come l'Uomo, diviene il contrappeso all'elemento avventuroso e a tratti divertente della scoperta di una vita completamente selvaggia, presa a modello qualche anno dopo soprattutto nel corso delle prime due stagioni dell'indimenticabile Lost
L'inserimento, inoltre, di Wilson nella formula si rivela la carta vincente del lavoro di Zemeckis: l'utilizzo di una sorta di idolo che possa rappresentare per il novello Robinson Crusoe il compagno Venerdì, e che al contempo ricordi al protagonista quello che è una vita civile, fino ad arrivare ad assumere i connotati di una vera e propria ancora di salvezza e speranza, diviene a tutti gli effetti il catalizzatore delle emozioni dello spettatore, che sperimenta sulla pelle le sequenze più toccanti della pellicola proprio grazie a quella palla da volley dipinta dal sangue e progressivamente divenuta viva e partecipe, fino alle grida disperate e a quel "Mi dispiace, Wilson!" urlato in faccia alla scelta di continuare a lottare o lasciarsi andare, per la sequenza più intensa dell'intera opera.
E come la quiete dopo la più terrificante delle tempeste tropicali, il ritorno al mondo civile significherà, per Chuck, un isolamento a tratti quasi peggiore di quello vissuto in mezzo al Pacifico, dalla scoperta di essere rimasto indietro, chiuso in un cassetto come un ricordo scomodo, alla sensazione di essere divenuto un animale raro, qualcuno da mettere a proprio agio offrendo probabilmente costosissimi buffet a base di sushi e granchio, ricordi vividi - all'opposto di quanto non potrebbe sembrare - dei primi, drammatici giorni dopo l'incidente.
Ma Chuck è un sopravvissuto: l'attesa e la lotta hanno significato, per lui, una nuova vita, e quel "continuare a respirare" potrà condurlo verso nuovi orizzonti senza farsi travolgere dai perchè, proprio come un viaggio che conta, e conterà sempre più di qualsiasi destinazione ci stia aspettando.

MrFord

"Castaway - goin' at it alone
castaway - now I'm on my own
castaway - goin' at it alone
castaway - now I'm on my own
lost and found, trouble bound
castaway."
Green Day - "Castaway" -


12 commenti:

  1. Beh, ecco il classico film di cui si è straparlato, stracitato, stratutto che io non ho ancora visto. Direi che è il caso di porre rimedio.

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  2. non l'ho trovato malaccio.
    ricordo che l'inizio, paradossalmente, mi sembrava più efficace della corposa parte sull'isola.

    indimenticabile, tra noi che allora eravamo ragazzini, l'immancabile grido: Wilson!
    :)

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  3. Quando l'ho visto non mi era piaciuto. L'avevo trovato noioso e a tratti paradossale nella tempistica (da un lato l'attesa di quattro anni prima di andarsene, dall'altro il suo mondo che in soli 4 anni è completamente cambiato). All'epoca avevo trovato molto più efficace "le verità nascoste" che, dicevano, era stato fatto per impegnare la troupe finchè Hanks dimagriva.
    L'ho sinceramente rivalutato dopo una recente visione, apprezzandone, forse, l'aspetto metaforico che all'inizio non avevo colto.
    baideuei: Tom Hanks (che ho adorato in moltissimi film) mi è un po' andato in disgrazia. E quell'espressione lì della locandina di castaway è forse l'unica che ha in repertorio ultimamente.

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  4. io me lo sono dormito tutto...dov'è la faccina che arrossisce?

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  5. giusto te potevi parlare di ottimo ritmo per uno dei film più soporiferi degli ultimi anni
    vince l'oscar della noia, quindi è il tuo film ideale :D

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  6. Pesa, è il momento. Ma meglio prima della fine dell'estate. E' uno di quei film che rendono al meglio in questa stagione.

    Einzige, Wilson mitico! La scena migliore del film è proprio il distacco dalla palla "animata"!

    Gae, purtroppo Hanks, come tanti altri, giunto al successo si è un pò seduto su un'unica espressione - guarda DeNiro! -, ma devo dire che in questo film funziona ancora discretamente.

    Polly, ci può stare. Pensa invece che Julez è rimasta sveglia! :)

    Cannibale, ti avrà annoiato perchè tu, sull'isola deserta, finiresti cibo per pesci in due giorni, forse meno! ;)

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  7. Ammetto che è stato uno dei film con più alta aspettativa e con più alto grado di delusione di tutta la mia vita. La parte sull'isola è di una noia mortale, io e la mia dolce metà a momenti ci addormentavamo al cinema, ed il ritorno è assurdo dopo 4 anni solo su un'isola a parlare con una palla, lui ritorna al mondo civile senza un minimo segno di squilibrio mentale se non la repulsione per i crostacei).No, non ne ho colto il significato metaforico, perdonatemi!

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  8. Newmoon, pensa che invece la parte sull'isola è invece per me quella più emozionante: la scoperta e la lotta per la sopravvivenza sono davvero ben gestite.
    Più che la repulsione per i crostacei del ritorno, io vedo la tristezza di qualcuno che crostacei come quelli ha dovuto guadagnarseli costruendosi un arpione artigianale, o accendendo il fuoco, e poi se li trova ben disposti e ripuliti sul buffet di una camera d'albergo.
    Personalmente, dopo quattro anni così, dovessi tornare al mondo civile, più che di squilibrio mentale io sarei vittima di misoginia totale. ;)

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  9. ok, tu l'hai vista in maniera più profonda..io un pochino più realista. No, è un film che non mi ha emozionato per niente. Personalmente il Tom Hanks migliore in assoluto per me è quello di Philadelphia.

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  10. Newmoon, capita che un film possa non prenderci. Il bello del Cinema è vivere le visioni anche in modi completamente differenti: guarda me e Cannibale! ;)
    In Philadelphia grandissimo Hanks, concordo.

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  11. non un capolavoro ma cmq un gran bel film! Bella rece Ford!!

    P.S.:Il Cannibale è troppo fighetta modaiola per capire sti film qua! :D

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  12. Lorant, parole sante.
    Sia a proposito di Cast away, sia a proposito del Cannibale! ;)

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