venerdì 3 settembre 2010

Grey's anatomy Stagione 6

So cosa starete pensando: ma come!? Questo Ford che si atteggia a finto duro lansdaliano segue Grey's anatomy, il serial "medico" più amato dal pubblico femminile!?
La risposta è: ebbene sì, figliuoli.
E, fatta eccezione per la pessima quarta stagione - del resto fu il disastrato anno dello sciopero degli sceneggiatori, che mise in crisi addirittura il mostro sacro Lost - ammetto senza riserve o patemi che mi ha anche sempre coinvolto.
Inoltre, alle ottime caratterizzazioni in grado di stabilire quasi immediatamente quel legame emotivo che è la linfa vitale di ogni serie tv va aggiunto il fatto che anche all'interno del Seattle Grace Hospital ho trovato il Sawyer della situazione, da subito in grado di farmi accostare alla serie con fiducia - se seguite Grey's anatomy e non azzeccate l'identità del mio preferito, sono grandi bottigliate per voi - .
Ma veniamo, nello specifico, alla sesta stagione, letteralmente divorata con Julez a cavallo delle ferie in un crescendo di coinvolgimento che davvero non mi aspettavo raggiungesse questi livelli: già lo scorso anno, complice lo sconvolgente finale della quinta stagione - sarebbe morto George? O Izzy? O addirittura entrambi? - erano presenti tutti i presupposti perchè questa nuova stagione - clamorosamente ed ingiustamente esclusa anche dalle nominations degli Emmy - partisse con il botto, e così è stato.
Seppellito George con un equilibrata miscela di umorismo e malinconia e recuperata - anche se sarà solo per una manciata di puntate prima della "fuga" verso lidi cinematografici più remunerativi di Katherine Heigl - Izzy, la prima parte della stagione è dedicata principalmente alla fusione fra il Seattle Grace Hospital e il suo "avversario" da sempre, il Mercy West.
A seguito della crisi che ha colpito negli ultimi due anni l'economia mondiale, anche Grey's anatomy dice la sua mostrando i drammi dei licenziati e la soddisfazione di chi ha ancora la possibilità di lavorare, imparare e crescere fra le mura dell'ospedale, introducendo in questo processo una manciata di nuovi personaggi che reciteranno per tutta la stagione il ruolo di "antagonisti" degli specializzandi del Seattle Grace.
Giostrando le situazioni con ironia e divertimento, si assiste ad una prima metà della serie leggera e spensierata, legata al dramma solo parzialmente con l'abbandono di Izzy, la rottura fra Mark Sloane e Lexie e il ritorno all'alcolismo di Webber, che traghetta la serie alla seconda parte della stagione, ribaltando le atmosfere e portando Derek al tanto agognato ruolo di primario - ruolo che scoprirà non essere così adatto a lui -, al confronto fra Arizona e Callie rispetto all'eventualità di avere dei figli e all'escalation di tensione che porterà all'incredibile conclusione: i due episodi che chiudono la stagione, infatti, portano un bagaglio di tematiche scomode e la morte, una volta ancora, fra i protagonisti e le mura del Seattle Grace.
Un uomo solo, sconvolto dalla scomparsa della moglie - che fu staccata dalle macchine dopo essere stata dichiarata cerebralmente morta da Derek -, fallita la causa intentata ai danni dell'ospedale, farà ritorno in caccia del primario fresco di nomina, armato di pistola e animato dalla vendetta, e quando la polvere tornerà a posarsi tre personaggi avranno perso la vita ed altrettanti l'avranno rischiata fino all'ultimo, senza contare quello che, a giudicare dalla creatrice Shonda Rimes, sarà l'evento più importante dell'intera serie, che porterà Meredith a rivedere le sue priorità ed il suo futuro nel corso della settima stagione.
Senza ombra di dubbio - e in barba, una volta ancora, ai verdetti degli Emmy -, la stagione migliore finora passata sugli schermi di Grey's anatomy, ricca di spunti di riflessione, tematiche sociali di grande attualità negli States e non solo - crisi economica, etica del lavoro, adozione, coppie gay, reperibilità ed uso delle armi da fuoco - e mai priva dell'ironia e della carica emotiva che i suoi protagonisti, ancora una volta, e ancora più nettamente, portano agli spettatori.
Inutile dire che, nonostante non si parli di Lost, Dexter o True blood, il prossimo anno sarò in fervente attesa di tornare fra i corridoi e le sale operatorie del Seattle Grace Hospital.
Se tenete alla vostra salute, vedete di seguirmi.

MrFord

"Somewhere along in the bitterness
and I would stay up with you all night
had I know how to save a life."
The Fray - "How to save a life"

4 commenti:

  1. io ho smesso di seguirlo penso proprio alla quarta stagione, in cui era caduto quasi nel ridicolo.. le prime stagioni però erano ottime, vedrò di recuperare le ultime

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  2. Bravo Cannibale,
    vedrai che non resterai deluso.
    Non aspettarti Mad men, qui è pasta più emotiva, ma l'ultima merita davvero.
    E, a proposito: continua il nostro momentaneo idillio, a quanto pare!

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  3. Grandissimo!
    L'ultima puntata è stata un vero parto.
    In effetti è tra le migliori dell'anno. Penso che aggiornerò la mia classifica delle serie tv aggiungendoci l'ultima della sesta.

    Ah e cmq, nonostante Grey's mi piaccia, accostare Karew a Sawyer mi sembra un sacrilegio!

    :D

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  4. Questa sesta è a mio parere la migliore stagione della serie, e le ultime due puntate sono incredibili, tesissime.

    Sawyer è inimitabile, ma diciamo che nel piccolo di Grey's, Karev è il Sawyer della situazione, per atteggiamento e mia personale preferenza.

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