Nonostante la parentesi efficace, stragoduta e rimproveratissima per gli spoiler nella sua versione del post di Grey's anatomy, le visioni vacanziere di scarsa qualità sono continuate con Blood diamond, nel quale speravo di ritrovare un esponente del tipico Cinema americano d'intrattenimento strappalacrime nel pieno stile del regista Edward Zwick, che in passato mi ha deliziato, in questo senso, con Vento di passioni e L'ultimo samurai, opere assolutamente trascurabili dal punto di vista della qualità ma confezioni perfette per il blockbuster da serata popcorn.
Purtroppo, al contrario dei due suddetti, Blood diamond si è prepotentemente inserito nella fastidiosa categoria dei film "stile Bono", calderone di buonismo e luoghi comuni sull'Africa e le problematiche che l'affliggono nella peggior tradizione a stelle e strisce.
Come se non bastasse, nonostante le immagini da cartolina - qui sinceramente fastidiose, più che da considerare fini a se stesse -, ritmo, sceneggiatura e cast paiono clamorosamente ed inevitabilmente fuori tempo e condizione, dando vita ad un polpettone dalla complessa digeribilità che non ho trovato neppure abbastanza ridicolo da deridere nel corso delle quasi due ore e venti della visione.
Spinto e, a quanto pare, parzialmente finanziato dallo sconvolto DiCaprio a seguito della scoperta sua e dell'opinione pubblica del legame a doppio filo fra il traffico di diamanti e le multinazionali che finanziano le guerre per mantenere alto il prezzo d'acquisto delle pietre preziose, tutto il film è condito dai peggiori finti buoni propositi all'americana di grana grossa, tanto da istigare lo spettatore - e il sottoscritto in particolare - quasi a parteggiare per la versione "da cattivo" del suo protagonista prima dell'inevitabile conversione romantica con riscatto morale fortunatamente non condita da una storia che sarebbe stata la goccia in grado di far traboccare un vaso già pericolosamente sull'orlo dell'esondazione.
Una pellicola di quelle capaci di permettere ai radical chic di criticare a priori il Cinema a stelle e strisce - sbagliando, peraltro -, ma che farà felici tutti i Bono e i Saviano del pianeta.
Contenti loro.
MrFord
"La verità cercate per terra da maiali,
tenetevi le ghiande,
lasciatemi le ali."
Francesco Guccini - "Cirano"
Recupero dopo tempo questa recensione. Io in Sierra Leone ci sono stato (in una missione cattolica) e devo dire che gli orrori di quella terribile guerra (quale non lo è) nel film vengono solo lontanamente avvicinati. I paesaggi e i luoghi però sono resi bene (anche se non credo fossero in Sierra Leone a girare). Il resto serve a farlo vedere al grande pubblico (come la love story in Titanic)
RispondiEliminaGae, purtroppo questo tipo di film dalla retorica spiccia ha il potere sovrannaturale di farmi incazzare come un porco, perchè mi sembra di stare insieme ad un gruppo di casalinghe che cercano pretesto per parlare di chissachè guardando Studio aperto.
RispondiEliminaIn questi casi, tendo sempre a preferire un bel documentario fatto come si deve.
Non riguarda la Sierra leone o i diamanti, ma ti consiglio L'incubo di Darwin, che racconta la situazione del lago Vittoria. Impressionante.