Dovete sapere che, dalle mie parti, Cormac McCarthy è un pò come Clint Eastwood per il Cinema e Johnny Cash per la musica: un'istituzione, una leggenda, una presenza confortante e mitica come solo i nonni possono e sanno essere.
Meridiano di sangue, che lessi ancora quando dire "McCarthy è il mio scrittore preferito" dipingeva espressioni stupite sui volti degli interlocutori letterari - prima che venissero Non è un paese per vecchi e La strada, per intenderci -, è ancora una delle esperienze più intense che abbia mai vissuto "sulla pagina", nonchè uno dei miei dieci romanzi preferiti in assoluto - prima o poi dedicherò un post a questa classifica -.
L'approccio a Suttree non è stato dei più facili: innanzitutto, veniva dopo una sana infornata di Lansdale, pane e salame a manetta, ed inoltre aveva alle spalle l'esperienza con La strada, che avevo ammirato come romanzo "tecnico" ma che mi aveva poco coinvolto, almeno rispetto ai trascorsi che avevo avuto con i lavori dello scrittore di Rhode Island.
L'ambientazione, resa magica e terribile dalla prosa incredibile del vecchio Cormac, non prevedeva l'evoluzione di una trama nello specifico - come per Meridiano di sangue, tanto per continuare a citarlo, ma anche Non è un paese per vecchi -, ma, più "semplicemente", l'andirivieni dei giorni di Suttree, pescatore dalle turbolenze interiori specchiate nella natura perso lungo il fiume nell'estate del 1951 a Knoxville, Tennessee.
Seguendo le orme di Joyce e del suo Ulisse o di Hesse con Il lupo della steppa, McCarthy si muove con Suttree nelle intercapedini più torbide della società, mescolandosi con predicatori, ladri, truffatori, puttane, assassini, povera gente quasi fossimo in una canzone di DeAndrè per l'occasione arrangiata dai Grateful Dead: e senza essere un leader, o vivere avventure incredibili, il vecchio Sut diventa il centro di un mondo che lo ha come riferimento, modello ad un tempo in positivo e negativo, pagine da "bello e dannato" e momenti di disperata desolazione fisica ed emotiva.
Un romanzo ostico e di non facile fruizione, che diviene fluido come un fiume inquinato e denso, capace di abbracciare o restituire alla terra le più putrescenti delle carcasse: soltanto nei momenti in cui le singole sottotrame prendono il sopravvento sull'estrema "istantaneità" dell'opera pare quasi che si decolli, dall'estate passata a pescare molluschi all'anno d'amore con la prostituta, così come nelle esplosioni di triste ironia regalate dal meraviglioso personaggio di Harrogate, che entra di diritto nell'Olimpo dei più riusciti fra i "figli" di McCarthy - anche se il mio preferito resterà sempre il Toadvine di Meridiano: sì, di nuovo lui -.
Ammetto di essere rimasto più di una volta strabiliato dall'immensità della prosa di McCarthy, che pare un incrocio fra i grandi romanzieri ottocenteschi e i Fante e Bukowski di giorni più vicini a noi: uno scrittore inarrivabile, potente e visionario come un Malick in acido totale.
Eppure, devo ammetterlo, chiudere con le avventure di Suttree non è stato per nulla facile, o immediato, e onestamente tiro un sospiro di sollievo all'idea che oggi, in treno, avrò fra le mani di nuovo Lansdale ad accompagnarmi a casa.
Detto questo, occorre anche che manifesti tutta la struggente nostalgia che lascia il vecchio Sut, che forse non avrà fatto nulla di particolare, nel corso di questi suoi anni raccontati nelle quasi seicento pagine del romanzo, eppure riesce a lasciare l'impressione di aver assolto il compito più arduo e complesso di tutti: sopravvivere. O meglio, vivere.
Il pensiero che stia ancora scappando alla mietitrice, un giorno dopo l'altro, è un piacere quasi assoluto, perchè simbolo di tutta la passione che i Suttree del mondo mettono nel vivere sempre a fondo, quasi si fosse in un fiume.
Ed io voglio continuare a pensare di esserne parte, e continuare a giocarmela come fosse sempre la prima volta.
Quella vecchia stronza dovrà sudarsela, la mia carcassa.
MrFord
"When the thrasher comes
I'll be stuck in the sun
like the dinosaurs in shrines
but I'll know the time has come to give what's mine."
Neil Young
La vecchia stronza se la dovrà giocare anche con me se solo ti si avvicina.. Stiamo parlando della stessa persona?
RispondiElimina:D
Sono di corsa, devo tornare al lavoro..
RispondiEliminaMa ci vediamo dopo, alle 17 e 30 circa.
Perchè, questo post me lo voglio leggere con calma (ancora non l'ho fatto)
Grande Cormac.
Ma è spoilerosa la recensione?
RispondiEliminaIo non l'ho ancora letto Sutree.
Lo tengo per le vacanze.
Julez: No, quella che dico io prima o poi farà i conti con tutti noi, ma direi che, nel nostro caso, sarà molto, molto poi. Almeno fino al 2082 dovrà aspettare.
RispondiEliminaDembo: Grande Cormac. Ti aspetto dopo, allora. E no, non è spoilerosa, anche perchè non c'è molto da spoilerare. E' un romanzo quasi completamente contemplativo. Promosso comunque, anche se Meridiano è il mito totale.
Attendo il tuo parere sul post, dunque.
Bravo, gran bel post. Ottima chiusura.
RispondiEliminaPremetto che io di McCarthy ho letto solo Meridiano di sangue e The road. Ed è proprio vero, la prosa di Cormac è molto ostica.
Ma, con un minimo volontà e un pochino di cultura, è impossibile non farsi conquistare da un verbo che sembra quasi profetico, solenne.
Come in The Road.
Il quale mi ha colpito come un pugno in faccia. Mai letto nulla di più potente e triste. Ho pianto quando SPOILER!! muore il padre. Mai successo di piangere con un libro. Non lo dico per machismo, ma come dato.
Mitico Fante. Ho letto Chiedi alla polvere(CAPOLAVORO). Ed ho da leggere ancora La confraternita dell'uva e Aspetta primavera, Bandini. Non vedo L'ora. Ma sono troppi, 'sti dannati libri che vorrei leggere.
Ti volevo chiedere un parere.
L'altro giorno, in uno slancio di presunzione, ho comprato L'urlo e il furore di Faulkner. Che dici? Posso farcela?
Un'ultima cosa, di Manchette hai mai letto qualcosa? Te lo consiglio.
Basta ho finito.
Ottimo commento, Dembo.
RispondiEliminaIn effetti sì, sono davvero molti i libri che vorrei leggere. Ma è anche un piacere pensare di doverlo ancora fare. Invidio mio fratello che sta iniziando ora il ciclo di Hap&Leonard, per esempio. Puoi farcela alla grande, con Faulkner, mentre di Manchette non ho letto nulla. Aspetta primavera, Bandini è bellissimo, anche se un pò statico - dicesi contemplativo - in alcuni punti.
Ti consiglio, in quanto a machismo smontato, I lavoratori del mare di Hugo, una specie di versione ottocentesca e tragica di Suttree.
Ma vogliamo parlare di Meridiano? Del giudice? Lo spretato? Toadvine? Quel libro è IL western.
Un pò come Gli spietati.
Ci si sente presto!
A proposito, Dembo.
RispondiEliminaTi consiglio anche L'assassino che è in me di Jim Thomson e La leggenda di Colton H. Bryant di Alexandra Fuller. Entrambi bombe totali.
Letti in Australia lo scorso anno, con Colton ho finito col fiato corto.
E poi Il potere del cane di Don Winslow, che ho anche postato, se non sbaglio a fine aprile.
Un cult totale.
Quanti "totale"!
RispondiEliminaLetto un mese fa insieme a Colpo di spugna.
RispondiEliminaGrande Thompson. Non per niente era uno degli sceneggiatori che lavoravano con Kubrick.
Il potere del cane è lì, sulla mensola della mia libreria. Che aspetta di essere letto.
Ho bisogno di più tempo maledizione, più tempo!!
Grazie per i consigli, ne terrò conto.
Manchette è noir francese puro al 100%.
Molto politico e molto violento. Ma anche, a modo suo, ironico.
Ma lo sapevi che da Come una bestia feroce è stato tratto il film Vigilato speciale con Dustin Hoffman?
Si che lo sapevi.
Sapevo, ma temo di arrischiarmi alla visione.
RispondiEliminaNon vorrei assistere - anche se è quasi impossibile - allo scempio fatto con quel capolavoro di Io sono leggenda.
L'ideale sarebbe che l'autore del libro dirigesse anche il film, come Dalton Trumbo con E Johnny prese il fucile, che, tra l'altro, è consigliatissimo.
Ad ogni modo, io voglio un film fiume tratto da Il potere del cane - in due parti, almeno - diretto da Michael Mann.
Lo voglio profondamente.
Io l'ho visto (vigilato speciale) non è male. Anche se distante anni luce dal libro. E poi Dustin a me piace un sacco. Adoro "Cane di paglia".
RispondiEliminaDevo decidermi a leggerlo, Il potere del cane.
Giusto per rimanere in tema ti consiglio "Io sono il mercato" (mamma mia, solo per il titolo vale la pena leggerlo) che più che un romanzo è quasi un saggio sul mondo dei trafficanti.
Feroci invalidi di ritorno dai paesi caldi l'hai mai letto? Se no, è questo il mio consiglio su tutti.
Oggi vado in libreria e magari mi compro La leggenda di Colton H. Bryant.
Ma a quando un film su Hap&Leonard?
Io ci vedrei bene Bruce Willis e Samuel l Jackson. Tu?
A dopo carissimo, è un piacere chiaccherare con te.
Sono passata a salutare e che cosa trovo?! La recensione di Suttre: il libro che sto leggendo in questo momento!!! Incredibile! Anche io adoro Cormac, insieme a Roth è indubbiamente il mio scrittore contemporaneo preferito. Ed è una vita che voglio leggere Lansdale: mi sa che è proprio ora!
RispondiElimina^^
Valentina
Dembo: consigli raccolti. Hap&Leonard io lo vedrei più come serie, anche se non ho ancora visualizzato al meglio i possibili interpreti. Ad ogni modo sceglierei qualcuno di un pò più massiccio di Samuel Jackson. Piacere reciproco. Chissà che prima o poi non capiti una bevuta. Grande Cane di paglia, immenso Peckinpah. Cable Hogue e Il mucchio selvaggio numeri uno. Preso Colton?
RispondiEliminaValentina: grazie di passaggio e sostegno. Vedrai che Suttree saprà regalarti soddisfazioni. Ma l'hai letto Meridiano di sangue? Hap&Leonard tutta la vita, sempre.
Buongiorno MrFord. No, non l'ho preso. La libreria dove di solito vado non aveva nessuno dei due che mi hai consigliato. Proverò su Ibs.
RispondiEliminaIn compenso ho preso A ovest di Roma di Fante, In fuga di Thompson e uno strano romanzo pieno di disegni e mappe dal titolo: Le mappe dei miei sogni. Sembra promettere bene.
Mi farebbe piacere bere una birra insieme o perchè no, un bel white russian.
The Dude, ne sarebbe contento.
Un white russian sarebbe perfetto, anche perchè non bevo nulla sotto i venti/venticinque gradi, quindi no birra e no vino.
RispondiEliminaMa a pensarci bene, The Dude ne consiglierebbe due o tre, di white russian. Il che non sarebbe affatto male.
Come mai niente sotto i 25?
RispondiEliminaPer scelta o cos'altro?
Allora mi devo preparare psicologicamente e fisicamente per la nostra futura bevuta.
Semplicemente perchè non gradisco granchè vino e birra. E poi ormai sono abituato con i grossi calibri, quindi preparati pure, così affronti la bevuta al meglio della forma!
RispondiEliminaChe Henry Chinaski sia con me.
RispondiEliminaOra e sempre.
Facciamo così, se non ho capito male sei di Milano. Prima si parta (io e Julez, intendo) cerco di organizzare un aperitivo alcolicissimo. Dimmi tu se preferisci una cosa tra noi o se devo chiamare un pò di gentaglia e qualche lansdaliano.
RispondiEliminaCiao Ford, non ho capito se vuoi farlo prima o dopo le vacanze...
RispondiEliminaSì, sono di Milano. Per me è indifferente, un po' di gentaglia e qualche lansdaliano non fanno mai male.
Ma alcolicissimo quanto? Tipo che il giorno dopo sono in dialisi?
Prima, se si riesce.
RispondiEliminaMagari ti mando un messaggio sul tuo profilo di Splinder e ci mettiamo d'accordo su dove e quando.
Per la dialisi dipende dalla tua tenuta di bevitore, ma tieni presente che io sono abbastanza allenato.
Ahia, la vedo male.
RispondiEliminaPreparati, adesso ti scrivo per proporti una serata. Prenota la dialisi.
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RispondiEliminaDomani comincio "Suttree" - capolavoro indiscusso di McCarthy, secondo la critica - dopo aver letto Pynchon. Credo che nessuno dei suoi libri, per adesso ne ho letti sei, raggiunga l'epicità di "Meridiano di sangue" in cui vi è il Giudice Holden, il personaggio più terrificante della letteratura mondiale: è Moby Dick, è l'immortalità, è lo spirito della guerra fatto persona. Quest'uomo è un genio assoluto. E se andassimo a trovarlo a casa sua?
RispondiEliminaDenny, sono sicuro che Suttree ti lascerà a bocca aperta: McCarthy, del resto, è un grandissimo, e questo è un pò il suo Ulisse.
EliminaNonostante tutto, però, continuo a considerare anche io il migliore Meridiano di sangue, un romanzo incredibile rappresentato da un personaggio ancora più incredibile.
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