martedì 22 giugno 2010

I predatori dell'arca perduta

Alzi la mano chi ancora non si emoziona, diverte e gode uno qualsiasi dei capitoli della saga di Indiana Jones.
Figuriamoci il migliore.
Raramente, nella storia recente del Cinema - forse, eccetto Nolan con i suoi Batman -, un regista è riuscito così clamorosamente a trasformare un prodotto prevalentemente d'intrattenimento trasformandolo in oggetto di culto amato in egual misura dal grande pubblico e dalla "nicchia" che finge di non venire coinvolta da operazioni di questo genere: Spielberg, allora nella sua forma migliore, grazie ad un soggetto trasformato in una sceneggiatura scoppiettante da Lawrence Kasdan, omaggia fumetti, cinema d'avventura degli anni '30 e '40, commedia romantica e cinema d'azione, indovinando uno dei personaggi più carismatici e amati del cinema americano, quell'Indiana Jones un pò stronzo e un pò nerd, Don Giovanni e impacciato tentatore, coraggioso avventuriero e professore imbarazzato cui da volto un Harrison Ford che neppure nei panni di Han Solo ha avuto così tanta fortuna.
La sequenza d'apertura, in cui l'eroe si vede appena, è la sintesi perfetta di quanto efficace possa essere una pellicola di genere, ed è solo l'inizio di una vera e propria sarabanda che cattura, diverte e riesce a parlare universalmente a qualunque spettatore, in barba ad età e convenzioni sociali e cinematografiche.
Gli storici inseguimenti, le corse a perdifiato per salvarsi la pelle dalle trappole mortali tese dalle popolazioni antiche, il confronto con "i cattivi" per antonomasia - i nazisti, che ritroveremo nel terzo capitolo della quadrilogia - con in palio il ritrovamento dell'Arca dell'alleanza, i duetti scoppiettanti Harrison Ford/Karen Allen, scene di culto come il colpo di pistola al minaccioso egiziano armato di scimitarra sono solo l'inizio di un'avventura unica, e di una ricetta perfetta che rende I predatori dell'arca perduta il simbolo del cinema d'intrattenimento intelligente, oltre al principio di una saga amatissima e seguita dagli spettatori di tutto il mondo, pur se rimanendo - parlando criticamente, senza mettere i sentimenti - il miglior prodotto dei quattro che accompagneranno Indiana Jones in avventure sempre più sorprendenti.
Di sicuro, è un ottimo modo per tornare bambini senza perdere tutto il gusto di essere cresciuti: e rimanere meravigliati ad ogni visione successiva è qualcosa che, come dice il sommo poeta Mastercard, non ha prezzo.

"But it might sound like a disaster
can you make this thing go faster?"
MrFord

5 commenti:

  1. MRFORD archeologo d'altri tempi o ragazzaccio alle hawaii? Per me tutto e un pò di più.

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  2. Che tenerezza le prime rece di Ford!Malgrado lo stile acerbo,ne apprezzo la sintesi,anche se è un pò meno "di pancia" rispetto alle tue più recenti ;)
    Sull'Indiana Jones nerd però non sono convinta,sappilo.O lo applichi per estensione al suo essere archeologo?

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    1. Hai visto che ritorno alle origini del Saloon!?
      Comunque, considerato l'incipit del terzo, direi che non si può effettivamente parlare di Indy nerd. ;)

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  3. Se questa recensione fosse scritta credo che il foglio si sarebbe ingiallito. 5 anni su internet sembrano una eternità. Concordo sul fatto che I predatori dell'arca perduta sia il migliore della trilogia (il 4 non esiste, non esiste non esiste, non esiste). Anche se come sostengono i nerd di The Big Bang Theory, l'utilità di Indy nello svolgimento della storia del film è meno di zero.

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    1. Verissimo, cinque anni sono davvero tanti, da queste parti.
      Ma non solo. ;)

      Ad ogni modo, I predatori restano effettivamente i numeri uno della quadrilogia. ;)

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