Visualizzazione post con etichetta Steven Soderbergh. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Steven Soderbergh. Mostra tutti i post

giovedì 5 luglio 2018

Thursday's child







Nuova settimana delle uscite che capita giusta giusta con il break tra ottavi e quarti di finale del Mondiale, e che più che dei film farà discutere a proposito delle interessanti visioni di questo vecchio cowboy e di Cannibal Kid che pare avere l'ospite della settimana, Antonella.
Preparatevi alle sorprese!



"Con Ford e Cannibal alle calcagna, non mi resta che fuggire!"

Stronger

"Ed ecco un bel momento romantico per quel cuccioloso di Cannibal."

Antonella: Stronger sarà uno di quei film che commuoverà solo gli animi più sentimentali, come quello di Cannibal Kid, o anche gli animi più cinici, come quello di Mr. Ford? Quel che è certo è che il film merita di essere visto per la presenza di Jake Gyllenhal, uno degli attori più bravi e meno considerati di Hollywood, tant'è che per questo ruolo (un ragazzo rimasto paralizzato durante l'attentato di Boston) non si è beccato nemmeno una candidatura agli ultimi Academy Awards…
Cannibal Kid: Cos'è questa storia che io sarei un animo sentimentale? E Ford, il paparino più tenero della blogosfera, sarebbe cinico?
Mi sa che Antonella ha invertito i nostri ruoli. Fatto sta che sono così sentimentale che questa drammatica storiona vera non è riuscita a commuovermi, o anche solo a emozionarmi un pochino. Stronger, né brutto né bello, mi ha lasciato talmente indifferente che non c'ho nemmeno avuto voglia di scrivere una recensione, né tantomeno incazzarmi per la mancata candidatura agli Oscar del sottovalutato Jake Gyllenhaal che, per quanto qui se la cavi ancora una volta più che bene, non meritava una nomination per quello che è uno dei film più ruffiani e meno memorabili della sua per il resto grandiosa carriera.
Ford: a dire il vero io sono chiaramente un finto cattivo sentimentale mentre Cannibal un finto bimbominkia innocuo in realtà spietato, quindi forse potrei apprezzare più io questo film, che comunque mi ispira pochino, devo ammetterlo. Quello che è certo è che Gyllenhaal, uno dei pochissimi attori a mettere d'accordo me e Peppa, potrebbe valere da solo la visione.

Unsane

"Hey Ford, qui c'è una che dice che sei radical chic: dev'essere proprio unsane!"

Antonella: Steven Soderbergh ha avuto una carriera molto variegata e secondo me ha diretto anche pellicole discutibili, noiose e un po' pretenziose. Il trailer di questo film sembra, però, molto promettente ed essenzialmente per tre motivi: la suspense, Claire “Elizabeth II” Foy, e il tema dello stalking. Sicuramente è il film più interessante della settimana.
Cannibal Kid: Steven Soderbergh è un regista distontinuo, ma di lui ho sempre apprezzato la voglia di sperimentare, cambiare stile e provare cose nuove. In pratica, l'esatto opposto del conservatore Mr. Ford. Con questo Unsane ha avuto l'insana idea di girare un film tutto con l'iPhone, che poi a ben vedere non è così insana ma è anzi la cosa più interessante della pellicola, insieme all'ottima interpretazione della bravissima Claire Foy, oggi una delle migliori attrici del mondo. Peccato solo che la sceneggiatura sia alquanto banalotta e la pellicola nel complesso non si riveli granché memorabile. Infatti manco ho scritto una rece, almeno per ora.
Ford: preso dalla kermesse dei Mondiali, sono rimasto clamorosamente indietro rispetto alle visioni di questo periodo, e sarà ormai una ventina di giorni che nessun film mette piede in casa Ford. Certo, nonostante Soderbergh sia da sempre un regista potenzialmente interessante, non mi pare di essermi perso molto. Un pò come quando, tornando sulla blogosfera, vado a leggere il blog del mio rivale.

La prima notte del giudizio

"Per guardare un film consigliato da Cannibal, devi quantomeno farti con tutta questa roba!"

Antonella: Con l'aria che tira ultimamente in Italia, questo film potrebbe mettere strane idee in testa a qualcuno… comunque rispetto ai film precedenti della saga, questo capitolo sembra essere stato ispirato da Get Out e sembrerebbe avere un risvolto problematico e politico più interessante. La verità, però, è che se vedo un film horror non dormo per una settimana, per cui è estremamente improbabile che lo veda…
Cannibal Kid: Ford, abbiamo trovato qualcuno più fifone di te!
La notte del giudizio come saga mi piace più nelle intenzioni di fare un tipo di thriller-horror bello cattivo e molto politico, che non nei risultati, visto che il primo film era abbastanza buono mentre gli altri due erano delle robette così così, però credo continuerò a seguirla.
Ford: la saga de La notte del giudizio è una di quelle cose wannabe cult che comunque non disturba troppo, e che si spera sempre di vedere in modo che intrattenga e porti, magari, in dono qualche riflessione un pò più profonda della pura e semplice violenza a nastro. Un tentativo lo si farà, cercando di non essere troppo spietati nel giudizio.

Prendimi

"Ford Hamm, ti tengo lontano da me con questo getto di radicalchicchismo!"

Antonella: Non è molto chiaro in cosa consista il gioco su cui si fonda la trama del film e questo mi sembra un punto a suo sfavore, il cast però è di tutto rispetto e Cannibal Kid non potrà non vederlo visto che uno dei protagonisti è il suo rimpianto “Mad Man” Jon Hamm.
Cannibal Kid: Il gioco è molto semplice da spiegare: si tratta dell'evergreen “ce l'hai”, cui credo abbiano giocato i bambini (e non solo) di qualunque generazione. Sia i più giovani come me, che i più vecchi come Ford. E credo anche Antonella. Jon Hamm mostra qui il suo lato più comedy e sia per lui, che per l'assurdità della trama, anche questo film non me lo voglio perdere. Però, mica male questa settimana! T'è andata bene, Antonella. Hai per caso stretto un patto con i distributori? O con Satana?
Ford: io mi prendo, nel dubbio che questo film sia l'ennesima porcata Cannibal style, almeno due o tre cocktails per affrontare la visione. Poi si vedrà.

Estate 1993

"Ford è al volante. Ho dovuto assumere le stesse sostanze di chi ha guardato il film consigliato da Cannibal."

Antonella: Un film spagnolo che probabilmente vedranno soltanto i cinefili più radical chic, come Mr. Ford. Il titolo e la locandina apparentemente fanno pensare ad una pellicola spensierata ed invece non ci si potrebbe sbagliare di più... forse è persino più straziante di Oliver Twist. Insomma, da non vedere in vacanza se non volete rovinarvela.
Cannibal Kid: Antonella che dà del radical-chic a Mr. Ford è la mia nuova eroina. Muchas gracias.
Quanto al film, nonostante il titolo 90s cannibalesco, dal trailer sembra una soporifera bambinata buona appunto soltanto per i cinefili più radical chic, come Mr. Ford ahahah!
Ford: Antonella, dopo avermi dato del radical chic ti sei guadagnata una mossa di wrestling degna di quelle che usualmente subisce il Cucciolo Eroico.

Doraemon - La grande avventura in Antartide


Antonella: Al cinema resterà solo per qualche giorno, per cui se siete fan del gatto spaziale dovete affrettarvi ad andare al cinema! Per tutti gli altri, credo che non si tratti di un film che passerà alla storia...
Cannibal Kid: Al cinema resterà solo per qualche giorno, per cui lasciate passare qualche giorno e poi pregate che le sale propongano un titolo più interessante di quest'ennesima bambina fordiana.
Ford: Doraemon mi è sempre stato simpatico. Ma non abbastanza da correre in sala per vedere questa minestra riscaldata. Cannibal, invece, mi è sempre stato antipatico. E dopo le sue dichiarazioni di poco sopra, Antonella rischia di insidiargli il titolo.

venerdì 6 aprile 2018

Friday's child - Primavera horror edition






Considerato che io ed il mio antagonista Cannibal siamo due maniaci di protagonismo, non ci bastava essere presenti con un solo episodio della nostra rubrica a tre, dunque abbiamo raddoppiato con l'appuntamento a quattro trimestrale con le Guardiane e dedicato agli horror che ci attendono in sala nel corso della primavera: ci sarà da spaventarsi, o tutto si risolverà nella solita bolla di sapone?


"Sono più fashion di Cannibal Kid."



A QUIET PLACE - 5 aprile

"Peppa Kid, se non stai zitto ti porto nel ranch di Ford seduta stante."

Le Guardiane: Trailer decisamente molto interessante, siamo davvero curiose di vedere un film in cui pare siano praticamente assenti i dialoghi.. lasciando così più spazio ad atmosfere e situazioni inquietanti! Chissà come se la saranno giocata.. speriamo bene, noi una possibilità vogliamo dargliela!
Cannibal Kid: Assenza di dialoghi = voglia di scrivere una sceneggiatura saltami addosso!
Il film si preannuncia come la solita, ennesima storia survival di una famiglia alle prese con una minaccia misteriosa e a nessuno frega nulla di scoprire di cosa si tratti. Forse giusto a quelle fissate con il genere horror delle due Guardiane. Il film è diretto da John Krasinski, attore parecchio anonimo, che è anche il co-protagonista insieme alla moglie, Emily Blunt, attrice che in genere non mi convince troppo e che mi fa più paura nel futuro Mary Poppins che in un horror. Sembra insomma una roba un po' troppo a gestione famigliare per i miei gusti, e che invece potrebbe fare la gioia del Family Man della blogosfera. Non parlo di Nicolas Cage, ma di un uomo forse ancora più parrucchinato e fuori di testa: James Ford.
Ford: di norma diffido a priori dei film horror presentati nei trailer come chissà quale manna dal cielo per il genere, e questo non fa differenza, purtroppo. Non amo particolarmente i protagonisti, la scelta di azzerare i dialoghi mi pare più frutto di mancanza di idee che altro, non penso mi farà lontanamente paura. Insomma, tutte le carte in regola per rivelarsi una cannibalata!

GHOST STORIES - 19 aprile

"Hai sentito Ford, Cannibal Old? Taci."

Le Guardiane: Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un trailer che ci suscita un discreto interesse! Sarà la faccia pacioccona del protagonista o la tematica scetticismo vs paranormale che ci riporta alla mente pellicole simpatiche come Red Lights o 1408, fatto sta che anche questo non vogliamo perdercelo!
Cannibal Kid: Altro film che farà anche andare al manicomio quelle invasate delle Guardiane, mentre a me lascia parecchio più indifferente. Martin Freeman è molto amato dalle fans di Sherlock, Ford compreso, ma come attore non mi è mai sembrato un fenomeno. Qui si trova alle prese con delle storie di fantasmi, oddio che novità! La britannicità del tutto riuscirà a rendere la visione un minimo più interessante rispetto ai lavori a stelle e strisce?
Ford: altro film per il quale mi tocca schierarmi dalla parte del Cannibale rispetto a queste Guardiane versione "ci facciamo andare bene tutto" che mi convince decisamente poco. Freeman mi sta simpatico, la questione scetticismo contro paranormale è interessante, eppure non sono convinto per niente. E il fatto che al mio fianco ci sia il mio rivale fa più paura dell'idea di qualsiasi horror.

THE STRANGERS – PREY AT NIGHT - 31 maggio

"Come sono carini Ford e Cannibal quando dormono abbracciati!"

Le Guardiane: Sequel, a distanza di ben 10 anni, di The STRANGERS con protagonista Liv Tyler.. la prima pellicola la ricordiamo con piacere, questa almeno dal trailer non sembra niente che non sappia di “già visto”... ci proveremo ma in sincerità non ci attira molto.
Cannibal Kid: Il primo The Strangers mi pare non mi fosse dispiaciuto troppo, ma non era certo nemmeno niente di memorabile, visto che l'ho rimosso del tutto dalla memoria. In questo sequel, a parte le tettone di Christina Hendricks, mi sembra che di interessante non ci sia nulla. In pratica, l'inutilità al potere. E a proposito di inutilità, lascio la parola al mio collega.
Ford: il primo The Strangers mi era sembrato una vera merdata priva di logica, dunque non penso che a distanza di dieci anni possa essere stato fatto qualcosa di meglio con un sequel del quale non si sentiva certo la necessità. Neanche fosse una sparata del Cannibale.

OBBLIGO O VERITÀ - 21 giugno

"Hey, bloggers, obbligo o verità?"

Le Guardiane: Per prima cosa vi consigliamo di vedere solo metà trailer perché altrimenti è come se aveste visto tutto il film, praticamente!! Detto questo non sembra comunque una pellicola particolarmente innovativa ne che abbia grandi carte da giocare a parte qualche brivido facile per adolescenti. Le facce spasmodicamente sorridenti dei vari protagonisti però sono un vero sogno, perciò chissà magari daremo anche a questo una possibilità XD
Cannibal Kid: Qualche brivido facile per adolescenti? Eccomi pronto al sacrificio! Come posso rinunciare a una stronzatina teen del genere? C'è pure un cast telefilmico capitanato da Lucy Hale di Pretty Little Liars e Life Sentence e sono curioso di scoprire se porterà il suo solito agghiacciante gusto nel vestire anche qui dentro. In quel caso preparatevi, perché i brividi sono garantiti! Ne approfitto anche per giocare a Obbligo o verità con Ford, obbligandolo a guardare questo film, o in alternativa ad ammettere che le pellicole teen in realtà negli ultimi tempi gli piacciono un casino, visto che si è sparato la doppietta Lady Bird + 17 anni (e come uscirne vivi). E ne è uscito vivo!
Ford: filmetto teen che va giusto bene per i finti giovani come Cannibal e le vere giovani come le Guardiane. Io, dal canto mio, preferisco ricordarmi i limoni duri nati da Obbligo e verità nei lontani anni novanta.

UNSANE - 14 giugno

"Pronto, Guardiane? Potete portarmi via da Ford e Cannibal, per favore?"

Le Guardiane: Steven Soderbergh, regista del film, non è certo l’ultimo arrivato sul grande schermo.. perciò speriamo che ci regali una bella pellicola! Il trailer ci incuriosisce e vogliamo proprio vedere come si sviluppa! Incrociamo le dita!


Cannibal Kid: Punto molto su questo film interpretato dalla bravissima Claire Foy della serie The Crown, qui in versione letteralmente pazzesca, e diretto da Steven Soderbergh, regista discontinuo ma se non altro mai noioso o banale. In questo caso ha girato un thriller-horror interamente con l'iPhone. Un vero incubo a occhi aperti per un anti-tecnologico come Ford, che ancora sogna il ritorno del vecchio Nokia 3310 con tanto di Snake.
Ford: non so come se la caverà Soderbergh alle prese con un horror, ma questo potrebbe essere senza dubbio il titolo di genere su cui puntare nei prossimi mesi: l'hype è alto, speriamo solo di non rimanere delusi come dalla più classica delle sparate cannibali.

giovedì 5 dicembre 2013

Thursday's child


La trama (con parole mie): ci avviamo alla conclusione dell'anno, alle classifiche che decreteranno il suo meglio ed il peggio, e prima che i Cinepanettoni possano travolgerci confidiamo in questi ultimi weekend in sala per poter scovare qualche chicca dell'ultimo minuto in grado di sorprendere pubblico e critica, e perfino il sottoscritto ed il Cannibale, sempre più esigenti nonchè in quest'ultimo periodo sempre più in accordo, come entrambi stiamo constatando allarmati.
Speriamo che qualche grosso nome in uscita in questo periodo possa riportare i due conduttori di questa rubrica, dunque, alla vecchia, sana, devastante rivalità.

"Caro Matt, d'ora in poi sarai tu il mio pupillo: mi sono stancato di quella smorfiosa di Katniss Kid!"

Blue Jasmine di Woody Allen

Il consiglio di Cannibal: Blue James
La teoria più in voga per quanto riguarda il cinema di Woody Allen recente è che alterna un film bello a un film brutto. Dopo To Rome with Love che era una merda, scusate il francesismo, adesso ci deve come minimo un capolavoro. Di certo peggio di quello non potrà essere, anche perché pare che ci sia una Cate Blanchett in stato di grazia.
Ford, certo che anche tu potresti prendere esempio da Allen e regalarci almeno 1 commento decente su 2.
Il consiglio di Ford: Kid Jasmine
Woody Allen deve avere grossi problemi con la periodicità.
Non riesce, infatti, proprio a resistere all'idea di lanciare un film all'anno.
Di norma questa politica porta a clamorose schifezze - almeno di recente - ed ottimi lavori, si vedano l'abominevole To Rome with love e l'eccellente Midnight in Paris.
Speriamo che questo Blue Jasmine, simile per approccio a molti dei suoi lavori passati più riusciti, possa riportare il buon Woody sulla retta via: in alternativa, lo aspettano bottigliate selvagge, un po’ come al Cannibale ogni settimana!

"E' inutile che tenti di raggiungere i livelli di tamarraggine di Ford indossando improbabili capi d'abbigliamento!"
Dietro i candelabri di Steven Soderbergh

Il consiglio di Cannibal: Stai sotto il candelabro, Ford, che se ti cade in testa magari diventi più furbo!
Dietro i candelabri (http://pensiericannibali.blogspot.it/2013/06/behind-candelabra-la-recensione-poco-gay.html) l’abbiamo già visto tutti, anche perché negli USA l’ha trasmesso la HBO e quindi è arrivato subito in rete. Però non lamentiamoci. Il fatto che da noi arrivi nei cinema, al contrario degli Stati Uniti, ha del clamoroso, soprattutto considerando che si tratta di una pellicola a tematica gay e per di più con il Natale alle porte. Alla faccia di tutti i bigottoni vecchio stampo come Ford uahahah!
Il consiglio di Ford: caro Cannibal, sei troppo fuori forma per nasconderti dietro i candelabri!
Con l'avvicinarsi delle feste, i distributori italiani paiono essere in vena di regali, e dunque sorprendono tutti noi della blogosfera portando - pur se in clamoroso ritardo - sugli schermi Behind the candelabra, film tv targato HBO firmato da Steven Soderbergh che in rete ha trovato praticamente solo consensi, mettendo d'accordo perfino il sottoscritto - qui la recensione, http://whiterussiancinema.blogspot.it/2013/07/behind-candelabra.html - ed il Cucciolo.
Inutile dire che, a mani basse, parliamo dell'uscita della settimana, nonchè di una delle performance dell'anno.
Gay friendly o no, correte a vederlo. Ne varrà la pena.
Io, nel frattempo, continuerò a non essere Cannibal-friendly.

"Forse con questo vestito preso dall'armadio di Peppa Kid riuscirò a superare il cattivo gusto fordiano!"
Oldboy di Spike Lee

Il consiglio di Cannibal: la versione americana della storia di Oldford
Già un floppone negli USA, questo Oldboy si candida al titolo di remake più inutile dell’anno. La pellicola coreana originale di Chan-wook Park è il classico cult movie irreplicabile, perché farne una nuova versione?
Nonostante il nome di Spike Lee alla regia e attori del calibro di Josh Brolin ed Elizabeth Olsen come protagonisti, direi che ne potevamo fare tutti a meno. Forse per una volta sarà d’accordo persino Ford, che pure in remake, sequel e scopiazzature varie di solito ci sguazza.
Il consiglio di Ford: Oldboy. La storia di un quasi trentaduenne che pensava di essere ancora al liceo.
Purtroppo per noi, invece che la tanto attesa vicenda delle disavventure di Katniss Kid nel corso delle riprese de La ragazza di fuoco, questo film si rivelerà come l'inutile remake a stelle e strisce di uno dei cult indiscutibili di inizio millennio, che conquistò il mondo una decina di anni or sono a partire dal Festival di Cannes lanciando l'ormai bollito Park Chan Wook, che ai tempi aveva ancora qualcosa da dire.
Il Cucciolo, straordinariamente, qualcosa ancora ce l'ha, specie perchè penso che, come me, non gradirà troppo questa iniziativa pur targata Spike Lee.

"Se Ford ha rinchiuso me qui, chissà che fine a fatto fare al Cannibale!"
Battle of the Year – La vittoria è in ballo di Benson Lee

Il consiglio di Cannibal: James Ford si dà alla danza? La sconfitta è in ballo
Che brutta fine fanno tutti quelli che si chiamano James Ford…
Josh Holloway, mitico inteprete dell’unico e originale James Ford, quello di Lost, è finito a girare pellicolette sulla danza come questo Battle of the Year, ennesima scopiazzatura di Save the Last Dance con nel cast quell’idiota di Chris Brown. Più che Battle of the Year, rischia di essere solo la Porcheria of the Year.
Quanto a James Ford il blogger, a lui è andata ancora peggio. È finito a curare una rubrica di uscite cinematografiche con il sottoscritto Cannibal Kid…
Il consiglio di Ford: Sawyer, ma cos'hai fatto!?
Non voglio davvero neppure pensare che l'interprete del mitico personaggio cui devo il mio nome blogosferiano si sia ridotto ad una robaccia di questo livello che mi toccherà quasi vedere per solidarietà nei suoi confronti.
Perfino peggio rispetto ad un'eventuale collaborazione con il Cannibale.

"Amico, ho paura che dopo aver partecipato alle riprese di questo film, resterà un unico, vero James Ford."
Il Sud è niente di Fabio Mollo

Il consiglio di Cannibal: Se il Sud è niente, Ford allora cos’è?
Puff.
Se non si è capito, sto sbuffando.
Sono stufo. Di Ford, e vabbè per quello non c’è niente da fare, e del cinema italiano che continua a tirare fuori pellicole che fin dal trailer attirano zero. E mi sa che pure per quello ormai non c’è più niente da fare.
A parte Sorrentino… a proposito, ma quando cacchio arriva la recensione fordiana de La grande bellezza che tutto il mondo bloggaro sta attendendo?
Il consiglio di Ford: l'Italia è niente, purtroppo per noi.
Neanche il tempo di gioire per la presenza in sala di Behind the candelabra ed ecco che i nostrani distributori finiscono subito per affossare l'umore di ogni spettatore che si rispetti.
Non voglio sprecare troppe parole a proposito di questa roba.
Ma posso promettere a Peppa che presto avrà la recensione che tanto desidera.

"Ma come si permettono quei due blogger da strapazzo di parlare male di un film con protagonista il Freddo!?"
Italy amore mio di Ettore Pasculli

Il consiglio di Cannibal: Italy odio mio
Già Il Sud è niente mi ispirava poco. Questo niente.
La classica storia di integrazione che in Francia potrebbe produrre un capolavoro, da noi non credo.
Felice di sbagliarmi, ma non c’ho nemmeno voglia di scoprirlo. Se continuiamo di questo passo, potrei finire per odiare la Italy ancora più del Ford.
Il consiglio di Ford: Italy, preparati alla prossima Blog War...
... che se continua così, finirà per vedere Cannibal e Ford insieme contro il Cinema italiano ormai destinato ad una realtà che va ben oltre il cestino del desktop.
Più a Sud di così c'è solo l'Inferno in cui siamo costretti a sguazzare.

"Vedi quei due tizi loschi laggiù? Sono Ford e Cannibal: evitali come la peste!"
Roma criminale di Gianluca Petrazzi

Il consiglio di Cannibal: Ford criminale
Solita robetta di stampo amatoriale fin dal trailer che arriverà probabilmente in uno o massimo due sale private di Roma o di casa Ford, direi che non merita nemmeno ulteriori critiche. Petrazzi l’ha girato, ha trovato qualcuno che glielo distribuisce e per loro va bene così. Criminale è invece chi andrà a vederlo.
Il consiglio di Ford: roba più criminale di Pensieri Cannibali. O Pensieri Maiali.
Non spreco neppure troppo spazio per demolire l'ennesima porcata made in Italy proposta per riempire una settimana alla quale sarebbe bastato l'ottimo Behind the candelabra, invece che l'ennesima conferma dello stato di salute terminale della nostrana settima arte.

"Oltre al Freddo devo recuperare il resto della banda, se voglio liberarmi di quei due blogger!"
Stop the Pounding Heart di Roberto Minervini

Il consiglio di Cannibal: Stop the fu**ing Ford
Per la gioia di Ford, ecco a voi non solo una pellicola italiana, ma per di più una pellicola italiana dal forte sapore malickiano. Ebbene sì, dopo The Tree of Life Terrence Malick è diventato uno dei registi più scopiazzati del mondo e pure in Italia c’è chi si è cimentato nell’impresa. Su quali siano i risultati è lecito avere più di un dubbio, come quando ci si trova di fronte a una recensione fordiana di un’immensa opera malickiana, però tra tutti i troppi film italiani in uscita questa settimana, è quello a cui darei più fiducia. Il condizionale è d’obbligo.
Il consiglio di Ford: stop the Malick art.
Se c'è una cosa che, come sapete, non sopporto, è il radicalchicchismo. Seguito a ruota dalla nuova dimensione da santone di Terrence Malick.
Nonostante i deliri di onnipotenza, però, parliamo comunque di un signor regista, che qui dalle nostre parti potrebbe trovare giusto degli stagisti per i suoi stagisti addetti alla pulizia delle lenti degli obiettivi.
Dunque direi che un epigono italiano del suddetto ex grande cineasta statunitense è ben poco utile agli spettatori di tutto il mondo.
Ed in particolare al sottoscritto.

"Sai che ne capisci più tu di Cinema, del Cannibale!?"

venerdì 19 luglio 2013

Behind the candelabra

Regia: Steven Soderbergh
Origine: USA
Anno: 2013
Durata: 118'




La trama (con parole mie): siamo sul finire degli anni settanta quando Liberace, pianista, personaggio televisivo e cinematografico di fama indiscussa, più o meno segretamente gay, conosce il giovane aspirante veterinario Scott Thorson, rimanendone conquistato e trasformandolo nel suo personale segretario. Tra i due si sviluppa un legame complesso e stratificato che li porta ad essere amanti, amici, padre e figlio e fratelli, destinato a durare per anni.
Quando le voglie di Liberace e le debolezze di Scott cominceranno a separarli, la lotta tra loro diventerà senza quartiere, giungendo alle vie legali e ad una separazione certo non felice: soltanto in punto di morte il celebre musicista si avvicinerà una volta ancora a quello che fu non soltanto il suo protetto, ma di fatto l'unico grande amore di una vita vissuta nascondendosi dietro lustrini e costumi.




Steven Soderbergh è davvero un tipo strano, e senza dubbio un regista eclettico: nel corso della sua carriera, tra Palme d'oro e blockbusteroni commerciali, è riuscito a lasciarmi inorridito - indimenticabile, se così si può dire, il terrificante Knockout - così come a colpire a fondo, passando dai neuroni mandati in vacanza alle riflessioni sulla società.
Mai, però, mi sarei aspettato una sorpresa gradita come quella costituita da questo Behind the candelabra, prodotto dalla HBO - ormai una garanzia di qualità - e nato come film tv decisamente superiore a quelli cui siamo abituati qui nella Terra dei cachi: tratto dal romanzo scritto dal protagonista Scott Thorson - un ottimo Matt Damon, in forma fisica strepitosa nonchè perfetto nel ruolo del tossico - incentrato sulla storia che legò l'uomo a Liberace - figura di spicco dello spettacolo made in USA per decenni - a cavallo tra gli anni settanta ed ottanta, Behind the candelabra rappresenta una delle più interessanti pellicole a tematica gay degli ultimi anni, in bilico tra la passione di Brokeback Mountain e le montagne russe di due decenni unici come i seventies e gli eighties nello stile di Boogie nights.
La marcia in più dell'intero lavoro - oltre ad un approccio mai fuori luogo del regista - è senza dubbio l'interpretazione stratosferica di Michael Douglas, forse all'apice della sua intera carriera, in grado di portare sullo schermo un Liberace non solo credibile al limite dell'incredibile, ma perfetto nella sensibilità oltre che nella mimica e nella postura: accanto a lui il già citato Matt Damon ed un Rob Lowe mitico nel ruolo del chirurgo plastico sempre sopra le righe, a formare un terzetto - spalleggiato da Dan Aykroyd - che funziona come un'orchestra in grado di trovarsi a memoria ad ogni raccordo di una sinfonia diretta nel migliore dei modi.
Il rapporto tra Scott e Liberace, sicuramente singolare e sfaccettato più di quanto noi spettatori - e chiunque, a parte loro stessi, l'abbia vissuto dall'esterno - saremo mai in grado di capire, è narrato con partecipazione e pari sensibilità sia dalla parte dell'affermato, più vecchio ed insaziabile pianista che da quella del giovane di belle speranze colto alla sprovvista dall'interesse che un personaggio pubblico quasi leggendario comincia a nutrire nei suoi confronti: da questo punto di vista la loro storia d'amore risulta senza dubbio più complessa rispetto a come potrebbe essere intesa, e dagli esempi che videro nell'Antica Grecia Maestri innamorarsi dei loro allievi a quelli che ogni padre vive rispetto a suo figlio la dimensione dell'amore che i due provarono risulta senza dubbio unica e profonda, a prescindere dal fatto che si fosse trattato di uomini adulti.
Il Liberace privato, inoltre, raccontato attraverso gli occhi di chi potè viverlo "dall'altra parte del candelabro", apre spiragli su un'epoca - molto lunga e mai del tutto superata - in cui l'essere gay poteva rappresentare, per una personalità di successo della Musica o del Cinema, una sorta di suicidio artistico e sociale, e che soltanto l'impatto terrificante dell'AIDS pose come questione di fronte all'opinione pubblica mondiale: la fine di Liberace - una scena struggente e malinconica, quella del suo ultimo dialogo con Scott, lato oscuro di quello che fu una vita di lustrini, parrucche, lotta contro il Tempo e l'età nonchè figlia di una sorta di condizione da succube di una madre e di una società ritratto di quanto di più lontano vi fosse da una sensibilità spiccata e prepotente quanto vivace e curiosa - segnò l'inizio del cammino che speriamo, in un futuro, possa portare ognuno di noi - artista oppure no, conosciuto o perfetto uomo o donna qualunque - a vivere la propria essenza senza pensare che Dio o - peggio - chi pensa di rappresentarlo al meglio da queste parti possano mettere bocca in questioni che riguardano soltanto un Uomo ed il suo cuore.
Quando e se così sarà, allora avremo davvero tutti una possibilità di salvare o di essere salvati.
E non ci saranno più candelabri dietro ai quali nascondersi.


MrFord


"In my place, in my place
were lines that I couldn't change I was lost, oh yeah
I was lost, I was lost
crossed lines I shouldn't have crossed 
I was lost, oh yeah."
Coldplay - "In my place" - 



martedì 7 maggio 2013

Effetti collaterali

Regia: Steven Soderbergh
 Origine: USA
Anno: 2013
Durata:
106'





La trama (con parole mie): Emily Taylor aveva tutto, un marito giovane, bello e ricco che l'amava, soldi, visibilità, svago, e tutto ancor prima dei venticinque anni. Quando il suo compagno Martin viene incarcerato per insider trading e sconta quattro anni, la giovane è costretta a ripartire da zero, trovandosi un lavoro e cercando di ricostruire un'esistenza dalle fondamenta.
Il ritorno di Martin, che in carcere ha fatto nuove conoscenze ed ha mille progetti per il futuro, però, non appare così roseo ad Emily, che sprofonda in una crisi depressiva e tenta il suicidio: affidata alle cure dello psichiatra Jonathan Banks, deciderà di sperimentare un nuovo e rivoluzionario prodotto in modo da poter tornare a vivere, senza sapere che lo stesso prevede consistenti effetti collaterali.
Quando, in preda al sonnambulismo, commette un delitto e viene incarcerata, sarà chiamato proprio Banks a fornire una perizia della giovane Emily: è l'inizio di un viaggio nella mente della donna che ribalterà da capo a piedi il mondo del medico.




Devo ammettere di essere rimasto molto sorpreso.
Onestamente, ero preparato a sfoderare le bottiglie delle grandi occasioni per festeggiare quello che, a quanto lui stesso afferma, dovrebbe essere l'ultimo atto sul grande schermo di Steven Soderbergh, pronto a ritirarsi dal giro della settima arte per concentrare le sue energie su Teatro e Musica: ed invece il buon Steven, che in passato ha abituato il sottoscritto a lavori decisamente convincenti - Traffic, Erin Brockovich, Sesso bugie e videotape, il recente Magic Mike - ed altri assolutamente inguardabili - la doppietta Contagion/Knockout - è riuscito a chiudere più che dignitosamente - e per ora - la sua carriera di cineasta con un thriller interessante e decisamente riuscito nell'intento di tenere inchiodati alla poltrona, giocato su una sceneggiatura furbetta ma efficace e su un'ottima interpretazione della fordiana Rooney Mara, che spolvera un personaggio sfaccettato e pericoloso - per se stessa e chi le sta accanto - guadagnandosi ulteriormente l'odio di Julez, che deve ormai averla identificata come l'attrice nemica numero uno.
L'idea di una sorta di trucco da illusionista - anche se non va certo paragonato ad una qualsiasi delle perle di Nolan - che distrae il pubblico dal bersaglio grosso passando dal dramma di coppia a quello della malattia mentale, per poi spostarsi sulle attualissime tematiche dell'insider trading e divenire una sorta di crime story con tanto di intrigo sentimentale ed il morto a rendere tutto più difficile - o più facile, a seconda dei punti di vista - è senza dubbio azzeccata, e Soderbergh riesce nell'intento di evitare che il suo lavoro assuma connotazioni banali e prevedibili virando spesso e volentieri, soprattutto spostando l'attenzione dello spettatore da Emily - assoluta protagonista e vittima nella prima parte - a Jonathan Banks - assoluto protagonista e vittima nella seconda -.
In questo senso Jude Law è bravo a raccogliere il testimone di Rooney Mara e ad assumere il ruolo nocchiero per l'audience, lasciata priva di riferimenti - almeno fino all'escalation conclusiva - e spaurita come il buon dottore cui presta il volto, ritenuto almeno in parte responsabile degli accadimenti che colpiscono Emily e Martin: il progressivo sprofondare di quello che, almeno all'apparenza, si presenta come un professionista integerrimo, diviene così una sorta di riflessione di regista e sceneggiatore a proposito dei lati oscuri e dei segreti che ognuno di noi finisce per avere, e che in determinate situazioni hanno il potere di diventare leve sfruttabili per indurci a commettere atti mai pensati prima o a rappresentare i varchi ideali nel nostro sbarramento di difesa, punti deboli perfetti per essere sfruttati da chiunque voglia manipolarci, o portarci all'esasperazione e alla sconfitta.
E nello scioglimento della matassa Soderbergh riesce addirittura ad essere a suo modo originale nel mescolare ingredienti già visti e conosciuti, creando una sorta di (quasi) nuovo cocktail basato sul riciclo intelligente e mantenendo alta la tensione anche una volta rivelati i retroscena di un piano che ribalta completamente l'ottica di partenza, in un twist che ricorda in qualche modo il primo De Palma ed un certo tipo di Cinema made in USA anni settanta o legato alle migliori performance del recente Allen - Match point e Sogni e delitti -.
Certo, non è tutto oro quello che luccica, e senza dubbio Effetti collaterali si presenta come uno di quei titoli che si guardano rapiti la prima volta, curiosi di scoprire come si è stati raggirati la seconda e dalla terza assumono la non sempre conveniente connotazione dell'esercizio di stile, un pò quello che accadde, ai tempi, anche con un cult come Fight club: lungi da me pensare che quest'opera "ultima" del regista della saga di Ocean possa anche solo sognare di lasciare un segno marcato come quello della creatura di Fincher nata dal romanzo di Chuck Palaniuk, ma senza dubbio siamo di fronte ad una pellicola solida che porta a casa non soltanto la pagnotta standard, ma finisce per stupire - e neppure poco - pur articolandosi su un impianto che, di fatto, non ha nulla di davvero geniale nella sostanza, ma pare rimaneggiato ad arte nella forma.
Sicuramente, proprio per questo, c'è chi non esiterà a definirlo un film vuoto ed incapace di lasciare un segno in questo duemilatredici partito con il botto ed afflosciatosi settimana dopo settimana, eppure trovo che Soderbergh sia riuscito a trasformare un potenziale e banalissimo flop in un thriller d'autore di quelli che, ormai, paiono materia da consegnare alla Storia e al decennio che ne fece la fortuna, quei novanta che per uscire dalla sbornia di tamarrate che furono gli eighties finirono per ricordare al pubblico che era giunto il momento di tornare a sentire brividi lungo la schiena: e non c'è modo migliore, per scatenarli, che partire dal luogo più oscuro, affascinante e malleabile di ognuno di noi.
La mente. Anche quando la stessa è venata dalle più torbide passioni del nostro essere animali.


MrFord


"But instead, I kept my tears inside
'cause I knew if I started I'd keep crying
for the rest of my life with you
I finally built up the strength to walk away
don't regret it but I still live with the side effects."
Mariah Carey - "Side effects" -


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...