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giovedì 3 maggio 2018

A quiet place - Un posto tranquillo (John Krasinski, USA, 2018, 90')




Spesso e volentieri, la maggior parte di noi ambisce e dichiara di voler avere la possibilità di rifugiarsi, godere e vivere in un "posto tranquillo".
Ma cosa è davvero, un posto tranquillo?
Il silenzio, da animali sociali, è la nostra dimensione?
Non lo viviamo già abbastanza sul posto di lavoro, quando il conflitto tra essere umani ed essere ambiziosi, carrieristi, subordinati o capi pesa come un macigno?
O tra le mura domestiche, quando pur di evitare una discussione scappiamo nei nostri piccoli rifugi, sperando possano risparmiarci quello di cui non abbiamo voglia?
Sarà pure d'oro, ma nel silenzio esistono oceani di solitudine, incomprensioni, contraddizioni.
E non è facile pensare, scrivere e concepire un film che abbia la sua base proprio in questo silenzio.
Specie quando si tratta di portare sullo schermo sfumature di cult del passato, o di tematiche importanti quali quella della famiglia, del sacrificio, dell'amore.
Non a caso, il regista e protagonista ha voluto al suo fianco la sua compagna di vita.
Ma torniamo al principio.
Quando si dice "vorrei vivere in un posto tranquillo, lontano da tutto e da tutti", è davvero così?
Siamo davvero disposti a rinunciare alla parola, alla socialità, a tutto quello che ci rende quello che siamo allo stato attuale, pur di inseguire un'utopia che potrebbe rivelarsi distopia?
Siamo davvero pronti al silenzio?
In fondo, a ben guardare, nella quotidianità, dai telefoni cellulari, ai giocattoli, alla musica, ai film, a chi più ne ha, più ne metta, siamo continuamente impegnati a combatterlo, a chiuderlo in un angolo remoto della nostra mente per usarlo come arma nel momento in cui qualcosa o qualcuno comincia a non andarci a genio.
Come un mostro.
Un mostro che combattiamo fuori, o che portiamo dentro.
Personalmente, adoravo il silenzio e la tranquillità di questo "posto" ai tempi dell'adolescenza, quando mi sentivo in guerra con il mondo.
Ora mi pare solo un modo ipocrita e codardo di viverlo.
Che si parli di lavoro, nel momento in cui si finge di nulla anche quando il nulla non c'è, o di vita, quando pur di combattere si preferisce una non belligeranza che logora più della lotta.
Non ci sono mostri, nella realtà fuori dallo schermo. O pensiamo non ci siano.
Eppure, il silenzio pesa quanto e più del peggiore di loro.
La mia personale sensazione, il desiderio istintivo, sarebbe quello di gridare per farli uscire tutti dall'ombra e affrontarli faccia a faccia, perchè con tutti i miei difetti sento di vivere più direttamente ed onestamente e coraggiosamente di loro.
Eppure, in un posto tranquillo, sono io l'ipocrita, lo stronzo, quello fuori dagli schemi.
E se è così, un posto tranquillo io non lo voglio.
E preferisco essere il mostro, quello da cacciare e distruggere, quello sempre affamato, quello predatorio e senza controllo.
E in tutto questo, è davvero curioso che un film derivativo, poco originale e sopravvalutato, per quanto ben realizzato, abbia solleticato in me reazioni di questo tipo.
Forse è merito del silenzio.
Che io spezzo, al contrario della pellicola.



MrFord



venerdì 6 aprile 2018

Friday's child - Primavera horror edition






Considerato che io ed il mio antagonista Cannibal siamo due maniaci di protagonismo, non ci bastava essere presenti con un solo episodio della nostra rubrica a tre, dunque abbiamo raddoppiato con l'appuntamento a quattro trimestrale con le Guardiane e dedicato agli horror che ci attendono in sala nel corso della primavera: ci sarà da spaventarsi, o tutto si risolverà nella solita bolla di sapone?


"Sono più fashion di Cannibal Kid."



A QUIET PLACE - 5 aprile

"Peppa Kid, se non stai zitto ti porto nel ranch di Ford seduta stante."

Le Guardiane: Trailer decisamente molto interessante, siamo davvero curiose di vedere un film in cui pare siano praticamente assenti i dialoghi.. lasciando così più spazio ad atmosfere e situazioni inquietanti! Chissà come se la saranno giocata.. speriamo bene, noi una possibilità vogliamo dargliela!
Cannibal Kid: Assenza di dialoghi = voglia di scrivere una sceneggiatura saltami addosso!
Il film si preannuncia come la solita, ennesima storia survival di una famiglia alle prese con una minaccia misteriosa e a nessuno frega nulla di scoprire di cosa si tratti. Forse giusto a quelle fissate con il genere horror delle due Guardiane. Il film è diretto da John Krasinski, attore parecchio anonimo, che è anche il co-protagonista insieme alla moglie, Emily Blunt, attrice che in genere non mi convince troppo e che mi fa più paura nel futuro Mary Poppins che in un horror. Sembra insomma una roba un po' troppo a gestione famigliare per i miei gusti, e che invece potrebbe fare la gioia del Family Man della blogosfera. Non parlo di Nicolas Cage, ma di un uomo forse ancora più parrucchinato e fuori di testa: James Ford.
Ford: di norma diffido a priori dei film horror presentati nei trailer come chissà quale manna dal cielo per il genere, e questo non fa differenza, purtroppo. Non amo particolarmente i protagonisti, la scelta di azzerare i dialoghi mi pare più frutto di mancanza di idee che altro, non penso mi farà lontanamente paura. Insomma, tutte le carte in regola per rivelarsi una cannibalata!

GHOST STORIES - 19 aprile

"Hai sentito Ford, Cannibal Old? Taci."

Le Guardiane: Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un trailer che ci suscita un discreto interesse! Sarà la faccia pacioccona del protagonista o la tematica scetticismo vs paranormale che ci riporta alla mente pellicole simpatiche come Red Lights o 1408, fatto sta che anche questo non vogliamo perdercelo!
Cannibal Kid: Altro film che farà anche andare al manicomio quelle invasate delle Guardiane, mentre a me lascia parecchio più indifferente. Martin Freeman è molto amato dalle fans di Sherlock, Ford compreso, ma come attore non mi è mai sembrato un fenomeno. Qui si trova alle prese con delle storie di fantasmi, oddio che novità! La britannicità del tutto riuscirà a rendere la visione un minimo più interessante rispetto ai lavori a stelle e strisce?
Ford: altro film per il quale mi tocca schierarmi dalla parte del Cannibale rispetto a queste Guardiane versione "ci facciamo andare bene tutto" che mi convince decisamente poco. Freeman mi sta simpatico, la questione scetticismo contro paranormale è interessante, eppure non sono convinto per niente. E il fatto che al mio fianco ci sia il mio rivale fa più paura dell'idea di qualsiasi horror.

THE STRANGERS – PREY AT NIGHT - 31 maggio

"Come sono carini Ford e Cannibal quando dormono abbracciati!"

Le Guardiane: Sequel, a distanza di ben 10 anni, di The STRANGERS con protagonista Liv Tyler.. la prima pellicola la ricordiamo con piacere, questa almeno dal trailer non sembra niente che non sappia di “già visto”... ci proveremo ma in sincerità non ci attira molto.
Cannibal Kid: Il primo The Strangers mi pare non mi fosse dispiaciuto troppo, ma non era certo nemmeno niente di memorabile, visto che l'ho rimosso del tutto dalla memoria. In questo sequel, a parte le tettone di Christina Hendricks, mi sembra che di interessante non ci sia nulla. In pratica, l'inutilità al potere. E a proposito di inutilità, lascio la parola al mio collega.
Ford: il primo The Strangers mi era sembrato una vera merdata priva di logica, dunque non penso che a distanza di dieci anni possa essere stato fatto qualcosa di meglio con un sequel del quale non si sentiva certo la necessità. Neanche fosse una sparata del Cannibale.

OBBLIGO O VERITÀ - 21 giugno

"Hey, bloggers, obbligo o verità?"

Le Guardiane: Per prima cosa vi consigliamo di vedere solo metà trailer perché altrimenti è come se aveste visto tutto il film, praticamente!! Detto questo non sembra comunque una pellicola particolarmente innovativa ne che abbia grandi carte da giocare a parte qualche brivido facile per adolescenti. Le facce spasmodicamente sorridenti dei vari protagonisti però sono un vero sogno, perciò chissà magari daremo anche a questo una possibilità XD
Cannibal Kid: Qualche brivido facile per adolescenti? Eccomi pronto al sacrificio! Come posso rinunciare a una stronzatina teen del genere? C'è pure un cast telefilmico capitanato da Lucy Hale di Pretty Little Liars e Life Sentence e sono curioso di scoprire se porterà il suo solito agghiacciante gusto nel vestire anche qui dentro. In quel caso preparatevi, perché i brividi sono garantiti! Ne approfitto anche per giocare a Obbligo o verità con Ford, obbligandolo a guardare questo film, o in alternativa ad ammettere che le pellicole teen in realtà negli ultimi tempi gli piacciono un casino, visto che si è sparato la doppietta Lady Bird + 17 anni (e come uscirne vivi). E ne è uscito vivo!
Ford: filmetto teen che va giusto bene per i finti giovani come Cannibal e le vere giovani come le Guardiane. Io, dal canto mio, preferisco ricordarmi i limoni duri nati da Obbligo e verità nei lontani anni novanta.

UNSANE - 14 giugno

"Pronto, Guardiane? Potete portarmi via da Ford e Cannibal, per favore?"

Le Guardiane: Steven Soderbergh, regista del film, non è certo l’ultimo arrivato sul grande schermo.. perciò speriamo che ci regali una bella pellicola! Il trailer ci incuriosisce e vogliamo proprio vedere come si sviluppa! Incrociamo le dita!


Cannibal Kid: Punto molto su questo film interpretato dalla bravissima Claire Foy della serie The Crown, qui in versione letteralmente pazzesca, e diretto da Steven Soderbergh, regista discontinuo ma se non altro mai noioso o banale. In questo caso ha girato un thriller-horror interamente con l'iPhone. Un vero incubo a occhi aperti per un anti-tecnologico come Ford, che ancora sogna il ritorno del vecchio Nokia 3310 con tanto di Snake.
Ford: non so come se la caverà Soderbergh alle prese con un horror, ma questo potrebbe essere senza dubbio il titolo di genere su cui puntare nei prossimi mesi: l'hype è alto, speriamo solo di non rimanere delusi come dalla più classica delle sparate cannibali.

sabato 18 marzo 2017

La ragazza del treno (Tate Taylor, USA, 2016, 112')




Ai bei tempi - per una volta - degli anni novanta della mia adolescenza, ricordo bene l'epoca d'oro che visse il genere thriller, da Il silenzio degli innocenti a Se7en passando per Misery non deve morire e I soliti sospetti, neanche la grande tradizione di Maestri come Hitchcock si fosse rinnovata ed avesse trasmesso ispirazione ai registi saliti alla ribalta in quel periodo: un periodo che, purtroppo, giunse troppo presto al termine segnando un calo vertiginoso della qualità, tanto da essere considerato dal sottoscritto ormai una cosa da "sabato sera su Italia Uno" e non in accezione positiva, ovviamente.
La ragazza del treno, uscito qualche mese fa in sala e diretto dal Tate Taylor del pur buono The help è l'ennesimo esempio riconducibile alla categoria: un film funzionale e non brutto, in grado di tenere il ritmo ma assolutamente prevedibile - chi ha una certa passione per la settima arte e ne conosce non solo le grandi stelle ma anche i cosiddetti caratteristi avrà il colpevole servito su un piatto d'argento fin dalla prima apparizione dello stesso -, piatto ed incapace di rimanere davvero nella memoria dello spettatore, un pò come, in tempi recenti, sono stati anche Go with me o Premonition - Solace.
Produzioni che paiono la pallida copia di quelli che erano stati i cult di un ventennio fa per un genere che necessita di nuova linfa come l'aria, per evitare di finire soffocato in un mare di proposte confezionate a modo ma incapaci di comunicare davvero qualcosa.
Lo stesso spunto de La ragazza del treno - non ho letto il romanzo, dunque partivo a mente totalmente libera - è interessante, specie perchè giocato sia sul tema del voyeurismo - ed in questo senso, La finestra sul cortile ed Omicidio a luci rosse sono capisaldi imprescindibili - che su quello del dubbio, considerata l'inclinazione alcolica della protagonista, spesso e volentieri non considerata attendibile proprio a causa delle sue simpatie per la bottiglia che la rendono per la quasi totalità della pellicola una sorta di inascoltata Cassandra: eppure, a conti fatti, c'è qualcosa che non scorre, nell'ingranaggio, tanto da quasi annoiare più che avvincere nonostante qualche scossone proprio nella parte finale, e rendere la vita difficile ai poveri bloggers che, dopo una giornata alle prese con due piccole bestie selvagge - ed alludo ai Fordini -, una notte che potrebbe essere spezzettata dalle sveglie delle suddette ed al quarto e meno ispirato post consecutivo vorrebbero trovare una scintilla di portata decisamente superiore di quella offerta da Taylor e soci.
La ragazza del treno, dunque, appartiene a quella sfortunata categoria di film insipidi come una pasta senza sale o un'insalata senza aggiunta di limone o aceto - a seconda di quelli che sono i vostri gusti -, o peggio, di una birra analcolica o un mojito in lattina sempre rigorosamente alcool free: il sapore potrà anche essere quello, ma la sostanza decisamente no.
Se, dunque, volete riempire una serata o un pomeriggio senza correre il rischio di incazzarvi ma senza voler essere necessariamente impegnare lo spirito, eccovi serviti.
Non lamentatevi, però, se non avrete avuto non solo la cena del secolo, ma neppure il godurioso e lascivo sbracare dei fast food o degli all you can eat.




MrFord



giovedì 3 novembre 2016

Thursday's child



Nuova settimana di uscite e nuovo confronto, questa volta decisamente "hard", tra il sottoscritto ed il suo acerrimo rivale, Cannibal Kid
Purtroppo, però, non si tratterà di un match di wrestling nella gabbia dell'Hell in a cell, bensì di un botta e risposta da bassa lega o da commediaccia ammeregana che vedrà i vostri due intrepidi "eroi" introdurre le pellicole più o meno promettenti che ci aspettano in sala per il prossimo weekend.


"Sono Cannibal e Ford: speriamo non abbiano intenzione di spogliarsi!"

La ragazza del treno

"Quello stalker di Cannibal mi sta ancora seguendo. Non ne posso più."

Cannibal dice: Thrillerone o thrillerino?
Questo film con Emily Blunt potrebbe rivelarsi L'amore bugiardo – Gone Girl di quest'anno, oppure una robetta media di quelle già viste e straviste.
Detto in altri termini: sarà una figata cannibale, o una diarrea fordiana?
Ford dice: l'impressione che questo thriller con Emily Blunt si riveli una robetta è grande almeno quanto i dubbi che di norma mi assalgono quando leggo di un film esaltato da Cannibal, ma il regista è il Tate Taylor di The Help, che non mi era affatto dispiaciuto e aveva perfino messo d'accordo i due nemici più acerrimi della blogosfera.
Mi sa tanto che toccherà vederlo, per scoprire di che si tratta.




Sausage Party – Vita segreta di una salciccia

"Ora quei due non vorranno sul serio organizzare una Blog War sul porno, vero!?"

Cannibal dice: Dalla cricca di Seth Rogen & friends, un film che sembra una supercazzola, ma speriamo che sia se non altro una supercazzola divertente. Inoltre si propone come una specie di sberleffo/parodia nei confronti delle pellicole d'animazione classiche stile Pixar, quindi speriamo che faccia inorridire gli ex duri e puri oggi diventati moralisti benpensanti come Mrs. Jenny Ford, ormai conosciuta da tutti come la più tenera mammina del web.
Ford dice: non sapevo granchè a proposito di questo film fino a quando l'ombra del clan di Rogen e soci ed una pubblicità geniale con Rocco Siffredi protagonista sentita su Spotify mi hanno fatto ricredere. Mi sa tanto che una visione ci scapperà tutta, alla faccia di quel finto trasgressivo di Peppa Kid.



Rocco
 
"Invece a me, cari ragazzi, l'idea della Blog War sul porno piace da impazzire."

Cannibal dice: E a proposito di salcicce, ecco il docufilm sul pornodivo più celebre del mondo. Cannibal Dick? No, Rocco Siffredi. Un'altra visione che potrebbe scandalizzare Ford, bene così!
Ford dice: il Rocco Nazionale mi è sempre stato simpatico, si sa vendere bene - in tutti i sensi - e nel suo genere è una garanzia. Ricordo di aver intravisto anche qualche programma in tv che girava attorno a lui, dunque penso proprio che vestirò i panni di MrJamesHard e cercherò quanto prima di recuperare questo docufilm.



Kubo e la spada magica
 
Cannibal e Ford discutono dell'idea di una Blog War a luci rosse.

Cannibal dice: Ma quanti film trasgressivi escono questa settimana?
Ecco che arriva anche Kulo e la spada magica...
Ah, sì chiama Kubo e la spada magica?
Mmm, allora mi sa che è una bambinata buona giusta per Ford & family.
Ford dice: questo Kubo e la spada magica potrà sembrare una robetta per famiglie o qualcosa che può tirare fuori solo il Cannibal dei giorni peggiori - ovvero quasi tutti - eppure pare si tratti davvero di una gran ficata, che dunque sottoporrò ben volentieri al nuovo esperto del Saloon per quanto riguarda l'animazione, il Fordino.



Non si ruba a casa dei ladri

"Avevamo scritturato Cannibal e Ford per questi ruoli, ma quando hanno saputo chi dirigeva il film, hanno disdetto."

Cannibal dice: Nuovo film dei Vanzina che proveranno a smentire tutti i radical-chic come Ford che criticano i loro lavori senza manco averli visti, tirando fuori un film decente...
Ehm, sono troppo radical-chic se dico preventivamente che non ce l'hanno fatta manco 'sta volta?
Ford dice: evito i Vanzina quasi più dei film tacciati dal mio rivale come Capolavori. E neppure a questo giro farò eccezione.



7 minuti

"Cannibal nella blogosfera a vita? Entriamo immediatamente in sciopero."

Cannibal dice: Michele Placido per me è sempre un grande meh, capace di cose valide e altre molto meno. Questo film sul tema del lavoro al femminile sembra essere un incrocio tra Ken Loach e i Dardenne all'italiana. Come suggerisce il titolo, potrei concedergli 7 minuti e poi, se non mi ha rotto le scatole, continuare con la visione. A un nuovo post di Ford invece posso concedere al massimo 7 secondi. Poi è sicuro che mi ha rotto.
Ford dice: Placido è uno dei registi più incostanti del panorama italiano, oltre a starmi da sempre profondamente sul cazzo - ma mai, ovvio, quanto Cannibal -. Questo tentativo di apparire come una sorta di Ken Loach italiano mi puzza parecchio, ma chissà che non riesca a stupirmi in positivo - una cosa che Cannibal non riesce mai a fare -.



In bici senza sella

"Dici che in questo modo posso farmi scritturare da Ford e Cannibal per la Blog War pornografica?"

Cannibal dice: In Italia non c'è lavoro, ma in una sola settimana escono due film sul mondo del lavoro?
Isn't it ironic, don't you think?
Ford dice: la prospettiva della mia imminente disoccupazione non ha influito sul mio umore ed il mio modo di vivere, ma certo andarmela a cercare non è il massimo, neppure se si tratta di film. Passo.



La pelle dell'orso

Ford e Cannibal a caccia di film interessanti.

Cannibal dice: La pelle dell'orso?
Manca solo Stallone, e poi questa è una fordianata al 200%!
Ford dice: il Cinema italiano ed io, negli ultimi anni, siamo andati quasi meno d'accordo che Cannibal ed io. Per il momento farò finta di nulla, poi chissà.



Un mostro dalle mille teste

"Se mi proponete un'altra Cannibalata, le faccio saltare la testa!"

Cannibal dice: Film messicano sul tema del cancro. Mi sembra una roba non mostruosa quanto Ford, ma una visione comunque un po' troppo dura. Questa settimana meglio darsi alle salcicce. Anche se pure quelle mi sa che potrebbero essere piuttosto dure...
Ford dice: film messicano, tematica tosta, potenzialità fordiane alte. Senza dubbio lo prenderò in considerazione, anche se, terminata la visione, temo dovrò dedicarmi almeno una settimana alle cazzatone stile salsiccia o ad una maratona del Cinema di Rocco.


martedì 26 aprile 2016

Il cacciatore e la regina di ghiaccio

Regia: Cedric Nicolas-Troyan
Origine: USA
Anno: 2016
Durata:
114'







La trama (con parole mie): Eric il cacciatore, ormai da tempo in pace nel regno di Biancaneve, si trova al centro di una nuova guerra legata alla minaccia di Freya, regina del Nord responsabile dell'apparente morte di sua moglie sette anni prima e del suo addestramento fin dai tempi dell'infanzia. Coinvolto nel recupero dello Specchio magico, rubato dai goblin ma preso di mira proprio da Freya, Eric scoprirà non solo che sua moglie è viva, ma che l'illusione della Regina del ghiaccio ha convinto la stessa a motivare un odio profondo per lui.
Riuscirà dunque a ricucire il rapporto e compiere la sua missione?
E quando, proprio attraverso lo Specchio, la terribile e spietata ex regina Ravenna tornerà in vita, riuscirà l'uomo, aiutato dai suoi compagni di viaggio, a debellare ancora una volta la minaccia che rappresenta la matrigna di Biancaneve?











La vita dura dei sequel è da sempre una delle grandi certezze del Cinema, pronta a regalare più delusioni che non successi: quando, poi, il film originale non rappresenta certo una pietra miliare nella Storia della settima arte la situazione si fa anche più difficile.
Biancaneve e il cacciatore, uscito qualche anno fa sulla scia della nuova moda della trasposizione delle favole su grande schermo, pur non essendo niente di meritevole di essere ricordato, risultò quantomeno più piacevole di versioni da incubo della storia di Biancaneve come quella firmata da Tarsem Singh, e finì per non essere stroncato come si sarebbe convenuto qui al Saloon.
Con questo secondo capitolo, si cerca di mantenere un'atmosfera simile sfruttando il fascino della regina malvagia Ravenna - decisamente più carismatica di Biancaneve, e decisamente più bella da vedere, considerato l'impietoso confronto Charlize Theron/Kristen Stewart - affiancando a quest'ultima una versione piuttosto sciapa della protagonista di Frozen interpretata da Emily Blunt - che non poteva essere pesce fuor d'acqua più di così - opposte alla coppia Hemsworth/Chastain - che pare un omaggio non dichiarato alla sempre disneyana eroina di Brave, oltre che un gran bello spettacolo per la vista del pubblico maschile - testimoniando una ricerca, da parte degli autori, in termini di estetica piuttosto che di profondità o fascino della storia.
Per il resto, il risultato è un mix ancora meno interessante del precedente capitolo delle immagini ed atmosfere de Il signore degli anelli e Lo hobbit, con qualche schermaglia amorosa divertente tra i già citati Hemsworth e Chastain ed un paio di momenti spassosi con i nani che li accompagnano e richiami a Once upon a time, nel complesso, però, troppo poco interessante per risultare brutto o giustificare una stroncatura come si conviene: non bastano, comunque, l'alto coefficente di fascino femminile ed un ritmo tutto sommato scorrevole per non rimpiangere cose come Willow che, nel corso degli anni ottanta, risultavano magiche dall'inizio alla fine e che ancora oggi sanno imporsi senza neppure troppa fatica su cose inconsistenti come questa.
Quantomeno l'utilizzo del prequel come parte introduttiva della pellicola non risulta troppo indigesto, e riesce a legarsi e giustificare quello che accade nello svolgimento e nel finale della pellicola: senza dubbio, resta un popcorn movie poco significativo buono per una serata di svacco totale, per far contente le vostre signore ed essere sicuramente contenti anche voi - e non parlo di settima arte, ovviamente - e far salire ulteriormente l'hype per l'imminente nuova stagione di Game of thrones, che in ambito fantasy offre spunti, emozioni ed orizzonti decisamente più ampi delle favole rivisitate più per mancanza di idee che per esigenze - fossero anche solo economiche -.





MrFord





"You're like ice
I-C-E,
feels so nice
scorching me,
you're so hot hot
baby, your love is so hot, hot."
Kelly Rowland - "Ice" - 





martedì 13 ottobre 2015

Sicario

Regia: Denis Villeneuve
Origine: USA
Anno: 2015
Durata: 121'






La trama (con parole mie): Kate Macer, agente FBI specializzata in sequestri, da sempre sul campo, indipendente ed idealista, a seguito di un'agghiacciante scoperta nel corso di una missione, viene selezionata dai suoi superiori per entrare a far parte di una squadra speciale che dovrebbe smascherare e porre un freno alle azioni orchestrate dai leader del Cartello messicano appena oltre frontiera.
Kate accetta, finendo a lavorare accanto allo spiccio Matt Graver ed al suo segugio Alejandro, misterioso messicano dal passato oscuro: la donna, lavorando accanto a quelli che scoprirà essere agenti della CIA, verrà a contatto con una realtà dura e terribile, in aperto contrasto con il concetto di Legge che ha cercato di difendere nel corso della sua carriera.
Come affronterà questi cambiamenti? E quale sarà il suo vero ruolo nella missione?








Denis Villeneuve è uno che la sa lunga. E parecchio.
Partito dai meandri del Cinema d'autore e giunto senza snaturarsi a quello mainstream, il regista canadese è da sempre uno dei nomi di punta, per il sottoscritto, legato alla settima arte nordamericana: i suoi lavori, da La donna che canta a Prisoners, passando per Polytechnique, da queste parti hanno sempre raccolto elogi e critiche ben più che positive, fino all'ormai penultimo lavoro Enemy, che pareva, nonostante l'ennesima grande prova di Jake Gyllenhaal, mostrare un'involuzione radical del buon Denis.
Fortunatamente, con questo Sicario, Villeneuve non solo riconferma quello che ho sempre pensato di lui, ma rafforza la stima nei suoi confronti regalando un film dolente ed oscuro, in grado di mescolare le atmosfere della seconda stagione di True Detective, del miglior Michael Mann e di prodotti action "in rosa" come Zero Dark Thirty, presentando il tutto in una cornice tecnicamente impeccabile, finendo per regalare una sequenza in questo senso da capogiro - l'assalto notturno al tunnel scavato attraverso le frontiere di USA e Messico, girato in gran parte attraverso i visori notturni della squadra d'assalto americana - che rimanda al già citato Zero Dark Thirty - ed impreziosisce ancor di più un film dalle palle d'acciaio, con personaggi ottimamente caratterizzati anche se solo accennati, una vicenda giocata in equilibrio tra l'idealismo della protagonista ed il cinismo del mondo attorno alla stessa, filtrate attraverso brevi ma profondamente liriche parentesi legate ad una famiglia messicana inconsapevolmente partecipe della vicenda principale narrata - ma lasciata in disparte fino all'intensa e tesissima parte conclusiva -.
Il confronto tra la Kate di Emily Blunt, abituata a sfondare porte ed agire in prima linea nel nome della Legge - nel senso più puro del termine -, idealista e convinta di poter fare del mondo un posto migliore, il sornione Matt Graver di Josh Brolin e l'enigmatico Alejandro di Benicio Del Toro, abituati a lavare i panni sporchi dei governi senza farsi troppi problemi, fornisce benzina ad una pellicola capace di trovare - come era già stato, del resto, con Prisoners - la via per convogliare l'autorialità ed il bisogno di eroi del Cinema mainstream, senza per questo svalutare l'uno o l'altro aspetto: i tre confronti tra Kate e Alejandro, dall'appartamento di lei, al tunnel fino al faccia a faccia che, di fatto, chiude la pellicola, mostrano una donna che crede ancora nell'umanità ed un uomo al quale è stato tolto tutto, e per sopravvivere, vendicarsi, rapportarsi al mondo ha deciso di portare in superficie tutto quello che di predatorio e glaciale può esistere nella nostra Natura.
E quando si finisce a parlare di lupi, di un piccolo mondo all'interno del quale è possibile cercare il Bene e di uno grande e senza confini - nel senso fisico e politico del termine - che è, di fatto, una continua espressione del Male, non solo vengono mossi i massimi sistemi, ma si finisce per chiedersi, quasi attoniti, se davvero abbia ancora un senso che questi due principi antichi come il mondo possano essere considerati privi di sfumature come quando, da bambini, sognavamo di cambiare davvero le cose, e fare la differenza.
Se lo chiede Kate, incapace di premere un grilletto, partita alla ricerca di un sogno e finita quasi a perdere se stessa.
Se lo chiede il bimbo messicano che, un giorno, abituato a svegliare il padre poliziotto per chiedergli di accompagnarlo alla partita di calcio, trova il letto fatto, e forse pensa già che il genitore non farà più ritorno.
Matt Graver e Alejandro, invece, non si chiedono nulla.
Hanno un lavoro da fare, e sanno di farlo bene.
Un lavoro da lupi al servizio di una Legge diversa da quella di Kate, e di tutti noi.
Almeno all'apparenza.
Ma forse, più antica.
La Legge della giungla.




MrFord




"Don't fool yourself
your eyes don't lie, you're much too good to be true
don't fire fight
yeah I feel you burning, everything's burning
don't fly too high
your wings might melt, you're much too good to be true
I'm just, bad for you
I'm just bad, bad, bad for you
I'm just bad, bad, bad for you."
Kanye West - "Wolves" - 







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