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domenica 23 giugno 2019

Sunday's child



Nuova puntata della rubrica a tre più nota della blogosfera dedicata alle uscite in sala della settimana e nuovo clamoroso ritardo portato a casa dal vecchio cowboy qui presente alle prese con una goduriosa trasferta marina in famiglia prima di affrontare il tempo che separa i Ford tutti dalle ferie più classiche di agosto.
A fare compagnia a me e al mio nefasto compare Cannibal Kid questa volta uno dei lettori più fordiani presenti al Saloon, Bobby Han Solo, che giunge a darmi man forte rispetto alle sempre deprecabili opinioni cinematografiche di Peppa.


MrFord


"Il look fordiano, effettivamente, fa sempre la sua porca figura."
LA BAMBOLA ASSASSINA

"Sei sicura che per il compleanno sia stata una buona idea regalarmi un Cannibal Kid?"
Bobby Han Solo: Premetto che l'unico film di Chucky che ho visto per intero è stato La Sposa Di Chucky e mi era anche piaciuto. Qui in questo nuovo remake/reboot/requalcosa, mi sembra di ritrovare il personaggio in un' ambientazione stile Black Mirror, d'altronde i tempi cambiano e i sistemi operativi si aggiornano, e probabilmente anche quelli che animano le bambole assassine armate di coltello che fa sempre "zing" quando viene inquadrato anche se non sfrega contro niente (regole degli effetti sonori).
Cannibal Kid: Credo di aver visto pure io solamente La sposa di Chucky, anche se non ricordo se l'ho guardato per intero, dato che era l'epoca in cui alcuni film li vedevo ancora in tv e quindi può darsi l'abbia beccato a metà facendo zapping. Fatto sta che pure a me aveva piuttosto divertito, sebbene non abbastanza da recuperarmi il resto della saga. Cosa che significa che pure questa versione aggiornata del bambolotto con cui è cresciuto (male) Ford potrei beccarmela sì, ma giusto a tempo perso, facendo “zapping” tra i siti più o meno legali di streaming.
Ford: Chucky è uno dei personaggi più divertenti ed irriverenti del panorama horror, tanto che se una volta tanto Peppa mi desse ascolto recuperando quantomeno il primo film della saga si ritroverebbe abbastanza in linea con la cattiveria e la sfrontatezza del personaggio.
Per quanto mi riguarda, questo è un film perfetto per l'estate, e Chucky da queste parti è sempre il benvenuto. Quindi ben venga!

RAPINA A STOCCOLMA

"Se non dovessi tornare e Cannibal Kid dovesse varcare quella porta, non esitare a fare fuoco."
Bobby Han Solo: Hehehee Mark Strong capellone è forte... Comunque sembra interessante la "assurda storia vera" che racconta com'è nata la Sindrome di Stoccolma. Tra l'altro se avete seguito La Casa Di Carta, accadeva anche in quella serie una situazione analoga. E poi c'è Noomi Rapace bionda. E Ethan Hawke. Insomma sembra un buon cast.
Cannibal Kid: Ammetto di soffrire della sindrome di Stoccolma, o qualcosa del genere. Sono stato costretto con la violenza da Ford a iniziare questa rubrica insieme a lui e ora non riesco più a farne a meno. O forse è lui che soffre della sindrome di Stoccolma nei miei confronti?
Come sia o come non sia, direi che questo film va visto. Se non altro per cultura generale e poter poi fare i fighi raccontando le origini di tale sindrome.
Ford: ho già visto il trailer su Spotify almeno un miliardo di volte, e pare una cosetta simpatica con un buon cast. Il vero mistero ora è capire se è Cannibal a soffrire la sindrome di Stoccolma per me o io per lui. Sarà Bobby a decidere.

ARRIVEDERCI PROFESSORE

"Hai bevuto solo due white russian!? Ma non mi fare ridere! Perfino Cannibal reggerebbe!"
Bobby Han Solo: Prima impressione: Johnny Depp che crossoverizza L'Attimo Fuggente con Paura E Delirio A Las Vegas. Tra l'altro sospetto che gli venga anche abbastanza naturale...
Cannibal Kid: Così come lo racconta Bobby Han Solo – che a sua volta è un crossover tra un noto cantante italico e un personaggio fantascientifico entrambi eroi dell'infanzia di Ford – questo film rischia di essere figo. Nella pratica potrebbe solo essere l'ennesimo fallimento di un attore un tempo lontano sinonimo di grande cinema e oggi spesso sinonimo di porcheria. A mai più rivederci prof. Depp.
Ford: considerato il livello di bollitura di Depp, direi che questa versione finto alternativa del bellissimo L'attimo fuggente si rileverà allo stesso livello delle ultime fatiche recitative dell'ex superdivo alternativo per antonomasia. A meno che Cannibal non lo stronchi, lo eviterò con piacere.

LA PRIMA VACANZA NON SI SCORDA MAI

"Ho provato ad invitare quei bloggers in vacanza con me, ma niente da fare. Sarà colpa mia, o saranno loro a non voler dividere l'ombrellone?"
Bobby Han Solo: Film "franscese" e non ho un buon rapporto con i film "franscesi", a parte Amelie e alcune cose di Asterix. Sospetto che il trailer contenga esattamente le scene più divertenti (il che è tutto dire). Per cui... lo giudico con un boh...
Cannibal Kid: Per me è il contrario di Bobby Han Solo. Adoro il cinema franscese, tranne fastidiose robette stereotipate come Amelie. Questa romcom ai tempi di Tinder mista a un'avventura on the road potrebbe quindi essere una rinfrescante visioncina-radical-chicchina-francesina-stronzettina estiva. Alla faccia degli haters di tutto ciò che è leggero (tranne le ciofeche action di serie Z) come il pesante Ford.
Ford: francesata che se fosse radical potrebbe andare bene giusto per Peppa e i suoi amichetti ma che, nel caso in cui si rivelasse una specie di Appartamento spagnolo, potrebbe anche incontrare i gusti della parte giramondo e da rimorchio del vecchio cowboy. Una visione, comunque, potrebbe starci. In fondo siamo in estate.

giovedì 19 luglio 2018

Thursday's child




Alle spalle la sbronza dei Mondiali, al Saloon torna il Cinema in pianta stabile partendo proprio dalla rubrica che è stata una delle certezze di questi anni nella blogosfera: accanto al mio consueto nemico Cannibal, a questo giro l'ospitata è toccata a uno dei più vecchi colleghi cinefili di queste parti, Frank Romantico.
Per l'occasione, e considerate le uscite molto diluite, abbiamo deciso di accorpare ben due settimane al prezzo di una, neanche fossimo in periodo di saldi anche noi.



"Mettiti in fuga, perfino Ford ha delle riserve sul nostro film!"


OVERBOARD
(nei cinema dal 19 luglio)

"Se ci fossero più film così, scommetto che quei tre bloggers correrebbero in sala ogni giorno!"

Frank: Faccio outing e lo ammetto pubblicamente sui blog del Cannibale e di Ford: a me le commedie sentimentali piacciono da impazzire. Questa però non mi ispira particolarmente, sarà che parto prevenuto visto che si tratta del remake dell'omonimo film del 1987 con Kurt Russell e Goldie Hawn, che a me non è mai piaciuto. Riusciranno i registi Bob Fisher e Rob Greenberg a farmi cambiare idea?
Cannibal Kid: Io non ho bisogno di fare outing, perché tanto lo sanno già tutti che ho una passione per le romcom, anche se preferisco quelle indie, rispetto alle commercialate come questa. L’originale con due attori di epoca fordiana come Russell + Hawn non l’ho visto, mentre in questo ci sono la simpatica Anna “Scary Movie” Faris e il poco esaltante Eugenio Derbez. Alla fine credo che lo vedrò, e lo stesso farà il buon Frank. Suca Ford!
Ford: le commedie romantiche, se simpatiche e ben fatte, piacciono perfino a me. Peccato che questa paia proprio l'ennesimo remake da crisi di idee di un film che, nonostante la presenza di Kurt Russell, non mi ricordo come un granchè. Dunque passerò oltre e lascerò la visione a quel pusillanime di Cannibal.

SKYSCRAPER
(nei cinema dal 19 luglio)

"Dwayne, è arrivato il bonifico di Ford per ringraziarti della ripassata che hai dato a Cannibal."

Frank: Un film d'azione con The Rock? Davvero? Che bella l'estate, che ci propone sempre roba fresca e originale. Guardando il trailer poi sembrerebbe più sci-fi che action, tanto da far apparire verosimile un cinecomic della Marvel. Questa potrebbe essere una di quelle volte in cui il Cannibale ed io siamo d'accordo. E poi di film action ambientati in un grattacielo ne esiste solo uno, per me. Chi ha occhi per intendere...
Cannibal Kid: Io & Frank uniti contro il Male, ovvero contro Ford e contro questi filmacci d’azione. Tra tutti gli action heroes di cui Ford è innamorato, The Rock è uno di quelli che sopporto di più, ma ciò non toglie che questa roba promette molto meno bene rispetto ai simpatici Baywatch e Jumanji - Benvenuti nella giungla. Mi vengono le vertigini al solo pensiero di vederlo. E mi viene il vomito a pensare che su WhiteRussian si beccherà 3, se non 4 bicchieri pieni.
Ford: adoro The Rock e le tamarrate action estive e non, alla facciazza del Cannibale, ma dal trailer questo Skyscraper pare proprio una puttanata talmente grande da non riuscire a convincere neppure il sottoscritto. Certo, una visione magari vacanziera potrei concederla, ma le aspettative, nonostante il buon Dwayne, sono molto, molto sottoterra, altro che grattacieli!

BENT - POLIZIA CRIMINALE
(nei cinema dal 25 luglio)

"Attento, Karl. Con un colpo di tette ti spedisco dritto in braccio a quei tre loschi bloggers."

Frank: Film del genere solitamente li salto a priori, questo poi non sembrerebbe nemmeno brillare per originalità. Solite esplosioni, sparatorie e ironia all'americana. Potrebbe mai essere meglio di quello che sembra? Non credo. Alla regia c'è Bobby Moresco, che conosco come produttore, come sceneggiatore ma non come regista. Per fortuna nel cast c'è Sofia Vergara, che credo faccia contento anche il Cannibale.
Cannibal Kid: Frank, ti dirò, a costo di passare per il gaio Ford di turno, che Sofia Vergara non m’è mai gustata particolarmente. Troppo troppa per me. Il film poi non parliamone. È uno di quelli che una volta trovavi invenduto in fondo al cestino delle offerte al supermercato e di quelli che ora, con tutta la scelta che c’è, soltanto il criminale Ford ha il coraggio di spararsi.
Ford: e per la seconda volta mi tocca snobbare un film che in teoria dovrebbe essere tamarro abbastanza per me. Purtroppo, mi pare solo brutto. Più brutto del Cannibale e delle sue proposte cinematografiche.

HEREDITARY - LE RADICI DEL MALE
(nei cinema dal 26 luglio)

"Abbiamo evocato lo spirito di Frank, guai a noi!"

Frank: Un horror. Un horror d'estate. L'occasione perfetta per andare a godersi un paio d'ore di aria condizionata al cinema. Questo esordio del regista Ari Aster, tra l'altro, ha fatto parecchio parlare di se e i soliti strilloni lo spacciano per un capolavoro, l'horror d'autore (quanto odio questa definizione) dell'anno, addirittura il nuovo L'Esorcista. Non il solito filmetto estivo leggero leggero, insomma. Tieni basse le aspettative Frank, altrimenti come al solito rimarrai deluso tra uno jumpscare e l'altro.
Cannibal Kid: Di solito con questi horror esaltati come capolavori assoluti, e poi l’anno successivo immancabilmente finiti nel dimenticatoio, a sorpresa mi trovo d’accordo con Ford nel ridimensionarli. E questa sì che è una cosa spaventosa. Detto ciò, spero che il film per una volta sia come dicono davvero agghiacciante, in senso buono. Anche se io prima di parlare di horror dell’anno aspetterei il Suspiria di Luca Guadagnino.
Ford: adoro gli horror, specialmente d'estate. Un pò meno quelli spacciati per nuovi cult che finiscono quasi sempre per essere bottigliati come meritano e neanche fossero un film indie consigliato da Cannibal. Hereditary farà la stessa fine, o merita davvero il clamore che ha suscitato? Spero di poter dare presto la mia risposta alla questione.

IO, DIO E BIN LADEN
(nei cinema dal 25 luglio)

"So benissimo che Ford vorrebbe dormire così."

Frank: Nicolas Cage è dappertutto! Davvero, in qualunque posto io sia, finisco sempre per trovarmelo davanti: al cinema, in TV, per strada, in pizzeria. Vedo Nicolas Cage ovunque. Eppure non mi sarei mai aspettato di trovarlo in un film di Larry Charles. Siete contenti Cannibale e Ford, vero? Un biopic-commedia-avventuroso. Troppa roba, facciamo che lo aspetto al primo passaggio in TV o su Netflix.
Cannibal Kid: Potenziale titolo scult dell’anno, e forse del secolo, è la conferma di come Nicolas Cage oggigiorno abbia più bisogno di soldi di Gigi Buffon, che tra un po’ sponsorizza persino WhiteRussian pur di guadagnare due euri da andare a giocare al casinò.
Ford: Nicholas Cage è l'eroe trash per eccellenza del Saloon, e questo film promette davvero di essere uno dei titoli imperdibili del genere degli ultimi anni. Una specie di Sharknado senza squali e con tanto Nicola Gabbia. Alla facciazza di Cannibal.

LE ULTIME 24 ORE
(nei cinema dal 25 luglio)

"Se in questo postaccio non servono White Russian, giuro che levo le tende."

Frank: Sulla carta questo film mi potrebbe anche piacere. Ammesso che non sia la solita boiata. Sembrerebbe un John Wick che incontra In Time, però con Ethan Hawke. E la cosa fa un po' ridere. Ho una brutta sensazione a riguardo, magari lo faccio guardare prima a Ford se vuole fare da cavia. Un tempo questo sarebbe stato whisky per le sue bicchierate.
Cannibal Kid: Certo che in questo periodo arrivano un sacco di fordianate assurde. Non a caso l’estate è il periodo peggiore dell’anno per le uscite e in quest’estate 2018 sono particolarmente tremende.
Ford: nonostante, anche qui, ci sia materiale apparentemente fordiano, non sono per nulla attratto dalla potenziale visione. Ma che mi succede, quest'estate!? I Mondiali mi avranno cannibalizzato!? Speriamo di no!

BREAKING IN
(nei cinema dal 26 luglio)

"Cerco di imitare lo stile fordiano. O il non stile fordiano."

Frank: Diretto da James McTeigue. McTeigue, quello di The Raven. Non so voi ragazzi, ma io passo la mano.
Cannibal Kid: Se non ricordo male, The Raven era finito nella mia classifica del peggio cinematografico di qualche anno fa. Direi quindi che passo anche io. Ford, a questo punto sei costretto a sacrificarti tu per la patria, e per l’onore del mondo Blogger.
Ford: non ho mai visto The Raven, ma purtroppo dopo l'ottimo esordio con V per vendetta, McTeigue si è tramutato nell'ombra di se stesso e nell'ennesimo inutile mestierante di Hollywood. Passo anch'io senza pensieri.

HOSTILE
(nei cinema dal 26 luglio)

Il film dedicato a Ford e Cannibal si intitolerà "Ostile".

Frank: Un altro film horror, francese per di più. Pandemia, mostri, ambientazione post-apocalittica: io con 'sta roba ci vado a nozze. Se poi si svolge quasi tutto nel deserto, allora comincio ad esaltarmi. Dietro la macchina da presa c'è Mathieu Turi che... chi è? Però come produttore abbiamo Xavier Gens. E io a Gens gli voglio ancora bene per aver diretto The Divide. Questo lo guardo di sicuro.
Cannibal Kid: Frank finora stava dicendo cose più o meno sensate, ma adesso dev’essere stato colto dal virus fordiano che ti trasforma in uno zombie spara assurdità. Ancora un film horror di ambientazione desertica? Faccio fatica a pensare a qualcosa di più noioso, a parte una maratona di cinema e/o wrestling ideata da Ford. In compenso è un film prodotto dal paese dei (giustamente) campioni del mondo, quindi magari non è così male.
Ford: potenziale sorpresa della settimana, nonostante il sospetto che nutro da sempre rispetto a chiunque e qualunque cosa provenga dalla Francia, che è mia rivale quasi quanto Peppa Kid. Una visione, nonostante una trama certo non originalissima, ci sta tutta.

OCEAN'S 8
(nei cinema dal 26 luglio)

"Rihanna, quei tre bloggers pensano solo a te: riceveranno presto notizie dai nostri avvocati."

Frank: No ragazzi, questo non riesco a commentarlo. Poi c'è Sandra Bullock. Cannibale, c'è Sandra Bullock! Che fa una parte alla Sandra Bullock. Quasi potesse essere peggio di quel che sembra. Non basta il resto del cast (tutto al femminile) a farmi cambiare idea. Perdonami, Rihanna. Posso fare come a scuola, che porto la giustificazione e salto la lezione? Dai, esco prima. Questo film non esiste, andiamo avanti.
Cannibal Kid: Frank ormai ha perso il lume della ragione ed è diventato irrecuperabile. Sandra Bullock non mi ha mai fatto impazzire, a parte The Net e The Blind Side, però c’è di ben peggio in circolazione rispetto a lei. Il resto del cast poi promette molto bene, in particolare Rihanna, e, sebbene non sia un enorme fan della saga di Ocean’s, questo capitolo per una serata di discreto intrattenimento il suo porco dovere dovrebbe riuscire a svolgerlo.
Ford: questa roba mi pare la versione heist della terribile saga di Pitch Perfect, dunque nonostante Rihanna credo proprio che passerò la mano dedicando magari le mie serate estive a qualche bella revisione di cult anni ottanta.

LA BELLA E LE BESTIE
(nei cinema dal 26 luglio)

"Stiamo avvisando tutta la popolazione: Ford, Cannibal e Frank non sono certo gente raccomandabile."

Frank: Su un film come questo, visto l'argomento trattato, c'è poco da scherzare. Direttamente dal Festival di Cannes 2017, dove fu presentato nella categoria Certain Regard, questa produzione internazionale diretta dalla tunisina Kaouther Ben Hania è più che mai attuale considerando i fatti di cronaca. Infatti è tratta da una storia vera. Solitamente film come questo mi fanno male, ma al di là del valore umano bisognerà vedere com'è da un punto di vista cinematografico. Che possa mettere d’accordo persino il Cannibale e Ford?
Cannibal Kid: Un film impegnato e dal tema ostico in piena estate?
Mi sa che due bestie come me e Ford saranno d’accordo sì, ma nell’evitarlo. Almeno fino all’arrivo della brutta stagione. Sorry, Frank.
Ford: per quanto suoni terribile in più di un senso, mi tocca essere d'accordo con Cannibal. Fino alla caduta delle foglie - e soprattutto con le vacanze in arrivo - non voglio assolutamente sentir parlare di impegno. Svacco totale e cervello in infradito.

sabato 10 dicembre 2016

In a valley of violence (Ti West, USA, 2016, 104')




Il percorso che Ti West ha compiuto qui al Saloon è stato piuttosto curioso, in una certa misura addirittura unico: nel corso di questi anni, infatti, ci sono stati registi amati dal sottoscritto caduti "in disgrazia" - su tutti, Malick - ed altri che, magari anche solo con un film, hanno saputo guadagnarsi lo status di sorprese assolute - un pò quello che accadde con Aronofsky ai tempi di The wrestler -.
Nessuno, però, partendo dalle bottigliate, è riuscito lentamente a ricostruire la propria immagine fino a diventare un riferimento - per quanto piccolo sia -, fatta eccezione per Ti West.
Partito come il classico nuovo regista troppo incensato ed esaltato dai radical con The house of the devil - comunque interessante - e The Innkeepers, uno dei titoli più sopravvalutati degli ultimi anni, pareva destinato a portarsi il marchio delle bottigliate per sempre quando, grazie al tanto criticato - dai suoi fan della prima ora - The sacrament è tornato prepotentemente a solleticare l'interesse del sottoscritto, reso ancora più vivo da questo In a valley of violence, Western vecchio stile che omaggia i film di genere popolari negli anni settanta - a partire dai fantastici titoli di testa - e l'approccio tarantiniano alla materia, senza per questo rinunciare alla sua identità tecnica e ad una buona dose - ma non esagerata - di violenza.
L'idea di portare sullo schermo l'eroe solitario dei film che videro protagonista il giovane Clint Eastwood pronto a vendicare un torto facendo piazza pulita di tutti i responsabili funziona ed avvince, è ben diretta ed interpretata, realistica nella rappresentazione degli scontri - siamo più dalle parti di Dead man che non da quelle di Sergio Leone, per intenderci - e diretta come un pugno in faccia, tanto da filare via neanche fosse scandita dai pezzi di Johnny Cash con la loro ritmica "ferroviaria".
Un omaggio ad un genere che funziona anche rispetto a quella fetta di pubblico che quel genere non lo mastica troppo, e che ripropone, dopo il recente I magnifici sette, Ethan Hawke come nuovo volto del cowboy cinematografico: come se tutto questo non bastasse, West riesce anche ad inserire in questo cocktail forte e tosto un paio di passaggi che si potrebbero definire quasi lirici, e pur basandosi su una serie di regole e di modelli assolutamente classici a non risultare troppo derivativo o vuoto nel suo rendere omaggio ad un'epica che ha fatto la Storia del Cinema e non solo, e segnato la mia vita di spettatore come poco altro.
Per un'ora e quaranta, grazie a questo regista che fino ad un paio d'anni fa praticamente detestavo, sono riuscito a montare in sella e tornare a quando guardavo John Wayne compiere imprese mitiche sul divano a casa di mio nonno, o alla prima volta in cui, con mio fratello, affiancai William Munny e rimasi a bocca aperta con Gli spietati: non posso, dunque, che togliermi il cappello di fronte a Ti West, che si dimostra non solo capace e duttile, ma anche in grado di superare una barriera apparentemente invalicabile come quella del (pre)giudizio di qualcuno che non aveva per nulla amato il suo lavoro - almeno per quanto riguarda il coinvolgimento emotivo ed il ritmo espresso dalle pellicole -.
Un'impresa che, forse, risulterebbe ardua perfino per un cowboy solitario in cerca di una via di fuga, di una nuova vita, che se provocato, sarà inevitabilmente pronto a scatenare l'inferno.




MrFord




 

lunedì 10 ottobre 2016

I magnifici sette (Antoine Fuqua, USA, 2016, 133')




Quando al Saloon si pronuncia la parola magica - Western, per inciso -, è ovvio e doveroso che scatti l'immediato giro di bevute a carico della casa.
Nel caso particolare, inoltre, de I magnifici sette, all'ambientazione si unisce l'ispirazione data da uno dei più grandi registi di tutti i tempi e favoriti del sottoscritto, Akira Kurosawa: il supercult con Yul Brinner, Steve McQueen e Charles Bronson, infatti, altro non fu se non un remake in salsa USA dell'immortale Capolavoro I sette samurai, uno dei film più importanti della Storia del Cinema.
Quando, mesi fa, scoprii che era in cantiere un ulteriore remake, lo ammetto, ebbi il timore di andare incontro ad una delle scelleratezze più terrificanti che si potessero immaginare rispetto alla settima arte tutta: fortunatamente per me e per gli appassionati, Fuqua - regista tamarro e sempre apprezzato da queste parti, dai tempi di Training Day al recente e spassosissimo The Equalizer, uno degli action più centrati degli ultimi anni e, forse, dalla fine degli anni ottanta in avanti - non solo riesce a non svilire i cult che l'hanno ispirato, ma anche e soprattutto a confezionare un solido intrattenimento d'autore supportato da splendide riprese, un ottimo cast ed un ritmo niente male, che perde inevitabilmente qualcosa rispetto all'originale ma che consegna alle nuove generazioni un gran bell'esempio di solidità e spettacolo in salsa Western, in barba a tutti quelli che ancora credono che la buona e vecchia Frontiera sia un argomento che potrebbe catturare l'attenzione solo dei nostri nonni.
Del resto, quando hai il Denzellone a fare la parte del leone che fu di Yul Brinner vai senza dubbio sul sicuro, e vedere il suddetto far fuori cattivoni a mazzi senza quasi sudare o farsi davvero, davvero minaccioso in quell'ultimo faccia a faccia con il numero uno dei sacchi di merda Peter Sarsgaard - poveraccio, io con il signor Washington in giro non farei cambio con lui per niente al mondo - è una soddisfazione grossa almeno quanto le riprese della battaglia tra i sette ed il villaggio e l'esercito personale del suddetto Sarsgaard, senza contare - SPOILER - il finale in gloria di Chris Pratt - una delle morti più belle del passato recente per quanto riguarda il Cinema d'avventura -, la coppia quasi da cartone animato formata da Ethan Hawke e Byung Hun Lee, il personaggio sopra le righe di D'Onofrio e l'elemento nativo americano pittato come il lottatore WWE Finn Balor nel corso della resa dei conti che esaltano e non poco lo spettatore, specie se si tratta del sottoscritto.
Peccato per il bandito Vasquez, dei sette forse il meno affascinante e - SPOILER - nonostante questo destinato a sopravvivere allo scontro che vede i nostri protagonisti, ed il fatto che, inevitabilmente, un'operazione di questo tipo avrà sempre il sapore dell'operazione nostalgia - anche se Fuqua aveva manifestato indirettamente il suo apprezzamento per la pellicola originale in King Arthur, che aveva una struttura in qualche modo simile -, ma sono peccati veniali a fronte di un prodotto che, a mio parere, funziona alla perfezione per quello che è il suo scopo, intrattenere ed esaltare il pubblico come se si fosse tornati ai tempi in cui entrare in una sala significava solleticare i sogni, quelli che da bambini, soprattutto se appena usciti da certe visioni, paiono anche realizzabili.
Quelli dei buoni contro i cattivi, in cui è davvero figo essere dalla parte dei buoni.
Anche quando si rischia grosso.
Anche quando si muore.
Perchè, in fondo, non capita tutti i giorni di poter essere magnifici.




MrFord




martedì 10 maggio 2016

Regression

Regia: Alejandro Amenabar
Origine: Spagna, Canada
Anno: 2015
Durata: 106'






La trama (con parole mie): siamo agli inizi degli anni novanta in una cittadina americana come tante altre, quando il detective Bruce Kenner è incaricato di indagare a proposito delle violenze subite dalla giovane Angela Gray, pronta a rifugiarsi nella parrocchia locale a seguito della denuncia all'indirizzo del padre, che pare essere impazzito dopo la morte della moglie, la dipendenza dall'alcool e la fuga da casa del figlio maschio, tanto da legarsi ad una setta che pratica l'adorazione di Satana.
Kenner, affiancato dallo psicologo Kenneth Raines, ripercorre le tappe che hanno condotto Angela sull'orlo della follia a causa di suo padre e degli adepti della setta, cercando di consegnare alla giustizia tutti i colpevoli: ma le cose sono davvero come sembrano?
E quanto ampia è l'influenza della setta?












Ho sempre considerato Amenabar un fuoco di paglia, un mestierante onesto ma, rispetto a tanti altri, decisamente mediocre, fin dai tempi dei suoi esordi.
Ricordo bene l'entusiasmo di parecchi amici all'uscita di The others - forse, ad oggi, il suo lavoro meglio riuscito -, palesemente ispirato dal precedente Il sesto senso e già allora, almeno per quanto mi riguarda, molto meno sconvolgente di quanto non potesse apparire ad una prima occhiata, la successiva smitizzazione di Mare dentro, titolo eccessivamente celebrato anche dal pubblico americano, la quasi totale bocciatura di Aghora, fino ad arrivare al qui presente Regression, spesso e volentieri massacrato da una critica che pare ormai giunta alla conclusione che il suddetto Amenabar, in realtà, non sia altro che un nome come ce ne sono a mazzi nel giro che conta della settima arte.
Ebbene, devo essere onesto: Regression è un film sostanzialmente inutile, comprensibile quasi dal principio e decisamente poco inquietante o sorprendente, recitato tendenzialmente male da tutti i protagonisti e poco accattivante, eppure mi è parso decisamente meno peggio rispetto a quanto mi aspettassi sia dal suo regista ed autore che dalle recensioni che mi era capitato di leggere in precedenza in rete e non solo.
Neanche fossi tornato di colpo adolescente nel pieno degli anni novanta in un pomeriggio piovoso di autunno inoltrato, Regression ha avuto se non altro il merito di rendere una cornice di quel genere, lontana da classici legati alle possessioni ed al satanismo come Rosemary's baby ma neppure così scarso da far incazzare o pensare di essere di fronte ad uno dei titoli peggiori dell'anno: la vicenda è scritta e portata avanti da Amenabar in modo piuttosto prevedibile e decisamente poco inquietante, eppure, a conti fatti, fotografa discretamente bene la necessità ed il disagio che muovono alcune persone e non pesa particolarmente in termini di tenuta, ritmo e durata.
Non voglio però neppure apparire troppo buono rispetto ad un prodotto che, considerati i protagonisti e la campagna pubblicitaria che quasi ne parlava come fosse una sorta di moderno L'esorcista, risulta davvero essere poca cosa, o più che altro un titolo assolutamente dimenticabile pronto a finire in quell'archivio dalle parti "dei missili Stinger" destinato al cestino della memoria in tempi piuttosto brevi: del resto, scrivo questa recensione a tre giorni dalla visione ed effettivamente ricordo poco, almeno quanto del famigerato e tanto chiacchierato pseudo nudo di Emma Watson, che altro non si rivela se non un fotogramma di spalle probabilmente figlio di una controfigura pronta gentilmente ad offrire il suo culo all'obiettivo in modo da permettere all'ex Hermione di fregiarsi di titoli che, almeno fino a prova contraria, non le competono.
Prova evidente dell'incapacità di "possedere" lo spettatore di questo prodotto è il fatto che la difficoltà di scrivere un post in merito sia decisamente più alta rispetto ad altri pronti ad uscire quasi senza che debba muovere le mani sulla tastiera nella metà del tempo pur prendendo il doppio dello spazio: fondamentalmente, quello che vi dovete aspettare è un film artigianale inserito nella perfetta media dei titoli di cassetta buono giusto per occupare un'ora e tre quarti senza colpo ferire, che probabilmente sorprenderà non tanto i non avvezzi al genere quanto i non avvezzi al Cinema e che finirà per risultare per tutti gli altri come un palliativo rispetto ai tempi d'oro in cui i thriller facevano davvero cagare sotto, pur non portando sullo schermo mostri o presunti tali.
Se non altro, anche in Regression, la paura più grande nasce, cresce e muore con l'Uomo.
Il mostro peggiore che si possa immaginare.





MrFord





"Safe in the light that surrounds me
free of the fear and the pain
my subconscious mind
starts spinning through time
to rejoin the past once again."
Dream Theater - "Scene One: Regression" -







giovedì 25 febbraio 2016

Thursday's child

La trama (con parole mie): eccoci pronti per un'altra settimana di uscite - l'ultima prima della Notte degli Oscar - rigorosamente commentate dal vecchio e saggio Ford e dal giovane incompetente Cannibal, sempre pronti a darsi battaglia per determinare chi è in grado di scrivere le castronerie più grosse.
Anche a questo giro, fortunatamente, pare che le proposte interessanti non manchino, dunque facciamone tesoro per i tempi di magra che giungeranno con la bella stagione e diamoci dentro, anche se sempre con moderazione quando si tratta dei deliri del mio rivale.


"E chi è, Jeeg Robot!? No, è James Fordot!"

Lo chiamavano Jeeg Robot

"Se è così facile con un termosifone, figuriamoci quando mi divertirò con Cannibal!"
Cannibal dice: Un film supereroistico made in Italy? Dopo Il ragazzo invisibile di Salvatores, moderatamente gradito, qui mi sa che ci troviamo di fronte a un potenziale cult. Le prime recensioni sono entusiastiche. Forse troppo. Mi sa che rischiano di sollevare aspettative eccessive, ma speriamo verranno mantenute. E speriamo anche che il mio giudizio su questo supereroe indie made in Roma sia opposto a quello del SuperFordone patito degli eroi ammeregani ultracommerciali.
Ford dice: lo ammetto. Attendo questo film al varco fin dalle prime voci in proposito qualche mese fa. Sinceramente spero che le recensioni - tutte entusiastiche - lette finora non mi rovinino la visione alimentando le aspettative, o che Cannibal non le distrugga promuovendolo a pieni voti.
Staremo a vedere. Intanto, scateno Jeeg e tutti i robottoni e supereroi - italiani ed americani - su Casale.



Anomalisa

"Mi raccomando, alla guida non mettere neppure il pupazzetto di Ford!"
Cannibal dice: Per il titolo di filmone della settimana, Jeeg Robot se la deve vedere con una pellicola d'animazione. Ma non una bambinata qualunque di quelle buone per Ford, bensì un'opera firmata da Charlie Kaufman, sceneggiatore di Se mi lasci ti cancello e regista di Synecdoche, New York. Un autore che è riuscito più o meno sempre a mettere d'accordo me e Ford. Fino ad ora?
Ford dice: Charlie Kaufman è universalmente riconosciuto come uno dei più talentuosi sceneggiatori e registi del panorama americano, in grado di mettere d'accordo perfino eterni nemici come il sottoscritto e Cannibal Creed.
Ci sarà riuscito anche questa volta, o avremo finalmente una spaccatura degna di nota in questo inizio duemilasedici troppo poco belligerante?



Tiramisù

"Avvicinati pure, Cannibal, voglio farti un bel primo piano: sto preparando il mio secondo film, un horror."
Cannibal dice: Fabio De Luigi mi stava parecchio simpatico ai tempi di Mai dire gol. Da quando si è messo a fare l'attore al cinema invece parecchio di meno... Adesso che si è messo pure a fare il regista, avrà tirato fuori qualcosa di decente, o vuole proprio che scateni il mio odio contro di lui? Mi spiacerebbe farlo, ma se il suo Tiramisù mi risulterà indigesto non esiterò a dire che è una merda, inequivocabilmente merda.
Ford dice: De Luigi, ai bei tempi di Bastilani batto il ferro mi stava molto simpatico. Molto più di Cannibal - e per questo non ci vuole un grande sforzo -.
Peccato che poi si sia messo a fare Cinema, finendo per farsi odiare forse più del Cucciolo eroico - e per questo ci vuole molto di più -.
Questo Tiramisù, del quale è anche regista, non passerà dalle mie parti neppure sotto tortura.



Gods of Egypt

"Non bastava una mano, ora mi devono pure accecare!"
Cannibal dice: Alex Proyas, regista australiano nato in Egitto, aveva iniziato alla grande la sua carriera con gli affascinanti e darkissimi Il corvo e Dark City, poi si è un po' trasformato in uno di quei mestieranti buoni giusto per WhiteRussian. Questo nuovo God of Egypt mi sa di porcheria storico-fantasy assoluta, ma spero sia almeno trash abbastanza da regalare qualche risata. Un po' come i post più seriosi (ovvero tutti) di Mr. Ford.
Ford dice: io a Proyas voglio anche bene, ma questa porcatona proprio non la digerisco, nonostante Coster-Waldau e Gerardone Butler.
La lascio volentieri a quel radical di Cannibal, che lo esalterà come un cult da buon incompetente dell'action tamarra.



God's Not Dead

"Vedrete che dopo la nostra bella lezione di catechismo anche quei due bloggers miscredenti si convertiranno!"
Cannibal dice: Oh my God! Questo rischia di essere ancora peggio di Gods of Egypt. Un film cristiano con Kevin “Hercules” Sorbo. Cos'è? Un mio incubo atroce, oppure un sogno d'oro di Ford?
Ford dice: nonostante la presenza di Kevin Sorbo, indimenticabile Hercules anni novanta, questa roba pseudo cristiana mi pare una schifezza ancora peggiore di quelle che propina il Cannibale.



Il club

"E così quello è il rifugio di Ford e Cannibal." "Già. Quando scrivono insieme quei due devono isolarsi dal mondo: sono troppo pericolosi."
Cannibal dice: Altra pellicola religiosa ma qua, grazie al cielo, dovremmo avere un punto di vista meno bigotto. L'idea di vedere un film cileno ambientato all'interno di una specie di comunità di recupero per vecchi preti pedofili non è di quelle che facciano correre nei cinema le masse, però una visione ci potrebbe stare. Meglio se non durante una serata relax in cui uno cerca di allontanare le preoccupazioni della vita di tutti i giorni e, se ci tenete a saperlo, tra le mie preoccupazioni c'è soprattutto la sanità mentale di Ford.
Ford dice: considerato il recente ed interessante Il caso Spotlight, direi che questa nuova pellicola dedicata ad una tematica molto importante come quella della pedofilia all'interno della Chiesa una visione potrebbe meritarla.
Sempre che non si riveli una porcata pronta a farmi incazzare forte. Quasi più del Cannibale.



Good Kill

"Comandante, un drone ha appena fatto esplodere Casale Monferrato, dobbiamo fare rapporto?" "Ma quale rapporto!? Dobbiamo fare una festa!"
Cannibal dice: Un film di Andrew Niccol, il regista degli ottimi Gattaca e Lord of War, un tempo sarebbe stato un evento. Adesso, un po' come Alex Proyas, pure lui si è trasformato in un mestierante qualunque. Segno che troppe pellicole hollywoodiane commerciali e la vecchiaia fanno male. Ford né è un'ulteriore dimostrazione morent... volevo dire vivente. Comunque questo action-thriller vanta un buon cast (Ethan Hawke + January Jones + Zoe Kravitz) e potrebbe essere una specie di incrocio tra Wargames e Top Gun meritevole magari - e ho detto magari - di visione.
Ford dice: ho sempre trovato Niccol piuttosto interessante, sia nello sfornare cagate devastanti, sia pellicole degne di nota come Lord of war.
Questo Good Kill pare appartenere più alla prima categoria che non alla seconda, ma non si può mai sapere: se non altro, potrebbe regalare una serata senza troppi pensieri, al contrario di Cannibal, che di pensieri, purtroppo, ne regala in continuazione, soprattutto al sottoscritto.



Amore, furti e altri guai

"Sintonizzo la radio sulla vecchia frequenza fordiana: quella è sempre una sicurezza."
Cannibal dice: Film palestinese che sa tanto di mattonata impegnata fordiana, ma che potrebbe essere salvata con un tocco di leggerezza da commedia cannibale.
Ford dice: tipico titolo d'essai che una volta sarebbe stato in cima alla mia lista, scovato in qualche sala di periferia e visto insieme ad un paio di altri temerari.
Ora come ora non ho più tempo per questo tipo di imprese, dunque segno nel caso dovesse praticamente piovermi addosso.



Oliver, Stoned

"Questa è la stessa roba che fuma Cannibal, provala!" "Neanche per idea: non voglio ridurmi a scrivere le sue stesse stronzate!"
Cannibal dice: Pellicolaccia trash da fattoni che potrebbe essere troppo scema persino per me, che un'occhiata comunque gliela potrei dare comunque. Al contrario di quel re dei radical-chic che risponde al nome di Ford che, quando non si parla di action, snobba a priori tutte le proposte non considerate all'altezza dei suoi standard intellettuali.
Ford dice: pellicolaccia trash finto trash buona giusto per quel radical finto trash del mio rivale. Passo volentieri la mano a lui, sperando si possa stonare per bene.


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