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giovedì 19 luglio 2018

Thursday's child




Alle spalle la sbronza dei Mondiali, al Saloon torna il Cinema in pianta stabile partendo proprio dalla rubrica che è stata una delle certezze di questi anni nella blogosfera: accanto al mio consueto nemico Cannibal, a questo giro l'ospitata è toccata a uno dei più vecchi colleghi cinefili di queste parti, Frank Romantico.
Per l'occasione, e considerate le uscite molto diluite, abbiamo deciso di accorpare ben due settimane al prezzo di una, neanche fossimo in periodo di saldi anche noi.



"Mettiti in fuga, perfino Ford ha delle riserve sul nostro film!"


OVERBOARD
(nei cinema dal 19 luglio)

"Se ci fossero più film così, scommetto che quei tre bloggers correrebbero in sala ogni giorno!"

Frank: Faccio outing e lo ammetto pubblicamente sui blog del Cannibale e di Ford: a me le commedie sentimentali piacciono da impazzire. Questa però non mi ispira particolarmente, sarà che parto prevenuto visto che si tratta del remake dell'omonimo film del 1987 con Kurt Russell e Goldie Hawn, che a me non è mai piaciuto. Riusciranno i registi Bob Fisher e Rob Greenberg a farmi cambiare idea?
Cannibal Kid: Io non ho bisogno di fare outing, perché tanto lo sanno già tutti che ho una passione per le romcom, anche se preferisco quelle indie, rispetto alle commercialate come questa. L’originale con due attori di epoca fordiana come Russell + Hawn non l’ho visto, mentre in questo ci sono la simpatica Anna “Scary Movie” Faris e il poco esaltante Eugenio Derbez. Alla fine credo che lo vedrò, e lo stesso farà il buon Frank. Suca Ford!
Ford: le commedie romantiche, se simpatiche e ben fatte, piacciono perfino a me. Peccato che questa paia proprio l'ennesimo remake da crisi di idee di un film che, nonostante la presenza di Kurt Russell, non mi ricordo come un granchè. Dunque passerò oltre e lascerò la visione a quel pusillanime di Cannibal.

SKYSCRAPER
(nei cinema dal 19 luglio)

"Dwayne, è arrivato il bonifico di Ford per ringraziarti della ripassata che hai dato a Cannibal."

Frank: Un film d'azione con The Rock? Davvero? Che bella l'estate, che ci propone sempre roba fresca e originale. Guardando il trailer poi sembrerebbe più sci-fi che action, tanto da far apparire verosimile un cinecomic della Marvel. Questa potrebbe essere una di quelle volte in cui il Cannibale ed io siamo d'accordo. E poi di film action ambientati in un grattacielo ne esiste solo uno, per me. Chi ha occhi per intendere...
Cannibal Kid: Io & Frank uniti contro il Male, ovvero contro Ford e contro questi filmacci d’azione. Tra tutti gli action heroes di cui Ford è innamorato, The Rock è uno di quelli che sopporto di più, ma ciò non toglie che questa roba promette molto meno bene rispetto ai simpatici Baywatch e Jumanji - Benvenuti nella giungla. Mi vengono le vertigini al solo pensiero di vederlo. E mi viene il vomito a pensare che su WhiteRussian si beccherà 3, se non 4 bicchieri pieni.
Ford: adoro The Rock e le tamarrate action estive e non, alla facciazza del Cannibale, ma dal trailer questo Skyscraper pare proprio una puttanata talmente grande da non riuscire a convincere neppure il sottoscritto. Certo, una visione magari vacanziera potrei concederla, ma le aspettative, nonostante il buon Dwayne, sono molto, molto sottoterra, altro che grattacieli!

BENT - POLIZIA CRIMINALE
(nei cinema dal 25 luglio)

"Attento, Karl. Con un colpo di tette ti spedisco dritto in braccio a quei tre loschi bloggers."

Frank: Film del genere solitamente li salto a priori, questo poi non sembrerebbe nemmeno brillare per originalità. Solite esplosioni, sparatorie e ironia all'americana. Potrebbe mai essere meglio di quello che sembra? Non credo. Alla regia c'è Bobby Moresco, che conosco come produttore, come sceneggiatore ma non come regista. Per fortuna nel cast c'è Sofia Vergara, che credo faccia contento anche il Cannibale.
Cannibal Kid: Frank, ti dirò, a costo di passare per il gaio Ford di turno, che Sofia Vergara non m’è mai gustata particolarmente. Troppo troppa per me. Il film poi non parliamone. È uno di quelli che una volta trovavi invenduto in fondo al cestino delle offerte al supermercato e di quelli che ora, con tutta la scelta che c’è, soltanto il criminale Ford ha il coraggio di spararsi.
Ford: e per la seconda volta mi tocca snobbare un film che in teoria dovrebbe essere tamarro abbastanza per me. Purtroppo, mi pare solo brutto. Più brutto del Cannibale e delle sue proposte cinematografiche.

HEREDITARY - LE RADICI DEL MALE
(nei cinema dal 26 luglio)

"Abbiamo evocato lo spirito di Frank, guai a noi!"

Frank: Un horror. Un horror d'estate. L'occasione perfetta per andare a godersi un paio d'ore di aria condizionata al cinema. Questo esordio del regista Ari Aster, tra l'altro, ha fatto parecchio parlare di se e i soliti strilloni lo spacciano per un capolavoro, l'horror d'autore (quanto odio questa definizione) dell'anno, addirittura il nuovo L'Esorcista. Non il solito filmetto estivo leggero leggero, insomma. Tieni basse le aspettative Frank, altrimenti come al solito rimarrai deluso tra uno jumpscare e l'altro.
Cannibal Kid: Di solito con questi horror esaltati come capolavori assoluti, e poi l’anno successivo immancabilmente finiti nel dimenticatoio, a sorpresa mi trovo d’accordo con Ford nel ridimensionarli. E questa sì che è una cosa spaventosa. Detto ciò, spero che il film per una volta sia come dicono davvero agghiacciante, in senso buono. Anche se io prima di parlare di horror dell’anno aspetterei il Suspiria di Luca Guadagnino.
Ford: adoro gli horror, specialmente d'estate. Un pò meno quelli spacciati per nuovi cult che finiscono quasi sempre per essere bottigliati come meritano e neanche fossero un film indie consigliato da Cannibal. Hereditary farà la stessa fine, o merita davvero il clamore che ha suscitato? Spero di poter dare presto la mia risposta alla questione.

IO, DIO E BIN LADEN
(nei cinema dal 25 luglio)

"So benissimo che Ford vorrebbe dormire così."

Frank: Nicolas Cage è dappertutto! Davvero, in qualunque posto io sia, finisco sempre per trovarmelo davanti: al cinema, in TV, per strada, in pizzeria. Vedo Nicolas Cage ovunque. Eppure non mi sarei mai aspettato di trovarlo in un film di Larry Charles. Siete contenti Cannibale e Ford, vero? Un biopic-commedia-avventuroso. Troppa roba, facciamo che lo aspetto al primo passaggio in TV o su Netflix.
Cannibal Kid: Potenziale titolo scult dell’anno, e forse del secolo, è la conferma di come Nicolas Cage oggigiorno abbia più bisogno di soldi di Gigi Buffon, che tra un po’ sponsorizza persino WhiteRussian pur di guadagnare due euri da andare a giocare al casinò.
Ford: Nicholas Cage è l'eroe trash per eccellenza del Saloon, e questo film promette davvero di essere uno dei titoli imperdibili del genere degli ultimi anni. Una specie di Sharknado senza squali e con tanto Nicola Gabbia. Alla facciazza di Cannibal.

LE ULTIME 24 ORE
(nei cinema dal 25 luglio)

"Se in questo postaccio non servono White Russian, giuro che levo le tende."

Frank: Sulla carta questo film mi potrebbe anche piacere. Ammesso che non sia la solita boiata. Sembrerebbe un John Wick che incontra In Time, però con Ethan Hawke. E la cosa fa un po' ridere. Ho una brutta sensazione a riguardo, magari lo faccio guardare prima a Ford se vuole fare da cavia. Un tempo questo sarebbe stato whisky per le sue bicchierate.
Cannibal Kid: Certo che in questo periodo arrivano un sacco di fordianate assurde. Non a caso l’estate è il periodo peggiore dell’anno per le uscite e in quest’estate 2018 sono particolarmente tremende.
Ford: nonostante, anche qui, ci sia materiale apparentemente fordiano, non sono per nulla attratto dalla potenziale visione. Ma che mi succede, quest'estate!? I Mondiali mi avranno cannibalizzato!? Speriamo di no!

BREAKING IN
(nei cinema dal 26 luglio)

"Cerco di imitare lo stile fordiano. O il non stile fordiano."

Frank: Diretto da James McTeigue. McTeigue, quello di The Raven. Non so voi ragazzi, ma io passo la mano.
Cannibal Kid: Se non ricordo male, The Raven era finito nella mia classifica del peggio cinematografico di qualche anno fa. Direi quindi che passo anche io. Ford, a questo punto sei costretto a sacrificarti tu per la patria, e per l’onore del mondo Blogger.
Ford: non ho mai visto The Raven, ma purtroppo dopo l'ottimo esordio con V per vendetta, McTeigue si è tramutato nell'ombra di se stesso e nell'ennesimo inutile mestierante di Hollywood. Passo anch'io senza pensieri.

HOSTILE
(nei cinema dal 26 luglio)

Il film dedicato a Ford e Cannibal si intitolerà "Ostile".

Frank: Un altro film horror, francese per di più. Pandemia, mostri, ambientazione post-apocalittica: io con 'sta roba ci vado a nozze. Se poi si svolge quasi tutto nel deserto, allora comincio ad esaltarmi. Dietro la macchina da presa c'è Mathieu Turi che... chi è? Però come produttore abbiamo Xavier Gens. E io a Gens gli voglio ancora bene per aver diretto The Divide. Questo lo guardo di sicuro.
Cannibal Kid: Frank finora stava dicendo cose più o meno sensate, ma adesso dev’essere stato colto dal virus fordiano che ti trasforma in uno zombie spara assurdità. Ancora un film horror di ambientazione desertica? Faccio fatica a pensare a qualcosa di più noioso, a parte una maratona di cinema e/o wrestling ideata da Ford. In compenso è un film prodotto dal paese dei (giustamente) campioni del mondo, quindi magari non è così male.
Ford: potenziale sorpresa della settimana, nonostante il sospetto che nutro da sempre rispetto a chiunque e qualunque cosa provenga dalla Francia, che è mia rivale quasi quanto Peppa Kid. Una visione, nonostante una trama certo non originalissima, ci sta tutta.

OCEAN'S 8
(nei cinema dal 26 luglio)

"Rihanna, quei tre bloggers pensano solo a te: riceveranno presto notizie dai nostri avvocati."

Frank: No ragazzi, questo non riesco a commentarlo. Poi c'è Sandra Bullock. Cannibale, c'è Sandra Bullock! Che fa una parte alla Sandra Bullock. Quasi potesse essere peggio di quel che sembra. Non basta il resto del cast (tutto al femminile) a farmi cambiare idea. Perdonami, Rihanna. Posso fare come a scuola, che porto la giustificazione e salto la lezione? Dai, esco prima. Questo film non esiste, andiamo avanti.
Cannibal Kid: Frank ormai ha perso il lume della ragione ed è diventato irrecuperabile. Sandra Bullock non mi ha mai fatto impazzire, a parte The Net e The Blind Side, però c’è di ben peggio in circolazione rispetto a lei. Il resto del cast poi promette molto bene, in particolare Rihanna, e, sebbene non sia un enorme fan della saga di Ocean’s, questo capitolo per una serata di discreto intrattenimento il suo porco dovere dovrebbe riuscire a svolgerlo.
Ford: questa roba mi pare la versione heist della terribile saga di Pitch Perfect, dunque nonostante Rihanna credo proprio che passerò la mano dedicando magari le mie serate estive a qualche bella revisione di cult anni ottanta.

LA BELLA E LE BESTIE
(nei cinema dal 26 luglio)

"Stiamo avvisando tutta la popolazione: Ford, Cannibal e Frank non sono certo gente raccomandabile."

Frank: Su un film come questo, visto l'argomento trattato, c'è poco da scherzare. Direttamente dal Festival di Cannes 2017, dove fu presentato nella categoria Certain Regard, questa produzione internazionale diretta dalla tunisina Kaouther Ben Hania è più che mai attuale considerando i fatti di cronaca. Infatti è tratta da una storia vera. Solitamente film come questo mi fanno male, ma al di là del valore umano bisognerà vedere com'è da un punto di vista cinematografico. Che possa mettere d’accordo persino il Cannibale e Ford?
Cannibal Kid: Un film impegnato e dal tema ostico in piena estate?
Mi sa che due bestie come me e Ford saranno d’accordo sì, ma nell’evitarlo. Almeno fino all’arrivo della brutta stagione. Sorry, Frank.
Ford: per quanto suoni terribile in più di un senso, mi tocca essere d'accordo con Cannibal. Fino alla caduta delle foglie - e soprattutto con le vacanze in arrivo - non voglio assolutamente sentir parlare di impegno. Svacco totale e cervello in infradito.

sabato 26 dicembre 2015

Ford Awards 2015: del peggio del nostro peggio

La trama (con parole mie): e così, festività alle spalle, giungiamo alla parte dei Ford Awards dedicata ai film, che come di consueto vedrà i peggiori titoli usciti in sala nel duemilaquindici tra quelli visionati dal sottoscritto aprire le danze.
Questo è un Ford Award a cui tengo molto, e che negli anni ha riservato davvero grandi perle: onestamente, considerate le numerose delusioni degli ultimi dodici mesi, pensavo avrei fatto molta più fatica a scegliere questi "magnifici" dieci, ma evidentemente avevo messo in conto anche schifezze cronologicamente precedenti allo scorso gennaio.
Poco male, comunque. Avremo materia in abbondanza per rischiare la sboccata prepotente neanche avessimo esagerato parecchio con le bevute delle feste.


N°10: REVERSAL - LA FUGA E' SOLO L'INIZIO di JOSE' MANUEL CRAVIOTO



Una cosa che proprio non ho mai digerito di horror, thriller ed affini è la mancanza di logica. Reversal è praticamente un inno a questo non proprio da poco dettaglio in grado di cambiare completamente la prospettiva del sottoscritto rispetto ad una visione.
Peccato, perchè se gestito in un altro modo, poteva venirne fuori perfino qualcosa di interessante.

N°9: SINISTER 2 di CIARAN FOY



A proposito di horror privi di logica - ed anche di qualsiasi attrattiva - ecco il secondo capitolo dedicato alla saga del Bughuul, partita decisamente bene qualche anno fa e naufragata con un sequel che non solo non avvince o inquieta, ma appare anche sostanzialmente inutile.

N°8: THE GUNMAN di PIERRE MOREL



Considerato che dietro la macchina da presa si trovava "l'autore" del primo, pessimo, Taken, dovevo aspettarmelo: e infatti The Gunman, brutta copia di roba già non particolarmente esaltante come Blood Diamond, si è rivelato per quello che avevo previsto alla vigilia, ovvero un action di quelli che, da amante dell'action, non vorrei mai vedere.

N°7: OUIJA di STILES WHITE



Uno dei miei incubi peggiori fatto film.
Horror di bassissima lega e cornice teen neanche l'avesse diretto quello scellerato di Peppa Kid.
Anzi, non mi stupirei se Stiles White fosse, in realtà, un alias del buon Marco Goi trapiantato negli States e pronto ad invadere le sale con schifezze in grado di farmi solo incazzare.

N°6: SURVIVOR di JAMES MCTEIGUE



Pensare che, una decina d'anni fa, rimasi a bocca aperta di fronte all'esordio dell'ex pupillo dei Wachowski James McTeigue, che mi sorprese con l'ottimo adattamento di una delle mie Graphic novel preferite di tutti i tempi, V per vendetta, Survivor mi pare quasi fantascienza.
E non in senso buono.
Dell'apparente talento di quel regista pare essere rimasto solo il fantasma, e a noi spettatori, purtroppo, solo un titolo penoso come questo.

N°5: ACCIDENTAL LOVE di STEPHEN GREENE (DAVID O. RUSSELL)



Soltanto a guardare il regista ed il cast di questa scellerata commedia, ci si dovrebbe quantomeno aspettare di trovarla nella lista dedicata al meglio della stagione, invece che addirittura nella top five del peggio.
Invece, eccoci qui: tutto quello che potreste immaginarvi a non funzionare in una produzione dalle potenzialità enormi è qui presente, e nessuno, cast o uomo dietro la macchina da presa, è riuscito a cambiare le cose.


N°4: IL RAGAZZO DELLA PORTA ACCANTO di ROB COHEN



E così come Sean Penn, in piena crisi di mezza età, deve sfoggiare un fisico da palestra estrema per combattere il tempo che passa nel di poco sopra The Gunman, Jennifer Lopez ha bisogno di una parte in cui interpreta una milf che prima la da e poi si pente ad un aitante giovanotto pronto a rivelarsi, ovviamente, uno psicopatico.
Tipico thriller da sabato sera su Italia Uno, qualità compresa.
Se non peggiore.

N°3: PITCH PERFECT 2 di ELIZABETH BANKS



Come Sinister, peggio di Sinister.
Se il primo Pitch Perfect, nell'estate del duemilatredici, si era rivelato un ottimo guilty pleasure leggero e divertente, questo secondo pare la sagra del forzato e della banalità, nonchè la tipica commedia in rosa senza alcuno spessore che di norma evito come la peste.
Perfino Julez, che aveva adorato il primo capitolo, è rimasta letteralmente sconvolta.
Al confronto, il tracollo di Glee dalla prima alle successive stagioni pare quasi una cosa da poco.

N°2: 50 SFUMATURE DI GRIGIO di SAM TAYLOR-JOHNSON



Uno dei titoli più chiacchierati dell'anno, figlio del fenomeno letterario che ne ha inevitabilmente generato la trasposizione cinematografica.
Un romanzetto rosa su pellicola neanche alla lontana scandaloso come è stato pubblicizzato che è una fiera di banalità, ridicolaggini e logica partita per una qualche località dei Caraibi per un periodo di tempo indefinito, come una specie di dorata pensione.
L'unico punto a suo favore - responsabile del secondo posto e non del primo - è stato dato dal fatto che, quantomeno, invece di farmi incazzare, ha finito per strappare più di una risata.

N°1: MORTDECAI di DAVID KOEPP



Che Johnny Depp avesse intrapreso anzitempo la parabola discendente di Robert DeNiro era cosa nota da tempo, ma che ce la mettesse tutta in modo da replicare il "successo" di The tourist, una delle merde più galattiche degli ultimi dieci anni, pareva troppo perfino per il più accanito dei suoi detrattori.
E invece il buon "pirata" ci dimostra che, al peggio, non c'è mai fine.
Mortdecai è uno dei titoli più vuoti, inutili, scarsi e pacchianamente realizzati che abbia mai visto in vita mia.
E, come per ogni grande appassionato di Cinema, di merda ne è passata tanta, sotto i ponti.


 I PREMI

Peggior regista: Sam Taylor-Johnson per 50 sfumature di grigio
Peggior attore: Johnny Depp per Mortdecai
Peggior attrice: Rebel Wilson per Pitch Perfect 2
Premio "parrucchino di Nicholas Cage" per il personaggio trash: Mortdecai per Mortdecai
Effetti "discount": Survivor
Premio "dolcetto o scherzetto" per il costume più agghiacciante: il guardaroba ed i baffi di Mortdecai
Stile de paura: Pierce Brosnan per Survivor
Premio "veline": fuori tempo massimo, Jennifer Lopez per Il ragazzo della porta accanto
Peggior scena d'amore: una qualsiasi di 50 sfumature di grigio
Premio "pizza, spaghetti e mandolino": Jasmine Trinca per The Gunman



MrFord

mercoledì 8 luglio 2015

Survivor

Regia: James McTiegue
Origine: USA, UK
Anno: 2015
Durata: 96'





La trama (con parole mie): Kate Abbott, addetta alla sicurezza dell'ambasciata statunitense a Londra, donna tutta d'un pezzo con cicatrici legate alla perdita del suo compagno, che servì in Afghanistan dopo le vicende dell'undici settembre, scopre un intrigo che prevede lo sfruttamento di scienziati provenienti da tutto il mondo smistati proprio nella capitale britannica ed indirizzati a New York per un attentato in programma nel corso dei festeggiamenti per celebrare la fine dell'anno.
Scampata miracolosamente all'eliminazione dell'intera squadra dell'ambasciata che si occupa della concessione dei visti in uscita, la Abbott si ritrova braccata dalle forze dell'ordine inglesi e dal misterioso Orologiaio, un sicario che ha ricevuto l'incarico di spianare la strada agli organizzatori dell'attentato nella Grande Mela.
Riuscirà Kate a sventare il complotto e riabilitarsi agli occhi del mondo e delle organizzazioni di sicurezza che la credono colpevole?








A volte mi chiedo per quale motivo, rispetto a determinate proposte, finisco per non imparare mai, e per dovere di cronaca, bisogno di stacco più che di impegno nelle serate di stanca, speranza puntualmente disillusa di essere sorpreso in positivo, mi ritrovo sul divano di fronte a pellicole che non solo non meriterebbero la fatica soprattutto di scriverne, ma neppure di essere distribuite.
Survivor, action spionistico fuori tempo massimo - avrebbe fatto una figura forse migliore nei primi anni zero, un pò come l'invecchiata malissimo e sempre cagna maledetta Milla Jovovich - firmato da James McTiegue rientra alla perfezione in questa tipologia di schifezze a prova di bomba: imbarazzante nella scrittura e nello svolgimento, improbabile quanto e più delle peggiori puntate delle peggiori serie televisive, sancisce di fatto la fine della carriera da Autore del regista, ex collaboratore dei Wachowski che ai tempi del suo esordio con V per vendetta quasi mi fece gridare al miracolo, passato da una storia coinvolgente tutta incentrata sulla lotta al Sistema ad una che di storia ha poco o nulla e che, al contrario, pare più una costola degli anni del bushismo, che non un bell'action scacciapensieri o una pellicola che, sfruttando pallottole ed inseguimenti, porti a galla riflessioni ben più profonde.
Caratterizzazioni tagliate con l'accetta, tipico incedere di stampo televisivo, svolte narrative al limite del ridicolo involontario, l'antagonista interpretato da Pierce Brosnan imbarazzante - curioso come, senza fare alcuna fatica o scomporsi, riesca a comparire in ogni luogo più o meno nascosto in cui la protagonista si muove, neanche fosse dotato di teletrasporto ed ubiquità -, la situazione da accusata della Abbott e la sua lotta per impedire l'attentato e scagionarsi ridicole, e soprattutto, quello che avrebbe dovuto essere il campanello d'allarme principale della vigilia: Dylan McDermott.
Alle spalle anni di ciofeche galattiche, dovrei andare sul sicuro quando il buon McDermott figura nel cast di un film, almeno quanto quando dietro la macchina da presa si incappa in Paul W. S. Anderson: anche in questo caso, infatti, le attese non vendono disilluse, sorprendendo soltanto per l'inconsuetudine dell'attore di non apparire nel ruolo dello stronzo, bensì di quasi unico sostenitore della protagonista nel corso della sua fuga pronto a passare nell'arco di ventiquattro ore di narrazione dallo status di "ferito gravemente" a "comodamente a casa con il telefono in mano, camicia stirata, un braccio al collo ed un cerottino in fronte".
Quello che, dunque, si prospettava essere il favorito nella corsa per l'ambito Ford Award dedicato al peggio del duemilaquindici, Cinquanta sfumature di grigio, troverà alla fine dell'anno una concorrenza ben più agguerrita di quanto mi potessi aspettare, tanto da cominciare a farmi valutare l'idea di portare da dieci a quantomeno venti i titoli inseriti in questa "prestigiosa" lista: a prescindere, comunque, da quello che sarà, Survivor lotterà come se dovesse, per l'appunto, portare a casa la pelle, per salire sul gradino più alto del podio.
E purtroppo, lo farà dopo essere passato sugli schermi del Saloon.



MrFord



"Have you seen the old girl
who walks the streets of London
dirt in her hair and her clothes in rags?
she's no time for talking,
she just keeps right on walking
carrying her home in two carrier bags."
Blackmore's night - "Streets of London" - 





venerdì 23 marzo 2012

Last friday night

La trama (con parole mie): come di consueto, eccoci giunti all'attesissima - per chi non si sa - rubrica sulle uscite in sala settimanali firmata mio malgrado con quella razza di Piccolo Cucciolo Eroico del Cannibale.
Come di consueto, i titoli davvero interessanti sono da cercare con il telescopio Hubble nel marasma di proposte italiane di qualità infima che tende a soffocarle.
Come di consueto, io ed il mio fastidioso socio siamo comunque riusciti a trovare qualcosa.
Come di consueto, senza risparmiarci qualche colpo basso.


"Cannibale, fatti mandare dalla mamma a prendere il latte!"
The lady - L'amore per la libertà di Luc Besson






Il consiglio di Ford: l'amore per il Cinema impone di smetterla con certi adattamenti di titolo. 

Onestamente, tolto Leon, ho sempre trovato estremamente sopravvalutato Luc Besson, che negli anni è riuscito a sfiorare il trash involontario in più di un'occasione. 
Questo The lady, ispirato alla vita di Aung San Suu Kyi, Nobel per la pace 1991, pare più interessante rispetto alle produzioni tipiche del regista. Ma dato che quasi per contratto devo andare contro al vecchio Luc - neanche fosse il Cannibale -, non mi dichiaro convinto.

Il consiglio di Cannibal: l’amore per la libertà (da Ford) 

Neanche io sono un grande fan di Luc Besson, però onore a lui già solo per aver lanciato Natalie Portman in Leon e onore a me perché vorrei lanciare Lady Ford giù da una finestra, come in uno dei suoi amati action movies. Riguardo a questo The Lady mi sa di possibile trappola buonista, però i biopic sono (quasi) sempre materia interessante e la storia di Aung San Suu Kyi (ho copia/incollato il nome da te Ford, quindi spero tu lo abbia almeno scritto giusto) merita di essere raccontata. Speriamo solo non sia una roba in stile fiction Rai oppure una roba con in testa solo gli Oscar alla The Iron Lady.


"Per The Lady mi sono ispirato a quella signorina laggiù: il Cannibale!"

È nata una star? di Lucio Pellegrini




 

Il consiglio di Ford: è morto il Cinema italiano? Di questo passo, probabilmente ci siamo vicini. 
Volete davvero che vi commenti quest'uscita? Volete davvero davvero che vi commenti quest'uscita? Scordatevelo. Piuttosto me ne vado in vacanza da solo su un'isola deserta con il Cannibale.

Il consiglio di Cannibal: non è nata una star, è nata ‘nammerda.

Di questo film va detto che è tratto da un romanzo di Nick Hornby. Si tratta però dell’adattamento italiano di un romanzo di Nick Hornby e la cosa, oltre che essere un’eresia, potrebbe portare a risultati davvero disastrosi. In vacanza con te Ford non ci vengo, nemmeno sull’isola di Lost, però se vuoi ti spedisco su una stella insieme a Rocco Papaleo, attore (???) protagonista con la Littizzetto di questo filmetto. Magari si unisce a voi pure quell’altro simpaticone di Gianni Morandi…


"Te l'avevo detto, che Ford e Cannibal ci avrebbero massacrati!"


Quijote di Mimmo Paladino








Il consiglio di Ford: un mulino a vento. 
Sull'onda della morte di Lucio Dalla, ecco qui un film che sa tanto di pretenzioso e radical chic, che vorrebbe imporsi come una nuova versione tutta made in Italy del Don Chisciotte. In tutta onestà, ho già abbastanza da fare a lottare qui sulla frontiera con quella sorta di Cucciolo Eroico come scudiero, per rischiare una visione di questo tipo. Passo.

Il consiglio di Cannibal: Don Cannibal e Ford Panza 

Film ad altissimo rischio di scivolare nel ridicolo involontario, proprio come Ford ogni volta che apre bocca. Scopro ora che Peppe Servillo, cantante degli Avion Travel e protagonista di questo film, è il fratello del più talentuoso Toni Servillo. Non è una notizia che mi/vi cambierà la vita, però almeno il Don Cannibal vi fornisce curiosità di questo tipo, mentre Ford Panza blatera solo di radical-chic di qui, radical-chic di là, come un paranoico allo stadio terminale.

"Ho come l'impressione che qui stiano sfruttando la mia morte per incassare di più."

Take me home tonight di Michael Dowse




Il consiglio di Ford: non sarà la festa del secolo, ma è sempre meglio della morìa di queste settimane. 
Questo film è già passato tempo fa sugli schermi di casa Ford (http://whiterussiancinema.blogspot.it/2011/09/take-me-home-tonight.html), e benchè non si sia stato certo una folgorazione, è risultato una visione piacevole legata ad una grande colonna sonora, nonchè omaggio sentito ai mitici eighties. Considerate le alternative, potrebbe essere l'uscita più interessante del week end.

Il consiglio di Cannibal: c’è ancora qualcuno che non l’ha visto? 

Di questo film che mi era piaciuto parecchio ne avevo giè parlato qui (http://pensiericannibali.blogspot.it/2011/07/si-esce-fichi-dagli-anni-80.html) e tra l’altro era già stato annunciato tra le uscite nei cinema italiani alcuni mesi fa e ne avevamo già parlato in questa nostra rubrica, ma credo che arterio Ford se ne sia scordato: http://pensiericannibali.blogspot.it/2011/11/take-me-to-cinema-tonight.html. Pensavo che ormai fosse già stra-uscito pure in DVD ma comunque, se non l’avete ancora visto, questa potrebbe essere l’occasione buona.

"Cavolo, guardare il Cannibale ballare è proprio una pena!"

Ghost rider: spirito di vendetta di Mark Neveldine e Brian Taylor 


Il consiglio di Ford: meglio pelati come Statham, che sfigurati dal parrucchino di Nicholas Cage. 
Sinceramente non so cosa pensare. Il primo Ghost rider era una sorta di immondizia ambulante. Neveldine e Taylor hanno sfoderato in passato perle tamarre come i due Crank ma anche una schifezza galattica come Gamer. Nicholas Cage e il suo parrucchino sono sempre in bilico sul trash agghiacciante. Potrei adottare questa tecnica: aspetto che lo veda il Cannibale, e se gli fa cagare, lo guarderò senza problemi. Vorrà dire che si tratta di una bella tamarrata godibile e divertente.

Il consiglio di Cannibal agli spettatori: alla larga! 

Il consiglio di Cannibal a Nicolas Cage: ritirati! 
Il consiglio di Cannibal a Mr. James Ford: ritirati pure tu! 
Il primo Ghost Rider mi ha annoiato quasi più dei film consigliati di solito dal Ford, al punto che non sono nemmeno riuscito a vederlo tutto tanto era una colossale stronzata. A questo potrei dare un’occhiata solo perché la regia è curata da quei due fenomeni tamarri di Neveldine e Taylor. Però mi sa tanto di sequel realizzato su commissione giusto per soldi, quindi temo che pure questa volta mi farà collassare in coma. Efficace più del Valium e, forse ma solo forse, più di Mr. Ford quando si mette a parlare di cinema russo. Che a me fa russare. Ahahahaha, questa battuta manco il Ford dei tempi peggiori riusciva a tirarla fuori…


"Cannibale, hai peccato contro il Cinema: sono venuto a punirti!"
17 ragazze di Delphine e Muriel Coulin



Il consiglio di Ford: in un periodo così scarno, un film così me lo vedo 17 volte! 
Il Cinema francese sta vivendo una grande stagione, come hanno dimostrato opere recenti e decisamente importanti come Tomboy e Polisse, e i risvolti sociali narrati attraverso una leggerezza quasi magica paiono essere materia anche per questo film, che a questo punto diventa l'unico che non intenderei davvero perdermi a questo giro.

Il consiglio di Cannibal: 10 ragazze per me posson bastare, ma 17 sono ancora meglio

Teen movie in salsa francese? Direi che è una visione cannibale obbligatoria per legge. La storia è quella di 17 ragazzine che decidono di restare incinte contemporaneamente. Spero non si trasformi in un teen mom all’ennesima potenza, ma visto l’eccellente stato di forma del cinema francese recente, direi che il rischio è molto limitato. Il povero mini Ford non so però se riuscirà a vederlo dalla prigione: dopo che ha osato parlare bene di John Carter infatti gli ho mandato la Polisse sotto casa…
 

"Altro che Pensieri Cannibali! Questo WhiteRussianCinema è una ficata pazzesca!"
Cosa piove dal cielo? di Sebastian Borensztein

 

Il consiglio di Ford: speriamo non merda. O radical chic. 
La trama di questo film ed il trailer potrebbero quasi far pensare a prodotti indipendenti e decisamente validi come Bombon el perro o Piccole storie, e personalmente ho sempre trovato l'Argentina ricca di fascino. Il rischio è che in realtà si tratti dell'ennesima operazione da finti cinefili da sala d'essai e sala da the che tanto mi fanno incazzare. Un pò come il Cannibale, insomma. Staremo a vedere, intanto una visione pare essersela guadagnata.

Il consiglio di Cannibal: it’s raining (radical-chic) men 

Questo film è il trionfatore dell’ultimo Festival di Roma. Non è la stessa cosa di vincere Cannes, però è pur sempre meglio di ricevere un Ford Award. Come The Lady mi sa di film ad alto potenziale di zuccheroso buonismo fordiano, però potrei comunque dargli un’occhiata. E senza aprire l’ombrello che Ford tiene per difendersi dalla pioggia immaginaria di radical-chic che in realtà vivono solo nella sua mente e non certo in Italia, dove la gente semmai fa gara per dimostrarsi radical-scema.

"Cannibale, smettila di rompere: sono qui nel mio drive in personale a gustarmi un bel film russo!"
The Raven di James McTeigue






Il consiglio di Ford: Poe, aiutaci tu! 
Ennesima rivisitazione di uno dei racconti più celebri di Poe, questa volta in versione investigatore neanche fosse l'Abberline di La vera storia di Jack lo squartatore. McTeigue, dopo l'ottimo esordio con V per vendetta, pare essersi dimenticato in fretta come proporre pellicole potenti e d'intrattenimento allo stesso tempo, tanto che questo titolo pare addirittura meno invitante del già non riuscito Ninja assassin. Per rifarmi di questa delusione, ho intenzione di murare vivo il Cannibale da qualche parte: chissà che non riesca finalmente a liberarmi di lui! Ahahahahahah!

Il consiglio di Cannibal: cra-cra (traduzione dal linguaggio dei corvi: non guardate questo film!) 

Ennesima conferma di come Hollywood non sappia più da dove rubare le idee, adesso se la prende pure con Poe, con un filmucolo che pare ricordare le atmosfere del recente terribile The Woman in Black con Harry Potter. Solo che qui abbiamo John Cusack, attore che negli ultimi tempi sembra ambire al titolo di nuovo Nicolas Cage per quanto riguarda la quantità di pellicole di merda girate. Peccato che Cage pure questa settimana abbia in uscita come abbiamo visto un nuovo film e sia quindi ancora lontano dal ritirarsi dalle scene. Cosa che dovrebbe fare, meglio se a braccetto con il suo amico Ford!

"Senza dubbio si è tolta la vita: avrà letto un post di troppo su Pensieri Cannibali!"
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