Nonostante il clamoroso ritardo con il quale - cosa non nuova, del resto - qui al Saloon abbiamo approcciato una delle serie più incensate del passato recente, mi pareva di aver intuito le grandi potenzialità di House of cards nonostante l'argomento politica non fosse certo tra i primi della lista dei Ford: prima di tutto la presenza di due protagonisti come Kevin Spacey e Robin Wright - che mostrano un'alchimia pazzesca -, dunque un impianto che strizza l'occhio al Metacinema così come a Shakespeare, ed ancora uno sguardo disilluso e spietato sui meccanismi che regolano i corridoi del potere della più grande democrazia del mondo - almeno sulla carta -.
E, lo ammetto in tutta tranquillità, con le prime due stagioni House of cards non ha fatto altro che consolidare l'aura che la precedeva.
Se, però, la prima annata prevedeva quasi un posizionamento dei pezzi sulla scacchiera di Francis Underwood, la seconda compie un passo oltre, portando il deputato divenuto Vicepresidente a rischiare sempre il più possibile riuscendo al contempo a calcolare - sostenuto anche da una metà alla sua altezza, se non addirittura più diabolica - quali saranno le pedine sacrificabili e quali altre finiranno letteralmente mangiate dalla sua fame mascherata da melliflua mansuetudine.
Eppure, nonostante le parole spese, o le descrizioni, niente potrà rendere l'incedere silenzioso degli Underwood nei corridoi della Casa Bianca quanto la visione delle loro macchinazioni, l'audacia di alcune proposte ed alcuni rischi, la capacità di rimanere sempre credibili anche di fronte alle più spudorate menzogne, o a crimini veri e propri - ricordo che fece scalpore, all'epoca, l'uccisione di uno dei personaggi cardine della prima stagione -: e dall'episodio legato alla ricostruzione della battaglia della Guerra di Secessione fino al season finale, passando attraverso una serie di confronti tesissimi anche quando, da buoni politici, si parla al condizionale e di quello che non si dice, questo secondo giro di giostra è l'equivalente di un rollercoaster che, in tempi di insediamenti presidenziali come questi, finisce per risultare più che attuale.
Ai contenuti drammaturgici, poi, si aggiungono quelli attoriali - anche i caratteristi funzionano alla grande - e tecnici - del resto, quando in scuderia compaiono nomi come quello di James Foley, la qualità è assicurata -, pronti a rendere House of cards uno di quei titoli da piccolo schermo degni del grande, ed imperdibili perfino per chi mastica o si interessa poco degli intrighi - e ci sono, enfatizzati o no da sceneggiature e script - che hanno costruito, costruiscono e costruiranno le fondamenta di qualsiasi percorso politico a qualsiasi latitudine ed in qualsiasi epoca.
MrFord
Serie che mi manca, questa.
RispondiEliminaSarà che il tema non interessa neanche a me e temo di annoiarmi. Prima o poi proverò, perché il cast e il gran parlarne bene ispirano.
Però James Foley ora dirige anche le Sfumature, eh, ahahahah! :)
Era lo stesso per me, ma dopo due stagioni posso dirti che è assolutamente da vedere.
EliminaE non sai quanto di merda ci sono rimasto per Foley: da Americani alle Sfumature!
Non pensavo che un political drama potesse interessarmi, e invece questa è la dimostrazione che a volte si può sbagliare con dei giudizi affrettati, perché è davvero una grandissima serie e con un formidabili attori ;)
RispondiEliminaConcordo in tutto e per tutto.
EliminaE' stato lo stesso per me.
Proprio mentre esce il trailer della quinta, tu sei ancora alla seconda?
RispondiEliminaIl ritardo clamoroso non è cosa nuova da queste parti, è vero, però te lo grido lo stesso: wake up, Ford! :)
Sai che ormai il ritardo è un mio marchio di fabbrica, quindi non dovresti stupirti. ;)
EliminaAd ogni modo, tranquillo: nei prossimi giorni pubblicherò parecchi titoli di serie, e relativamente recenti. ;)
Io la devo ancora vedere, mi sono impelagata in Lemony Snicket che non mi sta esaltando, ma la devo finire e per recuperare i neuroni sto vedendo Big Bang Theory, ed è luuuunga! Ma questa serie mi sa di ficata!
RispondiEliminaDi Lemony Snicket sto sentendo parlare solo male, e BBT non ha un format che mi esalta: fossi in te, passerei subito a questa! ;)
Elimina