Ricordo molto bene la non troppo cordiale antipatia che provavo ai tempi del boom delle serie tv capitanate da Lost rispetto ad House, che considerati formato, tipologia ed approccio simile a quello dei fumetti seriali all'italiana in cui tutto cambia per non cambiare soprattutto rispetto ai personaggi mi pareva avesse davvero troppo successo non solo presso il grande pubblico per meritarlo davvero.
Il tempo è passato, e prima sotto i suggerimenti di Julez - che indovina sempre i titoli giusti da associare ai pasti di casa Ford, lasciando i pezzi più pregiati ed impegnativi per i dopo cena - dunque a seguito delle insistenze del Fordino - sarà curioso, ma Greg House e Frank Gallagher sono i suoi due charachters favoriti del piccolo schermo - è partito un massiccio recupero in modo da colmare un vuoto che molti fan del piccolo schermo di mia conoscenza trovavano assolutamente ingiustificabile.
La prima riflessione che nasce dalla visione di questa quarta stagione è principalmente legata ad una curiosità: nell'anno, infatti, del grande sciopero degli sceneggiatori che mise in crisi praticamente tutte le produzioni di allora, e consegnò al pubblico annate "monche" e decisamente meno riuscite - due titoli sacri da queste parti come il già citato Lost e Friday night lights conobbero le loro season "peggiori" proprio nel corso di questa protesta, rispettivamente la quarta e la seconda - House trova, almeno finora per quanto mi riguarda, la sua migliore, iniziata con la ricostruzione della squadra del pungente medico concepita come una sorta di "gioco ad eliminazione" tra aspiranti - tra i quali spicca un'allora decisamente poco conosciuta Olivia Wilde - e chiusa con un doppio episodio che non solo risulta essere senza ombra di dubbio il più coinvolgente emotivamente della produzione, ma riesce anche, con l'addio ad uno dei personaggi, ad essere quasi commovente.
Grazie a questi due eventi la serie, come scrivevo poco sopra, "cambia per non cambiare" mantenendo comunque fresca la sua formula vincente data dall'unione tra House ed i suoi maltrattati collaboratori ma non rinuncia neppure a scavare nel cuore di un personaggio che cuore, almeno all'apparenza, non ha: il fatto che la morte colpisca qualcuno vicino a qualcuno a lui molto vicino potrebbe segnare e non poco lo sviluppo futuro di questo sicuramente affascinante protagonista, che una battuta cattiva dopo l'altra è riuscito a conquistare piccoli e grandi qui al Saloon.
A questo punto, considerato quanto bene sono riusciti gli autori a cavarsela in quella che è stata l'annata nera del piccolo schermo, l'hype per la quinta non può che aumentare, ed accorciare i tempi della "vacanza" di House agli occhi del Fordino, che molto probabilmente non dovrà attendere tanto quanto per rivedere Frank Gallagher su questi schermi per poter ancora una volta godersi la lingua tagliente dello Sherlock Holmes della medicina televisiva.
MrFord
Ma ancora???
RispondiEliminaMa basta!!!
Il Dr. House ormai è passato di moda più dei Pokémon...
Oddio, se sono tornati loro, tornerà pure lui?
Comunque giusto a casa Ford nel 2017 l'hype può essere alto per la quinta stagione del Dr. House. Scommetto che voi vi muovete solo in DeLorean, vero Ford? XD
A parte il fatto che se posso evito di guidare, direi che una Delorean non mi dispiacerebbe affatto! ;)
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