lunedì 23 maggio 2016

Veloce come il vento

Regia: Matteo Rovere
Origine: Italia
Anno:
2016
Durata:
118'






La trama (con parole mie): Giulia De Martino è una giovanissima e promettente pilota del circuito del GT, da sempre guidata in pista e fuori dal padre, che ha cresciuto lei e suo fratello minore Nico nonostante gli abbandoni della madre.
Quando il genitore muore a causa di un attacco cardiaco proprio durante un gran premio, Giulia si ritrova sola ad affrontare il ritorno di Loris, suo fratello maggiore da dieci anni ormai lontano da casa, ex pilota divenuto tossico in rotta con la famiglia: costretta ad accettare la sua presenza per evitare l'affidamento suo e di Nico, entrambi minorenni, Giulia scoprirà che l'esperienza in pista di Loris potrebbe risultarle utile per vincere il campionato ed evitare di perdere la casa, promessa dal padre ad uno dei grossi nomi del circuito in cambio della certezza di condurre proprio Giulia alla vittoria.
Grazie agli allenamenti ed ai suggerimenti di Loris, la giovane pilota pare finalmente rivelare tutto il suo talento, ma il Destino è in agguato, pronto a rendere la vita ancora più difficile ai fratelli De Martino.












Ai tempi dell'uscita in sala di Veloce come il vento, storsi e non poco il naso a fronte di quello che appariva come l'ennesimo tentativo finto autoriale di riportare il Cinema italiano a livelli quantomeno decenti, complici l'ambientazione legata al circuito del GT e Stefano Accorsi, che non ho mai particolarmente digerito neppure nelle sue interpretazioni migliori: a seguito della lettura di alcune recensioni che dipingevano il lavoro di Matteo Rovere come una delle cose migliori degli ultimi tempi, però, la curiosità anche al Saloon è aumentata, ed alla fine è avvenuto il recupero della pellicola.
Fresco di visione, mi sento libero di ammettere che effettivamente Rovere ha compiuto un ottimo lavoro, portando in scena una storia - ispirata alle reali vicende del pilota Carlo Capone - con passione, tecnica e vigore, affidandosi al lato emotivo dell'audience e superando, in questo modo - ed in velocità - la questione sportiva e di motori che avrebbe limitato l'apprezzamento del pubblico poco avvezzo a quel mondo.
Veloce come il vento, infatti, si rivela un titolo più legato ai concetti di famiglia e fratellanza - entrambi molto cari al sottoscritto -, che non al mondo delle corse in pista, ottimo nell'alternare passaggi divertenti ad altri molto drammatici, riuscendo almeno in parte ad uscire dalla connotazione del "troppo italiano" finendo per apparire quasi come un'opera in "stile Sundance", per quanto radicata nelle radici romagnole dei suoi protagonisti: un plauso, dunque, al giovane regista romano, va tributato, anche se occorre che si frenino gli eccessivi entusiasmi in modo da non inficiare in negativo la visione da parte di chi, spinto da recensioni troppo entusiastiche, finisce per aspettarsi da questo titolo una sorta di miracolo.
In fondo, non siamo dalle parti di Rush o da quelle del Cinema americano delle grandi produzioni, i limiti - soprattutto in termini di recitazione, nonostante l'indubbio fascino della giovane protagonista Matilda De Angelis, già da molti ribattezzata, in quanto a fattezze, "Jennifer Lawrence italiana", non si può certo parlare di interpretazioni memorabili - sono evidenti, la sceneggiatura è a tratti troppo tagliata con l'accetta, eppure nel complesso Veloce come il vento fila dritto come le vetture da corsa, e seppur non nel migliore dei modi, giunge al traguardo compiendo l'impresa più importante, almeno per quanto mi riguarda: conquistare cuore e simpatia.
Non importa, infatti, che possa ricordare una qualche produzione oltreoceano, o prendere le distanze da una realtà stanca e spesso trash come la nostra(na), sul grande schermo e non: Veloce come il vento porta sullo schermo la necessità di raccontare una bella e coinvolgente vicenda familiare, di quelle che sbandano e paiono destinate a finire contro il più duro dei muri ed invece, all'ultimo istante, riescono a riprendere la strada e dirigersi dritte dove è giusto che vadano.
Tutto questo senza contare che, in casa Ford, gli outsiders cazzuti ed allergici alle regole troveranno sempre un posto speciale, così come le storie di rivincita e rinascita: la forza dell'Uomo ed il bello della vita stanno nella capacità di imparare a rialzarsi, e mostrare anche quando non ce lo si aspetta o si aspetterebbe qualcosa di incredibile e sorprendente.
E a volte non servono corse all'ultimo respiro, piedi premuti su freno o acceleratore come se non ci fosse un domani: bastano due stronzate, un giro in piscina, un tuffo e qualche innocua bugia.
Semplicità, dio bono, e voglia di vivere.
Sempre e comunque.





MrFord





"I am idiot drug hive, the virgin, the tattered and the torn
life is for the cold made warm and they are just lizards
self-disgust is self-obsession honey and I do as I please
a morality obedient, only to the cleansed repented."
Manic Street Preachers - "Faster" - 





17 commenti:

  1. Non sono d'accordo sul tuo commento sulla recitazione: per me sia quella di Matilda de Angelis e soprattutto quella di Accorsi sono validissime, con il secondo che piú e piú volte mi ha messo i brividi nel corso del film. Per il resto ci sta ció che dici, io uscito dalla sala ne ero rimasto totalmente estasiato e tutt'ora lo metterei nella top 5 dei film che mi sono piaciuti di piú quest'anno fino ad oggi...

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  2. Non sono d'accordo sul tuo commento sulla recitazione: per me sia quella di Matilda de Angelis e soprattutto quella di Accorsi sono validissime, con il secondo che piú e piú volte mi ha messo i brividi nel corso del film. Per il resto ci sta ció che dici, io uscito dalla sala ne ero rimasto totalmente estasiato e tutt'ora lo metterei nella top 5 dei film che mi sono piaciuti di piú quest'anno fino ad oggi...

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    1. Non sei d'accordo al quadrato! ;)

      Il film funziona ed è buono, nulla da dire: il fatto è che oltreoceano di proposte così ce ne sono a mazzi. Dunque bene per l'Italia, ma parlarne in toni troppo entusiastici mi pareva limitante per il film stesso.

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    2. Ogni volta che commento dal cellulare rimane il commento doppio porca pupazza!

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    3. Ahahaha tranquillo, era solo una battuta! ;)

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  3. Il tuo è il commento più tiepido che ho letto a proposito di questo film :/ dovrò aspettare l'home video, dato che dalle mie parti non è passato manco di striscio.

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    1. Ho voluto più che altro cercare di non creare entusiasmi eccessivi: è un gran bel film, ma da qui a considerarlo un miracolo ce ne corre, per l'appunto! :)

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  4. Non siamo dalle parti di Rush o delle grandi produzioni americane?

    Ma meno male!

    Comunque Ford che parla più o meno bene di un film italiano è un evento raro quasi quanto la sua stroncatura di uno Stallone... :)

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    1. Detto da uno cui Rush è piaciuto fa strano! ;)

      Comunque anche domani mi vedrai parlare più o meno bene di un film italiano! ;)

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  5. Io sono tra quelli troppo entusiasti :) Il film mi è piaciuto moltissimo, ed Accorsi è straordinario! Tralaltro la regia di Rovere è efficace anche nelle sequenze di gara, e non era facile con un budget che comunque sarà stato forse un ventesimo di quello di Rush e compagnia bella!

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    1. Le sequenze di gara funzionano molto bene, in effetti, ed il film è valido.
      Solo ci tenevo a limitare un pò gli eccessivi entusiasmi. :)

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  6. A me è piaciuto molto, e condivido in parte quanto dici riguardo recitazione e sceneggiatura: la seconda, in particolare, secondo me è invece perfetta per questo tipo di film... mi spiego: la caratteristica dei film "di genere", come questo, è quella di arrivare al pubblico nella maniera più diretta possibile, e quindi è normale che lo script non sia elaboratissimo e anche un po' stereotipato. Il messaggio per arrivare a più persone possibile deve essere semplice e chiaro, e la sceneggiatura si regola in tal senso (poi può non piacere, ci mancherebbe, ma resto convinto che una pellicola del genere non potesse essere fatta in altro modo che così). Allo stesso modo, è evidente che la forza del film non sono le interpretazioni tuttavia i personaggi principali mi paiono tutti credibili e genuini.

    Anche se, a dire il vero, Matilda de Angelis per quanto caruccia non è proprio paragonabile alla "divina" Jen... :)

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    1. Film assolutamente credibile e genuino, concordo con te come rispetto al paragone tra Matilda De Angelis e Jennifer Lawrence: ho solo voluto dare al post un taglio più composto rispetto all'eccessiva aspettativa che si poteva nutrire. :)

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  7. Mi dispiace che da me non l'hanno dato... Mi sto perdendo una bella pellicola

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