lunedì 25 aprile 2016

Fermati, o mamma spara!

Regia: Roger Spottiswoode
Origine: USA
Anno: 1992
Durata:
87'






La trama (con parole mie): Joe Bomowski, poliziotto allergico alle regole ed alla manifestazione dei propri sentimenti di servizio a Los Angeles, abituato a sparatorie e scontri a viso aperto con i criminali per le strade della metropoli, appare molto più in difficoltà quando finisce per dover fare i conti con il rapporto agli sgoccioli con la sua superiore Gwen, che vorrebbe l'uomo deciso a compiere il fatidico passo piuttosto che rimanere un apparente scapolo a vita.
Quando la madre di Joe decide di volare dal New Jersey in California per passare qualche giorno con il figlio, la situazione del detective si complica ulteriormente: preso in una vera e propria morsa da madre e quasi ex compagna ed alle prese con un caso di traffico di armi e truffe assicurative che vede come testimone proprio la genitrice, dovrà fare appello a tutta la sua pazienza e volontà per risolvere ogni cosa, portare a casa la pelle e, chissà, anche la sanità mentale.












Prima di iniziare un nuovo e come sempre graditissimo viaggio nel passato di uno dei simboli del Saloon, Sylvester Stallone, occorre che lo ammetta: non ho mai particolarmente amato, neppure e soprattutto ai tempi della sua uscita, Fermati o mamma spara!, titolo troppo virato alla commedia per un action hero tutto d'un pezzo come lo Stallone Italiano, paragonabile a Un poliziotto alle elementari con Arnold Schwarzenegger, giusto per rendere l'idea di quelli che erano i miei due indiscutibili riferimenti per il genere all'epoca: non ricordo, infatti, di aver più rivisto questa commedia giocata sul rapporto tra madri e figli - specie troppo cresciuti - da allora - un caso più unico che raro, quando si tratta di un film con protagonista Sly, considerato che i vari Rambo, Rocky, Cobra, Tango e Cash, Sorvegliato speciale e Over the top finiscono puntualmente per tornare a fare capolino nel lettore bluray del sottoscritto almeno una volta l'anno -, timoroso di trovarmi nella posizione di dover criticare troppo aspramente il titolo stesso.
Affrontarlo, invece, oggi, è stato quantomeno - e ben conscio della pochezza della pellicola, davvero una produzione di stampo televisivo - divertente e spassoso se non altro nell'ottica del tema trattato, in grado di farmi pensare ad un paio di amici e colleghi "prigionieri" della propria madre anche a quasi quarant'anni suonati: i duetti tra il sempre mitico Sly - che, inconsapevolmente, stava di fatto entrando nel suo decennio più buio - e l'assolutamente sopra le righe e macchiettistica Estelle Getty hanno infatti fatto il loro dovere regalando le risate ed i rutti liberi necessari di quando in quando per rilassare il cervello o accompagnare uno dei tanti pomeriggi di gioco accanto al Fordino, che crescendo ed arricchendo la costruzione delle vicende che vedono protagonisti i suoi giocattoli sta richiedendo sempre più attenzione del sottoscritto rispetto ai tempi in cui bastavano un paio di lanci di palla o un paio di giri di pista con le macchine per portare a casa il risultato.
Personalmente, dunque, mi sarei aspettato molto di peggio dal recupero di uno dei titoli della filmografia stalloniana che ancora mancavano all'appello qui al Saloon, e devo ammettere di aver raggiunto i titoli di coda contento di essermela spassata senza troppe pretese con il lavoro dell'improbabile Roger Spottiswoode, che i nostalgici più irriducibili degli anni ottanta ricorderanno dietro la macchina da presa in Turner e il casinaro o Air America, le tipiche battute e situazioni legate al rapporto madre/figlio - che, a volte, soprattutto con l'età adulta, assume connotati effettivamente grotteschi rispetto al modo in cui le nostre mamme continueranno a vederci sempre e comunque - e le espressioni imbarazzate di Sly, che doveva aver cominciato a fare grande scorta dell'ironia che l'avrebbe rilanciato in un'epoca più recente per noi rinunciando all'aura di uomo d'azione tutto d'un pezzo e spaccaculi per passare per un bamboccione in balia dell'anziana, furbissima ed assolutamente sopra le righe madre in visita - la scena del sogno con il pannolone gigante deve essere ancora impressa a fuoco nella memoria del nostro amico Silvestrone -.
Come di consueto in questi casi, evito a priori di consigliare la visione ai critici più hardcore di Sly, che troverebbero cinematograficamente soltanto conferme ai loro dubbi, quantopiù al pubblico pane e salame come il sottoscritto alla ricerca dei brividi di un'epoca ormai putroppo tramontata o a chi non ha paura di ammettere che il Cinema serve anche - e, a tratti, soprattutto - per rilassare anima e corpo sul divano, lontani da una realtà che, vista attraverso la sua lente deformante, passa dall'essere drammatica al diventare divertente.
Chiedetelo pure ad un qualsiasi vostro amico che ancora condivide il tetto con la madre.






MrFord





"Hush now, baby, baby, don't you cry
mama's gonna make all of your nightmares come true
mama's gonna put all of her fears into you
mama's gonna keep you right here under her wing
she won't let you fly but she might let you sing
mama's gonna keep baby cosy and warm."
Pink Floyd - "Mother" - 





12 commenti:

  1. Mamma mia che cagata di film!

    E anche questa volta sei riuscito a parlarne tutto sommato bene. Sei proprio innamorata senza speranza di Stallone, cara Mrs. Ford. ;D

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    1. Tranquillo, anche per Sly arriverà la bocciatura.
      O quantomeno, per un film che ha interpretato. ;)

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  2. mi sembra di non averlo visto, ma farncamente se così non fosse mi pare trascurabile :)

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  3. Da piccolo mi faceva morire dal ridere XD

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    1. Io ai tempi ero già più grandicello e non mi faceva impazzire, ma devo dire che lo ricordavo peggio.

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  4. Ricordo quando lo vivi da marmocchio. Pensai: "Ora mi vedo un film dove si ride..."
    Alla fine del film rimasi basito. Non solo non avevo riso, ma in alcuni punti era anche patetico. Lo scorso anno ho riso tantissimo quando il Doc gli ha dedicato uno speciale!

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    1. A me allora non piaceva, troppo poco action per Sly, ma devo dire che, visto in un certo modo ora, mi ha divertito.

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  5. Mai visto e non sento neanche l'esigenza di recuperarlo. Nel comedy ho sempre preferito Arnold, anche se con tango&cash e demolition man Sly se l'è cavata più che bene

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    1. Fratello, se ami davvero Sly, devi recuperare anche questo! ;)

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