mercoledì 20 gennaio 2016

Macbeth

Regia: Justin Kurzel
Origine: UK, Francia, USA
Anno: 2015
Durata: 113'






La trama (con parole mie): nella Scozia dai paesaggi mozzafiato dei Secoli Bui, Macbeth, guerriero indomito e luogotenente del re, incontra dopo una battaglia tre streghe che gli predicono un futuro da regnante, pur se privo di eredi.
L'uomo, roso dall'ambizione alimentata dalla moglie, decide di rendere vera la profezia ricevuta forzando la situazione ed uccidendo il suo sovrano, forte dello status che gli permetterà di prenderne il posto: il sangue sulle sue mani, la maledizione incombente legata al non riuscire ad avere figli, i sospetti della corte ed una rabbia sempre più difficile da contenere lo porteranno ad isolarsi sempre di più e commettere atti barbarici per difendere quella che è stata la conquista più grande e più amara della sua vita.
Quando, ormai solo e giudicato un tiranno dal popolo e dagli uomini che chiamava alleati, verrà affrontato dai suoi ex compagni di lotta e dai loro figli, Macbeth andrà incontro al proprio destino, che pareva lontano ed impossibile da raggiungere come "una foresta che si muove".










Non è la prima volta che penso a William Shakespeare come al miglior sceneggiatore che il Cinema abbia mai avuto: i lavori del Bardo, immortali e privi di confini a prescindere dalla loro ambientazione o dai tempi che nel frattempo corrono loro incontro ed oltre, sono da sempre un'ispirazione fondamentale per la settima arte, che proprio dall'opera del vecchio Bill ha tratto alcune tra le sue pietre miliari più importanti.
Quest'ultima versione di Macbeth diretta dal giovane Justin Kurzel, dal canto suo, appariva come una scommessa rischiosa nonostante i buoni riscontri ottenuti dal regista con il precedente Snowtown e la presenza di due tra gli attori più convincenti ed universalmente considerati belli degli ultimi anni, Michael Fassbender e Marion Cotillard: del resto, quando alle spalle e come termini di paragone troviamo Macbeth come quello firmato da Orson Welles - splendido ed affascinante nonostante le disavventure produttive - ed ancor più da Akira Kurosawa - per chi non l'avesse mai visto, una visione de Il trono di sangue è assolutamente obbligatoria -, che a Shakespeare fu molto legato, finendo per trovare dalla penna di quest'ultimo - precisamente da Re Lear - gli spunti per quello che, forse, è il suo più grande Capolavoro, Ran, il compito di un qualsiasi regista risulterebbe quantomeno proibitivo.
Approcciato, dunque, con tutte le riserve del caso dal sottoscritto, e certo non graziato da un ritmo particolarmente scorrevole - l'idea di mantenere il linguaggio il più "antico" possibile funziona, ma giova poco al già abbastanza statico stile narrativo scelto dal regista -, questo Macbeth che pare mescolare le spigolosità di personaggi come il William Wallace di Braveheart o il Massimo de Il gladiatore ad un colpo d'occhio meraviglioso ed ipnotico che riporta alla mente cose grandiose come Valhalla rising ha finito non solo per farmi ricredere, ma anche per strappare una valutazione assolutamente irraggiungibile alla vigilia, di fatto mantenendo il trend positivo di questo inizio anno così promettente.
Il lavoro di Kurzel, rispettoso del Bardo ed assolutamente splendido in termini estetici, è poi reso ancora più grande dall'operato dei già citati Fassbender e Cotillard, ottimo il primo ed addirittura strepitosa la seconda, al centro di una sequenza da brividi nella sua ultima apparizione nella pellicola e perfetta nel rendere al meglio la natura terrificante e fragile ad un tempo di Lady Macbeth, eminenza grigia tra le più inquietanti dell'intero panorama shakespeariano: i paesaggi mozzafiato della Scozia, gli spigolosi scenari di battaglia e la rappresentazione affascinante delle streghe rendono poi ancora più magica l'atmosfera offerta da questo lavoro, che di fatto non inventa nulla di nuovo - del resto, anche la stessa vicenda è lasciata il più possibile vicina a quella del dramma originale - ma che ipnotizza e colpisce dal primo all'ultimo minuto, con un crescendo che ricorda quello di follia del suo protagonista, pronto a finire affrontando il suo destino - ottima la scelta di rappresentare la foresta "in movimento" come conseguenza di un incendio - da guerriero finendo per riscattare almeno in parte i suoi delitti incorniciato da un velo cremisi da occhi spalancati per la meraviglia.
Sinceramente, non so se correrei subito al Cinema per affrontare di nuovo una lotta come quella che è stata questa visione, ma di certo il mio appuntamento con il Macbeth di Kurzel verrà rinnovato in futuro, avendo quest'ultimo guadagnato il diritto, se non altro, di accompagnarsi ai più indimenticabili esempi della trasposizione di quest'opera senza sfigurare troppo: come il più folle, sanguinario e coraggioso dei guerrieri e dei sovrani, infatti, si è battuto fino all'ultimo, e pur con le sue imperfezioni e follie - ed un andamento lento - ha finito per meritarsi una fine da combattente, a testa alta e quasi statuaria, simbolo di un tempo che è passato ma di un'umanità selvaggia e ferale come mai, probabilmente, cambierà nonostante le epoche ed i sovrani caduti ed ascesi.
Questo Shakespeare lo sapeva bene, e Kurzel l'ha saputo sfruttare al meglio.





MrFord





"What have I become 
my sweetest friend 
everyone I know goes away 
in the end 
and you could have it all 
my empire of dirt 
I will let you down 
I will make you hurt."
Johnny Cash - "Hurt" - 







28 commenti:

  1. Esteticamente fantastico, le sorelle strepitose, fassbender immenso, ottimo Considine per non parlare della Cotillard (purtroppo l'ho visto doppiato), ma il linguaggio aulico, mi si consenta, che due coglioni!

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    1. Concordo in tutto, anche e soprattutto sul linguaggio aulico! ;)

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  2. Non vedo l'ora di vederlo, e possibilmente in lingua. Purtroppo da me non l'hanno dato e, al momento, lo streaming non mi soddisfa. Fassbender e la Cotillard nella brughiera, per i quali ho un debole, vanno visti come si deve. La tragedia è una delle mie preferite, quindi non temo neanche il linguaggio aulico che dice Poison. Felice, comunque, che ti sia piaciuto. Ricordo il tuo scetticismo.

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    1. Sono stato felice anche io.
      E mi ha colpito tantissimo nonostante la qualità pessima in cui l'ho visto. ;)

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  3. film difficile eppure portentoso, visivamente mozzafiato con due ottimi interpreti. visione durissima ma son uscita dalla sala parecchio soddisfatta.

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    1. Stessa cosa per me.
      Provato, ma estremamente soddisfatto.

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  4. Macbeth è una delle tragedie del Grande Bardo che preferisco nonostante fosse uno dei testi che mi fecero studiare al liceo (ho sempre pensato che l'obbligatorietà di alcuni libri ne facesse perdere il fascino). Poi la Cotillard da sola, di solito, vale il prezzo del biglietto.

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    1. La Cotillard è strepitosa, e il film molto bello.
      Se non hai visto Welles e Kurosawa, comunque, recupera prima loro! :)

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  5. Sto con Poison qui sopra che ha riassunto tutto alla grande, stavo per dirti che sei stato fin troppo buono, ma poi ti giochi "Hurt" e ciao, ciaone proprio ;-) Cheers!

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    1. Ahahahah beh, rispetto alle mie aspettative della vigilia il film se l'è guadagnata, questa valutazione, nonostante il linguaggio pesante! :)

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  6. Ho già capito: si preannuncia la solita noiosissima fordianata, proprio come quella palla infinita di Valhalla Rising.
    Valium Award 2016 già prenotato, grazie Ford per la segnalazione. ;)

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  7. ingiustamente bistrattato dal grande pubblico, un bel film...

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  8. Mmmhh.. non sapevo onestamente cosa aspettarmi dal film, la tua recensione mi fa ben sperare, visto che di solito siamo abbastanza d'accordo!

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    1. Allora direi che attendo la tua opinione una volta uscito dalla visione.
      Solo preparati, perchè è impegnativa!

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  9. Sono curiosissimo di vederlo, che cast!

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  10. L'ho visto al cinema appena uscito e devo dire che io sono meno entusiasta di te Ford, per me la pellicola pecca troppo in staticità, è troppo rigoroso in generale ed esageratamente troppo fedele nei dialoghi, il tutto rende la storia poco scorrevole e la ingolfa troppo. Ha dei meriti che sono le due interpretazioni (per me superiore Fassbender, davvero calato perfettamente) e la fotografia con quegli scenari rosso che sono una meraviglia. Non ho visto altre trasposizioni di Macbeth ma credo che questa sia tra le più deboli, lo rivedrò comunque, e vedremo se avrò le stesse sensazioni, però a post visione l'ho trovato davvero pesante e poco coinvolgente, perlomeno non come me lo aspettavo.

    Ricordo invece che tu non avevi aspettative alte e non ti convinceva Fassbender se non erro, io invece ne avevo moderate e non avevo dubbi su di lui, per me uno dei più bravi attori della sua generazione.

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    1. Di Fassbender ero dubbioso rispetto al suo ruolo di Harry Hole nell'adattamento de L'uomo di neve di Nesbo, ma per nulla dell'attore, anche per me bravissimo.
      Senza dubbio questo Macbeth è statico e pesante, eppure l'ho trovato, nel complesso, troppo bello per essere limitato da questi fattori.

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  11. Davvero splendido, al cinema ancor di più. Sicuramente la sorpresa dell'anno anche se l'hype era alto già prima di vederlo :)

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    1. Il mio hype era basso, ma mi ha sorpreso. Davvero molto bello.

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  12. Mai letto nulla di Shakespeare!
    Mai visto nessuna delle altre versioni!
    Fuck yeah Dembo, sempre sul pezzo.

    (A breve me lo guardo)

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    1. Ahahaha Fratello, rimboccati le maniche ed oltre a questo recupera Welles e Kurosawa: quelli sono mostri sacri!

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  13. Piaciuto molto anche a me, anche se nonostante un inizio e un finale decisamente sperimentale, il mezzo è troppo statico. E i dialoghi, ingolfano una narrazione che sarebbe stata molto più credibile con un adattamento.
    Nonostante tutto, un film che mi è piaciuto molto. Quando colpisce, lo fa in maniera fortissima.

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    1. Come scrivevo sopra, è statico e pesante, ma davvero troppo ben realizzato ed interpretato per non colpire a fondo.

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  14. Sono entrato in sala aspettandomi la classica trasposizione in costume un po' impacciata e noiosa. E invece sono rimasto stupito dalla forza, sia visiva che narrativa, di questo film, sebbene qualche impaccio ci sia, nella regia come nella sceneggiatura. Una visione per nulla semplice ma molto appagante.

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    1. Semplice neanche per sbaglio, ma davvero una bomba. Bellissimo.

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