Regia: Ron Howard
Origine: USA, Australia, Canada, UK, Spagna
Origine: USA, Australia, Canada, UK, Spagna
Anno: 2015
Durata: 122'
La trama (con parole mie): lo scrittore Herman Melville, dando fondo a tutti i suoi risparmi, rintraccia il vecchio marinaio Tom Nickerson, che decenni prima era stato tra i pochissimi superstiti di una spedizione che vide un intero equipaggio decimato da una leggendaria balena bianca, enorme e pronta a tutto per difendere il suo territorio.
Superate le divergenze iniziali con la sua fonte, Melville si immerge nei ricordi e nella storia dell'uomo che ha di fronte, ancora memore delle imprese che condussero il Capitano Pollard, il suo secondo Owen Chase ed il vecchio compagno di quest'ultimo Matthew Joy a lottare con tutte le forze dapprima per catturare ed uccidere il gigantesco mammifero acquatico, dunque per la sopravvivenza e la speranza di poter tornare, un giorno o l'altro, ad abbracciare i propri cari.
Quale sarà, dunque, la verità dietro la leggenda?
Per quanto non sia propriamente un asso di stile quando nuoto, o un portento della respirazione - chiedete pure a Julez le desolanti imprese del sottoscritto nei tentativi di snorkeling australiano - ho sempre amato il mare, e ormai dai tempi dell'adolescenza sogno, un giorno spero non troppo lontano, di potermi trasferire proprio in una località che permetta di goderselo ogni giorno, per tutto l'anno.
Accanto all'amore per il mare stesso, i suoi confini ed i suoi misteri, ho sempre coltivato un legame speciale con tutte le opere che fossero legate alla sua esplorazione, alle grandi avventure, alla magia del confronto con la Natura, e con qualcosa che trascende la nostra condizione di piccoli uomini di fronte ad una meraviglia ancora più grande: dunque, da Kon-Tiki a Master and commander, passando per L'isola del tesoro e La vera storia del pirata Long John Silver, si può dire che, se ancora non fisicamente, con il cuore e la mente io sia già, di fatto, un "vecchio marinaio", e non solo un cowboy.
Proprio per questo attendevo con una certa trepidazione Heart of the sea, complici l'ottimo lavoro che Ron Howard aveva fatto con il precedente Rush, un cast che mi pareva davvero in parte ed un'ambientazione perfetta - grandi velieri, scorci spettacolari, cornice ottocentesca -: con mio parziale disappunto, devo però ammettere che l'impresa sia riuscita all'ex bravo ragazzo di Happy Days solo in parte, perchè se da un lato Heart of the sea rappresenta alla grande tutti i richiami classici di questo tipo di prodotto, dalla sfida all'ignoto alla Fede - in se stessi ed in qualcosa che trascenda il tutto -, dal coraggio alla quasi follia, dall'altro finisce per risultare schiacciato dalle sue stesse ambizioni.
Perchè, e mi dispiace ammetterlo, dal punto di vista "filosofico", questo Le origini di Moby Dick - agghiacciante come sempre l'adattamento italiano - non riesce neppure nei suoi momenti più riusciti a raggiungere le vette di prodotti come Vita di Pi o, pur se meno riuscito per molti versi, All is lost, da quello prettamente marinaro, e quindi tosto, cazzuto e chi più ne ha, più ne metta, non regge il confronto con produzioni adulte in termini di contenuti in stile Black Sails e da quello epico ed affascinante legato all'etica di chi il mare l'ha esplorato e vissuto sulla pelle, con il già citato Master and commander, pur essendo, di fatto, una sorta di cocktail di tutti i suddetti titoli.
La stessa cornice del racconto nel racconto, sfruttata per introdurre il personaggio di Melville, funziona poco, e riduce l'autore del celebre classico della Letteratura Moby Dick ad una sorta di nerd dei tempi alla ricerca del brivido da raccontare per sentito dire, incapace di alimentare il pathos della storia, o renderne più magnetica l'attrazione.
Non voglio però sminuire troppo l'intera operazione, già non graziata dagli incassi - che, a quanto leggo, sono stati disastrosi se rapportati al budget speso per la realizzazione -, quanto sottolinearne i limiti in modo che altri appassionati di questo genere di produzioni non restino delusi come il sottoscritto a causa dell'hype creatosi alla vigilia: di fatto Heart of the sea è un prodotto onesto, artigianale, figlio di un regista che, con i suoi alti ed i suoi bassi, non ha quasi mai davvero mancato il bersaglio - non contano, o almeno non voglio contare, Il codice DaVinci e Angeli e demoni -: dunque, per evitare delusioni cocenti o critiche che potrebbero risultare fin troppo severe, l'ideale per chiunque subisca il fascino di questo tipo di Cinema sarebbe quello di sedersi sul divano e cercare di tornare bambino, immaginandosi un'impresa quasi impossibile pronta a diventare leggenda vissuta accanto ad un eroe romantico di quelli che, sempre da bambini, tutti noi sognavamo di essere.
Come Owen Chase.
O la stessa Moby Dick.
MrFord
"Mondo di uomini,
fatto di uomini
pronti a rincorrere il vento.
Partono deboli,
tornano uomini;
erano mille e son cento.
Mondo di uomini,
fatto di uomini soli.
Dimmi la bianca balena stasera dov'è;
nella tempesta infinita non c'è.
Mondo di uomini
fatto di uomini soli."
fatto di uomini
pronti a rincorrere il vento.
Partono deboli,
tornano uomini;
erano mille e son cento.
Mondo di uomini,
fatto di uomini soli.
Dimmi la bianca balena stasera dov'è;
nella tempesta infinita non c'è.
Mondo di uomini
fatto di uomini soli."
Enrico Ruggeri - "Bianca balena" -
Rush mi era veramente piaciuto, darò un occhiata pure a questo...
RispondiEliminaNon aspettarti, però, i livelli di Rush. Rischi di restare deluso.
EliminaRon Howard io lo amo molto,non ho fiducia in Hemsworth(che per me è Thor punto e basta),ma comunque prima o poi lo guarderemo.
RispondiEliminaRush era fighissimo e forse l'unico film dove veramente mi è piaciuto come recitava Chris.
Una visione ci sta, fosse anche solo come passatempo.
EliminaRush è senza dubbio di un'altra categoria.
Mentre il buon Chris, secondo me, è sottovalutato.
Secondo me il suo problema più grande è l'essere un po' incerto sulla direzione da prendere, un po' di -ottima- ricostruzione storica, un po' di epica ma mai bilanciata, non si amalgamano mai questi due elementi e uno prevale sempre sull'altro, a fasi alterne.
RispondiEliminaEra anche il problema a mio avviso di Exodus, dei e re.
;)
Verissimo, anche io l'ho trovato incerto.
EliminaSi guarda, ma poteva essere molto migliore.
Rush, purtroppo, non l'ho visto. Recuperò, però, prima questo, per comodità. Il cinema tradizionale di Howard mi piace, meno l'interminabile romanzo Melville - avrò provato a leggerlo, dieci volte. :)
RispondiEliminaHoward piace anche a me, ma dopo Rush, onestamente, mi aspettavo di più.
EliminaPellicola di cui avevo diverse riserve e tu me le confermi, Ron Howard per me è autore altalenante, sa offrire grandi film epici e spettacolari ma anche sonore delusioni, anche se ho capito che questo non è da buttare del tutto.
RispondiEliminaIl genere mi piace, vidi Moby Dick - La Balena Bianca del grande John Huston con Gregory Peck e credo che questo non gli leghi nemmeno le scarpe, bello anche Master And Commander, mai vista la serie Black Sails anche se ne ho letto bene ;)
Credo questo lo salterò.
Moby Dick di John Huston è un classicone, così come lo diventerà Master and commander.
EliminaQuesto è più sul genere intrattenimento.
Kon-Tiki e Vita di P li ho letteralmente amati, il genere mi è congeniale, già te lo dissi. Speravo in qualcosa in più di due bicchieri, ma un tentativo, seppur mantenento non troppo alte le aspettative, mi pare di capire che si possa fare.
RispondiEliminaUna visione ci sta tutta, anche se non conviene approcciarlo con Vita di Pi o Kon-Tiki come termini di paragone.
EliminaSono entrambi di livello più alto.
Concordo: si lascia guardare, ma mi sarei aspettato decisamente di più.
RispondiEliminaIo resto comunque molto curiosa. E spero di vederlo presto per confermare le mie buone aspettative. Trovo anch'io che il buon Chris sia sottovalutato. Non è solo un figo celestiale, è molto di più. ;-)
RispondiEliminaAnche io avevo aspettative buone, ed in parte sono rimasto deluso. Non cadere nella stessa trappola.
EliminaHemsworth, invece, a parte le questioni estetiche, anche secondo me è più bravo di quanto sembra.
Non posso giudicare più di tanto visto che ho visto appena i primi 15 minuti, e poi mi ha fatto addormentare profondamente. Da quanto ho visto, comunque, mi è sembrata la tipica lagna marittimo/fordiana. Strano quindi che non ti abbia gasato di più.
RispondiEliminaPrima o poi magari guarderò anche il resto.
Più poi che prima... :D
Che non fosse roba per te l'avrei potuto scommettere senza patemi. ;)
EliminaPer il resto, a sorpresa, non mi ha gasato quasi per nulla, ma solo intrattenuto. Che sia un pericoloso inizio anno di quasi pace!? ;)
lo cercherò, il mare affascina anche me... :)
RispondiEliminaSolo gentaglia come il Cannibale può non essere affascinata dal mare! ;)
EliminaIl classico tuono che si dimostra una scoreggia.
RispondiEliminaNon brutto, ma anche nelle parti più crude è estremamente ammorbidito.
Senza dubbio meno potente di quanto non avrebbe potuto essere.
EliminaPeccato, perchè le potenzialità c'erano.
Le mie aspettative erano nella norma, e mi sono ritrovata davanti a un film da bravo artigiano, che mi ha intrattenuto, emozionato e di cui ho apprezzato il lato tecnico. Nessuna esaltazione, solo un film ben fatto che scorre bene.
RispondiEliminaConcordo in tutto e per tutto, per una volta. ;)
EliminaCi è piaciuto davvero molto,epico,scorrevole,e visivamente+tecnicamente spettacolare(ci sono dei supercloseup girati con una reflex top della Canon e con delle videocamere particolari che mi sono piaciuti da morire).Ed ovviamente il Melville Nerd ha tutta la mia simpatia ;)
RispondiEliminaA me invece non ha dato tutta questa carica, che ho trovato in cose come Master&Commander: da Melville e Moby Dick mi aspetto decisamente di più! ;)
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