Produzione: Showtime
Origine: USA
Anno: 2014Episodi: 12
La trama (con parole mie): per i Gallagher la quotidianità è come sempre dura. Mentre Frank, ritrovato dopo essere sparito per l'ennesima volta, lotta per la vita una volta appreso che il suo fegato sta cedendo e finisce per andare alla ricerca della sua figlia maggiore, ai tempi neppure riconosciuta, Fiona si trova tra le mani il lavoro della vita ed una situazione mai così agiata: peccato che il richiamo della perdizione sia dietro l'angolo, e le conseguenze che verranno saranno disastrose.
Nel frattempo Lip si trova ad affrontare il lato più duro del dorato mondo del college, Ian una nuova piega della sua vita, Carl e Debbie l'imminente adolescenza ed il piccolo Liam gli ostacoli che essere un Gallagher comporta affrontare.
Così, mentre Kevin e Veronica si apprestano a diventare genitori, davanti al focolare della famiglia più strampalata del South Side di Chicago si affrontano cadute rovinose e nuovi tentativi di risalita: chi, alla fine della lotta, resterà in piedi?
E soprattutto, ancora vivo?
Tornare dai Gallagher è un pò come tornare a casa.
Stagione dopo stagione, caduta dopo caduta, risalita dopo risalita, Shameless ha rappresentato, di fatto, in questi ultimi anni la vera erede della tradizione "di famiglia" che soltanto Six feet under era riuscita a tradurre con una sensibilità ed un approccio unici negli anni della sua programmazione.
E senza dubbio, al momento, le serie legata alle vicissitudini della più disfunzionale tra le famiglie del grande e piccolo schermo rappresenta uno dei titoli favoriti di casa Ford, in grado di proseguire nella sua corsa senza un cedimento, continuando a regalare emozioni così intense da far quasi pensare di essere lì, parte di un gioco e di una sopravvivenza che la gente normale ben conosce, e sulla propria pelle.
Nel corso di questa quarta stagione, caratterizzata principalmente dal crollo di Fiona - fin dal principio la vera e propria colonna della famiglia -, dalla lotta per rimanere vivo di Frank e dagli sforzi di Lip per prendere le redini della casa in assenza della sorella maggiore e di alzare la testa e tirarsi fuori dalla realtà del South Side - spinto probabilmente dal fatto che sarà l'unico tra i Gallagher a potercela fare - grazie al college, in casa Ford siamo riusciti ancora una volta ad emozionarci, lottare, commuoverci e stringere i denti come solo i Gallagher sanno fare, ed ancora una volta sentirci Gallagher a nostra volta.
Non è facile, raccontare la Famiglia come concetto, con tutte le sfumature, il meglio ed il peggio: eppure, quando ci si riesce, non c'è niente di così coinvolgente e noto a qualunque tipo di pubblico, dallo spettatore occasionale all'appassionato. In fondo, la Famiglia traduce, a partire dal nostro sangue, il concetto di Amore in realtà, e con esso riesce nell'impresa di creare un legame così forte da resistere anche di fronte al peggio che, in quanto esseri umani, siamo in grado di mostrare e portare nel mondo.
In questo senso, la quarta stagione di questo sempre sorprendente titolo riesce a mostrare qualcosa che non ci saremmo aspettati, ma che inevitabilmente ci si trova ad affrontare: il crollo di Fiona, da sempre l'unica certezza di questo curioso focolare, di fatto mette alla prova i componenti della famiglia così come l'audience rispetto all'idea di concedere una seconda possibilità proprio alla persona che più ha finito per sputare sangue affinchè le cose andassero per il meglio, e che proprio per questo, forse, si ritrova giudicata più severamente dei suoi scellerati genitori.
Accanto a questo, la progressiva ascesa di Lip, il più talentuoso dei Gallagher, il più intelligente ed adattabile, non per nulla buttato nel mondo - e nella realtà alla bambagia del college - in modo che possa lasciarsi alle spalle quello che i suoi fratelli e sorelle conosceranno come unica scelta esistente e possibile: la sua lotta per la sopravvivenza nel campus, decisamente diversa eppure umanamente simile a quella che ha intrapreso per le strade nel corso della vita ed un finale da grande film indie con una sequenza da brividi nel confronto con Mandy nella tavola calda segnano una svolta che, inevitabilmente, aspetta e rispetta le sue potenzialità.
E poi, Frank.
Ho sempre odiato Frank Gallagher.
Ed ho sempre considerato il suo come uno dei charachters più insopportabili e disgustosi mai apparsi sullo schermo. Uno di quelli che non ti augureresti mai di incontrare, figuriamoci averlo come genitore.
Eppure, nel corso di questa season four, ho assistito perfino ad una rivincita di questo egoista di professione, alcolizzato, drug addict e bastardo fino al midollo: ho visto Frank ormai in fin di vita ammonire i genitori dei figli dei compagni di scuola bulleggiati da Carl, affermando quanto certe esperienze possano formare il carattere, e che mentre quei bambini spaventati un giorno diventeranno medici, scienziati o capitani d'industria, il suo ragazzo potrà al massimo raccogliere i rifiuti con una tuta arancione, sempre che non finisca in carcere prima.
Ed ho visto Frank lottare con tutte le forze, anche quelle che non aveva, per restare vivo, e proprio accanto a Carl gridare in faccia a Dio che proprio lui, uno scarafaggio fatto e finito, era ancora lì.
Vivo, per l'appunto.
Ho visto Frank mostrare in un atto di ribellione quasi supremo, di fronte alla splendida immagine del lago Michigan completamente ghiacciato, che è un inno alla resistenza a tutto campo, la volontà di tutti i sopravvissuti di questo pianeta, di tutte le famiglie che cagano sangue per arrivare a fine mese, e trovano rifugio in qualche vizio di troppo per far fronte agli stronzi che comandano il mondo.
Un pò come il Grande Capo in persona.
Ho visto Frank lottare come non mai.
Come Mickie per Ian.
Che con quel "la sua famiglia" completa una metamorfosi costata lacrime e sudore.
E per la quale dovrà continuare a lottare ogni giorno.
E noi siamo tutti con lui.
Tutti con i Gallagher.
Vivi. Sempre.
Stagione dopo stagione, caduta dopo caduta, risalita dopo risalita, Shameless ha rappresentato, di fatto, in questi ultimi anni la vera erede della tradizione "di famiglia" che soltanto Six feet under era riuscita a tradurre con una sensibilità ed un approccio unici negli anni della sua programmazione.
E senza dubbio, al momento, le serie legata alle vicissitudini della più disfunzionale tra le famiglie del grande e piccolo schermo rappresenta uno dei titoli favoriti di casa Ford, in grado di proseguire nella sua corsa senza un cedimento, continuando a regalare emozioni così intense da far quasi pensare di essere lì, parte di un gioco e di una sopravvivenza che la gente normale ben conosce, e sulla propria pelle.
Nel corso di questa quarta stagione, caratterizzata principalmente dal crollo di Fiona - fin dal principio la vera e propria colonna della famiglia -, dalla lotta per rimanere vivo di Frank e dagli sforzi di Lip per prendere le redini della casa in assenza della sorella maggiore e di alzare la testa e tirarsi fuori dalla realtà del South Side - spinto probabilmente dal fatto che sarà l'unico tra i Gallagher a potercela fare - grazie al college, in casa Ford siamo riusciti ancora una volta ad emozionarci, lottare, commuoverci e stringere i denti come solo i Gallagher sanno fare, ed ancora una volta sentirci Gallagher a nostra volta.
Non è facile, raccontare la Famiglia come concetto, con tutte le sfumature, il meglio ed il peggio: eppure, quando ci si riesce, non c'è niente di così coinvolgente e noto a qualunque tipo di pubblico, dallo spettatore occasionale all'appassionato. In fondo, la Famiglia traduce, a partire dal nostro sangue, il concetto di Amore in realtà, e con esso riesce nell'impresa di creare un legame così forte da resistere anche di fronte al peggio che, in quanto esseri umani, siamo in grado di mostrare e portare nel mondo.
In questo senso, la quarta stagione di questo sempre sorprendente titolo riesce a mostrare qualcosa che non ci saremmo aspettati, ma che inevitabilmente ci si trova ad affrontare: il crollo di Fiona, da sempre l'unica certezza di questo curioso focolare, di fatto mette alla prova i componenti della famiglia così come l'audience rispetto all'idea di concedere una seconda possibilità proprio alla persona che più ha finito per sputare sangue affinchè le cose andassero per il meglio, e che proprio per questo, forse, si ritrova giudicata più severamente dei suoi scellerati genitori.
Accanto a questo, la progressiva ascesa di Lip, il più talentuoso dei Gallagher, il più intelligente ed adattabile, non per nulla buttato nel mondo - e nella realtà alla bambagia del college - in modo che possa lasciarsi alle spalle quello che i suoi fratelli e sorelle conosceranno come unica scelta esistente e possibile: la sua lotta per la sopravvivenza nel campus, decisamente diversa eppure umanamente simile a quella che ha intrapreso per le strade nel corso della vita ed un finale da grande film indie con una sequenza da brividi nel confronto con Mandy nella tavola calda segnano una svolta che, inevitabilmente, aspetta e rispetta le sue potenzialità.
E poi, Frank.
Ho sempre odiato Frank Gallagher.
Ed ho sempre considerato il suo come uno dei charachters più insopportabili e disgustosi mai apparsi sullo schermo. Uno di quelli che non ti augureresti mai di incontrare, figuriamoci averlo come genitore.
Eppure, nel corso di questa season four, ho assistito perfino ad una rivincita di questo egoista di professione, alcolizzato, drug addict e bastardo fino al midollo: ho visto Frank ormai in fin di vita ammonire i genitori dei figli dei compagni di scuola bulleggiati da Carl, affermando quanto certe esperienze possano formare il carattere, e che mentre quei bambini spaventati un giorno diventeranno medici, scienziati o capitani d'industria, il suo ragazzo potrà al massimo raccogliere i rifiuti con una tuta arancione, sempre che non finisca in carcere prima.
Ed ho visto Frank lottare con tutte le forze, anche quelle che non aveva, per restare vivo, e proprio accanto a Carl gridare in faccia a Dio che proprio lui, uno scarafaggio fatto e finito, era ancora lì.
Vivo, per l'appunto.
Ho visto Frank mostrare in un atto di ribellione quasi supremo, di fronte alla splendida immagine del lago Michigan completamente ghiacciato, che è un inno alla resistenza a tutto campo, la volontà di tutti i sopravvissuti di questo pianeta, di tutte le famiglie che cagano sangue per arrivare a fine mese, e trovano rifugio in qualche vizio di troppo per far fronte agli stronzi che comandano il mondo.
Un pò come il Grande Capo in persona.
Ho visto Frank lottare come non mai.
Come Mickie per Ian.
Che con quel "la sua famiglia" completa una metamorfosi costata lacrime e sudore.
E per la quale dovrà continuare a lottare ogni giorno.
E noi siamo tutti con lui.
Tutti con i Gallagher.
Vivi. Sempre.
MrFord
"Well I got a bad liver and broken heart, yeah,
I drunk me a river since you tore me apart
and I don't have a drinking problem, 'cept when I can't get a drink
and I wish you'd a-known her, we were quite a pair."
I drunk me a river since you tore me apart
and I don't have a drinking problem, 'cept when I can't get a drink
and I wish you'd a-known her, we were quite a pair."
Tom Waits - "Bad liver and a broken heart" -
Secondo me, questa è una delle stagioni più belle di Shameless.
RispondiEliminaPersonaggi grandiosi, una Emmy Rossum commovente a dir poco e un Mickie un po' fuori controllo, ma tenero a modo suo. Io l'ho seguito a gennaio, quasi un anno fa, e ricordo nel dettaglio la puntata Iron City: livelli molto alti, anche se i poveri Gallagher sono sempre snobbati. Meno male che stiamo noi dalla loro parte. ;-) Faccio ormai il conto alla rovescia per la nuova stagione, e manca davvero poco.
Secondo me tutte le stagioni di Shameless sono una bomba.
EliminaDavvero una serie splendida.
E sarò sempre - e dico sempre - dalla parte dei Gallagher.
per me la stagione nettamente migliore di shameless.
RispondiEliminai personaggi principali sono stati approfonditi in pieno, quelli minori lasciati da parte o addirittura abbandonati senza troppi rimpianti.
pure per me c'è stato il riscatto del precedentemente abbastanza odioso frank.
e dopo il crollo di fiona, ora mi auguro arrivi il crollo di ford uahahah :D
Ahahaha da quel punto di vista non ci sperare: io sono qui, e qui resto. ;)
EliminaAdoro Shameless e ho adorato anche la quarta stagione, però, secondo me, per quanto alcuni personaggi siano stati riscattati, altri hanno subito un notevole cambiamento e mi riferisco a Debbi e Ian che li ho trovati troppo repentinamente "evoluti". Detto questo sto aspettando con assoluta impazienza la quinta stagione perchè, in pieno mood Shameless, ho la dipendenza da questo telefilm!
RispondiEliminaIo sono molto curioso di come si evolveranno i personaggi, e penso che continui ad essere uno dei prodotti più interessanti della televisione.
EliminaCuriosità a mille per la quinta!
Una delle serie preferite anche a casa mia! Questa stagione in particolar modo è stata enorme, non che le altre non lo fossero perché il livello è sempre stato alto. Sono in trepidante attesa della 5a stagione, non manca tanto e più ci avviciniamo all'11 Gennaio più sono felice.
RispondiEliminaBaingiu
Qui in casa Ford ti capiamo bene: quando entrano in scena i Gallagher, siamo sempre più che felici!
EliminaCon questa stagione i Gallaghers si sono superati!
RispondiEliminaLa crescita gli ha fatto bene, e tra cadute di Fiona che la rendono ancora più grande, e un Lip capace di tutto, pure a Frank si finisce per volere un po' di bene, non vedo l'ora ricominci :)
Concordo in pieno: grande stagione per una grande serie.
EliminaGallagher per sempre! :)