lunedì 12 maggio 2014

Enough said - Non dico altro

Regia: Nicole Holofcener
Origine: USA
Anno: 2013
Durata: 93'





La trama (con parole mie): Eva è una donna di mezza età divorziata ormai da dieci anni, con una figlia sul punto di lasciare casa per affrontare l'esperienza del college ed una vita scandita dal lavoro di massaggiatrice. Quando, ad una festa, conosce Albert, i due scoprono di avere molte cose in comune, dall'imminente partenza delle figlie al matrimonio fallito alle spalle: passo dopo passo, il loro rapporto comincia a funzionare, e ne nasce una storia che potrebbe significare un nuovo inizio per entrambi.
Quando, però, Eva scopre di avere tra le sue clienti l'ex moglie di Albert, comincia ad associare i racconti denigratori della donna al suo rapporto con lui, finendo per minare lo stesso alla base: riuscirà il legame a resistere agli echi del passato e ai difetti che ognuno si porta dietro in un rapporto di coppia?









Impegnarsi in una storia a lungo termine non è affatto una cosa da poco: occorre considerare di mettere sul piatto i propri difetti ed avere la pazienza di mescolarli con quelli dell'altra persona dal momento in cui il primo periodo, fatto di sesso, divertimento e sole cose positive lasci il posto ad una quotidianità che deve riuscire a rendere parte dei sentimenti che si provano anche gli aspetti che si detestano del proprio partner.
Per anni ho sempre avuto il terrore di questo tipo di confronti, e ricordo bene quando, ai tempi del liceo, vedevo i miei amici cominciare a scambiarsi regali con le fidanzate per il primo mese insieme ed io cercavo in tutti i modi di far naufragare le mie "relazioni" - se così si possono chiamare, a quell'età - prima che si arrivasse alla fatidica data, evitandomi cose imbarazzanti come i suddetti regali o un'uscita a due nel mondo esterno che non avevo affatto voglia di affrontare.
In questo senso, con l'età si tende sempre a crescere ed affrontare le cose in modo molto diverso, eppure non cambia la fatica - parlando a partire dal suo senso positivo, si intenda - che costa mantenere una relazione anche e soprattutto in barba a quelli che sono i difetti, le manie, i punti deboli che ognuno si porta dentro e che, come il Santo Bevitore della leggenda, per quanto possano chiedere perdono, difficilmente spariranno per sempre dalla nostra Natura.
Enough said, che avevo colpevolmente snobbato all'uscita in sala un paio di settimane or sono considerandolo, sulla carta, la più banale e già vista tra le proposte indie in stile Sundance, racconta con grande sincerità, ironia ed onestà emotiva ed intellettuale proprio questo aspetto delle relazioni tra "adulti", ammettendo che tutti noi si possa essere considerati tali quando di mezzo ci si mettono le affinità, il sesso o il cuore.
Nicole Holofcener, sfruttando una delle ultime interpretazioni di James Gandolfini ed un'ottima Julia Louis-Dreyfus, racconta in pieno stile Drinking buddies le vicende di due cinquantenni con alle spalle un matrimonio fallito alle prese con l'inizio e forse la fine di una relazione che potrebbe significare per entrambi un nuovo inizio, a partire dalle stimolanti ed eccitanti prime uscite - grazie alle quali il brivido rispetto a quello che potrebbe accadere non pare essere diverso da quello delle figlie adolescenti dei due, alle prese con i primi turbamenti sessuali - fino ai difetti e alle manie personali che escono passo dopo passo mettendo alla prova qualsiasi relazione, dalla più collaudata a quella destinata a fallire presto e volentieri: qualche anno fa, in occasione di uno di quei pranzi di famiglia che volentieri cercherei di evitare, conobbi i genitori ultraottantenni del compagno di una delle zie di Julez, che affermarono senza mezzi termini che il segreto di un rapporto pronto a durare una vita è basato principalmente sulla capacità di sopportarsi e perdonarsi a vicenda, prima ancora che sull'amore - comunque si voglia mettere quest'ultimo -.
Ora, nessuno avrà mai la verità assoluta in tasca, eppure ho sempre pensato che parte del fascino di una storia importante fosse l'attrattiva che principalmente i difetti - fisici o non - riescono ad esercitare, alimentando la curiosità o stimolando il confronto, anche quando lo stesso finisce per non essere propriamente positivo: l'importante è che, alla base di tutto, resti la volontà di costruire qualcosa, senza darlo per scontato o arrendersi, o sabotarlo più o meno indirettamente come Eva nel corso della pellicola o io stesso ai tempi delle superiori: per il resto, nessuno svelerà mai questo grande mistero con un colpo di genio o una trovata naif, ma è un piacere incrociare il cammino, a volte, di opere che riescono a toccare cuore, pancia e cervello come questa.
Enough said è stato come un'uscita cui non avrei dato un soldo bucato - o al massimo concesso le speranze della scopata di una notte - e che, al contrario, si è rivelata la base giusta per iniziare una storia.
Come poi andrà a finire la stessa, a nessuno è dato di saperlo.
Ma è bello e confortante pensare che sarà quella che sarà, con tutti i suoi pregi e, perchè no, tutti i suoi difetti.




MrFord




"I like the color of your hair,
I think we make a handsome pair.
I can only see my love growing
I like the way this is going."
Eels - "I like the way this is going." -




10 commenti:

  1. Interessante soprattutto per il cast...

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    1. Anche il film merita: e te lo dico dopo essere partito molto scettico sulla visione.

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  2. Visto che non era affatto male? :)

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  3. pensieri cannibali l'aveva consigliato.
    e, alla faccia dei tuoi pregiudizi, pensieri cannibali non sbaglia mai.
    non dico altro :)

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    1. Non sbaglia mai come Lars Von Trier!?
      Ahahahahah! :)

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  4. Saluti, Ford!
    il buon Gandolfini mi pare una certezza, anche se il film non è che mi attiri più di tanto,, gli darò magari una chance!

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    1. Bentornato da queste parti, Vince! :)
      Gandolfini e cast a parte, il film merita. Fidati di uno che è partito molto scettico in proposito! :)

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