giovedì 14 marzo 2013

Arancia meccanica

Regia: Stanley Kubrick
Origine: USA, UK
Anno: 1971
Durata: 136'




La trama (con parole mie): in una futura e distopica Gran Bretagna, Alex è l'esempio del giovane ultraviolento modello. Adora la musica classica, in particolare l'amico Ludovico Van, lo stupro, le corse in macchina, le percosse ai barboni, capeggiare i suoi drughi.
Quando finisce in carcere si sperimenta su di lui la terribile Cura Ludovico, trattamento che permette di reinserirlo nella società impedendogli di commettere altri atti di natura criminale, ma il buon Alex non si da per vinto: un passo alla volta, fronteggiando i vecchi compagni passati dall'altra parte della barricata e le vittime dei suoi trascorsi da fuorilegge incallito, il ragazzo riuscirà finalmente a comprendere quale sia il vero segreto per godersi la vita e da cosa guarire effettivamente prima di affrontare una volta per tutti questa società profondamente crudele.





Neppure il tempo di riprendersi dall'affresco di 2001: odissea nello spazio, quand'ecco che il nostro beniamino Stanley Kubrick sfodera un altro dei suoi colpi più clamorosi, cult assoluto e pietra miliare come pochi altri sono esistiti nella Storia del Cinema: Arancia meccanica.
L'epopea violenta, beffarda e musicale di Alex fu il mio primo passo nel magico mondo del Maestro: avevo, credo, sedici anni quando mia madre - normalmente certo non cinefila -, in occasione dei venticinque anni dall'uscita con conseguente riproposizione in sala, mi chiese di accompagnarla a vedere quello che era stato uno dei suoi cult della giovinezza - nel 1971 aveva giusto vent'anni -: uscii da quella visione strabiliato dalla forza con la quale Kubrick era riuscito a raccontare una storia ambientata in un futuro prossimo distorto e distopico - ma neppure troppo lontano dal nostro presente -, dalla colonna sonora, dalla tecnica, eppure convinto che quel cult prodigioso fosse figlio di un'epoca ormai tramontata, e che alla lunga non avrebbe retto alla prova del Tempo.
Errori dell'adolescenza.
Mi bastò, un paio d'anni più tardi, dare spazio ad una seconda visione, per avere quella che fu l'epifania che mi portò a considerare Kubrick come il più grande regista mai esistito: nel pieno di una sequenza paradossalmente non così importante per l'economia narrativa della pellicola - Alex che ridistribuisce il potere nel suo gruppo ricordando ai drughi chi comanda a suon di bastonate - per cogliere la magia che il vecchio Stan era in grado di infondere alle sue opere probabilmente ancora prima che le stesse prendessero forma. La danza di Alex in quella sequenza - decisamente più sospesa e d'ampio respiro rispetto a quella irresistibile di Singin' in the rain nella villa dello scrittore, altro momento che definire cult è riduttivo della pellicola - è poesia in movimento, il senso più alto della settima arte, magia che soltanto il talento puro avrebbe potuto partorire.
Come se non bastasse, portando sullo schermo il romanzo di Anthony Burgess Kubrick non dimentica l'ironia, che riesce a rendere quasi divertenti momenti assolutamente drammatici e violenti come ora non se ne distribuirebbero neppure - la donna finita a colpi di scultura a forma di cazzo, la già citata incursione nella villa dello scrittore, le immagini di Alex nel pieno della Via Crucis - per disegnare un pamphlet potentissimo contro la mancanza di libertà di pensiero ed i condizionamenti mentali, la limitazione sessuale e di approccio alla vita.
"Il pensatore è in realtà uno stupido, perchè passa tutto il tempo dietro ai pensieri. Il vero genio arriva dall'improvvisazione, dal saper cogliere in un momento la scintilla", recita pressapoco lo stesso protagonista - uno straripante e fenomenale Malcolm McDowell, nella prova che ha segnato, nel bene e nel male, la sua carriera -: Kubrick rivela dunque attraverso il distorto main charachter la sua stessa Natura, ben oltre le etichette di regista glaciale ed esclusivamente tecnico che l'hanno in una certa misura perseguitato nel corso di tutta la sua carriera.
Arancia meccanica, con tutta la sua incredibile messa in scena - dai costumi alle scenografie, dai movimenti di macchina, come al solito magistrali, all'estetica quasi pulp -, è e resta un film profondamente di stomaco e cuore, in grado di ribaltare la concezione dello spettatore trasformando un personaggio profondamente negativo e maligno in una sorta di oscuro eroe e paladino di una Libertà troppo importante per ogni Uomo, a prescindere dalla sua condotta morale: quella di pensiero.
Nella critica che giunge sullo schermo per mezzo della vicenda umana di Alex - i crimini, il tradimento dei drughi, il carcere, la Cura Ludovico, il confronto con i suoi vecchi compagni e con le vittime, il rapporto con la Chiesa e lo Stato, ed in qualche modo il Potere - vediamo fiorire - e deflagrare letteralmente in un tripudio visivo e musicale - tutti i semi piantati da Kubrick nella prima parte della sua carriera, da Orizzonti di gloria a Spartacus, fino ad arrivare a Lolita: "Libertà, sempre!", avrebbe recitato una graphic novel che è un vero e proprio Capolavoro del Fumetto ispirata ad un'altra pietra miliare come 1984 che si sarebbe tradotta nell'ottimo V per vendetta sul grande schermo.
"Libertà, sempre!" pare gridare Kubrick, dai colori sparati dritti in faccia all'audience alla violenza resa estrema e quasi ridicola - questo film influenzerà come nessun'altro il supercult di Walter Hill I guerrieri della notte -, fino all'ironia beffarda di Alex che di fronte ai rappresentanti del Potere annuisce e spalanca la bocca in attesa del prossimo boccone: lui ha capito cosa non funziona in questa società malata.
Ed è pronto a cavalcarlo. In tutti i sensi.
"Sono guarito", afferma trionfante alla fine.
Nel nome del buon Ludovico Van.
E sei libero, Alex, aggiungo io.


MrFord


"Robbin' people with a six-gun
I fought the law and the law won
I lost my girl and I lost my fun
I fought the law and the law won."
The Clash - "I fought the law" -



41 commenti:

  1. Per la mia storia personale e il mio rapporto col cinema c'è stato un prima e un dopo la visione di "Arancia Meccanica". (Lo vidi a 18-19 anni, diversi anni dopo la sua uscita) Un'esperienza sconvolgente, talmente forte anche per McDowell che per tanti anni è rimasto schiacciato dal personaggio di Alex.

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    1. Lucien, concordo in pieno: un'esperienza sconvolgente, per gli spettatori quanto per McDowell, rimasto letteralmente imprigionato nel personaggio di Alex.

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  2. ho avuto la fortuna di vederlo al cinema, quando lo riproposero (tanti) anni fa: visionario, spettacolare, sempre attualissimo

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    1. darei via un rene per vederlo al cinema!!

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    2. Dantès, concordo: e sono felice di averlo visto per la prima volta proprio in sala.

      Lorant, l'importante, comunque, per certi film è vederli e rivederli.

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  3. Altro capolavoro. Che riesce ancora a disturbarmi dopo tanti anni.

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  4. Il film che a 14 anni ha consacrato la mia passione per il cinema, un altro film seminale per un regista seminale! Immenso, poco altro da dire.

    Cita ancora una sozzura come "V for vendetta" (film) in mezzo a capolavori come questi e ti killo U.U

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    1. SORBOLE! O_o Son d'accordo con Giacomo!

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    2. Arancia meccanica a parte, ho citato prima V per vendetta in quanto graphic novel, che come 1984 tocca tematiche molto simili a quelle di Arancia meccanica.

      E comunque, il film che lo portò sullo schermo funziona eccome.

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    3. GIOCHER: c'è sempre una prima volta, e spero sia la prima di molte :)
      MrJamesFord: il fumetot è davvero molto bello, come tutte le cose che Moore ha scritto. Il film... odio totale, credo sia una delle più grandi cazzate che ho mai visto - anche se sembro essere l'unico a pensarla così.

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    4. Giacomo, ti dirò, se V per vendetta è una cazzata occorre abbassare di parecchio il livello di un sacco di altri film! ;)

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  5. Altro film stratosferico. Quando lo vidi, un paio d'anni fa, avevo un tale hype nei suoi confronti che ero straconvinto non mi sarebbe piaciuto troppo: di solito vado a cercare i difetti minimi, i più piccoli errori, tutto per il gusto di andare un po' "controcorrente"...

    Kubrick non me l'ha permesso: film a dir poco perfetto, straordinariamente sopra le righe, con un messaggio tanto lampante quanto sconvolgente (farci empatizzare in maniera tanto genuina con uno schizzato come Alex è roba da pesi massimi) ed un'estetica inquietante e grottesca (lo slowmotion durante il pestaggio da parte di Alex dei suoi drughi: al limite del trash, ma funzionalissimo).

    Il suo terzo 10/10 per me, dopo Doctor e 2001. Se non ho controllato male la mia agenda, l'unico altro regista a cui abbia dato tre 10 è Spielberg, e contando che del buon Steven ho visto "quasi" tutto, mentre di Kubrick mi mancano pezzi importanti come "Barry Lindon"...

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    1. Saix, film e commento indiscutibili, anche se non potrei mai pensare che Spielberg possa essere paragonato a Kubrick.
      Per quanto il buon Steven abbia regalato delle magie, non sarà mai e poi mai nella stessa categoria del genio Stan.

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    2. Beh, per voler fare un paragone musicale (forse un po' forzato), Kubrick è un po' i Velvet Underground (influenza a go-go su quasi tutta la musica moderna), mentre Spielberg è un po' Beatles e un po' Madonna (grande influenza sul "Pop", unendo qualità e un briciolo di sperimentazione, all'inizio, con grandi potenzialità commerciali).

      Mai mi permetterei un paragone fra questi due "bestioni", era per dire che Kubrick potrebbe ambire al titolo di Mio Regista Preferito :)

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    3. Interessante il paragone Velvet Underground/Kubrick.
      Io, tra i gruppi moderni, lo assocerei più ai Weather report. Altrimenti scomoderei gente come Ludovico Van. ;)

      Per il resto, è indiscutibile il valore di Spielberg e anche il fatto che sia tra i tuoi preferiti, ho pensato per un attimo che l'avessi messo a confronto con Kubrick a livello "assoluto". ;)

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  6. Un capolavoro..che ho odiato con tutte le mie forze.

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    1. Beatrix, posso capire. Disturbante e terribile quanto magnifico.

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  7. Capolavoro.
    L'ho visto anch'io al cinema nello stesso periodo in cui lo hai guardato tu e da quel giorno non ne ho più potuto fare a meno, tra VHS, DVD, CD e cassette della colonna sonora ormai consumati.

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    1. Babol, posso capirti. Filmone totale in cui mi sono perso.

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  8. come al solito, ti ci servono 50 visioni per cogliere la bellezza dei grandi film...
    a me fin dalla prima visione è apparso come un film giunto dal futuro, altroché non avrebbe retto alla prova del tempo.
    il film più figo e divertente di kubrick e sarà anche un film di stomaco e cuore come dici tu, ma è soprattutto un film di cervello e occhi: ogni scena è di geometrica perfezione e kubrick non ha lasciato nulla al caso.

    libertà, sempre. da ford! :D

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    1. Kubrick non lascia mai nulla al caso, e così come è evidente la sua geometria mentale, lo è altrettanto la carica di rivolta di lavori come questo.

      E io mi concedo più visioni perchè sono dinamico, mentre tu sei più statico dei vecchi miei compagni di merende alla casa di riposo! ;)

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  9. Ero piccola quando lo vidi la prima volta. Davvero piccola (credo nove o dieci anni). Ho dei genitori "originali" diciamo che hanno sempre pensato che le cose belle siano un'obbligo per crescere bene. Naturalmente mi colpì soprattutto la violenza con una forza che mi dette addirittura la nausea.

    Ripreso in mano anni dopo ha avuto, naturalmente, un'impatto devastante. In senso positivo questa volta. Sarà che io a quindici anni ero ossessionata da Beethoven (non dalla Nona, però) ma ci feci addirittura un tema, a scuola, su Arancia Meccanica particolarmente apprezzato da un'insegnante particolarmente illuminata.

    Ma divago.
    Non so. Non c'è molto da dire ma un film dove Beethoven diventa rifugio dell’ideologia e“Singing in the rain” sbeffeggio dell’abominio ti fa solo pensare: Stanley ci manchi.

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    1. * ci sono due apostrofi dove non dovrebbero andare. La cosa vergognosa è che ho commentato mentre sto facendo una lezione di grammatica ad un povero ragazzo che non sa in che mani - appunto - sia finito.

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    2. Stanley manca al Cinema. E al Cinema manca Stanley. Questo è indubbio.
      Comunque, quando un film entra nella nostra vita e diventa parte della nostra esperienza, è sempre una grande cosa.

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  10. Bellissimo. Non aggiungo altro perché è un film talmente ben fatto e carico di significato e originalità che scriverei un commento troppo banale in poche righe :)

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    1. Rose, dici bene. Kubrick pare troppo grande per qualsiasi commento o recensione.

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  11. E dire che c'è una marea di gente stolta che l'ha liquidato etichettandolo come un film violento e vuoto. PAZZI!

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    1. Pazzi davvero. Film immenso e assolutamente attualissimo, se non addirittura futuribile. ;)

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  12. condivido in pieno, Ford il film è ambientato in un futuro prossimo, ed è un opera incredibile e prodigiosa che solo il genio di Kubrick ha saputo portare sullo schermo, si c'è dell'ironia, e anche della poesia in Arancia meccanica, chi lo ha liquidato come violento fine a se stesso non ha capito niente.

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    1. Film incredibile, proiettato nel futuro e in grado di associare tecnica a cuore, critica sociale ed analisi della follia.
      Bellissimo.

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  13. Vabbè qua si va sul sicuro, film ENORME.

    Aspetto con ansia la rece di Full Metal Jacket!

    ps: V per vendetta è un film della madonna. Poi la graphic sicuramente sarà un altro pianeta, ma come film funziona alla grande.

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    1. Fratello, Full Metal Jacket arriverà a brevissimo!
      Arancia meccanica enorme, e V per vendetta ottimo, siamo sulla stessa barca come sempre! :)

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  14. Questo l'ho visto per sbaglio. Cercavo "The Commitments" e l'incompetente (o pazzo, o entrambe le cose) della videoteca mi disse: Commitments non ce l'ho ma questo è sul genere...
    Inutile dire che l'ho maledetto solo per i primi cinque minuti... ancora oggi gli sono grato.

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    1. Effettivamente mi pare un suggerimento folle, ma almeno è servito! ;)

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  15. Da quando lo vidi che ero ancora un fanciulletto, e successivamente scoprii il mio grandissimo amore nei confronti del Ludovico Van, ho sempre desiderato diventare come Alex. E devo dire che ultimamente ci sto lavorando un po' di più.

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    1. Pesa, se deve essere un fronteggiare il Potere, ben venga! ;)

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  16. andavo da una sarta che aveva un ragazzetto sveglio sui 14/15 anni, appassionato di cinema, così gliene parlai
    moooooolto più tardi l'ho reincontrato, già adulto: mi disse che quel film gli aveva cambiato il modo di vedere le cose e mi ringraziò :)

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    1. E ha fatto bene a ringraziarti! Questo è uno di quei titoli che cambiano la vita di spettatore! ;)

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