Regia: Peter Jackson
Origine: Nuova Zelanda, USA
Anno: 2002
Durata: 235' (versione estesa)
La trama (con parole mie): quella che fu la Compagnia dell'anello è ormai divisa. Gandalf è disperso nelle profondità della Terra di mezzo, intento in una battaglia all'ultimo sangue con il Balrog incontrato nelle miniere di Moria, il cadavere di Boromir giunge lungo il fiume fino a suo fratello, il capitano di Gondor Faramir, Merry e Pipino sono in mano agli Uruk-Hai, Aragorn, Legolas e Ghimli sono sulle loro tracce, che portano dritte nel cuore delle terre dei signori dei cavalli, a Rohan, mentre Frodo e Sam cercano di trovare una via che li conduca a Mordor.
Nel frattempo, Saruman si prepara ad attaccare gli uomini proprio partendo da Rohan, mentre Sauron prenderà la via di Osgiliath per giungere a Gondor: allo scoppiare della guerra, i nostri si troveranno a dover affrontare ognuno la sua battaglia.
Merry e Pipino, fatta la conoscenza di Barbalbero e degli Enth, si muoveranno verso Isengard per assistere allo scontro tra Natura e Tecnologia.
Aragorn, ancora indeciso se rivelarsi in quanto erede al trono di Gondor o rimanere un ramingo, Ghimli e Legolas prenderanno parte all'incredibile battaglia del Fosso di Helm.
Frodo e Sam, uniti i loro destini a quello di Gollum, dovranno convincere Faramir dell'importanza del loro viaggio e sperare che la sfortunata creatura non mediti vendetta nei loro confronti.
Il viaggio attraverso l'incredibile trilogia firmata da Peter Jackson ed ispirata al Classico della letteratura fantasy Il signore degli anelli continua con quella che è considerata, di fatto, una delle sequenze di raccordo più imponenti della Storia del Cinema, e proprio per questo la parte più debole dell'intero affresco tracciato dal regista neozelandese: eppure devo ammettere che, pur rimanendo un passo indietro rispetto a La compagnia dell'anello ed al successivo Il ritorno del re, anche Le due torri funziona, e alla grande, soprattutto nel proteggere lo spirito che anima l'intera opera preparando l'audience per quella che sarà la cavalcata conclusiva.
In questo caso, inoltre, la versione estesa contribuisce a dare ulteriore spessore a personaggi e situazioni - in particolare quelle legate al rapporto tra Merry, Pipino e gli Enth, così come alla corte di Rohan, Vermilinguo ed Eowin - e fornisce dettagli importanti rispetto agli avvenimenti successivi alla battaglia del Fosso di Helm: particolari che rendono ancora più prezioso un blocco centrale che senza dubbio costituisce l'anticamera per il tripudio che sarà la conclusione ma che mantiene una sua ben definita personalità anche grazie all'esplosione di Andy Serkis e del suo Gollum, vero protagonista della pellicola nonchè uno dei personaggi più stratificati e complessi dell'opera - letteraria o cinematografica che sia -.
Ai tempi, ricordo che rimasi decisamente deluso rispetto alla decisione dell'Academy di non premiare l'attore che aveva dato corpo, voce, espressione ed anima alla sfortunata creatura soltanto perchè, di fatto, la stessa era stata completata grazie agli effetti visivi: il lavoro di Serkis, con il passare delle visioni e del tempo, assume infatti un'importanza a dir poco incredibile, ed una sfida vinta a mani basse dal talento dell'Uomo rispetto alla tecnologia che mai come in questo caso è stata un vero e proprio supporto, più che qualcosa nato per sopperire le mancanze dell'interprete stesso.
Come se non bastasse, il fu Smigol diviene, nel corso di questo secondo capitolo, uno dei cardini effettivi dell'affresco nella sua interezza, un charachter quasi shakespeariano per la sua drammaticità, malvagio eppure indifeso, bambinesco eppure rancoroso come il più avvelenato dei vecchi: il suo monologo in "doppia parte" nella veglia sul sonno degli hobbit è un pezzo da strabuzzare gli occhi che neppure la stupefacente battaglia del Fosso di Helm è in grado di eguagliare - e di battaglie di questo genere non se ne vedevano da parecchio tempo, sul grande schermo -, e rappresenta la ciliegina sulla torta di un mostro clamorosamente umano e tridimensionale, che senza dubbio è una delle più valide ragioni per amare senza limiti un lavoro come quello svolto da Peter Jackson e da tutti i suoi formidabili tecnici.
Perchè una cosa come Il Signore degli anelli - e Le due torri - non si può non amare, se si pensa al Cinema come quando si era bambini, e si sognava di poter, un giorno, cavalcare Falcor ed esplorare questo mondo e quell'altro: il fango e la pioggia che cadono su orchi, umani, nani ed elfi alle porte della fortezza di Rohan paiono scivolare sulla pelle come fossimo tutti lì, a gridare e a menare colpi - magari facendo a gara con i nostri compagni sul numero dei nemici passati a filo di lama - cercando di soffocare la paura con la voglia di dimostrare di esserci, di far sentire la propria fatica e la propria presenza.
Le due torri è proprio così: non sarà portatore della Meraviglia de La compagnia dell'anello o dell'Epica de Il ritorno del re, eppure la sua presenza è forte e ben definita, così come la volontà di esprimersi e raggiungere il cuore dello spettatore, che non starà pure più nella pelle di scoprire quello che riserverà il finale della guerra per la Terra di mezzo, ma che non potrà rimanere indifferente alla battaglia che, in qualche modo, ne ha segnato il Destino.
In questo caso, inoltre, la versione estesa contribuisce a dare ulteriore spessore a personaggi e situazioni - in particolare quelle legate al rapporto tra Merry, Pipino e gli Enth, così come alla corte di Rohan, Vermilinguo ed Eowin - e fornisce dettagli importanti rispetto agli avvenimenti successivi alla battaglia del Fosso di Helm: particolari che rendono ancora più prezioso un blocco centrale che senza dubbio costituisce l'anticamera per il tripudio che sarà la conclusione ma che mantiene una sua ben definita personalità anche grazie all'esplosione di Andy Serkis e del suo Gollum, vero protagonista della pellicola nonchè uno dei personaggi più stratificati e complessi dell'opera - letteraria o cinematografica che sia -.
Ai tempi, ricordo che rimasi decisamente deluso rispetto alla decisione dell'Academy di non premiare l'attore che aveva dato corpo, voce, espressione ed anima alla sfortunata creatura soltanto perchè, di fatto, la stessa era stata completata grazie agli effetti visivi: il lavoro di Serkis, con il passare delle visioni e del tempo, assume infatti un'importanza a dir poco incredibile, ed una sfida vinta a mani basse dal talento dell'Uomo rispetto alla tecnologia che mai come in questo caso è stata un vero e proprio supporto, più che qualcosa nato per sopperire le mancanze dell'interprete stesso.
Come se non bastasse, il fu Smigol diviene, nel corso di questo secondo capitolo, uno dei cardini effettivi dell'affresco nella sua interezza, un charachter quasi shakespeariano per la sua drammaticità, malvagio eppure indifeso, bambinesco eppure rancoroso come il più avvelenato dei vecchi: il suo monologo in "doppia parte" nella veglia sul sonno degli hobbit è un pezzo da strabuzzare gli occhi che neppure la stupefacente battaglia del Fosso di Helm è in grado di eguagliare - e di battaglie di questo genere non se ne vedevano da parecchio tempo, sul grande schermo -, e rappresenta la ciliegina sulla torta di un mostro clamorosamente umano e tridimensionale, che senza dubbio è una delle più valide ragioni per amare senza limiti un lavoro come quello svolto da Peter Jackson e da tutti i suoi formidabili tecnici.
Perchè una cosa come Il Signore degli anelli - e Le due torri - non si può non amare, se si pensa al Cinema come quando si era bambini, e si sognava di poter, un giorno, cavalcare Falcor ed esplorare questo mondo e quell'altro: il fango e la pioggia che cadono su orchi, umani, nani ed elfi alle porte della fortezza di Rohan paiono scivolare sulla pelle come fossimo tutti lì, a gridare e a menare colpi - magari facendo a gara con i nostri compagni sul numero dei nemici passati a filo di lama - cercando di soffocare la paura con la voglia di dimostrare di esserci, di far sentire la propria fatica e la propria presenza.
Le due torri è proprio così: non sarà portatore della Meraviglia de La compagnia dell'anello o dell'Epica de Il ritorno del re, eppure la sua presenza è forte e ben definita, così come la volontà di esprimersi e raggiungere il cuore dello spettatore, che non starà pure più nella pelle di scoprire quello che riserverà il finale della guerra per la Terra di mezzo, ma che non potrà rimanere indifferente alla battaglia che, in qualche modo, ne ha segnato il Destino.
MrFord
"Never had a flesh and blood like this before.
Got a new appearance when I passed the door.
Is it a dream I am withing? Oh what's going on?
Down, down, down
go down, go down, go down
I roam into nowhere.
Don't see an end: eternal wastelands.
And I hear the voice, the voice, the voice, the voice..."
Got a new appearance when I passed the door.
Is it a dream I am withing? Oh what's going on?
Down, down, down
go down, go down, go down
I roam into nowhere.
Don't see an end: eternal wastelands.
And I hear the voice, the voice, the voice, the voice..."
Avantasia - "The tower" -
Rivalutato tantissimo nel corso degli anni. Ora come ora non ne apprezzo molto l'eccessiva lentezza di alcuni tratti, oltre che delle piccole castronerie di sceneggiatura come la finta morte di Aragorn, messa lì proprio per allungare il brodo. Da antologia comunque la battaglia per il Fosso di Helm, sequenza che ancora oggi mi da i brividi.
RispondiEliminaGiacomo, sicuramente resta un lavoro più che valido, ma tra i tre è quello che ancora oggi mi convince meno, nonostante la bellissima battaglia ed il ruolo da protagonista di Gollum.
EliminaIl 'rivalutato' stava per dire che non convince eccessivamente manco me ;) non ho poi apprezzato manco il fatto che abbiano trasferito l'attacco a Shelob nel terzo film (quando avveniva nel secondo libro) per evitare che questo fosse troppo cupo. Ma credo sia stato anche per un fattore di durata, mi sa
EliminaLa questione di Shelob ha turbato molti fan del romanzo: io, essendo un "profano", non ho patito così tanto! :)
EliminaNooooo due bicchieri e mezzo? O_o E' da rivalutare, per me tutti i film sono unici perchè considero l'intera trilogia un capolavoro infatti sono tra i miei film preferiti in assoluto :)
RispondiEliminaArwen, sicuramente la trilogia è un lavoro straordinario, ma priva di arrivare al Capolavoro ce ne corre ancora! :)
EliminaQuesto anello della catena rappresenta la mia bestia nera: è il capitolo dove mi sono sempre arenato nella lettura e addormentato nella visione. Si sa che i secondi capitoli delle trilogie sono molto delicati... ha il pregio di preparare il terzo. Se non altro come attesa.
RispondiEliminaGae, concordo: sicuramente il secondo capitolo è sempre difficile, ma se non altro Jackson è stato bravo a coltivarsi bene il tripudio del terzo.
EliminaIl mio preferito della Trilogia. PIù bicchieri please!!! ;)
RispondiEliminaSe il primo - mio preferito - ne ha avuti tre, i due e mezzo ci stanno alla grande! :)
EliminaNo, dai, due e mezzo sono davvero pochini... in ogni caso altro capitolone meraviglia. Il Cinema con la C maiuscola.
RispondiEliminaIn effetti però il primo e il ritorno del re, soprattutto, sono impareggiabili.
Sicuramente Jackson ha colto in pieno lo spirito del Cinema nel senso di "scatola delle meraviglie", ma occorre ammettere che questo resta il capitolo meno convincente!
Eliminaio invece che proprio questo secondo sia il migliore, proprio perchè capace di bilanciare la dimensione più meditativa del primo con quella epica e mastodontica del terzo...ovviamente sono tutti e tre immensi, ma la battaglia del fosso di helm continua a mettermi i brividi anche alla 500milionesima visione, oltre ad aver segnato un picco inarrivabile per tutte le battaglie fantasy che sarebbero venute in futuro( blackwater...)
EliminaAlessia, concordo sull'influenza rispetto a Blackwater della battaglia del Fosso di Helm - bellissima -, ma dopo parecchie visioni mi sento di dire che rispetto agli altri due capitoli a questo manca comunque qualcosina, anche se resta una trilogia bellissima! :)
Eliminachissà perché, ma mi immaginavo che dopo la compagnia del pisello oggi ci sarebbe stato questo post...
RispondiEliminagrande il gollum, ma la battagliona finale è decisamente troppo lunga per i miei standard.
è quasi più lunga delle nostre blog wars :D
Più lunga delle nostre Blog Wars non credo, ma di sicuro è una sequenza bella impegnativa! ;)
EliminaGollum mitico, strano che riesca a mettere d'accordo anche noi!
a me il primo è piaciuto molto meno del secondo (anche se il terzo rimane in assoluto il più inutile) che invece tu hai pensalizzato di mezzo bicchiere...
RispondiEliminala battaglia è una viva corrente cinematografica, faceva parte a sè... quasi non ricordo il resto del film
Patalice, hai ragione rispetto alla battaglia, davvero un capitolo quasi a se stante: ma il primo ha davvero una marcia in più, riguardalo!
Eliminadebbo essere preparata...
Eliminala lunghezza delle pellicole non mi spaventa mai, ma io al cinema non m'appisolo, a casa, con quegli esterni neozelandesi da paura, magari mi rilasso un tantino troppo!
Patalice, effettivamente il divano di casa concilia sempre di brutto, anche io a volte faccio fatica! ;)
Eliminaanche per me il secondo vale più del primo...ma sono sfumature a me piacciono tutti e tre pure sbattuti in faccia....
RispondiEliminaBradipo, d'accordissimo: le preferenze personali ci stanno, ma anche io me li rivedrei a raffica senza farmi alcun problema!
Eliminase il primo mi era piaciucchiato questo mi aveva appallato mediamente, col terzo ho ricevuto il colpo di grazia. per molti starò dicendo un'eresia ma cioè no, tutta la storia dura troppissimo.
RispondiEliminaMi ricordo che non ti aveva fatto impazzire, la trilogia di Jackson. Io, con gli anni, invece continuo a considerarla sempre di più.
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminabel blog....vieni su nonsoloci.blogspot.it...e ti aggiungo nei preferiti
RispondiEliminaVengo a vedere! :)
EliminaDue bicchieri e mezzo?? Oddio, è un po' troppo poco secondo me. Alcune scene, come l'ira degli Ent son assolutamente magnifiche, così come la spettacolare battaglia al fosso di Elm (escluse le americanate di Legolas).
RispondiEliminaTi dirò, la battaglia è pazzesca, è vero, ma nel complesso si ha molto l'impressione della sequenza di raccordo: comunque, resta un gran film.
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