martedì 4 dicembre 2012

Di nuovo in gioco

Regia: Robert Lorenz
Origine: USA
Anno: 2012
Durata: 111'




La trama (con parole mie): Gus è uno scout di baseball sotto contratto con gli Atlanta Braves, un uomo la cui passione per lo sport giocato sul diamante ha divorato vita, tempo e rapporto con la figlia Mickey, chiamata così in memoria del campione Mickey Mantle.
L'evoluzione della tecnologia e del baseball stesso, però, trascinano il vecchio leone - ormai quasi cieco - sull'orlo del baratro della pensione, con il contratto in scadenza ed un giocatore che tutte le squadre vorrebbero da visionare in vista del draft imminente: Pete Klein, direttore degli scout dei Braves ed amico di lunga data di Gus, chiede a Mickey di stare vicina al padre in quei giorni decisivi, sperando che l'esperimento possa portare al successo sia la loro famiglia che la squadra.
Riusciranno padre e figlia a coesistere e venire in qualche modo a capo del complesso rapporto che li ha destabilizzati per tutta la vita? E come entrerà a far parte dell'equazione l'ex giocatore ed ora a sua volta scout Johnny, inesorabilmente attratto dalla figlia dell'uomo che fu il suo scopritore?




Io davvero non posso, non posso non voler bene a Clint Eastwood.
Anche quando non si parla di lui dietro la macchina da presa - dove da il meglio, senza dubbio -, quando a ottantadue primavere suonate riesce ancora a sorprendermi arrivando a piangere in una scena, quando decide contro tutti i pronostici di tornare al mestiere dell'attore facendo un favore al collaboratore di lunga data Robert Lorenz, al suo esordio come regista dopo anni passati a fargli da ombra sul set.
Anche quando è protagonista di un film che più classico e telefonato non si potrebbe, e che nell'ambito del baseball perde nettamente il confronto con lo splendido Moneyball uscito ad inizio anno, ma che riesce ad entrarti dentro senza bisogno di altro che non sia semplicità, come un vecchio amico con il quale non abbiamo bisogno di parlare, ma solo sederci e bere qualcosa, senza alcuna spiegazione di sorta.
Di nuovo in gioco è una dichiarazione d'amore che passa attraverso regia, interpretazioni, script e pubblico come una palla lanciata nel momento clou di un match e finita dritta dritta nel guantore del ricevitore: strike decisivo e tutti a casa.
E' come un atto di fede, che non si preoccupa troppo del fatto che il vecchio Clint riproponga quasi completamente il suo indimenticabile Walt Kowalski di Gran Torino - e che riesce comunque a sfoderare nuove perle come quel "vattene prima che mi venga un infarto cercando di ammazzarti" all'indirizzo del tizio pronto a provarci con sua figlia dopo aver perso con lei a biliardo -, che le dinamiche dei problemi tra Gus e Mickey o la storia della stessa con il solare Johnny - un uomo diverso in tutto e per tutto da quello che era il suo genitore, ma mosso da una passione simile per il baseball e la vita - non siano approfondite come se dietro la macchina da presa ci fosse l'attore "dalle due espressioni", che anche quando le cose cominciano a mettersi davvero male saremo sempre sicuri di un lieto fine che possa rimettere tutto a posto: Di nuovo in gioco va preso così com'è, e goduto dal primo all'ultimo minuto come i film che passavano in tv quando eravamo bambini ed eravamo liberi di emozionarci e sentirci partecipi di qualcosa di più grande della quotidianità, anche se era quotidianità, di fatto, anche quella che ci veniva mostrata sullo schermo.
Uno di quei titoli che, se fosse stato girato vent'anni fa, avrei visto e rivisto in videocassetta fino a consumarne il nastro, immaginandomi Gus come un nonno solo apparentemente terribile, e poi di essere il Rigo che lancia quella palla curva pronta a creare tanti problemi al borioso avversario di Clint nella lotta per quella scelta sul draft, o Johnny, proiettato con irruenza e faccia di bronzo verso la conquista di Mickey, una donna cazzuta e tosta come quelle che mi sono sempre piaciute, e così via.
Ora, che sono cresciuto e posso solo pensare che, un giorno, potrò essere un vecchio dedito al peperoncino, all'alcool e alle parolacce come il protagonista della pellicola e mi sentirò libero di dire quello che penso e come lo penso sempre e comunque, Di nuovo in gioco mi arriva dritto dentro come un massaggio all'anima, di quelli che fanno sperare che, nonostante tutto, prima o poi ognuno dei "giusti" avrà la possibilità di dimostrare che quel "problema con la curva" - traduzione del titolo originale, a dire il vero e come al solito decisamente più sensato dell'adattamento italiano - è la conclusione che ci vorrebbe un pò più spesso nella vita.
Quella conclusione che permette agli stessi giusti di prendersi il loro tempo di pensare, e di stare loro, per una volta, con il coltello dalla parte del manico.
O più semplicemente, godersi la vita o andare a prendere il bus.


MrFord


"You are my sunshine, my only sunshine
you make me happy when skies are gray
you'll never know dear, how much I love you
please don't take my sunshine away."
Johnny Cash - "You are my sunshine" -


 

30 commenti:

  1. non so, mi sa che a questo giro passo. anch'io amo il vecchio clint, ma l'abbinamento baseball-trama telefonata mi fa desistere

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dantès, invece secondo me è uno di quei film godibili che ci stanno sempre. E Clint è sempre Clint.

      Elimina
  2. un film con l'anziano clint che si becca due bicchieri e mezzo qua, mi sa che dalle mie parti difficilmente arriverà alla sufficienza...
    però c'è pur sempre il giovane idolo cannibale timberlake che potrebbe risollevare la situazione! :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti dirò, secondo me è un pò troppo classico per i tuoi gusti, ma resta una di quelle visioni super pane e salame che fanno sempre star bene, almeno me! ;)

      Elimina
  3. ti dico la verità così di primo acchitto, dopo aver letto la trama non è che mi ispirasse più di tanto, ma se si parla di Clint non posso tirarmi indietro!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E fai bene: a Clint noi vecchi lupi di mare non dobbiamo certo dire no! ;)

      Elimina
  4. Mi ha dato fastidio il ritorno di Clint dopo l'annuncio del suo ritiro come attore. Però non sapevo che ritornava davanti alla camera per far un "favore" a Lorenz. Messe così le cose hanno più senso....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Secondo me è stato proprio per una questione personale che è tornato: Lorenz è stato il suo primo assistente per tantissimi anni e film, da I ponti di Madison County a Mystic river. Ci stava tutto!

      Elimina
  5. Non lo so. Clint francamente lo amo più come regista che come attore...abbinato al baseball poi...Magari una occhiata quando passa su sky..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche io amo più il Clint regista, ma sai che ti dico? Questo film mi ha fatto stare bene, che è sempre una gran cosa!

      Elimina
    2. In effetti se uno non ha almeno una minima idea di cosa sia il baseball, certi dialoghi risultano pressochè incomprensibili...

      Elimina
    3. Sarà che di baseball ne capisco abbastanza, ma a me non sono parsi comunque impossibili da comprendere! ;)

      Elimina
  6. Non ricordo se fosse stato Sergio Leone (mi pare di si) a dire che di Clint amava le due uniche espressioni che sapeva fare in modo credibile: con il cappello e senza cappello. Devo dire che anche io l'ho sempre ammirato per questo. Come le sa fare lui non le sa fare nessuno. Mi spiace che sia telefonato, questo si, di solito, da regista, riesce sempre a metterci quel qualcosa che fa valere il costo del biglietto.
    Però me lo vedrò anche perchè Amy Adams, oltre che mia coscritta è anche mia concittadina (di nascita, per lo meno)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gae, è stato Sergio Leone a definire in quel modo Clint, ed è passato alla storia! ;)
      Comunque ti dirò, un film come questo, onesto e godibile, trova sempre il suo spazio, pur se telefonato.

      Elimina
  7. Sarà che dopo il suo famoso discorso alla 'sedia vuota' non riesco più a guardare Clint Eastwood con gli occhi di prima... però questo film mi è parso già visto e stravisto ancora prima di cominciare. Il confronto con 'Moneyball' è quasi imbarazzante. Resta da capire se Clint non l'ha voluto dirigere per stanchezza, oppure ha subito annusato che era una ciofeca. Bella la colonna sonora, ma il resto è da dimenticare.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Kelvin, sedia vuota o no, per me Clint resterà sempre Clint, e nonostante Moneyball resti ad un altro livello, ho trovato questo un film godibilissimo e piacevole, seppur non memorabile.

      Elimina
  8. Da vedere assolutamente, appena lo recupero ti dico.
    Ho visto End of watch, veramente bello e tosto.

    Come siete messi domenica sera? Noi prima non possiamo...
    ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Fratello, secondo me ti piacerà anche questo!
      Tosto End of watch, eh!? ;)

      Comunque noi domenica sera siamo malmessi, domani ti chiamo così vediamo quando organizzare settimana prossima, che ne dici?

      Elimina
  9. Con un paio di frasi hai sintetizzato quella che è la tua personale "dichiarazione di amore incondizionato" per il vecchio Clint. E questo basta a farmi sorridere (espressione n°1. senza sigaretta) ed a trattenermi dal bottigliarti.
    Non sono tranchante come Cannibal (anzi, per me, la presenza di Timberlake è un ulteriore deterrente...) ma passo oltre più che volentieri...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Amore per Clint a parte, secondo me questo è un film godibilissimo e che lascia proprio bene, quindi secondo me una possibilità potresti darla!

      Elimina
  10. E grandissimo Clint, pensavo che dopo l'uscita Repubblicana fosse definitivamente impazzito, e invece mi ha fatto ricordare perché lo amo incondizionatamente!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Pesa, secondo me siamo lontani dalle sue cose migliori, ma per me è stata una visione godibilissima!

      Elimina
  11. l'ho visto ieri sera e purtroppo il mio amore incondizionato per CLint ha subito un brutto colpo. Per dirla in due sole parole o poco più mi sono fatto due palle così, un film che non mi ha dato nulla...stamattina non ho fatto in tempo a raccogliere le idee, ma domattina forse ci riesco!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bradipo, invece io l'ho trovato un film a suo modo onesto. Niente di eccezionale, ma comunque piacevole.
      Clint resta intoccabile. ;)

      Elimina
  12. Mah, talmente "classico e telefonato" che si fa fatica ad apprezzarlo, nonostante il vecchio grande Clint.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io sono riuscito ad apprezzarlo comunque. Sarà proprio per Clint! ;)

      Elimina
  13. A noi è piaciuto parecchio,anche se niente di eclatante come storia.E poi Amy la adoro!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche in casa Ford. Ma del resto, questi sono i miei film. ;)

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...