Regia: James Bobin
Origine: Usa
Anno: 2011
Durata: 103'
La trama (con parole mie): Walter è un muppet alla nascita, proprio come i pupazzi eroi della sua infanzia, ed insieme al fratello umano Gary ha mantenuto, negli anni, un'ammirazione sconfinata per Kermit e soci.
Quando, nel corso del viaggio di Gary e della sua fidanzata Mary per il loro decimo anniversario in California, a Los Angeles Walter visita gli studi ormai in rovina della vecchia serie dei Muppets, scopre che un magnate del petrolio vuole mettere le mani sul terreno per demolire un pezzo della storia della televisione.
Inizia così un viaggio della speranza in modo che la vecchia banda si riunisca ed allestisca uno spettacolo in grado di portare nelle casse del gruppo i dieci milioni di dollari che serviranno ad estromettere il minaccioso nuovo acquirente dalla proprietà.
Il tutto con tanta, troppa Disney e tanto, troppo miele.
Io ce l'ho messa proprio tutta.
Ricordo quanto, da piccolo, adorassi i Muppets, con le loro curiose canzoni e le strane movenze, quell'ironia che non sempre riuscivo a cogliere e le follie dei miei due preferiti in assoluto, Animal e Gonzo.
Quando venne annunciata l'uscita del film, in testa ad un'operazione amarcord come spesso e volentieri è capitato negli ultimi anni, ricordo rimasi con più di una perplessità di fronte all'idea di riesumare Kermit e soci negli anni zero, con tutta la loro mancanza d'innocenza e gusti ormai completamente diversi rispetto a quei fantastici primi anni ottanta: poi, recensione dopo recensione, finii per risultare molto incuriosito dal lavoro di James Bobin, definito splendido da molti, omaggio perfetto allo spirito che animava i pupazzi più popolari del piccolo schermo di trent'anni fa.
Così, ho finalmente dato fuoco alle polveri e I Muppet è approdato in casa Ford.
Risultato: un'ecatombe dei miei bellissimi ricordi di questi pupazzi pazzi.
Dagli anni ottanta ad oggi sarò stato io a cambiare fino a divenire un vero e proprio bruto, oppure Bobin e soci sono riusciti nella non facile impresa di rendere gli acutissimi Muppets un prodotto per una massa di utenti degni di Teletubbies ubriachi di melassa?
Purtroppo per me e per il pubblico, la seconda che ho detto.
Tolte, infatti, un paio di idee metacinematografiche non disprezzabili ed il rap del malvagio Tex Richman - per il quale si finisce a fare il tifo dall'inizio alla fine -, il resto è qualcosa di così indigesto e sdolcinato, retorico e squinternato da far apparire operazioni meglio riuscite ma dello stesso stampo - su tutte, il recente Come d'incanto - praticamente dei pulp dal taglio nerissimo e senza speranza.
Irritanti all'inverosimile i due protagonisti umani Gary e Mary - interpretata da Amy Adams, già protagonista dell'appena citato Come d'incanto -, che avrei preso a bottigliate selvagge fin dalla prima sequenza per le strade di Smalltown, pessimo il pupazzoWalter, che pare la versione Mickey Mouse di Casa Muppet, letteralmente agghiaccianti gli adattamenti italiani delle canzoni - ma per quale motivo non sottotitolare le parti cantate!? -, per nulla divertenti le scenette, fuori luogo i riferimenti cinematografici "cool" - tutta la cestinabile parte in Il diavolo veste Prada style di Miss Piggy a Parigi -, Muppets importantissimi lasciati ai margini - Gonzo su tutti -, per non parlare delle apparizioni di personaggi dello spettacolo allo sbando come Selena Gomez, Whoopi Goldberg e soprattutto Jack Black - che ormai pare sempre più simile alla caricatura di se stesso - letteralmente uno più ridicolo dell'altro.
Una pellicola in grado di appiattire l'originalità che fu marchio di fabbrica dei Muppets, svilire il loro mito e presentarsi come un irritante quadretto ad alto tasso retorico che neppure sotto tortura proporrei a dei bambini - ma neppure ai nostalgici del periodo nonchè fan della prima ora -: fortunatamente esiste ancora lo Studio Ghibli, che anno dopo anno continua a produrre favole dallo spirito magico in grado di toccare i cuori di grandi e piccini senza far sentire in imbarazzo gli uni o gli altri - si veda il recente, e splendido, Arrietty -, perchè se dovessimo fare affidamento a queste discutibili operazioni commerciali, finiremmo davvero a rimpiangere i tempi in cui la meraviglia pareva davvero una realtà possibile.
Un pò come i mondi che i veri Muppets sarebbero stati in grado di farci esplorare.
Ricordo quanto, da piccolo, adorassi i Muppets, con le loro curiose canzoni e le strane movenze, quell'ironia che non sempre riuscivo a cogliere e le follie dei miei due preferiti in assoluto, Animal e Gonzo.
Quando venne annunciata l'uscita del film, in testa ad un'operazione amarcord come spesso e volentieri è capitato negli ultimi anni, ricordo rimasi con più di una perplessità di fronte all'idea di riesumare Kermit e soci negli anni zero, con tutta la loro mancanza d'innocenza e gusti ormai completamente diversi rispetto a quei fantastici primi anni ottanta: poi, recensione dopo recensione, finii per risultare molto incuriosito dal lavoro di James Bobin, definito splendido da molti, omaggio perfetto allo spirito che animava i pupazzi più popolari del piccolo schermo di trent'anni fa.
Così, ho finalmente dato fuoco alle polveri e I Muppet è approdato in casa Ford.
Risultato: un'ecatombe dei miei bellissimi ricordi di questi pupazzi pazzi.
Dagli anni ottanta ad oggi sarò stato io a cambiare fino a divenire un vero e proprio bruto, oppure Bobin e soci sono riusciti nella non facile impresa di rendere gli acutissimi Muppets un prodotto per una massa di utenti degni di Teletubbies ubriachi di melassa?
Purtroppo per me e per il pubblico, la seconda che ho detto.
Tolte, infatti, un paio di idee metacinematografiche non disprezzabili ed il rap del malvagio Tex Richman - per il quale si finisce a fare il tifo dall'inizio alla fine -, il resto è qualcosa di così indigesto e sdolcinato, retorico e squinternato da far apparire operazioni meglio riuscite ma dello stesso stampo - su tutte, il recente Come d'incanto - praticamente dei pulp dal taglio nerissimo e senza speranza.
Irritanti all'inverosimile i due protagonisti umani Gary e Mary - interpretata da Amy Adams, già protagonista dell'appena citato Come d'incanto -, che avrei preso a bottigliate selvagge fin dalla prima sequenza per le strade di Smalltown, pessimo il pupazzoWalter, che pare la versione Mickey Mouse di Casa Muppet, letteralmente agghiaccianti gli adattamenti italiani delle canzoni - ma per quale motivo non sottotitolare le parti cantate!? -, per nulla divertenti le scenette, fuori luogo i riferimenti cinematografici "cool" - tutta la cestinabile parte in Il diavolo veste Prada style di Miss Piggy a Parigi -, Muppets importantissimi lasciati ai margini - Gonzo su tutti -, per non parlare delle apparizioni di personaggi dello spettacolo allo sbando come Selena Gomez, Whoopi Goldberg e soprattutto Jack Black - che ormai pare sempre più simile alla caricatura di se stesso - letteralmente uno più ridicolo dell'altro.
Una pellicola in grado di appiattire l'originalità che fu marchio di fabbrica dei Muppets, svilire il loro mito e presentarsi come un irritante quadretto ad alto tasso retorico che neppure sotto tortura proporrei a dei bambini - ma neppure ai nostalgici del periodo nonchè fan della prima ora -: fortunatamente esiste ancora lo Studio Ghibli, che anno dopo anno continua a produrre favole dallo spirito magico in grado di toccare i cuori di grandi e piccini senza far sentire in imbarazzo gli uni o gli altri - si veda il recente, e splendido, Arrietty -, perchè se dovessimo fare affidamento a queste discutibili operazioni commerciali, finiremmo davvero a rimpiangere i tempi in cui la meraviglia pareva davvero una realtà possibile.
Un pò come i mondi che i veri Muppets sarebbero stati in grado di farci esplorare.
MrFord
"But now its getting started
why don't you get things started?
Its time to get things started
on the most sensantional
inspirational
celebrational
muppet-ational
this is what we call The Muppet Show!"
why don't you get things started?
Its time to get things started
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this is what we call The Muppet Show!"
Muppets - "The Muppets theme" -
ciaoo
RispondiEliminabellissimo blog
buon weekend
http://laracroft3.skynetblogs.be http://lunatic.skynetblogs.be
Grazie, e buon weekend anche a te!
EliminaDa piccola mi piaceva molto Piggy, essendo forse l'unico personaggio femminile. Oggi opterei più per Gonzo.
RispondiEliminaNegli anni Ottanta molti di noi sono cresciuti a "pane e sitcom" e con molte altre produzioni approdate dall'America permeate di ironia; peccato che fossimo troppo piccoli per comprenderle fino in fondo. Oggi c'è comicità non sempre riuscita e molta scontatezza che rassicuri il pubblico.
Secondo me i Muppets ti saranno grati dell'impegno con cui hai cercato di dare un senso alla trama... ma in cuor loro, se ne hanno uno anche di pezza...sanno!
Coffee, Gonzo spacca.
EliminaComunque, hai fotografato bene la situazione.
Loro sanno. E un pò mi dispiace.
come scrissi già, quel poco di buono viene azzoppato dal doppiaggio delle canzoni, dagli attori in carne e ossa, dal buonismo. per fortuna ci sono i dvd di quel fantastico programma che era il muppet show. ah, il corto che precede il film, quello con i protagonisti di toy story, l'hai visto? non so che pubblico possa avere ma è una piccola perla
RispondiEliminaDantès, concordo in pieno.
EliminaHanno davvero rovinato tutto il bello del ricordo della vecchia serie.
Purtroppo non avendolo visto in sala mi sono perso il corto di cui parli: cercherò di recuperarlo, e grazie della segnalazione! :)
hai bottigliato i Muppets? Allora se non sei stato indulgente nonostante il ricordo deve essere veramente una roba brutta...
RispondiEliminaBradipo, è davvero una roba pessima.
EliminaNon vedevo così tanto smielato buonismo da parecchio.
nonostante la tua stroncatura possa invogliarmi a vederlo, continua comunque ad attirarmi zero..
RispondiEliminaCannibale, in confronto War Horse pare un inno all'antiretorica.
EliminaFai te.
Nuu qui non la pensiamo proprio allo stesso modo. A me ha divertito molto, soprattutto la parte metacinematografica che hai citato anche tu... e comunque non credo che si possano paragonare i Muppet (ma in generale film del genere) con quelli dello studio Ghibli xD
RispondiEliminaPio, io ci ho provato, a trovare qualcosa di interessante in questo film, ma non ce l'ho proprio fatta.
EliminaRispetto alla serie, non c'è proprio paragone.
E neanche rispetto al Ghibli. ;)
Non c'e' nulla di piu' brutto di creare delle false aspettative in un bambino.
RispondiEliminaHo portato mia figlia a vedere i Muppets dopo averla allevata a pane e miss Piggy (beh lei e' moooolto pane e salame!!) e sono rimasta delusissima. Che tristezza davvero.
Ma i Muppets, quelli dello show, noi ex bambini ce li portiamo nel cuore
Irriverent, questo è sicuro.
EliminaAlmeno ci portiamo dentro la memoria di quello che era un grande show.
Peccato per uno spreco come questo, soprattutto per i bambini di oggi.