lunedì 31 ottobre 2011

This must be the place

Regia: Paolo Sorrentino
Origine: Italia, Irlanda, Usa
Anno: 2011
Durata: 118'



La trama (con parole mie): Cheyenne, una rockstar figlia degli anni del dark e della new wave, si è da tempo ritirata in una sorta di esilio dorato a Dublino, dove vive in compagnia della moglie e quasi galleggia, etereo, in bilico tra le passeggiate al centro commerciale con la giovane Mary e le partite di pelota con la compagna Jane, ancora turbato dal suicidio di due suoi giovani fan avvenuto vent'anni prima, causa principale del suo allontanarsi dal palcoscenico.
Quando suo padre muore, Cheyenne fa ritorno negli Stati Uniti ed inizia un viaggio che diviene iniziatico alla ricerca dell'uomo che, ai tempi della Seconda Guerra Mondiale, fu carceriere del genitore dell'ex rockstar: lungo la strada farà degli incontri che porranno le basi per un cambiamento radicale della sua vita.



Questo dev'essere proprio l'anno delle delusioni.
Dopo Malick, Polanski, Almodovar e Cronenberg anche Paolo Sorrentino - il mio favorito, con Giorgio Diritti, nel panorama italiano attuale - confeziona un'opera tanto perfetta nella forma quanto profondamente svuotata di sostanza.
Nonostante una regia impeccabile, movimenti di macchina da capogiro, una colonna sonora da urlo firmata da David Byrne e Bonnie "Prince" Billy, la fotografia d'impatto di Luca Bigazzi e tutti i pregi - e i difetti - di una grande produzione internazionale patinatissima, la resa ed il lascito di quest'ultima opera del regista partenopeo manca della potenza emotiva che aveva caratterizzato tutto il suo Cinema precedente, in particolare i miei titoli favoriti L'uomo in più e lo splendido Il divo.
Certo, non siamo di fronte ad una pellicola completamente sbagliata, o incapace di affascinare: i momenti magici non mancano, sia dal punto di vista tecnico - la sequenza del concerto di David Byrne riesce a rendere tutta la carica che pensavo solo un "live" potesse trasmettere allo spettatore - che emotivo - il confronto tra il protagonista ed il figlio della cameriera Rachel proprio in merito alla canzone dei Talking heads che da titolo al film -, ed il fascino del road movie autoriale made in Usa pervade l'intera opera, mescolando abilmente il Wenders di Paris, Texas e i Coen di Arizona Junior, eppure proprio in questo suo essere artisticamente convenzionale l'opera di Sorrentino perde la freschezza se vogliamo casereccia che aveva sempre contraddistinto il suo lavoro, togliendo cuore a quella che è sempre stata una sorta di macchina perfetta.
Dalla sua This must be the place ha comunque un crescendo convincente che - pur se molto lentamente - cattura l'attenzione ed il cuore dello spettatore aprendolo ad una crescita simile a quella del suo protagonista, che nonostante l'età, l'apatia ed i rimorsi attraversa la pellicola neanche fosse un adolescente ancora alla ricerca di se stesso - per quanto lo stesso possa negarlo -, riuscendo, soprattutto con il finale, ad innescare una reazione sotterranea eppure dirompente a livello sentimentale, tracciando una linea nell'esistenza di Cheyenne e, in una certa misura, nella visione dello spettatore.
In questo senso, Sean Penn - che già tutti sapevamo essere un attore assolutamente dotato - incede e conquista con il passare dei minuti, anche se la sua interpretazione risulta essere talmente sopra le righe da sfiorare - soprattutto nella parte ambientata a Dublino - quella gigioneria da bottigliate tanto osteggiata in casa Ford: lo sbuffo sul ciuffo è un esempio perfetto.
Cosa resta, dunque, di This must be the place?
Sorrentino ha iniziato a percorrere l'inevitabile - o quasi - parabola discendente delle talentuose promesse non in grado di reggere la pressione delle ribalte importanti?
O ha soltanto cominciato a prendere le misure - come fu per Nolan con Insomnia - in modo da essere pronto al vero salto di qualità con il suo prossimo lavoro?
Di certo, rispetto agli altri registi citati all'inizio del post, in questo caso la delusione è stemperata dalla voglia dell'autore - che traspare anche nei momenti meno riusciti della pellicola - di raccontare e portare sullo schermo un percorso che pare sempre profondamente personale - anche quando le sbavature dello script si fanno notare, come in questo caso - e che, soprattutto, dopo una fase centrale a rischio di perdizione tutta citazioni, gente strana degli Usa da profonda e grottesca provincia ed un autoriale sensazione di deja-vù, riesce a riprendere il filo conduttore della narrazione regalando un ottima chiusura, quasi a dirci che il Sorrentino internazionale diventerà grande, ed il futuro che lo aspetta è nuovo e, in qualche modo, privo delle "zone d'ombra" di questo suo lavoro.
Io continuo a sperarci.
Anche perchè, se dovessi proprio fare il cinico, direi che se "this must be the place", sarebbe meglio che il buon Paolo torni dalle nostre parti, perchè "il luogo" a stelle e strisce non sembra proprio giovargli.

MrFord

"Home - is where I want to be
but I guess I'm already there
I come home she lifted up her wings
guess that this must be the place
I can't tell one from the other
did I find you, or you find me?
there was a time Before we were born
if someone asks, this where I'll be . . . where I'll be."
Talking heads - "This must be the place" -


32 commenti:

  1. si il film non è male,però secondo me gira a vuoto a lungo, senza andare affondo alla storia, sarà una mia impressione ma Paolo Sorrentino con Il Divo e L'amico di famiglia ha fatto di meglio :)

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  2. anche in questo caso, concordo con te :)
    bel film: confezione straordinaria, attori maiuscoli (carini i ruoli della McDormand e di Harry Dean Stanton), grandi tematiche, velata ironia, colonna sonora da paura, ma manca un qualcosa...
    è come se Sorrentino si fosse auto-imposto di non abbaiare troppo forte, ora che è sul prato della gente che conta.
    ciò non toglie che me lo sia goduto alla grande :)

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  3. Grandissimi i Talking Heads! :D
    Il film devo ancora vederlo, ma non mi aspetto grandi cose. Il mio preferito di Sorrentino per ora rimane Le conseguenze dell'amore. Il Divo invece lo descriverei esattamente come hai fatto tu con questo nelle prime righe: "un'opera tanto perfetta nella forma quanto profondamente svuotata di sostanza. ;)

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  4. Non è di certo all'altezza de L'uomo in più e de "Il divo" (svuotato di sostanza? C'è dentro tutta la muffa e la follia della politica italiana), però teniamocelo stretto, che di Sorrentino in Italia se ne vedono pochi pochi, anche all'orizzonte.

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  5. Arwen, è mancato effettivamente qualcosa, anche se si tratta sempre di Cinema dal grandissimo stile!

    Einzige, hai sintetizzato perfettamente le mie sensazioni: anche secondo me Sorrentino non ha voluto alzare troppo la voce in questa sua prima prova internazionale. Vedremo che succederà alla prossima.

    Ottimista, concordo sui Talking Heads, mentre considero Il divo uno dei grandi Capolavori del Cinema italiano recente insieme a L'uomo che verrà e Vincere.

    Lucien, teniamocelo stretto sì. E speriamo che questo sia stato soltanto un film "di passaggio".

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  6. Ho amici che lo hanno visto tra entusiasmi ed abbioccamenti. Il divo l'ho considerato una delle cose migliori del Cinema italiano recente, confezione impeccabile. Sicuramente Sorretino ha stoffa, forse si tratta solo di un mezzo passo falso. Io sospendo il giudizio in attesa di visione, ovviamente.

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  7. Vincere mi manca, L'uomo che verrà è stupendo. ;)

    Per quanto riguarda il Divo, il fatto è che secondo me dentro non c'è molto. Non è un atto d'accusa, è un film su un uomo già criticato da tutti che non svela niente di nuovo. È diretto benissimo e certe scene sono stupende, ma il cinema impegnato per me è un'altra cosa.
    Opinione personale ovviamente. ;)

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  8. Non l'ho ancora visto, ho letto parecchie recensioni e c'è chi lo osanna e chi lo stronca, mi serbo il giudizio per quando avrò occasione di vederlo, però Sorrentino secondo me fa parte del nostro ristretto ma grande patrimonio artistico, il che mi fa sempre ben sperare....

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  9. Praticamente un film talmente perfetto da risultare fastidioso?? :)
    Mah, io non l'ho visto affatto così, è stato un bellissimo film a mio avviso, certo forse inferiore a Il Divo (ma che ci possiamo fare, quello è un assoluto capolavoro) ma comunque in grado di emozionarmi veramente tanto. Almeno, MrFord, non l'hai preso a bottigliate :)

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  10. non l'ho ancora visto,
    ma so già di non concordare con te ahahah :D

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  11. Nouuuu...Se mi dici così però...Dovevo andare a vederlo in settimana...Non so se fidarmi più del tuo giudizio o del giudizio della mia amica figa...

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  12. nonostante tutto il film non è completamente attaccabile... nonostante pecche e sensazioni resta pur sempre un bel film.
    Il Divo è totalmente immenso!

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  13. Newmoon, Sorrentino merita comunque. Si tratta, semplicemente, di una pellicola "minore" della sua filmografia. Attendo la tua opinione in merito!

    Ottimista, comprendo la tua posizione su Il divo, anche se a me basterebbe la scena sulle note de "I migliori anni della nostra vita" per considerarlo una Capolavoro.
    L'uomo che verrà magnifico.
    Guarda Vincere al più presto.

    Loz, anche secondo me Sorrentino è uno dei nostri tesori più preziosi. Anche per quello ho continuato a dargli fiducia. Speriamo bene.

    Pesa, non l'ho preso a bottigliate perchè secondo me Sorrentino non ha voluto alzare troppo la voce, come si diceva sopra con Einzige. E' una specie di atto di fiducia in attesa del prossimo. ;)

    Cannibale, ed io so già che non concorderò con il tuo non concordare! :)

    Violet, vai comunque a vederlo, una visione la merita in ogni caso. Si tratta di un film girato benissimo e con una colonna sonora da urlo, quindi non sprechi certo il biglietto.
    Detto questo, in materia cinematografica dovresti SEMPRE fidarti di me e NON della tua amica figa.

    Frank, concordo in pieno. Sia a proposito di questo che sull'immenso Il divo.

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  14. Uno dei problemi principali del film, a mio avviso, è che il viaggio di Cheyenne inizia troppo tardi, dopo una sorta di "prologo" decisamente troppo troppo lungo. Così il film non riesce a essere né una strana commedia, né un vero road movie.

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  15. ps attento coi trailer che la siae sta spaccando le bottiglie...

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  16. Ma se tu non concordi con il non concordare del Cannibale, significa che concordi con lui? XD

    Anyways, temevo proprio che il film potesse essere come l'hai descritto, lo recupererò prossimamente perché Sorrentino è comunque autore da vedere sempre, in tutto e per tutto.

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  17. speriamo di riuscire a vederlo presto. La prossima visione dovrebbe essere Almodovar. Considerando la differenza di pareri su Carnage...

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  18. Condivido con il tuo pensiero; saluti a presto.

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  19. Concordo pienamente su tutto... hai dato parole ai miei pensieri!!!

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  20. Sai che un po' me lo aspettavo che non fosse proprio all'altezza delle aspettative? Boh! Sensazioni, vedendo il trailer. E tu me le confermi

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  21. Ho come l'impressione che Sorrentino abbia voluto fare un film autoreferenziale,come a dire : " Bhe,guardate un pò come sono bravo ".In realtà, mi pare che la storia manchi e la pellicola proceda quasi a puzzle, con un filo logico un pò improvvisato e a tratti molto confuso.Ma alcune sequenze sono mitiche e Penn,a mio avviso, è decisamente bravo.

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  22. Marziano, non ci avevo pensato, ma effettivamente potrebbe essere: se il viaggio fosse partito subito, forse il film sarebbe risultato più scorrevole.
    Per i trailer, fino a quando non mi dicono che non posso metterli, continuo a farlo. ;)

    Simone, concordo su Sorrentino, mentre rispetto a Cannibale direi che è più una rarità! ;)

    Newmoon, chissà! Se ti piace anche Almodovar abbiamo fatto ambo!

    Cavaliere, ripassa quando vuoi!

    Rossana, mi fa piacere essere riuscito a tradurre i pensieri altrui attraverso le mie parole. E' un pò quello che si cerca di fare quando si comunica, no!?

    Gae, una visione comunque la vale. Che poi non sia Il divo, è indubbio.

    Blackswan, a me Penn è sembrato un pò troppo sopra le righe: l'ho trovato decisamente meglio in pellicole come Mystic river.
    Per il resto, concordo: e alcune sequenze sono davvero mitiche.

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  23. dopo la visione di cotanto fìlim (come diceva mia nonna) vado ad esporre la mia personale classifica di gradimento dei film di sorrentino:

    1. l'uomo in più
    2. le conseguenze dell'amore
    3. il divo
    4. l'amico di famiglia
    5. this must be the place

    tristezza.

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  24. Ciku, anche tu sei fan de L'uomo in più, dunque.
    Dovessi ascoltare solo il cuore, sarebbe senza dubbio anche il mio numero uno.
    Ma Il divo è troppo tutto per non rubargli il posto.
    Questo, comunque, è fanalino di coda anche per me.
    Di lusso. Ma sempre fanalino di coda.

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  25. esattamente! quoto tutto e come te continuo a sperare perchè dei registi contemporanei Sorrentino è quello a cui ho riposto la mia totale fiducia!

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  26. Lorant, anche io confido molto in Sorrentino.
    Speriamo che questo sia stato soltanto un film "di passaggio".

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  27. È proprio l'anno delle delusioni ( io ci aggiungo anche Von Trier).. Condivido pienamente la tua recensione e finalmente trovo qualcuno che lo collega ai Coen!

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  28. Perso, Von Trier più che una delusione per me è stato la conferma del suo cattivo gusto! :)

    Secondo me This must be the place deve molto ad un certo Cinema dei Coen, peccato solo che non sia riuscito come avrei voluto!

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  29. Grande recensione James, sinceramente non riesco ad attaccarla in nessun punto.
    Anzi, credo di avere avuto le tue stesse sensazioni sia per quanto riguarda la scrittura che la tecnica ma forse, come spesso mi accade, sono andato più in empatia con la vicenda di te.
    E' il mio difetto, lo sai :)

    Ciao!

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    1. Muchas gracias Dae!
      Effettivamente, siamo sempre sul vecchio adagio con e senza pistola! :)

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  30. Questo è l'unico film che abbia mai visto di Sorrentino,mi è piaciuto il lavoro di Penn sul personaggio, ma nel complesso l'ho trovato anch'io freddo,un compitino ben eseguito ma senza cuore.

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    1. Di Sorrentino dovreste recuperare gli altri: L'uomo in più è stupendo, così come notevole resta La grande bellezza.
      E poi c'è Il divo che è una bomba.

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