Autore: Garth Ennis, Steve Dillon
Origine: USA, UK
Anno: 1999
Editore: Vertigo/Magic Press
La trama (con parole mie): proseguono
le vicende di Jesse Custer, creduto morto tragicamente da Tulip e
Cassidy a seguito dello scontro tra il Graal ed il Santo degli
Assassini nel cuore della Monument Valley.
Sono passati sei mesi, da quei
concitati istanti, e mentre la fidanzata del predicatore si crogiola
in alcool, antidepressivi ed autocommiserazione il vampiro irlandese
suo migliore amico cerca di sfruttare l’occasione per conquistare
finalmente il cuore della ragazza. Custer, invece, che perso l’occhio
sinistro ed ha trovato rifugio presso un curioso anarchico che si
prodiga per rimetterlo in sesto e sulla strada giusta per tornare ai
suoi compagni di viaggio ed alla sua missione.
Nel frattempo, Facciadiculo finisce per
confrontarsi con il lato oscuro del successo, e Starr, Alto Padre del
Graal uscito anche peggio di Custer e soci dalla battaglia con il
Santo, si ritrova tra le mani di tre personaggi a dir poco curiosi,
incatenato in un sotterraneo e con una gamba in meno.
Riusciranno i nostri eroi ad uscire
sani – più o meno – e salvi e tornare a cercare il loro posto
nel mondo?
La saga di Preacher, che lessi per la prima volta nei
primi Anni Zero, nel pieno del periodo in cui mi cimentai – senza
trovare la via del successo – come sceneggiatore di fumetti, fu una
vera e propria pietra miliare nella mia carriera di lettore: Garth
Ennis, che come più volte mi è capitato di scrivere può essere
considerato il Tarantino delle nuvole parlanti, aveva confezionato
una vera e propria bomba atomica in grado di avvincere, divertire,
emozionare e chi più ne ha, più ne metta perfino nei suoi volumi
maggiormente di raccordo, come questo Mangiatori di uomini.
Forse l’albo che meno preferisco
dell’epopea di Custer e soci, anche questo resta comunque una
lettura unica per inventiva – la parte dedicata al sogno di
Facciadiculo rispetto ad un mondo fatto a sua immagine e somiglianza
è assolutamente geniale -, sentimenti – il triangolo sempre più
complicato Tulip/Jesse/Cassidy -, grottesco – il percorso di Starr
verso la libertà dai mangiatori di uomini – ed un’atmosfera che
pare quella della fine delle vacanze, quando si lascia alle spalle
qualcosa di unico e ci si tuffa nell’incerto dell’autunno.
Di fatto, Mangiatori di uomini pone le
basi per quella che sarà la vera e propria cavalcata degli ultimi
tre volumi della serie, senza alzare troppo la voce e focalizzando le
sue attenzioni su quelli che sono stati gli “eroi” di Preacher
fino ad ora, regalando la sua seconda metà a quello che negli States
era stato lo Special dedicato all’antagonista del Nostro, Herr
Starr.
Anche in questo caso quel vecchio
volpone di Ennis riesce ad incastrare ogni tassello rendendo
tridimensionale e decisamente umano anche quello che, di fatto, è il
“cattivo” principale della sua creatura, confermando la teoria
secondo la quale la fortuna dei grandi eroi è fatta anche – e
soprattutto - da grandi nemici: il percorso dell’agente segreto
tedesco, dalle drammatiche origini della mancanza dell’occhio
destro ai primi contatti con il Graal, fino alla rivoluzione
dall’interno dello stesso, sono uno sguardo all’abisso ma anche
all’umanità di un sognatore distorto di quelli da leccarsi i
baffi, e che confermano il talento cristallino di uno degli autori di
fumetti più importanti della Storia – recente e di sempre, negli
ultimi quarant’anni forse secondo solo ad Alan Moore e Neil Gaiman,
anche se su quest’ultimo non metterei la mano sul fuoco -, che
proprio con Preacher ha regalato al pubblico il meglio che
quest’ultimo potesse desiderare.
Perfino avendo già presente, ed
indelebile nei ricordi, il percorso che condurrà Jesse Custer,
Starr, Cassidy, Tulip, Facciadiculo e lo straordinario universo di
Preacher alla conclusione della storia, ora che le pedine sono tutte
posizionate, e con Mangiatori di uomini, di fatto, Ennis e Dillon
finiscono il riscaldamento per concentrarsi su una serie di vicende
pronte a rivoltare come un calzino chiunque di noi – anche chi,
come il sottoscritto, sa già a cosa andrà incontro – si approcci
ad uno dei titoli più rivoluzionari che il Fumetto abbia avuto la
fortuna, la passione e la tenacia di presentare, tremo all’idea di
iniziare la discesa vertiginosa che avrà inizio con Salvation:
perché da qui in poi, dovrete lasciare ogni speranza, o voi
ch’entrate.
Perchè Preacher è come sesso
selvaggio, una sbronza colossale, un lancio con il paracadute.
Una volta iniziato, non si può più
tornare indietro.
E difficilmente si dimentica.
MrFord
"Hey you Mrs I dont know what the fuck your name is
I'm drawn to you somethings magnetic here
if I could approach you or even get close to the scent that you left behind Id be fine
no doubt that (no doubt) you bring out (bring out) the animal inside."
I'm drawn to you somethings magnetic here
if I could approach you or even get close to the scent that you left behind Id be fine
no doubt that (no doubt) you bring out (bring out) the animal inside."
Limp Bizkit - "Eat you alive" -
Spero che gli ultimi tre volumi passino in fretta.
RispondiEliminaUna richiesta: fai un post unico per tutti e 3. Anzi, non farne proprio manco uno uahahah ;)
Ahahah ti piacerebbe!
EliminaE invece te li beccherai tutti e tre in post singoli! ;)
Preacher il dominatore assoluto su WhiteRussian! :')
RispondiEliminaAhahahahdi sicuro quest'estate è stato uno dei protagonisti! :)
EliminaDi fatto questo è stato proprio un raccordo con la parte finale dell'epopea.
RispondiEliminaPer il resto, che dire!? Ennis, come Gaiman, negli anni ha finito per ripetersi, pur se sempre ad alti livelli.
Tra gli sceneggiatori così tosti, io forse sceglierei Moore, che è il Kubrick del Fumetto.