venerdì 29 maggio 2015

A girl walks home alone at night

Regia: Ana Lily Amirpour
Origine: USA, Iran
Anno:
2014
Durata:
101'






La trama (con parole mie): per le strade desolate e certo non sicure di Bad City, in Iran, una comunità di disadattati, criminali, senzatetto, dipendenti dalle droghe e vagabondi cerca, giorno dopo giorno, di trovare la propria dimensione e sfidare la sopravvivenza.
Quando una ragazza decide di scoprire quali saranno i suoi passi proprio in quei luoghi, si troverà ad affrontare ed incrociare le vicende degli abitanti, senza che gli stessi sappiano, se non troppo tardi, della sua natura vampirica: ed in bilico tra la morte, il castigo, la libertà, l'amore e la scoperta - di se stessi e degli altri - tutto finirà per cambiare ad ogni incontro.
Dove porterà, dunque, il suo peregrinare?
Cosa nascondono le ombre della ricerca, del desiderio di trovare la persona in grado di cambiare il percorso del viaggio?
Neppure il sangue e la notte pare possano conoscere la verità.










Dai tempi in cui il Saloon ha aperto i battenti, spesso e volentieri è capitato che alcuni titoli, purtroppo non distribuiti in Italia, assurgessero a cult a seguito del tam tam che proprio la rete garantiva, un blog dopo l'altro, ed una recensione dopo l'altra: da Enter the void a Dogtooth, passando per Mud, spesso e volentieri mi sono trovato a sperimentare sulla pelle il fascino di titoli che, se non avessi avuto un blog o una finestra sul mondo del Cinema filtrato dalla realtà che qui costruiamo ogni giorno, non avrei mai potuto apprezzare e vivere.
Uno degli ultimi in ordine di tempo è stato questo interessante A girl walks home alone at night, prodotto dal sapore molto americano - pur se alternativo - per quanto realizzato da una regista espressione della nuova gioventù mediorientale in fermento, che con il suo carattere forte e le influenze mostra i lati positivi e negativi che una volontà ed un desiderio come questi portano in dote.
Perchè questo affascinante film, che mostra pregi come inventiva, una fotografia mozzafiato, una colonna sonora da urlo, il farsi sfruttato non come una lingua antica, bensì come una parte del mosaico moderno della condivisione culturale, risulta anche estremamente derivativo - fin troppo -: da Tarantino a Sergio Leone e lo Spaghetti Western - bellissimi i titoli di testa, a tal proposito -, passando per riferimenti a The Addiction di Abel Ferrara, Point Break, il Cinema espressionista, tutto pare frutto del lavoro di una studentessa brillante ancora incapace, però, di trovare una propria personalità all'interno dell'oceano di ispirazioni ed informazioni che rappresenta la settima arte.
Come se non bastasse, e nonostante gli spunti notevoli, le sequenze memorabili ed il setting senza dubbio ipnotico, A girl walks home alone at night mi è parso difettare notevolmente in termini di ritmo, portando a tratti sullo schermo quella pesantezza tipica dei prodotti autoriali privi di spessore che finiscono per risultare indigesti e decisamente sopravvalutati - un esempio su tutti, il terribile Under the skin -, finendo, in termini di pellicole ad ispirazione vampirica, per essere associato più al mediocre Solo gli amanti sopravvivono che non al già citato - e notevole - The addiction.
Eppure, a differenza di molti lavori che nel corso degli anni mi è capitato di bottigliare in questa sede, quello di Ana Lily Amirpour risulta animato dallo spirito e dalla passione di una regista che dimostra di avere gusto, carattere ed idee, oltre ad una visione ben precisa ed assolutamente critica di quello che accade nella sua terra d'origine, sfruttando l'insieme di questi fattori per confezionare un racconto profondamente di genere in grado, comunque, di portare a galla critiche sociali importanti ed attuali.
Senza dubbio non si tratta di un prodotto in grado di giungere ad ogni tipo di pubblico, o di superare la barriera a volte limitante del Cinema d'essai, eppure ho avuto l'impressione - o forse, più l'idea di una scommessa - che sentiremo ancora parlare di questa ragazzaccia che, con ogni probabilità, si vede come una nomade per le strade del mondo e della settima arte almeno quanto la sua vampira, e che, potrebbe essere, una volta o l'altra potrà davvero trovare quello che cerca.
Sempre come la protagonista.
Quello che possiamo sperare, come spettatori e "critici", o meglio ancora come viaggiatori che ogni giorno possono incrociare il cammino di un gatto o di una succhiasangue, di vite invisibili o buttate ed altre profondamente godute, è sperare che tutto vada per il meglio, e che Ana Lily non si perda per le strade di un mondo che ha appena iniziato ad esplorare oltre una realtà che, senza dubbio, le stava troppo stretta.




MrFord




"Don't wanna wait 'til you know me better
let's just be glad for the time together
life's such a treat and it's time you taste it
there ain't a reason on earth to waste it
it ain't a crime to be good to yourself."
Kiss - "Lick it up" - 





22 commenti:

  1. Oltre alla barriera dell'Essai,qui nel regno repubblicano del Khal dovrebbe passare la barriera dell'ambientazione/attori mediorientali,credo sìa abbastanza una mission impossible XD Però mi pareva interessante!

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    1. Eppure secondo me l'atmosfera vampirica e la colonna sonora potrebbero essere due ottimi punti a favore.
      Prova a fare un tentativo!

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    2. La mia coda di recuperi mattutini è un pò intasata XD proverò a vedere se lo trovo!

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    3. In caso, buttaci un occhio. Secondo me ti piacerà.

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  2. a me è piaciuto molto, l'ho trovato più citazionista che derivativo e ci ho visto molto, moltissimo Jarmusch...

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    1. Io ho avuto più l'impressione che fosse molto derivativo, ma il talento c'è. Speriamo nel futuro.

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  3. Concordo, sicuro non è per ogni tipo di pubblico, però ha il suo fascino Jarmuscheggiante ("ma come parli!?" CIT.) ;-) Cheers!

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    1. Vero, l'impronta di Jarmusch è una delle tante che mi è parso di notare.
      Non male, ma ancora ci sono margini di miglioramento.

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  4. Altro titolo che devo vedermi, se solo avessi più tempo...

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    1. Non dirlo a me. Potendo, vedrei almeno il doppio dei film! :)

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  5. In parte concordo. Bellissimo esordio, formalmente impeccabile, stilosissimo, con una colonna sonora tra l'altro meravigliosa eppure non mi ha colpito fino in fondo, attendo la regista alla prossima prova.

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    1. E' stata la stessa cosa per me. Molto bello, eppure a tratti l'ho patito tantissimo, e l'ho trovato davvero un filo troppo derivativo. Speriamo nel futuro, come scrivevo a Bradipo sopra.

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  6. Devo ancora vederlo ma le tematiche vampiriche mi intrigano sempre. Certo, dopo Only Lovers Left Alive e Under the Skin, che perlappuntamente hai citato, l'autorialità in campo horror-fantastico mi provoca un terrore atavico...

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    1. Non dirlo a me: fortunatamente qui c'è anche tanta materia grezza niente male, perchè un altro Under the skin non credo potrei sopportarlo. ;)

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  7. è nel mucchio dei film da vedere. considerato che son due mesi abbondanti che non guardo un film a casa non ho idea di quando lo vedrò...

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    1. I mucchi di arretrati sono ormai uno standard anche qui, dunque ti capisco. :)

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  8. Non ho tempo e sono sommerso letteralmente di film da vedere, ma questo finisce nella lista dei recuperi da fare.

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    1. Posso capirti. I recuperi sono sempre troppi. Se ti capita, comunque, dacci un'occhiata.

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  9. Ne stanno parlando bene un po' tutti, mi ispira e ce l'avrei anche in rampa di lancio, chissà...

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    1. Non aspettarti il superfilmone dell'anno, ma un'occhiata la merita di sicuro.

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  10. Questa volta Ford mi trovi sorprendentemente d'accordo.
    A parte che sullo splendido Under the Skin, ovvio.

    Una regista dal notevole potenziale, però il suo film ha troppo poco ritmo e gli manca qualcosina per poter diventare un cult assoluto.
    In compenso Ana Lily si può considerare una miracolata, visto che le tue bottigliate per un film come questo erano molto quotate tra i bookmakers. :)

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    1. Sono assolutamente sorpreso di trovarti quasi totalmente d'accordo con me. Spero presto di poter rimediare! ;)

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