Regia: Trygve Allister Diesen, Lucky McKee
Origine: Usa
Anno: 2008
Durata: 93'
La trama (con parole mie): Avery Ludlow è un veterano proprietario di un piccolo negozio di ferramenta, vedovo, che vive solo in una grande casa con il fedele cane Red, regalatogli dalla moglie quasi quattordici anni prima in occasione del suo cinquantesimo compleanno.
Una domenica come tutte le altre, mentre l'uomo è a pesca, tre ragazzi lo minacciano e, per gioco, uno di loro uccide a sangue freddo proprio Red.
Inizia così una battaglia per la verità che Ludlow è disposto a combattere all'ultimo sangue neanche fosse ancora nel pieno del conflitto, memore del legame affettivo con l'animale e del ricordo della defunta compagna.
Il confronto con la famiglia del ragazzo responsabile dello scellerato gesto segnerà inevitabilmente le esistenze di tutti i protagonisti della vicenda, fino ad arrivare ad estreme conseguenze.
Prima di iniziare, vorrei ringraziare Einzige per la segnalazione fatta tempo fa di questo film.
Evidentemente Lucky McKee sa stimolare il mio lato più oscuro e animalesco come pochi altri registi nel corso dell'esperienza che ho potuto accumulare come spettatore.
Già con l'escalation finale dell'ottimo The woman avevo sentito ribollire il sangue nel prendere le parti dell'insolita paladina protagonista della pellicola nel pieno dell'esplosione della sua sete di vendetta rispetto ai suoi carcerieri, ma con Red la sensazione è stata anche più forte, scavata come da una lama di coltello nella carne così in profondità da raschiare l'osso.
Perchè la prima metà di questo sorprendente lavoro rischia a più riprese di essere letteralmente straziante: un ritratto lucido e terribile di una solitidine ancorata ad un ricordo dolorosissimo - gigantesco Brian Cox nel rendere tutta la sofferenza del protagonista Avery Ludlow, sommessamente espressa dal racconto della morte di sua moglie e suo figlio, assolutamente da brividi - aperto da una delle sequenze più tese e rabbiose dai tempi della mia visione di Eden Lake.
Ed è la rabbia, ad averla fatta da padrona, seguendo il percorso che Ludlow tentava, arrancando, di seguire, ingoiando merda ed allargando le spalle al peso dei soprusi e della coscienza di essere in lotta contro qualcosa più grande di lui - almeno sulla carta -, delle limitazioni di classe e denaro e della vita stessa: un percorso che passa attraverso il tentativo di risvegliare il buon senso - assente - del padre dell'assassino di Red - un sempre fastidioso Tom Sizemore -, di suo fratello o dell'amico che chiudeva l'allegro terzetto responsabile del misfatto - agghiaccianti i confronti con i genitori di quest'ultimo, interpretati dall'ex Freddy Krueger Robert Englund e da Amanda Plummer -, la legge, la stampa e l'opinione pubblica, per finire all'inevitabile tragedia dello scontro frontale.
E nel corso di tutti questi passaggi, nella mia testa continuava a serpeggiare l'istinto di una voce sommessa eppure insistente, glaciale e terribile: Avery Ludlow, tornato a casa ed individuati i colpevoli - da antologia la sequenza nel negozio di armi -, solo al mondo, privato del ricordo della moglie incarnato dal vecchio cane, aveva solo una scelta. Ucciderli tutti.
Suona davvero brutto, lo so bene.
Ma, come per il già citato Eden Lake, la strada per individui come Danny McCormack e suo padre non prevede un dialogo, o nulla che riguardi il mondo civile: si torna ai tempi della Frontiera, in cui un vecchio cowboy come Ludlow avrebbe fatto giustizia della sua perdita senza troppi scandali attorno.
Suona davvero brutto, ma gente come quella è ben oltre il crimine o il diritto. Oltre la morale. Oltre le convenzioni sociali.
Fortunatamente, viviamo in un'epoca in cui questo tipo di pulsioni viene tenuto sotto controllo dalla legge e dalla sua applicazione.
In un'epoca in cui non può capitare di andare a pesca una domenica mattina, e venire minacciati con un fucile da un gruppo di teenager insicuri e spocchiosi, e vedere il proprio compagno d'avventura spazzato via da un colpo sparato con leggerezza. E codardia.
In un'epoca in cui le pene sono commisurate ai delitti, e la giustizia - sociale e legislativa - è uguale per tutti, e non contano il denaro o la posizione.
Siamo privilegiati, perchè viviamo in un'epoca in cui le persone che lavorano e costruiscono hanno gli stessi trattamenti e fortune di quelli che hanno imparato a crescere mangiando sulle teste degli altri.
O alle loro spalle.
Saremmo privilegiati, ma sappiamo che sono tutte balle.
Viviamo in un'epoca straziante. Come Red.
Che è un attacco feroce agli States di oggi, alla nostra società, e se ci fosse, anche ad un qualsiasi Dio al di sopra.
De Andrè cantava nella splendida Il testamento di Tito "Io, senza legge, rubai in nome mio, quegli altri nel nome di Dio".
Avery Ludlow, tornato a casa e seppellito Red, non avrebbe dovuto avere altra scelta se non quella di tornare da quei tre piccoli pezzi di merda e farli fuori, con la stessa pietà che loro avevano dimostrato per il suo cane.
E se fossimo stati sulla Frontiera, avrebbe avuto diritto anche sui loro scalpi.
Fortunatamente, in questo mondo straziante, ci sono uomini come Avery Ludlow.
Che fino all'ultimo lottano per la verità, e combattono affinchè nessuno debba più ammazzare nessun'altro.
Lottano per l'altro.
E per la speranza.
E fino a quando ci saranno in giro tipi come lui, tutto sembrerà un pò meno brutto di quanto effettivamente non sia.
Evidentemente Lucky McKee sa stimolare il mio lato più oscuro e animalesco come pochi altri registi nel corso dell'esperienza che ho potuto accumulare come spettatore.
Già con l'escalation finale dell'ottimo The woman avevo sentito ribollire il sangue nel prendere le parti dell'insolita paladina protagonista della pellicola nel pieno dell'esplosione della sua sete di vendetta rispetto ai suoi carcerieri, ma con Red la sensazione è stata anche più forte, scavata come da una lama di coltello nella carne così in profondità da raschiare l'osso.
Perchè la prima metà di questo sorprendente lavoro rischia a più riprese di essere letteralmente straziante: un ritratto lucido e terribile di una solitidine ancorata ad un ricordo dolorosissimo - gigantesco Brian Cox nel rendere tutta la sofferenza del protagonista Avery Ludlow, sommessamente espressa dal racconto della morte di sua moglie e suo figlio, assolutamente da brividi - aperto da una delle sequenze più tese e rabbiose dai tempi della mia visione di Eden Lake.
Ed è la rabbia, ad averla fatta da padrona, seguendo il percorso che Ludlow tentava, arrancando, di seguire, ingoiando merda ed allargando le spalle al peso dei soprusi e della coscienza di essere in lotta contro qualcosa più grande di lui - almeno sulla carta -, delle limitazioni di classe e denaro e della vita stessa: un percorso che passa attraverso il tentativo di risvegliare il buon senso - assente - del padre dell'assassino di Red - un sempre fastidioso Tom Sizemore -, di suo fratello o dell'amico che chiudeva l'allegro terzetto responsabile del misfatto - agghiaccianti i confronti con i genitori di quest'ultimo, interpretati dall'ex Freddy Krueger Robert Englund e da Amanda Plummer -, la legge, la stampa e l'opinione pubblica, per finire all'inevitabile tragedia dello scontro frontale.
E nel corso di tutti questi passaggi, nella mia testa continuava a serpeggiare l'istinto di una voce sommessa eppure insistente, glaciale e terribile: Avery Ludlow, tornato a casa ed individuati i colpevoli - da antologia la sequenza nel negozio di armi -, solo al mondo, privato del ricordo della moglie incarnato dal vecchio cane, aveva solo una scelta. Ucciderli tutti.
Suona davvero brutto, lo so bene.
Ma, come per il già citato Eden Lake, la strada per individui come Danny McCormack e suo padre non prevede un dialogo, o nulla che riguardi il mondo civile: si torna ai tempi della Frontiera, in cui un vecchio cowboy come Ludlow avrebbe fatto giustizia della sua perdita senza troppi scandali attorno.
Suona davvero brutto, ma gente come quella è ben oltre il crimine o il diritto. Oltre la morale. Oltre le convenzioni sociali.
Fortunatamente, viviamo in un'epoca in cui questo tipo di pulsioni viene tenuto sotto controllo dalla legge e dalla sua applicazione.
In un'epoca in cui non può capitare di andare a pesca una domenica mattina, e venire minacciati con un fucile da un gruppo di teenager insicuri e spocchiosi, e vedere il proprio compagno d'avventura spazzato via da un colpo sparato con leggerezza. E codardia.
In un'epoca in cui le pene sono commisurate ai delitti, e la giustizia - sociale e legislativa - è uguale per tutti, e non contano il denaro o la posizione.
Siamo privilegiati, perchè viviamo in un'epoca in cui le persone che lavorano e costruiscono hanno gli stessi trattamenti e fortune di quelli che hanno imparato a crescere mangiando sulle teste degli altri.
O alle loro spalle.
Saremmo privilegiati, ma sappiamo che sono tutte balle.
Viviamo in un'epoca straziante. Come Red.
Che è un attacco feroce agli States di oggi, alla nostra società, e se ci fosse, anche ad un qualsiasi Dio al di sopra.
De Andrè cantava nella splendida Il testamento di Tito "Io, senza legge, rubai in nome mio, quegli altri nel nome di Dio".
Avery Ludlow, tornato a casa e seppellito Red, non avrebbe dovuto avere altra scelta se non quella di tornare da quei tre piccoli pezzi di merda e farli fuori, con la stessa pietà che loro avevano dimostrato per il suo cane.
E se fossimo stati sulla Frontiera, avrebbe avuto diritto anche sui loro scalpi.
Fortunatamente, in questo mondo straziante, ci sono uomini come Avery Ludlow.
Che fino all'ultimo lottano per la verità, e combattono affinchè nessuno debba più ammazzare nessun'altro.
Lottano per l'altro.
E per la speranza.
E fino a quando ci saranno in giro tipi come lui, tutto sembrerà un pò meno brutto di quanto effettivamente non sia.
MrFord
"The sky is turning red
return to power draws near
fall into me, the sky's crimson tears
abolish the rules made of stone."
return to power draws near
fall into me, the sky's crimson tears
abolish the rules made of stone."
Slayer - "Raining blood" -
se mi metti lì in bella mostra Raining blood mi strappi via un pezzetto di cuore e lo teletrasporti a metà anni '80, il tempo in cui gli Slayer erano una band di giovani speranze che avevano appena rilasciato una pietra miliare della mia vita.Tornando al film da poco ho visto Red, però quell'altro e quando ho letto la trama a parole tue ho pensato "mi devo essere proprio rincoglionito perchè in quel film non mi pareva neanche che ci fosse un cane!" Meno male che è un altro.Comunque me lo segno che pare mooolto interessante!
RispondiEliminaBradipo, è più che interessante: era dai tempi di Eden Lake che non sentivo lo stesso tipo di tensione sulla pelle.
EliminaUn film potentissimo. Recuperalo!
Film strepitoso e doloroso!
RispondiEliminaHo creduto fossi uscito fuori di testa con la frase "In un'epoca in cui le pene sono commisurate ai delitti, e la giustizia - sociale e legislativa - è uguale per tutti, e non contano il denaro o la posizione.", ho anche pensato "E ora chi glielo dice che sono solo parole?". Poi andando avanti ho tirato un sospiro di sollievo.
Frank, film dolorosissimo.
EliminaE purtroppo quel sospiro di sollievo è davvero un segno negativo per tutti noi.
Quando avevo 12 anni un mio cane venne trovato morto nell'orto del mio (poco gradevole) vicino di casa. "Avra' mangiato del veleno per topi" disse lo str...Per quieto vivere i miei non indagarono ma io, dopo piu' di 30 anni lo guardo ancora con odio. Credo che lo recuperero', per farmi forse anche un po' di male ma soprattutto per tifare Ludlow...anche se alla fine avranno la meglio i tre str.. as usual
RispondiEliminaIrriverent, il fatto è che più che tifare Ludlow, io ho passato tutto il film a cercare di contenere la rabbia rispetto a stronzi come quelli - o il tuo vicino -.
EliminaDi sicuro, è un film intenso come pochi: anche se fa male, recuperalo, ne vale davvero la pena.
Lo recuperero` volentieri e me lo guardero` da sola
EliminaNe ho ben da meditare sugli str in questo periodo.
Lo recuperero' volentieri e me lo guardero' con attenzione, gia' che di str me ne sto giusto facendo una cultura ultimamente
EliminaIrriverent, fammi poi sapere come ti è sembrato.
EliminaAnche io, comunque, in questo periodo ho il pieno di stronzi con cui fare i conti.
Chi uccide o avvelena animali è un gran vigliacco.Io purtroppo per professione(faccio il veterinario) mi trovo quotidianamente di fronte a storie come quella raccontata da Irriverent Escapade.E ancora non ci ho fatto il callo.Sarò scarsamente professionale ma mi indigno come se fosse la prima volta che mi accade. Almeno ora fare del male agli animali è diventato codice penale.I cani soprattutto non si possono difendere da un boccone avvelenato...
RispondiEliminaBradipo, qui in casa Ford abbiamo due gatti, e sinceramente più passa il tempo e più non riesco a concepire chi si approfitta degli animali.
EliminaE' un pò come farlo rispetto ai bambini.
Ma questa è solo la punta dell'iceberg per questo film. Recuperalo. Merita.
Recuperato, visto e piaciuto e tra un po' scrivo le mie impressioni! Grazie per la dritta , poi vado a ringraziare anche Einzige!
EliminaBradipo, allora aspetto di leggere la tua recensione!
Eliminasembra uno dei tuoi soliti film finto cattivi che finiscono con una strage...
RispondiEliminadi quelli alla red white & blue
che fantasia nei titoli, si assomigliano tutti! :D
Cannibale, effettivamente non guardarlo, non vorrei dimostrassi per l'ennesima volta di non capire un tubo di Cinema! Ahahahahahah!
EliminaAnzi, tienitelo buono per una qualche vigilia di Blog War!
grazie mille per la citazione, James, e complimenti per la sentitissima rece, sulla quale- manco a dirlo- concordo in pieno (poi ci hai messo pure Raining Blood, così sono doppiamente felice!) ;)
RispondiEliminami è piaciuto molto il riferimento che hai fatto allo spirito della Frontiera: la legge tanto osannata non vale poi molto se ci sono persone che ne sono al di sopra, che prosperano vigliaccamente.
niente da dire: un pugno allo stomaco!
Einzige, citazione più che dovuta! :)
EliminaPer il resto, su questo film - come al solito - ci siamo capiti in pieno.
Evidentemente viaggiamo lungo la stessa Frontiera.
Un bel film, anche se non ho mai capito come mai abbiano praticamente cacciato McKee dal set.
RispondiEliminaForse era troppo cattivo per tutti gli altri! :)
EliminaProbabile! :D
EliminaComunque, io non l'avrei mai cacciato! :)
Eliminapromette bene, lo inserisco nella lista.
RispondiEliminaPromette e mantiene, Vincent. Recuperalo e fammi sapere! :)
EliminaCazzo sembra tostissimo, ricordo di quando me ne hai parlato, martedì quando ci vediamo me lo metti su chiavetta insieme a qualcos'altro?
RispondiEliminaGraassie
;)
Avevo già pensato di portarti un pò di titoli sulla chiavetta.
EliminaTranquillo.
Però ce l'ho in inglese non sottotitolato. Ti va bene uguale?
Azz è vero me lo avevi detto, no in questo caso passo...non ci capirei granchè...
RispondiEliminaTranquillo, ti porto altro.
EliminaInsieme al rhum, ovviamente. :)