martedì 13 marzo 2012

Quasi amici

Regia: Olivier Nakache, Eric Toledano
Origine: Francia
Anno: 2011
Durata: 112'



La trama (con parole mie): Philippe è un milionario parigino tetraplegico alla costante ricerca di un assistente che possa reggere la sua pressione ed i suoi ritmi.
Quando Driss, un giovane proveniente dai quartieri più problematici della città, ex detenuto ed in cerca soltanto di una firma su un documento per il sussidio di disoccupazione, porta il suo temperamento indisciplinato e solare all'interno della residenza dell'uomo, Philippe decide di assumerlo, conquistato dal modo di fare del ragazzo, che ha il grande pregio di trattarlo da pari a pari.
Il rapporto tra i due, iniziato non senza difficoltà, diverrà un'amicizia strettissima che permetterà ad entrambi di crescere ed osare, cambiando in meglio le proprie vite: il tutto senza dimenticare di portare un pò di rivoluzione anche nella quotidianità dei collaboratori di Philippe.



Il 30 novembre del 2000 fu il mio primo giorno di servizio civile.
Prima di quella data non mi era mai capitato di avere un contatto diretto con una persona disabile, e sinceramente l'idea mi spaventava non poco: il fatto di dovermi confrontare con ragazzi della mia età la cui esistenza era segnata inesorabilmente da una sedia a rotelle o dalla cecità mi faceva tremare di fronte alle infinite possibilità di fare figure di merda a raffica parlando con loro, sbagliare in qualcosa nell'imboccarli o portarli in giro, per non parlare dell'assoluto terrore di finire a pulire il culo a qualcuno - paura che, fortunatamente, non ebbi modo di testare -.
Il mio debutto in solitaria come accompagnatore avvenne proprio il pomeriggio di quello stesso giorno: Gloria, una studentessa di psicologia che a seguito della rimozione di un tumore al cervello aveva perso il senso dell'equilibrio, parte dell'abilità motoria e la normale velocità nel parlare, doveva essere accompagnata a lezione. Un viaggio relativamente breve, dalla metropolitana all'aula dell'università.
Fu come riportare a casa un ubriaco camminando su un pavimento di cristalleria, sperando di non sfondarlo finendo con il culo per terra e tagliuzzato per bene.
Ora, a distanza di più di dieci anni, quando penso a Gloria non mi viene in mente nulla che riguardi la sua disabilità, quanto la sua passione per i R.E.M. ed il suo sorriso.
Non l'ho mai vista un giorno - neanche nei peggiori - senza quel sorriso.
Un bel sorriso, peraltro.
Ma perchè sto sviolinando un racconto sul mio passato da obiettore?
Certamente non per menarmela come un radical chic qualsiasi o farvi pensare a quando questo vecchio Ford sia un bravo ragazzo - cosa non vera, peraltro -: l'esperienza con i disabili è tosta, e uno dei passaggi più importanti è capire che non ci sono differenze, in un rapporto con una persona che abbia un qualche tipo di handicap.
Ho avuto "assistiti" con due palle d'acciaio e altri capaci di fare leva sul sentimento di pietà delle persone, ragazzi solari ed ottimisti ed altri profondamente incattiviti. Alcuni dei veri e propri stronzi.
Ed è proprio questo il bello dell'ottimo film di Nakache e Toledano.
E' tutto e senza ritegno genuino, sentito ed onesto.
Non ci sono cazzi, da una parte e dall'altra: dalla volontà - e dalla paura - di Philippe di essere visto e trattato come un uomo, a prescindere dal suo stato, alla pura gioia di vivere di Driss, con i suoi Earth wind and fire, la voglia di portarsi a letto la segretaria Magalie ed il terrore di finire a pulire il culo del suo capo - fidatevi, la sensazione di disagio alla sola idea è terrificante -.
Quasi amici è un film perfetto così com'è.
Certo, non tutto funziona, e a volte si percepisce un certo gigionismo, eppure, andando indietro con la memoria ad altre visioni decisamente retoriche e pesanti legate all'argomento - i soporiferi Mare dentro e Lo scafandro e la farfalla -, mi sento abbastanza tranquillo nell'affermare di essere di fronte ad una delle migliori pellicole legate alla disabilità della storia recente, e ancora prima - cosa importantissima - alla storia di un'amicizia costruita pezzo per pezzo neanche ci trovassimo nel più bromantico dei buddy movies.
Tutto funziona, dall'ironia al ritmo, e i due protagonisti sfoderano il meglio regalando interpretazioni sentite ed emotivamente coinvolgenti, dall'inseguimento in macchina che apre la pellicola all'ottima chiusura, primo vero segnale di una maturazione che segnerà - in positivo - l'esistenza di entrambi.
Stemperando la retorica ed alleggerendo i toni - perfette le gag della prima doccia e dell'ultima rasatura - il cocktail preparato dai registi risulta essere uno dei più sorprendenti di questo inizio anno, ennesima conferma di un 2012 cinematografico partito davvero nel più confortante dei modi: e nel rapporto di Driss con il fratellastro e la zia si riesce anche a trovare spazio per una riflessione sociale che vede il confronto tra due mondi e la loro distanza ridursi grazie a gesti apparentemente sorprendenti - l'incontro dello stesso Driss con il vicino dedito al parcheggio in sosta vietata - eppure espressione di una genuina normalità.
La stessa che rende grande questo film.


MrFord


"Wanna thank you,
wanna thank you
freedom in stride, love, peace of mind
we just wanna give Gratitude."
Earth, wind and fire - "Gratitude" -


22 commenti:

  1. Giuro, le lacrime mi son scese non per la commozione o per il tema trattato (meravigliosamente), bensì per le risate. Una comicità tagliente e perfetta. Grandissimo film, altro che quello che produce oggi l'Italia con merde del tipo I soliti idioti... siamo messi male.

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    1. Pesa, concordo in pieno.
      Davvero un ottimo film, dalla perfetta ironia e dalla grande umanità.
      Non commento neppure certe schifezze che, al contrario, vengono prodotte qui.

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  2. non ho ancora trovato nessuno che abbia parlato male di questo film. il che è positivo, ma è anche preoccupante...

    e comunque lo scafandro e la farfalla non è per nulla retorico, come tu stesso avevi ammesso, quindi smettila di scrivere cose a vanvera! ahahah

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    1. Cannibale, secondo me ogni tanto un film che metta d'accordo un pò tutti ci sta.
      Poi, certo, tu vuoi per forza fare quello contro! ;)
      Lo scafandro e la farfalla non è retorico quanto Mare dentro, e le parti in cui lui commenta le terapiste o parla con il padre sono ben fatte, peccato però per i pipponi sullo scafandro, le scogliere e tutte quelle altre minchiate! Ahahahahahaha!

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  3. Allora? Che ti avevo detto?
    Meno male, avevo promesso di arrabbiarmi se bottigliavi anche qua...

    Ah, condivido le tue esperienze da obiettore :)

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    1. Dae, mi ricordavo - ma non chiedermi come mai - di avere in condivisione il passato da obiettori.
      Ottimo film, comunque, davvero.

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  4. L'ho visto giusto sabato scorso, mi è piaciuto, l'ho trovato abbastanza leggero come film, nonostante le tematiche prese in considerazione.

    Ma solo una cosa non mi torna, un laureato in scienze politiche come fa ad essere milionario?? AHAHAHAH!

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    1. Absinto, sulla questione del milionario non saprei, quella parte effettivamente non è molto approfondita, ma ci sta.
      In fondo, rispetto alla storia di un'amicizia non contava più di tanto! ;)

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  5. Irriverent Escapade13 marzo 2012 alle ore 12:17

    Non faccio testo, amo (quasi incondizionatamente, da Tati in qua) il cinema francese. Al solito cogli nel segno. Bella anche la tua parentesi personale niente affatto retorica.

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    1. Irriverent, muchas gracias!
      Io ho un rapporto conflittuale con il Cinema francese, che trovo magnifico a volte ed esageratamente radical chic altre. Questa volta, comunque, si coglie nel segno.

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  6. Di questo film parla bene chiunque, ed ora anche tu. Mi sa che devo assolutamente vederlo.

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  7. Come hai già letto da me l'ho trovato meraviglioso.
    Mi è piaciuta moltissimo la tua recensione, hai colto i punti salienti.
    Bello anche il collegamento iniziale che hai fatto con la tua esperienza al servizio civile. Ammettilo che sotto sotto sei un duro dal cuore tenero come Driss, su ;)

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    1. Melinda, chissà.
      Di sicuro non ballo bene quanto lui: se anche mi mettessero gli Earth, wind&fire in sottofondo, sembrerei un orso bruno che cerca di saltare - poco - sul posto per recuperare del miele troppo in alto sull'albero.
      E fortunatamente, in carcere non sono stato! ;)

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  8. Lo tenevo d'occhio. La tua conferma mi fa piacere e me lo farà gustare ancora di più. Ed io le note personali nell'introduzione le ho proprio apprezzate.

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    1. Gae, dici bene. E' un film da godersi dal primo all'ultimo minuto.
      E muchas gracias per l'apprezzamento. :)

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  9. Visto pochi giorni fa. Sono d'accordo con tutto quello che scrivi, e nemmeno il gigionismo di cui parli riesce a rovinare il film. Bello, mi è proprio piaciuto. :)

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    1. Ottimista, concordo in pieno.
      Davvero un bel film. :)

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  10. Mi fa piacere che ne parli bene.Avevo letto una pessima recensione sugli spietati.it, ma dopo averlo visto ne ho avuto un'ottima opinione.E penso di essermi portato a casa più di un'emozione.

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    1. Blackswan, tranquillo.
      Gli spietati è il sito più radical chic esistente.
      Li bottiglierei tutti volentieri.
      A volte riescono ad essere perfino peggio del Cannibale! Ahahahahahah!

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  11. Ovviamente non ho visto il film, però il tuo cappello introduttivo mi ha fatto tornare in mente il mio servizio civile alla Testarda di Torino. Anche qui rapporto con la disabilità, anche quella mentale, però che esperienza. Altro che perdere un anno a fare fotocopie in qualche ufficio. E quante ne potrei raccontare...

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    1. Gran città, Torino.
      Non sapevo fossi del posto.
      Anche per me quello è stato un anno fondamentale.
      E ti dirò, vorrei me ne fossero capitate di più.
      Ancora oggi, è l'esperienza lavorativa migliore che abbia mai fatto.

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