venerdì 3 giugno 2011

The ward - Il reparto

La trama (con parole mie): Kristen, giovane dai ricordi confusi, viene arrestata da due agenti nella campagna dell'Ohio nel 1966 dopo aver dato fuoco ad una fattoria, e rinchiusa in un ospedale psichiatrico fa la conoscenza delle sue nuove compagne Iris, Sarah, Emily e Zoey.
Nonostante l'apparenza, qualcosa di sovrannaturale pare turbare l'atmosfera fin troppo tranquilla della struttura, qualcosa di cui sia le pazienti sia il personale paiono essere ben consci, pur continuando ad ignorare, almeno apparentemente, lo stato delle cose.
Toccherà a Kristen smuovere le acque, cercando di fuggire dalla struttura e, al contempo, a risolvere il mistero legato alla presenza che pare perseguitare lei e le sue compagne di sventura.
Ma niente, quando i nodi verranno al pettine, sarà come sembra.


Per prima cosa, e a prescindere dal fatto che si possa, oppure no, apprezzare questo film, non riesco a non dare il bentornato a John Carpenter: da sempre, in casa Ford, le opere del granitico autore di Halloween sono più che incensate, e se si esclude il deludente Vampires posso tranquillamente affermare di non aver mai sentito neppure lontanamente la necessità di bottigliare uno qualsiasi dei suoi lavori.
Il timore, con l'uscita di quest'ultimo The ward, onestamente c'era, specie considerata la lunga inattività del nostro e la sua latitanza dalle sale - era infatti dal 2001 con il sottovalutato eppure divertentissimo Fantasmi da Marte che non si leggeva il nome del regista su una locandina -, eppure devo dire che il buon Carpenter, seppur senza sfornare un nuovo Fuga da New York o Distretto 13, è riuscito a portare sullo schermo un prodotto godibile, teso al punto giusto, accattivante e, nonostante il look incredibilmente vintage, assolutamente diretto e comprensibile alle più giovani generazioni di spettatori.
E proprio nell'atmosfera clamorosamente retrò sta uno dei punti forti della pellicola, perfettamente ricollocata nel tempo come già era accaduto per il più che discreto e visionato di recente The house of the devil
Purtroppo è impossibile citare esempi di grandi registi di recente all'opera su soggetti molto simili ma inesorabilmente caduti rispetto alla resa finale dei prodotti senza svelare la natura del climax finale che vedrà coinvolta un'ottima Amber Heard, azzeccata come il resto del cast: eppure lasciatevi dire che, nonostante non ci sia nulla di nuovo sotto il sole - o lungo i corridoi dell'ospedale psichiatrico - e a tratti vi parrà di assistere ad un film in qualche modo già visto, tutto funzionerà come nel più svizzero degli orologi, dal montaggio secchissimo all'utilizzo dell'elemento sovrannaturale, dai rapporti tra le pazienti ai misteri che aleggiano attorno al personale.
Certo, non saremo di fronte all'horror del decennio, eppure, specie considerando la pochezza generale dei prodotti di questo tipo, The ward si difende più che dignitosamente mescolando elementi prevalentemente sociali - che ricordano Qualcuno volò sul nido del cuculo, Ragazze interrotte o, anche se solo in parte, Changeling - con la classica escalation da slasher movie anni ottanta, pur non presentando alcun elemento gore e la violenza sia ridotta al minimo.
L'esercizio della paura sul pubblico è infatti consumato principalmente attraverso suoni e sensazioni, ennesima dimostrazione di quanto negli ultimi anni l'influenza della scuola asiatica sia stata determinante anche nella realizzazione di film da parte di Maestri incontrastati del settore come, per l'appunto, John Carpenter.
L'elemento orientale, dunque, va ad arricchire il parco riferimenti di The ward, che, come già detto, non sarà un campione di originalità o una pellicola autoriale in tutto e per tutto come il magnifico Il seme della follia, eppure riesce a mantenere alto il livello di intrattenimento collocandosi - come spesso accade per i registi di questa caratura - comunque ben più di una spanna oltre la media passata dai distributori in sala.
E scusate se è poco.

MrFord

"All around me are familiar faces
worn out places, worn out faces
bright and early for their daily races
goin' nowhere, goin' nowhere."
Tears for fears - "Mad world" -

21 commenti:

  1. un post molto cannibale, citazione di mad world finale compresa.
    ormai ti ho convertito!!!

    forse ormai dovresti firmarti mr. cannibal ford...
    °__°

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  2. Seguento il tuo contorto modo di pensare, dunque, direi un post geniale! Ahahahahahahah!

    Detto questo, non avrai mai la mia vecchia pellaccia, caro Donnie dei poveri! ;)

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  3. Vabbè se siete pure d'accordo direi che è assolutamente da vedere! Ah, per gli anni zero voto MrJames ;)

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  4. Visto ieri e devo dire che mi è piaciuto.
    Certo, come dici te a tratti sembra di assistere ad una pellicola già vista, ma il tocco del maestro si vede eccome. Certe carrellate, uniti ad alcuni momenti ad alta tensione rendono il film, nel suo campo, un ottimo prodotto.

    SPOILER(forse)

    Sai che a me ha ricordato, per alcuni versi, Shutter island?

    Seme della follia visto per la prima volta 2 giorni fa.
    Bomba totale.

    L'hai visto Adventureland? Io l'ho sto recuperando, potrebbe essere un piccolo gioiellino.
    Ah, è ambientato negli anni '80. ;)

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  5. Absinto, Carpenter vale sempre la pena, soprattutto se mette d'accordo anche me e Cannibale!

    Dembo, ottime le carrellate, hai ragione. Non ho citato Shutter island per non pregiudicare troppo il finale, comunque mi ha ricordato molto anche Identità, ottimo film di genere di James Mangold.
    Il seme della follia è STUPEFACENTE.
    Adventurland, invece, mi manca. Chiederò aiuto al mulo.
    Come va il ponte?

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  6. Archimede, benvenuto da queste parti, e che dire!? Secondo me una chance la merita tutta!
    Del resto, parliamo di Carpenter!

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  7. Ponte, causa tempo instabile, saltato.
    Meglio così che ho un botto di cose da fare a casa...
    Dai che venerdì ci vediamo!

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  8. Dembo, venerdì alla grande! Preparati!

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  9. Carpenter è una garanzia. Non vedo l'ora. Tra l'altro è un genere che mi sconfinfera proprio tanto. E se siete d'accordo tu e cannibale, vorrà pur dire qualcosa :)

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  10. ATTENZIONE, SPOILER!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    Stavolta ho potuto leggere tutta la recensione, perchè malgrado non l'abbia visto, il giorno dell'uscita un mio amico mi ha chiamato.

    "Peppe, sono andato al cinema, ho visto un thriller non male, con delle ragazze in un manicomio"
    "Quale?"
    "Boh, The Wall, o qualcosa di simile"
    "Ma come cazzo fai a non ricordarti mai i titoli, non lo sopporto"
    "Vabbeh, te l'ho detto, tipo The Wall, tanto lo trovi, ragazze dentro un manicomio, quanti ce ne saranno"
    "Vabbeh, sti giorni vado"
    "Ma lo sai che è identico a Identità?"
    " Federico... ma VAFFANCULO!"

    Fine della mia esperienza col ritorno che tanto attendevo di Carpenter.

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  11. Federica, quelli come Carpenter mettono d'accordo anche i nemici "acerrimi": garanzia assicurata! ;)

    Dae, lascia perdere il tuo amico e dagli una possibilità. Secondo me merita comunque.
    Sono anche curioso di leggere una tua eventuale recensione.

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  12. "Dae, lascia perdere il tuo amico e dagli una possibilità"

    All'amico? :)


    A proposito di questo amico, il nostro rapporto è nato proprio per colpa del cinema, ma in modo curioso.

    Non so se sai quanto io straveda per Sam Rockwell (bastano Confessioni di una mente pericolosa e Moon per capirmi). Andavo all'università. Vedo questo ragazzo IDENTICO a Rockwell, un banco avanti e uno a sinistra rispetto a me. Beh, non sono gay (non so se 18 anni con mia moglie, e non ne ho neanche 34, possono bastare come prova...), ma sono stato tutte le 2 ore di lezione a fissarlo,testa leggermente inclinata verso sinistra e foglio neanche toccato per capirsi. Mi sembrava di essere in un film, là c'era Rockwell e nessuno sembrava accorgersene, com'era possibile? Non ho aspettato neanche l'indomani (l'avrei senz'altro rivisto, era un nuovo corso, Retorica e Stilistica, che frequentavamo entrambi) ma a fine lezione mi sono fiondato da lui e non l'ho presa alla larga.

    "Ma lo sai che sei identico a Sam Rockwell"
    Lui completamente esterefatto. "ma chi è? e (giustamente aggiungo io) tu chi sei?"

    Saltiamo tutto il resto e arriviamo alla conclusione: è stato il mio migliore amico negli anni universitari e lo sarebbe anche adesso se non stessimo lontani. Un ragazzo eccezionale. E, per questo, ringrazio ancora di più Sam Rockwell di esistere, tiè!

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  13. Ah, per far tornare i tempi. Come, 34 anni, università, stravedi per Sam Rockwell? I tempi non tornano!

    Sì, se ti iscrivi all'univesità a 26 anni per puro diletto...

    E anche la patente a 23 eh, ma lì mi batti.

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  14. Sulla patente direi che resta imbattibile il tanto amato da Cannibale Guccini, che a quanto mi risulta ancora ne risulta sprovvisto a settant'anni suonati.
    Interessante l'aneddoto sulla somiglianza del tuo amico con Sam Rockwell. Detto questo, io The ward lo guardarei lo stesso alla facciazza sua! :)

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  15. Riciclo e integro il commento fatto a casa del Cannibale:

    Non sono rimasto esaltato, ma neanche deluso da distruggerlo. La regia c'è eccome, ho apprezzato anche io il '66 e nonostante la bella presenza di cinque ragazze, non si finisce in momenti da segaioli-specchiettoperallodole. Anzi. Inquadratura preferita: il montacarichi.
    Forse, però, Carpenter arriva tardi a livello di trama e visto che è un thriller che punta molto sul finale, la piccola pecca c'è.

    Infatti mentre vedevo ho pensato a quel film citato più sopra da dae-soo nel suo commento con avvertenza spoiler. Invece non mi è piaciuto proprio il finale, inteso come ultimo fotogramma. Andiamo Carpentiere, certe cose lasciamole ai dilettanti.

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  16. Marco, capisco il tuo punto di vista, e il richiamo a certi altri film di genere - come per quello citato da Dembo - è quasi clamoroso.
    Ma c'è da dire che, rispetto alla pochezza del panorama horror attuale, pur giocando di rimessa Carpenter ha realizzato una pellicola piacevole e tesa al punto giusto.

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  17. Ah, ma certo. Infatti volendo limitare a un discorso numerico, per me è un bel 6,5 che è promettente se il ritorno è vero - senza dovere aspettare il 2021 per il prossimo.

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  18. Marco, speriamo davvero di non dover aspettare così tanto. In fondo, un Carpenter in giro ci vuole sempre.

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  19. appena visto...avevo quasi indovinato la fine..dico quasi perchè mi aspettavo la solita entità paranormale che per unica e semplice sete di vendetta uccide tutti. Una "piacevole" sorpresa il vero finale.

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  20. Roberta, Carpenter è sempre Carpenter. Lo stile resta, anche quando non è al suo apice!

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