La trama (con parole mie): Il solito serial killer dalle multiple personalità viene ucciso - ma solo forse - dopo un rocambolesco inseguimento con la polizia subito dopo l'omicidio della moglie. Quella stessa notte sette ragazzi - tra i quali spicca il figlio dello stesso assassino, estratto vivo dal corpo della madre - vedono la luce prematuramente.
Sedici anni dopo i loro destini si confrontano con l'eredità dell'identità dell'omicida e ad uno ad uno sono uccisi brutalmente: chi sarà il responsabile? Lo stesso uomo, fuggito a cattura e morte ai tempi? Un nuovo volto per la stessa "maschera"? Oppure uno dei giovani ha definitivamente sbroccato perdendo il lume della ragione?
La più ovvia risposta che avete in mente è quella giusta.
Ovvero: Wes Craven, ormai, non realizza un buon film neppure sotto tortura.
E' davvero triste vedere un Maestro dell'horror come Craven ridotto a portare sullo schermo robetta pseudo teen come tanto piacerebbe al Cannibale come questa.
Lo stesso autore di pellicole storiche come Nightmare o Il serpente e l'arcobaleno ridotto a fare la pallida imitazione di se stesso e riuscendo quasi ad instillare nel sottoscritto una struggente nostalgia per la da me affatto amata saga di Scream, tanto per dire a quali livelli ci attestiamo nel caso di My soul to take.
Dalla pochezza dei protagonisti all'esile sceneggiatura, poco o nulla pare funzionare in questa pellicola praticamente invisibile: pare tutto talmente anonimo da rendere poco soddisfacente anche l'idea di dare sfogo alle bottigliate delle grandi occasioni per affossare quest'operetta di un regista che pare ormai irrimediabilmente compromesso, e al quale non si riesce più neppure a dare il beneficio del dubbio dell'affetto da fan di vecchia data.
Restano soltanto le domande che hanno affollato la mia mente nel corso della visione: perchè tutto appare così incredibilmente prevedibile? Per quale motivo - se non quello di realizzare un film che gira attorno ad un gruppo di ragazzi appena maggiorenni - il killer avrebbe dovuto attendere proprio sedici anni, e non quindici, o quattordici? Per quale motivo il finale, telefonatissimo, si risolve in un'illogica giustificazione legata alla svolta buonista del personaggio più "cattivo" tra i protagonisti?
Purtroppo, una vera e propria risposta non c'è, e cosa ancora più grave, pare esserne totalmente sprovvisto anche il vecchio Wes, che esaurito il bonus - comunque discutibile - di un film in bilico tra ironia e "spavento" come Scream pare non sapere dove sbattere la testa per portare a casa la pagnotta, e sfodera uno degli horror più scialbi ed insulsi della storia recente del genere, tanto da riuscire a provocare nel sottoscritto un'irresistibile, quasi insormontabile ed inesorabile noia mortale.
Se l'idea dei sette ragazzi in rappresentanza delle sette personalità dell'assassino poteva risultare sulla carta molto interessante, è mancata completamente la realizzazione del suo stesso potenziale, e quelli che avrebbero dovuto essere i volti del temutissimo mostro divengono le classiche macchiette uscite dritte dritte dall'ultimo programma "generazionale" di Mtv. Non importa quale, paiono proprio tutti uguali.
Un pò come i protagonisti, e quest'horror.
Che è come tanti altri, solo molto in ritardo e decisamente meno interessante.
MrFord
"Why don't you take another little piece of my soul
why don't you shape it and shake it 'till you're really in control
all you do is take
and all I do is give
all that I'm askin'
is a chance to live."
Queen - "Let me live" -
Incredibile! Me ne ha parlato proprio oggi (e anche bene) la bravissima Biancaneve. In effetti la maggioranza delle critiche vanno decisamente dalla tua parte e siccome non sono certo un craveniano sfegatato (w Raimi!), mi sa che passo la mano. A meno che Biancaneve non mi offra un appuntamento in cambio...
RispondiEliminaMa secondo me non è stato capito questo "My soul to take"; Craven semplicemente gioca con tutti i cliché, gli stereotipi ed i topoi del genere, in maniera divertita e divertente, operazione del resto non inedita, già vista ne La Casa Nera e, ovviamente, in maniera parodica, in tutta la serie di Scream.
RispondiEliminaMy soul to take è quello che doveva essere: non un capolavoro, non c'è infatti l'intenzione di creare qualcosa di innovativo o di particolarmente originale, ma solo un omaggio (Craven che cita se stesso?) al genere.
Se visto in quest'ottica, è godibilissimo.
@ Oh dae-soo
non lasciarti influenzare né da me, né da Mr James Ford ;-)
non ho visto nemmeno questo, ma Let me Live vince.
RispondiEliminaDae, anche io sono sicuramente più dalla parte del vecchio Sam, anche se Craven, in passato, ha portato sugli schermi horror indimenticabili. Questo, sinceramente, me lo sarei anche risparmiato! ;)
RispondiEliminaBiancaneve, credo che il discorso che fai sia perfetto se riferito a La casa nera, un film che Craven ha usato come un giocattolo riuscendo comunque a confezionare un perfetto meccanismo che mescola ironia, paura e clichè di genere. Già con Scream, per me, il gioco è diventato un pò pretestuoso. Con My soul to take, ha fatto perfino un passo oltre.
Per quanto riguarda le influenze, sono d'accordo. In fondo, il Cinema regala visioni completamente personali che poi è una vera goduria confrontare con quelle altrui. ;)
Bert, Let me live vince sempre. Gran bel pezzo, mi ricorda i tempi dei tempi.
Non so neanche che significa lasciarsi influenzare. E' solo questione di seguire un consiglio di visione o no, poi la valutazione è sempre e soltanto personale, ci mancherebbe.
RispondiEliminaCraven è troppo teen per i miei gusti. La Casa Nera è un filmone però, e non solo quello.
il film non l'ho visto, e non credo di avere intenzione di vederlo.
RispondiEliminaperò da quel che mi è parso di capire leggendo in giro (anche qui col commento di Biancaneve) è che sia ancora un gioco sui cliché, sul citazionismo e lo stereotipo. un'operazione, secondo me, ormai stantia e vecchia, che ha martoriato il genere... nonché molto anni '90. un tipo di operazione facente parte del carrozzone "post-moderno", figo all'inizio ma alla lunga inutile e stancante.
se ci pensate, già lo slasher è un sottogenere (che ha dato il via al declino dei medioevali anni '90); poi si è arrivato al parodistico di scream; poi all'assurdo con la parodia della parodia di scary movie... e stiamo ancora qua, almeno per Craven.
come non concordare?? anche noi l' abbiamo visto e recensito proprio di recente e come te ne siamo rimaste pienamente deluse -___- è talmente illogico e campato in aria che a metà pellicola (momento a cui arrivi con una certa difficoltà...) non puoi non domandarmi ma che diavolo stò guardando °_°???? mah!!!!
RispondiElimina*Asgaroth'sMidnight
(scusa l' anonimato, ma stamani blogger fa le bizze è_è)
Dae, La casa nera gran ficata. E per quanto riguarda Craven, anche Nightmare e Il serpente e l'arcobaleno. Concordo sul "troppo teen".
RispondiEliminaFrank, considerata la nostra affinità a proposito di un certo tipo di approccio, non credo che la visione di My soul to take ti sfizierebbe. E sono con te totalmente a proposito del discorso legato all'imbarbarimento dei nineties e sul trito e ritrito made in Craven.
Asgaroth, me lo sono domandato anch'io. Ma tipo dalla seconda scena. ;)
sono totalmente d'accordo con biancaneve, l'unica persona (a parte me) che sembra aver preso il film per quello che è, una parodia degli emo teen horror degli ultimi anni. certo non mi aspettavo che un mr. ford potesse arrivarci uahahah, ma anche tutte le altre critiche al film che ho letto in rete credo abbiano preso troppo sul serio questa pellicola, con cui io mi sono divertito parecchio.
RispondiEliminama d'altra parte chi cita i queen non può capire la profonda ironia del grande wes craven :D
Cannibale, sinceramente l'ex grande regista Craven e le sue parodie teen hanno rotto da un pezzo! ;)
RispondiEliminaNon bastava Scream, saga già più che bollita fin dal primo episodio!?
Non sarà che Craven, invece, sta invecchiando e continua a rimpiangere troppo la giovinezza!?