Ma sarà solo la punta dell'iceberg: perchè la donna ha scoperto che la morte della sua bambina è responsabilità di due tra gli allievi, e la vendetta sarà così fredda e terribile da far sembrare l'Antartide un resort tropicale.
Peccato soltanto che, stile a parte, la pellicola sia percorsa dallo stesso algido distacco della sua protagonista.
Scusa, Cannibale.
Te lo dico in anticipo perchè io non sarò neppure lontanamente equilibrato e preciso come sei stato nel tuo post dedicato a Hereafter, critico ma assolutamente impeccabile, ben lontano dalle bottigliate.
Che, al contrario, si prende ferocemente Nakashima, in modo che io possa sfogare la noia mortale e la sensazione di patinatissimo radicalchicchismo che mi hanno come soffocato durante quest'ora e quaranta parsa più lenta e pesante della più lenta e pesante opera del più lento e pesante tra i registi russi - che, giusto per non apparire come un tamarro senza speranze, tendenzialmente mi piacciono molto proprio per il loro ritmo "monumentale" -.
Peccato davvero, perchè i temi trattati - soprattutto quelli legati alle spesso spietate dinamiche consumate tra compagni di scuola in anni terribili come quelli della prima adolescenza - suscitano effettivo interesse, ma lo stile e la narrazione allontanano clamorosamente lo spettatore rendendo praticamente impossibile l'empatia - in positivo come in negativo - con i protagonisti della pellicola, tanto da farli apparire, spesso e volentieri, quasi macchiettistici.
Inoltre, ho bisogno di recitare come un mantra una frase che covo nel cuore da fin troppo tempo, considerato l'andazzo preso da un certo Cinema d'autore negli ultimi anni: grandissimo Park Chan Wook con la sua trilogia, un bel pò meno - ma comunque godibile - Tarantino con il suo Kill Bill, eccezionale Johnnie To con il suo Johnny Hallyday versione giustiziere, e via dicendo.
Fin qui tutto bene. Fin qui tutto bene. Ve lo ricordate!?
Ma è possibile che questa stramaledetta vendetta - peraltro tema interessantissimo sulla carta - non abbia ancora rotto il cazzo a nessuno!?
Se continueremo di questo passo, finiremo per vedere prodotto un film in cui il protagonista si vendica ancor prima di subire il torto, una sorta di Minority report versione giustiziere della notte. Vendetta, dacci un pò di respiro, cazzo: rischi davvero di diventare inflazionata!
E veniamo a te, Nakashima: abbiamo visto che sai usare bene la macchina da presa, così come riconosciuto è il tuo occhio per le belle ed insolite inquadrature. Te lo concedo.
Ma davvero trovi che il distacco tra una madre e suo figlio sia più profondo e terribile da sopportare se osservato da uno specchio e non di fronte ai protagonisti della scena?
O pensi che le bolle di sapone portino una poesia irresistibile e sentimenti mai provati da noi poveri stronzi comuni mortali?
Lasciati dire una cosa: se anche Park ha fallito con il suo pretenziosissimo Thirst, la prossima volta vedi di pensarci due volte, prima di ammorbare l'audience con questi espedienti da Festival di Cannes, sezione Un certain regard.
L'autorialità, per essere efficace, ha bisogno anche di un certo spessore.
Sfogata - ma solo in parte - la mia necessità di dispensare bottigliate come se piovesse, lascio riposare il regista di Confessions solo per dispiacermi di un'occasione sprecata come questa, per una pellicola che vorrebbe imporsi come un nuovo standard di genere ma che finisce anni luce dietro la già citata trilogia di Park ed i primi, indimenticabili lavori di Kim Ki-Duk, Bad guy su tutti - appena riuscirò a convincere Julez ad affrontare una maratona coreana, ne scriverò di certo -.
Giusto per attirarmi, poi, altre ire da parte del mio antagonista preferito, posso dire che il ritmo bollito e l'eleganza alternativa a tutti i costi di Confessions mi hanno ricordato molto le atmosfere soporifere di Lasciami entrare che, al contrario del lavoro di Nakashima, aveva comunque dalla sua un paio di scene assolutamente memorabili, che mancano all'appello, in questo caso, in un film che vorrebbe essere sconvolgente e finisce per scorrere - molto, molto lentamente - via senza avere un solo picco di tensione.
Resta il poco piacevole sospetto che il regista, come i cattivissimi ragazzini di cui narra le gesta, non sia altro che un adolescente troppo pieno di sè in guerra con un mondo cui si sente superiore, ma che altro non si rivela, in fondo, se non un piagnucoloso genietto incompreso che ha bisogno dell'approvazione della mamma per sentirsi davvero unico.
Evidentemente le dure lezioni di quel periodo della vita - attraverso le quali tutti quanti passiamo - non hanno ancora insegnato l'umiltà al buon Nakashima.
Mi dispiace, Tetsuya.
Dovrai ripetere l'anno.
MrFord
"Well we got no class
and we got no principals
and we got no innocence
we can't even think of a word that rhymes."
Alice Cooper - "School's out" - we can't even think of a word that rhymes."
la vendetta è un pretesto immortale per i film, c'è poco da fare. azione e reazione. certo, se poi il film è brutto o non piace... e va be' :)
RispondiEliminati dirò ford, io la penso ancora peggio, e secondo me ti sei un pochetto censurato. dicci la verità!
RispondiEliminale bolle di sapone, mapperppiacere!
Roby, so che la vendetta è una delle benzine più potenti del Cinema, ma avevo bisogno di sfogarmi dopo la noia mortale provata guardando questo film! ;)
RispondiEliminaFrank, inutile dire, allora, che aspetto la tua recensione.
Potremmo istituire un'edizione speciale delle bottigliate "in stereo", che ne dici?
A lui e alle sue bolle di sapone!
Io pensavo che fosse finito al 30esimo minuto...
RispondiEliminaMi è sembrato proprio falso questo film, senza cuore, senza anima, senza vendetta, quella vera.
Oddio se è vero che la vendetta è un piatto che si serve freddo... Magari dire al regista che freddo è diverso da congelato...
Spero di vederlo al più presto...attendo un momento di ispirazione visto che al momento (causa esame) non ho proprio voglia di ammorbarmi con una pellicola super tiratissima,radicalchichissima, e dal "ritmo bollito".
RispondiEliminaOddio, come leggere due recensioni completamente diverse: la tua e quella del Cannibale!!:D
RispondiEliminaVuol dire che cercherò di vederlo al più presto, per vedere da che parte sto!! XD
Julez, secondo me potevano anche chiuderlo, al trentesimo minuto. Ci saremmo risparmiati la restante ora e dieci di palle mortali e inquadrature da bottigliate!
RispondiEliminaEva, posso capire che sotto esame non si voglia avere neppure lontanamente a che fare con questa roba. Secondo me andrebbe molto meglio un sonoro Sly anni ottanta, aiuta a rilassare il cervello! ;)
Rossana, sono curioso di vedere come andrà a finire. Del resto, sai che io e il Cannibale siamo antagonisti, i Batman e Joker della blogosfera! :)
Attendo la tua recensione, dunque!
che dire? sei proprio un mr. incredible, se non c'è un buono con cui identificarti per te non c'è empatia e coinvolgimento. anche se capisco che solo persone malate e malvagie come me e il joker possano restare coinvolte da questo genere di personaggi. però d'altronde quando risuonano le note di last flowers dei radiohead è davvero difficile non emozionarsi...
RispondiEliminaritmo bollito? il crescendo dei primi 30 minuti è una delle cose di maggior tensione che abbia mai visto! la scelta delle inquadrature e delle musiche è poi talmente bella che non mi sono annoiato un secondo.
il tuo giudizio sulla vendetta comunque è altamente discutibile, visto che kill bill con ogni sua singola scena si mangia in un sol boccone l'intera filmografia dei tuoi tanto amati action con stallone, lamas e compagnia bollita varia :)
Cannibale, finalmente un pò di schermaglie, pensavo che le nostre nature di antagonisti si fossero prese una vacanza! ;)
RispondiEliminaLa questione, comunque, non è la mancanza di un sempre simpatico Mr. Incredible, perchè da sempre i cattivi hanno esercitato sul sottoscritto un fascino di molto superiore ai buoni.
Il fatto è che qui i personaggi non sembrano così "spietati" - giusto per usare un termine a me caro -, quanto viziatelli e pieni di sè, un pò come il regista, con le sue inquadrature costruite, il radicalchicchismo e le musiche che, con tutto l'amore per i Radiohead, Julez ha giustamente definito in merito alla sequenza incriminata "una palla da depressi".
Che è un pò quello che è passato per la mente anche a me.
Kill Bill non si può poi neppure lontanamente paragonare ai miei amati action, ed è ovvio che se li mangi in un boccone perchè si tratta di un film d'Autore girato da uno dei migliori registi degli ultimi vent'anni.
Detto ciò, resta un Tarantino minore, superiore nella sua filmografia soltanto a Death proof, giusto per stuzzicarti ancora un pò. :)
E per tornare al discorso dei personaggi, quello di cui di solito ho bisogno per l'empatia, non è dei buoni, quanto di un Budd cattivo un pò triste e un pò guascone. ;)
Condivido in tutto Ford, pure la scelta dei Radiohead è studiata a tavolino per accaparrarsi il pubblico radical (a ma ci sono i sono i radiohead e le bolle poetiche, è proprio un film underground!)
RispondiEliminaMancano i veri cattivi, il biondino di Karate Kid a confronto è uno dei cattivi più spietati del cinema. Sulla stessa linea propongo una visione a I Ragazzi del Massacro... quelli si che sono cattivi!
Per quanto riguarda Kill Bill:
http://vimeo.com/19469447
kill bill 1 ***1/2
RispondiEliminakill bill 2 ****1/2
mr vendetta np
old boy ***1/2
lady vendetta ****1/2
lasciami entrare ****
confessions np (ma a questo punto lo devo recuperare)
mi sa che i cattivi che ti piacciono sono quelli fumettistici che in pratica sono dei buoni mascherati da cattivi, o dei tipi comunque accattivanti e alla fine simpatici come vallanzasca. questi invece sono personaggi vuoti, privi di voglia di vivere. più che cattivi sono senz'anima, perfetti prodotti della società di oggi, gente uscita direttamente dalle pagine di cronaca nera. renderli simpatici avrebbe tolto del tutto la forza del film.
RispondiEliminail regista sarà anche compiaciuto di sé, ma solo perché è effettivamente e mostruosamente bravo.
la musica da depressi poi è la mia preferita (se non vi piace andate a sentirvi la macarena lol :) e anche in questo caso si sposa perfettamente alle immagini, messa in contrasto con una that's the way (i like it) invece volutamente stridente.
definire kill bill un tarantino minore è una bestemmia: è il suo film in assoluto più inventivo e divertente, oltre che l'action più fico di tutti i tempi. e comunque se esistono diversi eastwood (qualcuno ha detto hereafter?) e coen minori (ma esistono dei coen maggiori??), non esiste un tarantino minore, forse giusto l'evitabile episodio di four rooms
la rivalità è tornata, evvai!!
Frank, sei un grande! E mitico Johnny di Karate kid. A questi bambini giapponesi tutti uguali faceva il culo a suon di "nessuna pietà"! ;)
RispondiEliminaCiku, innanzitutto benvenuto da queste parti.
Per il resto, concordo sul fatto che il secondo Kill Bill sia meglio del primo, ma il solo pensiero che possa superare Old boy mi fa venire la gotta. ;)
Lasciami entrare, poi, è uno di quei film troppo blandi per un esagitato come me!
Cannibale, sicuramente anche io festeggio per il ritorno della rivalità! Potremmo decidere di risolvere il tutto con un bell'incontro di wrestling! ;)
Concordo, comunque, sul fatto che i bambini del film non siano cattivi, solo vuoti. Oltretutto, come il loro regista, anche poco sinceri.
Se devo scegliere, allora, preferisco la terribile visione di Elephant, quella sì, agghiacciante. Questa roba è solo messa in piedi per sconvolgere, ma io non ci casco.
E se questo pippone è mostruosamente bravo, allora Kim Ki Duk è una specie di Kubrick+Welles al cubo!
Per quanto riguarda la musica, invece, solo un appunto: Lady Gaga non è mica da depressi! ;)
Kill Bill è un Tarantino minore, rassegnati.
Rispetto a Le iene - quelli sono veri cattivi, cazzo! -, Pulp fiction o Bastardi senza gloria, è soltanto un divertissement da weekend.
Bello e stiloso quanto vuoi, ma contenuti zero.
E giusto per gettare un pò di benzina sul fuoco, sia i Coen "minori" che il peggior Eastwood si mangiano a colazione il signor Nakashima. :)
questa volta, MrFord, mi trovo in tutto e per tutto d'accordo con Cannibale.
RispondiEliminainutile iniziare un discorso, lui ha già evidenziato tutti i motivi per cui Confessions- per me e per lui, of course- è un buon film.
io, in particolar modo, ho apprezzato proprio la costruzione della tensione, che per te invece non c'è :)
vedo pure che la pensiamo assai diversamente sul doppio Kill Bill, che, secondo me, è molto più che un divertissement all'acqua di rose, anzi.
so che mi beccherò una valanga di bottigliate, ma fa niente: una sana discussione fa sempre bene :)
ah, comunque, c'era da aspettarselo che l'avresti affondato Confessions: c'è tanto (ma tanto) radical-chicchismo!
(ehm. benvenuta. ma va bene uguale.)
RispondiEliminaEinzige, sono d'accordo: una sana discussione ci sta da dio, tanto che io e Cannibale non perdiamo occasione per sfoderare le bottiglie! ;)
RispondiEliminaDetto questo, il confronto è sempre costruttivo, se fatto con intelligenza, ironia e un pò di grantorinesca provocazione.
Quindi bottigliate a nastro per Confessions, differenza d'opinione per Kill Bill - che mi diverte da morire, ma per me continua a non valere un unghia del mignolo di Pulp fiction o Bastardi - e via così!
Comunque, il prossimo post sarà dedicato ad un film super d'autore ma con due palle grosse così, giusto per far capire che quando è figo e tosto, anche l'essai viene portato sul (mio) carro dei vincitori! ;)
Ciku, sorry. Benvenuta. Pensavo che Ciku stesse tipo per Francisco, o qualcosa di simile.
Ora mi viene in mente Cicuta, e un pò rabbrividisco.
Ma mi sembri pane e salame al punto giusto con quel va bene uguale, quindi penso tu possa cogliere l'ironia tamarra di questo saloon! ;)
io preferisco nettamente kill bill alle iene e ai bastardi, e se la gioca pure con il capolavoro supremo pulp fiction.
RispondiEliminanon è vero che è un film senza contenuti, anzi è probabilmente il lavoro più sincero e pieno d'anima di tarantino, vedi un finale in cui emerge tutto il suo lato tenero sempre mascherato dai litri di sangue. ma poi ogni capitolo è una pura lezione di cinema, sono come 10 film in uno e tutti eccezionali. il vero tarantino è un cazzaro e mi sembra più a suo agio qui che non alle prese con la seconda guerra mondiale (che pure sul tema è riuscito a fare il film più originale possibile)
e su nakashima non insisto tanto prima o poi ti toccherà ricrederti, magari quando farà un film con mickey rourke come aronofsky (visto che questo confessions può benissimo essere avvicinato al suo requiem for a dream) :)
per l'incontro di wrestling declino, mi sa che potresti massacrarmi e anche poco virtualmente :D
alt! fermi lì!
RispondiEliminamarco! è forse vero ciò che hai detto??? confessions può essere paragonato a requiem? perchè se è così evito accuratamente di recuperarlo...
(ehm. ciku viene da uzbeta cikulina che era una che blablablablabla)
Cannibale, Kill Bill superiore a Le iene e Bastardi mi fa venire la peste bubbonica, oltre che una voglia irrefrenabile di bottigliate, ma del resto, fa parte anche questo della nostra rivalità.
RispondiEliminaPer quanto riguarda Nakashima fino a quando non si sveglierà dal sonno dei radical chic come ha fatto Aronofsky continuerò a vessarlo quanto più possibile. ;)
Per l'incontro è un peccato, magari scopriamo che sei il doppio di me e parti quindi in vantaggio! ;)
Ciku, vedo che Requiem ti ha fatto tornare sul pianeta del pane e salame dimenticando le influenze radical chic. Brava!
Per quanto riguarda Uzbeta Cikulina il blablabla era interessante, anche perchè non ho assolutamente idea di cosa si stia parlando!
secondo me paragonare tra loro film totalmente diversi sia negli intenti che nella messa in scena è inutile quanto improduttivo. kill bill è un giocattolo, un mix di vari film sapientemente rimodellati a proprio piacimento, un collage del cinema di serie b elevato a grande cinema. il tarantino più cazzaro e sincero emerge invece in Death Proof... dove da libero sfogo a tutto, senza fregarsene di niente e nessuno!
RispondiEliminaesemplare poi il paragone tra confessions e requiem for a dream... mi hanno fatto cagare tutti e due, ammettendo però che requiem aveva un certo stile non trascurabile, cioè pur essendo radicalchiccoso lo era per un motivo (quindi il problema in questo caso è mio!)
*mr. ford
RispondiEliminapuò non averti entusiasmato, ma kill bill è universalmente riconosciuto come un capolavoro e una delle pellicole fondamentali e più amate dell'ultimo decennio. dire che è un film minore è come dire che arancia meccanica è un'opera minore di kubrick... per carità, si può farlo, però è una tesi come minimo discutibile
aronofsky (per fortuna) è rimasto completamente radical-chic, d'altra parte ha fatto un film sulla più chic compagnia di balletto newyorkese con inserti lesbo e visioni animalesche, cosa deve fare uno secondo te per risultare più radical-chic di così? :D
*ciku e frank
per me sono due film molto simili, con personaggi del tutto vuoti filmati però in una maniera magistrale
Frank, anche a me hanno fatto cagare sia Confessions che Requiem. Inutile dire che ci sarà pure un motivo alla base della nostra matrice stalloniana! ;)
RispondiEliminaCannibale, Kill Bill mi entusiasma, ma continuo a reputarlo uno dei film meno importanti del vecchio Quentin!
Aronofsky, invece, non è più radical chic da quando ha scoperto un pò di sudore e fatica, e anche il cigno è così!