martedì 15 marzo 2011

28 giorni dopo

La trama (con parole mie): Incauti ecosostenitori made in Uk intenti a liberare alcune scimmie imprigionate per esperimenti sulla rabbia vengono contaminati dando origine ad un'infezione che tramuta gli uomini in una sorta di zombies assetati di sangue capaci di correre come dei veri e propri bastardi cannibali. 
Jim, pony express in bicicletta in coma dopo essere stato investito, si risveglia in una Londra deserta senza sapere che in quel mese scarso è cambiata la vita nella cara, vecchia Inghilterra. 
E soprattutto, che i bastardi cannibali e corridori sono pronti a dare la caccia proprio a lui.

Dopo American history X, la cara, vecchia televisione riesce a regalarmi la seconda perla nel giro di pochi giorni a casa del mio inseparabile compare Dembo, assente da fin troppo tempo su questi schermi e festeggiato in occasione del compleanno aggiunto al recente trasloco.
Ricordo quando vidi la prima volta 28 giorni dopo, addirittura in sala - conoscendo i gusti di chi, ai tempi, condivise la visione con il sottoscritto -, ancora fresco della revisione di Trainspotting che collocò la stessa pellicola del regista più di un gradino sopra i cult adolescenziali tendenzialmente votati all'autodistruzione tipici degli anni novanta.
Passando oltre il digitale - che Boyle avrebbe adottato e trasformato in uno dei suoi marchi di fabbrica, filtrandolo attraverso la logica del videoclip di classe - e lo script, obiettivamente certo non originale - Romero aveva portato sullo schermo riflessioni anche più profonde sul finire degli anni sessanta -, il cineasta di Manchester confeziona un ottimo prodotto di genere capace di intrattenere - soprattutto nella prima parte - e scuotere prima di indagare su riflessioni più profonde di quanto ci si potrebbe aspettare da una storia di zombies.
Il cambio di marcia legato al ruolo dell'esercito e alle conseguenze del rapporto dei protagonisti con i militari innescato proprio come uno spartiacque nella pellicola trasforma il film in un prodotto sicuramente più autoriale, almeno apparentemente, rimediando almeno in parte ad un finale probabilmente troppo telefonato in fase di produzione che, se più coraggioso, avrebbe trasformato questo godevolissimo lavoro in una piccola pietra miliare.
Detto questo, e per non dare al post un tono troppo serioso - che decisamente non si addice all'atmosfera del blog -, posso tranquillamente affermare che 28 giorni dopo è uno di quegli horror "sociali" che guardo sempre volentieri, violento e critico al punto giusto e in grado di riservare spaventi sostanziosi, ovviamente amplificati dalla sorpresa della prima visione.
Romero sarà sempre un'altra cosa, ma il vecchio Danny tira fuori tutti i "guts" anglosassoni mescolando l'horror con tutta l'irruenza di una sana, vecchia, rissa da pub - il momento dell'incontro con padre e figlia asserragliati nel palazzo, o il "colpo di grazia" di Selena a Mark infettato - e, guardandolo a posteriori, lo stile ultramoderno finto minimal che sarà la cifra stilistica principale di quel gioiellino che è Misfits.
Per essere un film in cui gli stronzi che normalmente si possono incontrare in giro sono più stronzi che mai perchè infettati da una sorta di rabbia assassina che li induce a squartare e mangiare felici le vittime, direi che proprio non è poco.
Soprattutto pensando che il mostro più pericoloso è spesso celato dietro le sembianze di chi, sulla carta, dovrebbe proteggerci.
Ma il potere, si sa, genera responsabilità.
E non tutti sono in grado di prenderle e gestirle allo stesso modo.
Come per le auto, dicesi comunemente, in ambito maschile, fenomeno da fucile grosso e cazzo piccolo.
Ma entreremo più specificamente nell'argomento quando, a breve, parlerò di Piranha di Aja.


MrFord


"Oh no, not I
I will survive
as long as i know how to love
I know I will stay alive."
Gloria Gaynor - "I will surivive" -

22 commenti:

  1. Oohh Yeah!!!
    un grande boyle, ricordo anche io l'impatto che ha avuto trainspotting sulla mia giovane mente...non solo il film, ma pure il libro con l'inizio che cita van damme. pure 28 giorni dopo mica male, e ti dirò che anche 28 settimane dopo mi è piaciuto, anche senza il buon danny in cabina di regia.

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  2. bella sorpresa 28 gg dopo...da allora ho (PIU'CHE)un debole per Cillian Murphy!

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  3. Frank, ti confesso che 28 settimane dopo non mi ha sfiziato più di tanto, e ho rimpianto in più di un'occasione la freschezza di questo lavoro di Boyle, sicuramente il mio preferito tra i suoi lavori degli ultimi anni, insieme a Sunshine.
    Van Damme, poi, dovrebbe essere citato in ogni film.

    Betty, benvenuta da queste parti!
    Mi sa che Murphy ha raccolto parecchie fan nel corso degli anni, ma poche sono partite dallo "sporco" 28 giorni dopo. Questo ti rende già un pò expendable, che qui è un vanto totale! ;)

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  4. Grande horror sociale come lo hai definito, mi ricordo che l'ho visto in apnea. Uno dei migliori degli ultimi dieci anni.
    Ti dirò che anche a me il seguito non è dispiaciuto.

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  5. uno dei boyle che mi ha entusiasmato di meno. e a me è piaciuto anche il sottovalutato a life less ordinary..
    molto bella la prima parte, soprattutto le scene di londra deserta e della fuga dalla città, nella seconda parte il film prende invece una piega più prevedibile e noiosa.
    qualcuno (adesso sorry non ricordo più chi) commentando 127 ore sul mio blog aveva sottolineato come i film di boyle tendano a perdersi nel finale. a parte trainspotting, mi sa che è vero...

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  6. Mi sembra di non aver colto commenti sulla miglior visione di questo film.
    Te ne sarai dimenticato.
    :(

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  7. Lucien, secondo me al seguito è mancata la carica "da apnea" di questo, soprattutto nella prima parte. Ad ogni modo, nel suo genere, uno dei prodotti migliori degli anni zero.

    Cannibale, avrei potuto scommettere che con quel tuo fare da radical chic non avresti gradito tutto il sangue di 28 giorni dopo, che io ho - e di molto - preferito a The millionaire e 127 ore. Trainspotting resta il punto più alto della carriera di Boyle, ma con la doppietta 28 giorni dopo/Sunshine io quasi quasi lo faccio raggiungere! ;)

    Julez, il ricordo di quella visione e della mattina dopo è una di quella cose che mi piace avere solo per me. Tornando a casa dei miei, ricordo che ho pensato tutto il tempo a quello che sarebbe successo tra noi. Fortunatamente quei pensieri si sono poi realizzati. :)

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  8. Mi è piaciuto tantissimo! E il fatto che non sia esattamente il mio genere me lo fa apprezzare ancora di più! E poi questo è il film che mi ha fatto innamorare perdutamente di Cillian Murphy,quindi è sacro! Danny Boyle per quanto bravo continua a starmi sul cazzo (The Millionaire non mi è mai andato giù) anche se 127 ore è molto bello, infatti la mia antipatia è completamente irrazionale.

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  9. nooo, sunshine davvero mediocre
    (e anche una palla allucinante...)
    i livelli di traispotting mi sa che sono irraggiungibili

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  10. bellissimo film, tosto ma scattante.
    dopo Trainspotting se la batte alla pari con Sunshine per il secondo posto nella mia personale classifica, subito prima di Piccoli omicidi tra amici.

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  11. Eva, posso capire la tua antipatia, anche a me Boyle non è mai stato simpatico. Ma 28 giorni dopo è davvero tosto!

    Cannibale, ci avrei scommesso che non ci avresti capito una mazza anche su Sunshine! ;)

    Einzige, concordo in pieno: Trainspotting resta il primo, Sunshine e 28 giorni dopo lottano a morsi per il secondo posto. Poi tutti gli altri, senza troppe distinzioni.

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  12. sarà il lato oscuro che mi fa parlare, ma anche io ho preferito la prima parte...

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  13. dico solo che l'unico di boyle che non mi è garbato è the beach, ma non lo vedo dall'uscita in sala e anche millions così così!

    una vita esagerata è un mio cult personale.

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  14. Bert, onestamente anche io.
    Il lato oscuro, si sa, è sempre forte.

    Frank, concordo in pieno. Direi che, ormai, comunichiamo con il pensiero.

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  15. ho sempre considerato boyle (x quel po' che lo conosco: piccoli omicidi.., train..., una vita ..., 28 gg...) un regista medio(cre). parte in bomba, rallenta, rallenta e poi, nel finale, si spegne. peccato. (ok, con trainspotting questo nn succede. ma solo con trainspotting)

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  16. Ciku, potresti tranquillamente avere ragione, su Boyle. Del resto non stiamo parlando di Kubrick.
    Di sicuro, però, il vecchio Danny ha il merito di aver sempre confezionato prodotti godibili ed estremamente variegati.
    E, di sicuro, Trainspotting vince su tutti.

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  17. Non male questo 28 giorni dopo, soprattutto l'idea di velocizzare gli zombie! Boyle mi piace, ha un suo stile ben delineato. Non è fra i miei preferiti ma tecnicamente è molto bravo ed è parecchio versatile. c

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  18. Cineddoche, concordo sulla versatilità di Boyle.
    Spesso, guardando i suoi film, mi è parso che la stessa potesse ben compensare il suo non essere uno dei primi della lista.

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  19. Ford, la penso come te! 28 giorni dopo e Sunshine sono due miei cult personali, e li metto pure insieme a Trainspotting. :)
    È vero che spesso nei film di Boyle c'è un notevole cambiamento nella parte finale, sia nello stile che nei personaggi, ma personalmente è una cosa che apprezzo moltissimo (il delirio di DiCaprio in The Beach, Murphy che "impazzisce" in 28 giorni dopo, gli ultimi 25 minuti "senza respiro" di Sunshine...).

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  20. Ottimista, 28 giorni dopo e Sunshine sono davvero tosti, non c'è Cannibale che tenga! ;)
    Anzi, ora che ne abbiamo parlato, mi è venuta voglia di rivedere Sunshine, e dedicargli un post come si deve!

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  21. Questo film,di cui ho apprezzato enormemente il british mood,me lo ricordo sempre come il primo che ho visto con gli zombi che corrono,che era una bella novità, visto che di solito ho sempre pensato che gli zombi non fossero spaventosi, perchè tanto sono lentissimi...e invece se ti corrono dietro ti fanno paura eccome!!!!!

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    Risposte
    1. Film ottimo, che vidi al Cinema e mi mise addosso una certa inquietudine. Peccato che, con il sequel, l'atmosfera si sia persa.

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