mercoledì 9 marzo 2011

Valhalla rising

La trama (con parole mie): Harald, detto One eye - e certo non perchè gli manca un dito del piede -, prigioniero di una tribù del profondo Nord, dopo aver passato anni a covare rabbia e odio da sfogare in feroci combattimenti gladiatorei si libera dei suoi carcerieri e con il giovane Are incrocia il cammino di una tribù di vichinghi cristiani decisi a partire per la Terra Santa. 
Il viaggio sarà agghiacciante, e i luoghi meravigliosi che troveranno all'arrivo nasconderanno minacce ed insidie all'interno e all'esterno, e prima di capire se sarà arrivato oppure no il momento del famigerato Valhalla, paradiso dei guerrieri, tutti i componenti del gruppo dovranno attraversare l'inferno. 
E sarà proprio One eye a chiudere i conti con il passato, il futuro e - chissà? - l'eternità.

Evidentemente, quest'anno il Cinema ha voglia di regalarmi visioni e momenti assolutamente spiazzanti, in grado di mettermi in difficoltà rispetto all'incredibile potenzialità di questo mezzo di comunicazione che non riesce proprio a smettere di sorprendermi, alimentando la passione che, dopo tutto questo tempo, continua ad aumentare e a spingermi a guardare oltre, a proseguire in questo viaggio fatto di immagini e sensazioni che è parte integrante della mia vita.
Dopo Kynodontas - che, piaciuto oppure no, ha sicuramente rappresentato una frontiera nuova - e Enter the void - un'opera davvero rivoluzionaria, nella sua unicità - è arrivato l'allucinante viaggio di Valhalla rising, che in poco meno di novanta minuti è riuscito a condensare la densità visiva di Sokurov, il respiro dell'anima di Malick e la violenza incontrollata di Tarantino, condendo il tutto con la magia arcana di Jodorowsky.
Stiamo parlando di grandi nomi e Maestri, questo è indubbio, e non vorrei scomodare paragoni troppo arditi o pesanti per Nicolas Winding Refn, che ancora le ossa deve farsele, ma è altrettanto palese quanto un lavoro come questo sia assolutamente ed incredibilmente magico, in qualunque senso voglia essere inteso il termine.
Di certo si tratta di un'esperienza non facile, a tratti pesante e davvero oscura e misteriosa, che merita almeno - almeno, perchè di più non farebbero male - una seconda visione per poter tentare di comprenderla maggiormente, e lasciarsi travolgere da immagini di una bellezza fuori dal tempo, crudele e selvaggia, mozzafiato e sacra, così come da tematiche anche solo sussurrate, o lasciate all'immaginazione e all'esperienza dello spettatore, ma in grado di scavare dentro come la più rovente e spietata delle lame: rapporto tra padri e figli, fratellanza, sopravvivenza, religione, socialità tribale, rapporto con Dio e la Natura.
One eye, interpretato con granitica sanguinarietà da Mads Mikkelsen, è un antieroe silenzioso e terribile, figlio della furia dell'odio e della guerra eppure legato profondamente ad una sorta di sensibilità sciamanica, incomprensibile eppure dal linguaggio universale, capace di portarci per mano come il piccolo Are dalle nebbie del Nord ad una terra ancestrale che pare stare tra due mondi, dalla pietra animalesca di primitivi che riportano a 2001 a contrasti di colore che sembrano appartenere a sogni siderali, dall'acqua dolce di una salvezza che potrebbe non arrivare mai a quella salata della lotta, dall'inquietudine della prigionia alla quiete della presa di coscienza del sacrificio.
Ad ogni modo, poche palle.
Questo è un film da battaglia, in cui si deve guadagnare ogni centimetro di campo per poter sperare di arrivare a vedere l'alba di un nuovo giorno, splendido e maledetto, da vedere, e rivedere, non tanto per capire cosa significhi per chi l'ha girato, quanto per scoprire cosa potrebbe rivelare a noi che lo stiamo guardando.

Due piccole note, giusto per chiudere in bellezza.
Se potete, nel corso della visione, gustatevi un single malt - Laphroig, Caol Ila, Lagavulin, Oban, Glenfiddich, Ardbeg - alternando i sorsi con acqua ghiacciata. 
Vi aiuterà ad entrare in quella dimensione lontana e selvaggia che pervade i percorsi del profondo Nord.
In apertura di post ho citato Kynodontas e Enter the void, che con Valhalla rising rappresentano il meglio del Cinema d'autore di questo inizio 2011, e di sicuro oltre. 
Curioso il fatto che nessuno dei tre sia ancora in programmazione nelle sale italiane.

MrFord

"So many centuries
so many Gods
we were the prisoners of our own fantasy
but now we are marching against these Gods
I'm the wizard, I will change it all."
Blind guardian - "Valhalla" -

19 commenti:

  1. caro ford hai tirato fuori una perla dell'anno passato! un film che racchiude al suo interno tutto e niente, si potrebbe stare giorni a cercare di decifrarne solo la storia (si tratta della storia di odino? di un viaggio agli inferi? gli inferi si possono accostare al nuovo mondo? One Eye è un demone?). come fai notare non si tratta di un film facile, ma ha una forza visiva che cattura... ho avuto la fortuna di vederlo in sala e ti assicuro che fa un certo effetto! Refn, mi spiace contraddirti, ma le ossa già se le è fatte (basta vedere la trilogia Pusher). posso aggiungere che è uno che sta fuori come un balcone e che le continue virate in rosso (su cui molti hanno dibattuto) derivano dal semplice fatto che è daltonico... giuro che l'ha detto lui!

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  2. questo non mi ispira molto, sarà che storia e personaggi mi sembrano troppo fordiani per i miei gusti :)

    di refn avevo visto il precedente bronson, film molto ben girato e con un grande tom hardy ma con una sceneggiatura mooolto carente. sarà mica anche questo così?

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  3. calcola che qui se arrivano a 30 battute è pure tanto... è un film di atmosfera!

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  4. non avendo mai sentito nominare manco di striscio 'sto film (scusassero...), dopo aver letto la recensione sono andata a cercarmi il trailer su iutùb e ho deciso. è berserk.

    (cmq segnalo come canzone carina sull'argomento pure valhalla dei bathory)

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  5. no non ti lasciar ingannare dal trailer, non è berserk... cazzo un film da berserk sarebbe fighissimo!!!

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  6. ma scusa manila: l'occhio sguercio, i muscolacci, i cattivi, spadone a gogò, la bambina, sangue e teste mozzate. manca la figa di turno (che magari c'è ma dal trailer nn s'è vista) e ci siamo. cambia solo l'ambientazione. e il braccio.

    (cmq lo sto recuperando)

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  7. grandissimo film, come dici te uno dei migliori dell'annata passata. a me- oltre ai maestri che citi tu- ha ricordato parecchio pure qualcosa dell'Herzog che fu.
    Refn è riuscito a trasformare un'action-movie epico in un trip psichedelico. semplicemente magnifico!

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  8. Frank, concordo su tutto. Ma dove l'hai visto in sala, scusa!?

    Cannibale, secondo me è un'esperienza talmente unica che va provata, che sia o no fordiano a livello di personaggi. Un viaggio in tutti i sensi, fisico e mentale. Grandissimo.

    Ciku, secondo me un film su Berserk sarebbe una figata spaziale, se fatto con i controcazzi, ma Valhalla rising è tutt'altra cosa dalle vicende di Gatsu e compari. E' quasi un viaggio interiore, anche se mostrato attraverso una fisicità estrema. Recuperalo, ne vale davvero la pena.

    Einzige, anche a me ha riportato alla mente film come Fitzcarraldo o Cobra verde. Davvero una perla.

    Ottimista, recuperalo al più presto, è davvero una bomba totale!

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  9. Noto ora che, stordito dal trapano e dai buchi attraverso le piastrelle del bagno - equivalenti per resistenza a un bunker antiatomico -, ho scritto un sacco di ripetizioni.
    La dura vita del fai da te, cazzo.

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  10. al tekfestival hanno fatto tutta la retrospettiva di refn... e c'era pure lui che ha fatto una specie di incontro la prima giornata!

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  11. Cazzo Frank, figata.
    Oltretutto, lui mi da l'idea di essere matto quando Jodorowsky!

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  12. è un mega nerd quasi sociopatico amante dei giocattoli!
    però mi ha firmato, a detta sua, la "shit edition" del dvd di Pusher 2.

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  13. La descrizione inquieta assai.
    Però shit edition mi piace molto.

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  14. Io in un certo ritmo prettamente nordico, in certe immagini (ad esempio le passeggiate) e in parecchio simbolismo ci ho rivisto anche Il Settimo Sigillo, ma non l'ho scritto in recensione perchè aveva bisogno di maggiori approfondimenti.

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  15. Dae, concordo. C'è tutta la maestosa "lentezza" del Cinema mistico nordico, che Il settimo sigillo incarna alla perfezione.
    Tra l'altro, sono un sacco di anni che non lo rivedo, e mi hai fatto tornare la voglia.
    Vedrò di recuperarlo.

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  16. Sono contento che concordi, in effetti avevo un pò di timore nel fare l'accostamento. Magari lo aggiungo oppure, dopo che rivedrai Bergman, se ne riparla.

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  17. Ciao, io ho visto Valhalla Rising in streaming 4 gg fa e ..... sono rimasta praticamente affascinata e muta per tutto il film e un non so che di qualcosa si impadroniva di me, della mia mente..... bellissimo film, è il mio genere e penso proprio che lo riguarderò ancora.Poi Mads M. mi ha colpito al cuore, ha interpretato benissimo quel ruolo...... poi non capisco perchè non l'abbiano proiettato nei cinema.....Rossana

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  18. Ciao Rossana, credo che la spiegazione per la mancata proiezione nelle sale italiane sia da andare a ricercare nella miopia della distribuzione, che oltre a questo filmone ha evitato per bene di distribuire anche Dogtooth e Enter the void, che ho citato nel post.
    Ad ogni modo, concordo su tutto: grandissimo film!

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