Passata la tempesta degli Oscar, è ora che, come promesso qualche giorno fa, torni ad occuparmi del revival dedicato a Stallone iniziato con Cliffhanger.
Devo ammettere che, anche da bambino, Cobra non è mai stato tra i miei preferiti della filmografia di Sly, complice un tentativo troppo goffo di simulare una sorta di autorialità che già allora mi parve involontariamente ridicolo.
Eppure, rivedendola a distanza di anni, mi sono trovato a rivalutare una pellicola sicuramente insulsa cinematograficamente parlando, eppure in grado di regalare piccole e grandi perle non sempre così indigeste anche per chi non comprende ancora l'arte dell'essere Stallone.
Se non fossi sicuro di far tremare anche i pilastri del cielo - nuova citazione di una pellicola già sfruttata per un concorso interno al blog, chi la indovina!? - oserei quasi affermare che fotografia, colonna sonora e, a tratti, montaggio, non sono affatto da buttare, tanto per sconvolgere un pò i puristi come Cannibale.
Altra cosa curiosa suscitata dalla visione avvenuta a così tanto tempo - e film, numericamente e qualitativamente parlando - dalla precedente, è stata l'assonanza - in minore, ovviamente - che Cobra ha suscitato nel sottoscritto rispetto alla serie dell'inossidabile Ispettore Callaghan.
Certo, in questo caso dietro la macchina da presa abbiamo George Cosmatos, che assolutamente non si può dire fu un Orson Welles, e le reazionarie posizioni del nostro impavido Marion Cobretti, così come il suo "graffiante" umorismo non competono neppure alla lontana con quelli di Dirty Harry, eppure è chiaro il disagio espresso da una sceneggiatura di questo genere, molto più legata al Cinema di genere anni settanta che non ottanta.
Così, allo stesso modo di Tarantino rispetto al poliziottesco italiano, voglio spezzare una lancia a proposito di pellicole assolutamente di second'ordine come questa, che furono a loro modo portavoci "povere" delle tematiche che registi ed attori di qualità portarono attraverso opere più mature ed efficaci alla ribalta di cronache e critica.
E poi, inutile prenderci in giro: Sly è sempre Sly, e Cobra, tuttora, può contare su numerosissimi fan, pur non essendo certo l'Over the top della sua filmografia.
Inoltre, sentire il buon vecchio Stallone italiano ancora doppiato da Ferruccio Amendola regalare storiche frasi quali "qui la legge si ferma, e comincio io", o "tu sei il male, e io sono la cura" è ancora oggi, a distanza di venticinque anni dalla realizzazione, impagabile.
MrFord
"Il kobra non è un serpente
ma un pensiero frequente
che diventa indecente."
ma un pensiero frequente
che diventa indecente."
Donatella Rettore - "Kobra" -
fattelo dire ford, stai innestando qualcosa di irreversibile... lei istiga! ho paura che, dopo il revival van damme (ancora in corso) e quello stallone (ancora in corso), finiremo con Invasion USA e Lorenzo Lamas, con conseguente suicido del povero Cannibale.
RispondiEliminaps - ora voglio rivedere pure Cobra!
Frank, la carrellata dedicata a Sly non è ancora finita! Preparati alle prossime provocazioni in merito! ;)
RispondiEliminaA proposito, vorrei proprio vederlo Cannibale spettatore di un qualsiasi film con Lorenzo Lamas! ;)
no, mi hai preceduto. Appena ho letto il titolo del tuo post ho pensato: il cobra non è un serpente! :)
RispondiEliminaio l'arte di essere Stallone ancora non la comprendo, sarà che ho sempre preferito l'ex governatore della California, solo con questa scena per me vince su tutti.
RispondiEliminaPS: i pilastri della terra (che ribadisco di non aver visto né letto)?
Polly, il Cobra non è un serpente, è il Tenente Marion Cobretti! ;)
RispondiEliminaBert, il confronto Sly/Schwarzy e la loro dicotomia sono stati uno dei grandi dilemmi della mia infanzia. Alla distanza - ma anche ripensando alle rispettive filmografie - ha vinto nel mio cuore Stallone, con i suoi eroi sofferenti, il mito del loser che rinasce e il labbro storto.
Schwarzy era troppo superomistico per spuntarla davvero. Anche se Conan, Predator o Commando sono dei cult soprannaturali. ;)
del purista non me l'aveva mai dato nessuno prima ahaha :)
RispondiEliminama perché, lorenzo lamas oltre a renegade ha fatto anche dei film? vado davvero a suicidarmi °_____°
Hai visto, Cannibale!? Oltre alle bottigliate ti becchi anche appellativi come purista, ormai! ;)
RispondiEliminaEbbene sì, qualcuno è stato in grado di propinarlo al pubblico anche al di fuori di Renegade - serie che, ovviamente, ai tempi delle medie seguivo avidamente! -.
Se vuoi ti faccio una selezione, così puoi recuperare queste visioni imperdibili! ;)
Cannibale come puoi non aver mai visto Lamas in Rinnegato? Con tanto di chioma al vento :D
RispondiEliminaFrank, mi hai fatto venire in mente che nella prima adolescenza volevo fare un biglietto di compleanno a mia madre, grande fan di Lamas, con una sua foto, e invece le comprai erroneamente un ritratto di Jim Morrison!?!?
RispondiEliminaBeata innocenza!
mai visto un episodio intero di renegade e mai visto un fotogramma di un film con capellone lamas. mai nemmeno rimpianto di non averlo fatto.
RispondiEliminaquindi hai confuso lamas con jim morrison? bottigliate senza giustificazioni per la giovane età! :D
no vabbè Ford... ma come si fa? non si assomigliano manco per sbaglio :D
RispondiEliminaCannibale, ti devi convertire al Lamasesimo.
RispondiEliminaTi assicuro che un episodio di Renegade può cambiarti la vita. Tra l'altro, se non ricordo male, nella pubblicità dei tempi mettevano Roadhouse blues, tanto per tornare sui Doors.
In quel caso mi prendo le bottigliate, me le sarei date da solo anni dopo, quando ho visto quell'immagine!
Frank, lo so. Ho visto un capellone con la faccia da tamarro e ho pensato fosse lui. Sarà per quel trauma che per anni sono stato un capellone con la faccia da tamarro! ;)
anche io sono stato capellone (pure ora lo sono ma molto meno!) con faccia da tamarro nascosta da barba, però senza la scusa del trauma... a meno che non abbia rimosso qualcosa!
RispondiEliminaricordi male non era roadhouse blues. ma ti pare? per una tamarrata simile?
ps - visto che siamo in tema di roudhouse e tamarri dal cuore tenero, mi è venuto in mente Il Duro Del Roudhouse.
Grande Il duro del roadhouse!
RispondiEliminaMa sei sicuro che non fosse Roadhouse blues!? Devo rivedermi la pubblicità su youtube!
Anche io al momento sono in via di ricapellonaggine, ma meno di allora, in stile Prince of Persia, diciamo, e conservo faccia da tamarro e barba.
Secondo me, chi è un pò expendable come noi altri qualche trauma deve averlo avuto per forza! ;)
sigla iniziale in italiano... con la voce di introduzione:
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=6TDCvPKZXrc
a me ora sono nella fase di crescita selvaggia e spontanea (diciamo che gli lascio vivere la loro vita)... ma siamo agli inizi. ma in realtà non è cosa volontaria, ho una innata ritrosia ad accostarmi ad un barbiere (la donna sopporta, aspetto il momento che si deciderà a prendere finalmente le forbici in mano!). barba invece sempre presente all'appello, sale e scende ma non sparisce mai!
sul trauma mi becchi impreparato, non so cosa possa essere stato. forse l'anello dei guns'n'roses o forse i pantaloncini di jeans (ovviamente ricavati dal paio lungo) con toppa dei kreator... potrebbe veramente essere stato di tutto.
Che sigla immortale, cazzo! ;)
RispondiEliminaBarba sempre presente anche per me, è dal 2000 che non mi rado totalmente.
L'ultima volta che ho fatto il taglio semitotale è stata proprio Julez ad operare, alle quattro del mattino un giorno dello scorso luglio, tornati a casa con me ubriachissimo dopo l'opera - prima - e una festa di compleanno - poi -. Momenti magici.
Anche io avevo dei pantaloncini di jeans ricavati dai lunghi ormai divenuti troppo piccoli. Momenti magici parte due.
Cavolo, il revival di Stallone mi mancava... sembra di essere tornati adolescenti! :) Anch'io Cobra l'ho sempre un po' snobbato rispetto alle altre Stallonate. Molto meglio Tango & Cash, insieme a "Jack Burton" (ho riconosciuto la mitica citazione, tratta dal mio supercult anni '80!!). ciao, c
RispondiEliminaAltrochè, Cineddoche! Sly revival sempre!
RispondiEliminaTango&Cash è uno dei miti incontrastati targati Stallone, e certo, Grosso guaio a Chinatown non si dimentica affatto.
Mi sa tanto che presto scriverò anche del vecchio Jack Burton!