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lunedì 17 febbraio 2020

White Russian's Bulletin


Alle spalle la Notte degli Oscar ed il mancato post di commento alla stessa - quest'anno, devo dire, è andata di gran lusso grazie a Parasite -, torna il Bulletin nella sua formula tradizionale e legato almeno in parte ai titoli che hanno preso parte alla cerimonia più nota dell'anno cinematografico. Accanto a loro il Saloon ritrova un trio di vecchi amici che si erano perduti e prosegue nel recupero di una serie divenuta ormai un cult, paradossalmente, per i più piccoli di casa Ford.


MrFord



1917 (Sam Mendes, USA/UK/India/Spagna/Canada, 2019, 119')

1917 Poster


Il grande favorito - ed il grande deluso - degli Oscar 2020, è giunto sugli schermi del Saloon qualche giorno prima della Notte, rafforzando l'impressione - fortunatamente sbagliata - che si sarebbe giocato l'incetta delle statuette con Joker, considerata l'abilità di entrambe le pellicole di risultare ad un tempo autoriali e profondamente pop.
Sam Mendes, che non è proprio l'ultimo arrivato, gira con grande tecnica una storia bellica che pare shakerare Dunkirk e Salvate il soldato Ryan, formalmente ineccepibile, arricchita da un paio di twist molto interessanti ma, a conti fatti, priva del cuore che ci si aspetterebbe da un titolo di questo genere.
Si lascia guardare, alimenta molto bene la tensione, rende molto bene le potenzialità dei mezzi tecnici che il Cinema oggi offre, eppure manca la scintilla che rende un buon film qualcosa di davvero memorabile, o che, nonostante sia stato ispirato dai racconti del nonno del regista, reduce della Seconda Guerra Mondiale, il regista avesse davvero la necessità di raccontare.





ODIO L'ESTATE (Massimo Venier, Italia, 2020, 110')

Odio l'estate Poster

Ricordo benissimo gli esordi televisivi di Aldo, Giovanni e Giacomo, così come la loro esplosione ai tempi di Mai dire gol e de I corti in teatro. Divenuti campioni d'incassi con il loro primo film Tre uomini e una gamba, ebbero il grande merito di far riscoprire una comicità all'italiana leggera e mai volgare, che fino a Chiedimi se sono felice - a mio parere il loro lavoro migliore - ed in parte a Tu la conosci Claudia? riuscirono a mantenere a livelli interessanti. 
Poi, come spesso accade per i comici consolidati, finirono vittime di loro stessi attraversando un decennio totalmente da dimenticare sia in televisione che al Cinema, finendo per allontanarsi da quello che era stato lo spirito del loro inizio: fortunatamente, ricongiuntisi con il vecchio amico Massimo Venier, i tre paiono aver ritrovato proprio quello spirito in Odio l'estate, dai tempi del già citato Chiedimi se sono felice di gran lunga la loro produzione migliore.
Forse parzialmente telefonato, ma genuino e piacevole, questo nuovo film porta con sé la malinconia che, a fine estate, rapisce da bambini così come da adulti, con la sensazione che la stagione delle vacanze e degli amori effimeri sia ad un tempo il momento più bello e più terribile dell'anno, perchè così come in grado di regalare magie, spietatamente giunge al termine sempre troppo presto.
Un pò come la vita. Ed è bello che Aldo, Giovanni e Giacomo non solo se ne siano ricordati, ma siano riusciti a raccontarlo quasi al loro meglio.




SCRUBS - STAGIONE 6 (ABC, USA, 2007)

Scrubs: Medici ai primi ferri Poster

Prosegue il recupero dell'intera cavalcata di Scrubs, ai tempi seguita saltuariamente dal vecchio cowboy e divenuta a scoppio ritardato uno dei cult del Saloon soprattutto grazie alla presa avuta sui Fordini ed alla presenza di un idolo totale come il dottor Cox.
Al sesto giro di giostra i medici del Sacro Cuore mostrano i primi segnali di stanca tipici delle produzioni lunghe, ed un mordente che non pare più quello degli esordi nonostante i numerosi avvenimenti importanti della stagione - il consolidamento del matrimonio di Turk e Carla, il secondo nato in casa Cox, il matrimonio di Elliot, il figlio di J.D. -: Scrubs è sempre piacevolissimo da vedere e per accompagnare i sempre più incasinati pasti di Casa Ford è perfetto, eppure in cuor mio spero, con la settima stagione, di poter assistere ad un colpo di coda che mi permetta di affrontare le ultime tre annate al meglio, e non con l'impressione che avrebbero dovuto chiudere prima.




JOJO RABBIT (Taika Waititi, Nuova Zelanda/Repubblica Ceca/USA, 2019, 108')

Jojo Rabbit Poster


L'appuntamento con Jojo Rabbit, uno dei titoli più recensiti anche qui nella blogosfera nel periodo precedente la Notte degli Oscar, è stato tra i più assurdi della mia vita recente di spettatore: tra lavoro, palestra, ritmi incalzanti e circo dei Fordini, nell'ultimo anno ho diminuito molto la mia percentuale di film visti alla sera, ma mai come nel giorno di Jojo Rabbit ho avuto un tracollo clamoroso.
Dei venti minuti scarsi visti a pezzi a fronte dei quasi centodieci complessivi, devo ammettere che il lavoro di Taika Waikiki mi è parso interessante ed emotivamente pronto a colpire - al contrario, ad esempio, di 1917 -, un pò come se avessero mescolato Wes Anderson ad una commediaccia tamarra ma dal cuore d'oro.
Sospendo il parere sul voto, e mi riprometto un recupero in tempi non sospetti, magari nel weekend, decisamente più lontano dal rischio crollo che ormai è un must della settimana lavorativa.

lunedì 23 novembre 2015

Spectre

Regia: Sam Mendes
Origine: UK, USA
Anno: 2015
Durata: 148'






La trama (con parole mie): spinto da un mistero che pare avere radici nel suo passato e coinvolgere tutti i criminali con i quali si è confrontato negli ultimi anni di attività, orfano di M, malvisto dai nuovi vertici dei servizi segreti anglosassoni, James Bond parte da Città del Messico per dipanare la matassa che risponde al nome di Spectre, un'organizzazione criminale con agganci e mezzi pari, se non superiori, a quelli degli stessi servizi segreti.
Viaggiando tra l'Italia, l'Austria ed il Nordafrica, braccato da Hinx, uomo di forza della stessa Spectre, deciso a mettere in salvo Madeleine, figlia di un suo vecchio nemico, Bond sarà costretto a sfruttare tutta la sua abilità, il coraggio e la sfrontatezza, nonchè i pochi agenti ancora fidati all'interno dell'MI6 per portare a casa la pelle, minare le fondamenta dell'organizzazione rivale e portare alla luce i doppiogiochisti all'interno del suo governo prima di prendere una propria strada, magari accanto a Madeleine.









Il personaggio di James Bond mi è sempre piaciuto: bastardo il giusto, uomo d'azione, ottimo bevitore, con un debole per le belle donne, l'agente segreto figlio della penna di Ian Fleming ed ormai parte dell'immaginario collettivo ha da sempre tutte le carte in regola per essere il benvenuto al Saloon.
Qualche anno fa, quando con l'ingaggio di Daniel Craig avvenne una sorta di svolta muscolare nella serie, rimasi letteralmente ammirato dal lavoro fatto sullo strepitoso Casinò Royale, probabilmente uno dei film migliori dedicati allo 007 di sempre, concentrato d'azione eppure in grado di raccontare una storia non banale, tamarro ma allo stesso tempo traboccante stile.
Venne poi il sicuramente meno convincente ma quantomeno divertente da vedere Quantum of solace, prima dell'approdo dietro la macchina da presa di Sam Mendes, regista celebratissimo - e dall'enorme talento - che con Skyfall e questo Spectre ha deciso di portare la dimensione di Bond a quella dell'action d'autore, ambizioni comprese: ed è proprio qui, come si direbbe in Inside man, che sta l'inghippo.
Perchè se da un lato la tecnica è indiscutibile almeno quanto la messa in scena, di fatto Spectre patisce - in misura comunque minore, sia chiaro - gli stessi difetti di Skyfall, celebrato un pò ovunque e da queste parti selvaggiamente bottigliato: minutaggio eccessivo, ambizioni eccessive, eccessiva voglia di dare alla pellicola ed al main charachter uno spessore da film drammatico che appesantisce il complesso dell'opera e finisce per remarle contro decisamente più di quanto non accadrebbe con un approccio più easy e scanzonato.
La sequenza d'apertura, decisamente ottima, di Città del Messico, tutta adrenalina e mistero, è un ottimo esempio dell'approccio che Mendes avrebbe dovuto tenere in tutta la pellicola, senza preoccuparsi troppo di romanticismo, introspezione, spiegoni ed approfondimenti assortiti: dalla logica di alcuni passaggi - perchè, se cominci a presentare un action o un film d'avventura come un prodotto d'autore, è naturale che si comincino a fare le pulci allo stesso - come la resa dei conti con l'Hinx interpretato dall'ex wrestler Dave Bautista - senza dubbio ingaggiato per le sue doti attoriali e premiato per questo con una sola battuta - a bordo di un treno lussuoso in stile Orient Express che viaggia nel deserto nordafricano all'interno del quale paiono non esserci passeggeri o personale anche a fronte di uno scontro che prevede spari e corpo a corpo da corpi speciali all'interpretazione insopportabile di Christophe Waltz, condannato ormai ad essere la caricatura degli indimenticabili charachters di Bastardi senza gloria e Django Unchained, scesa l'adrenalina dell'apertura si assiste ad una lenta, noiosa esibizione di tecnica e budget di quasi due ore e mezza, che non lascia nulla e che, più che rimandare al Classico, pare una sbiadita fotocopia dello stesso.
Personalmente, sono molto dispiaciuto che per la seconda volta Mendes non abbia centrato il bersaglio con Bond - nonostante in molti abbiano sbrodolato parole di giubilo alla vista di Spectre quanto e forse più che rispetto a Skyfall -, perchè la mia speranza era quella di potermi godere Spectre dall'inizio alla fine e, chissà, in una certa misura rivalutare anche il capitolo precedente: invece mi sono trovato a rimpiangere - e molto - Licenza di uccidere, che con classe ma altrettanta leggerezza, regalava un cult d'avventura senza altre pretese se non far evadere il pubblico per un'ora e mezza.
Al contrario, qui ne ho affrontate più di due con il desiderio di evadere.
Dal film.




MrFord





"I'm prepared for this
I never shoot to miss
but I feel like a storm is coming
if I'm gonna make it through the day
then there's no more use in running
this is something I gotta face."
Sam Smith - "Writing's on the wall" - 





giovedì 5 novembre 2015

Thursday's child

La trama (con parole mie): l'autunno ormai impazza, al contrario di una blogosfera sempre più spenta, e come ogni settimana io ed il mio purtroppo socio e co-conduttore di questa rubrica Cannibal Kid ci ritroviamo a combattere tra noi e soprattutto per rivitalizzare un pò queste lande sempre più desolate scrivendo la nostra a proposito delle uscite in sala di questo weekend.
Grande spazio alla scommessa del nuovo 007 di Sam Mendes, ma anche un occhio puntato su titoli che potrebbero rivelarsi gran fordianate - dunque imperdibili - o terrificanti cannibalate - dunque evitabili -: quale visione la spunterà?


"Hey, Ford, tu si che sei proprio forte!"
Spectre

"Ford e Cannibal si avvicinano: sarà meglio preparare l'artiglieria pesante."
Cannibal dice: Il mio nome non è Ford, James Ford.
E meno male!
Il mio nome non è nemmeno bondiano, jamesbondiano, visto che l'unico film della serie che ho visto è stato l'ultimo, Skyfall, che a sorpresa non m'è manco dispiaciuto. In occasione dell'arrivo di questo nuovo capitolo m'era venuta la tentazione di recuperare anche gli episodi precedenti, ma poi ho pensato: “Sto già sprecando la mia vita, perché sprecarla ancora di più?”. E così per il momento ho accantonato l'idea.
Quanto a Spectre, preannunciato da un'operazione di marketing sfiancante e dal pezzo di Sam Smith che è probabilmente la peggior canzone bondiana di sempre, potrebbe essere un ricalco più o meno spento di Skyfall. Prima o poi magari lo guarderò per curiosità, e per vedere Lea Seydoux più che la MILF Bellucci, ma senza fretta.
Ford dice: il suo nome è Kid. Peppa Kid. E di Cinema non capisce una fava.
Per quanto abbia sempre stimato il personaggio di James Bond, non ho mai completato la visione di tutti i film che l'hanno visto protagonista: ho adorato fin da piccolo le versioni di Connery e Moore, ignorato fondamentalmente le altre fino a riavvicinarmi grazie all'incarnazione di Craig.
Peccato che, dopo un primo episodio bomba - Casinò royale - ed un secondo guardabile - Quantum of solace - sia seguito il tanto osannato ma mortalmente noioso Skyfall, che quasi mi costò una sonora ronfata in sala.
Speriamo che Spectre, in questo senso, tiri fuori un po' di più l'anima action di Bond. Considerata la presenza dell'ex wrestler Batista, posso quantomeno essere positivo.




Snoopy & Friends - Il film dei Peanuts

"Quei due blogger spara-cazzate sono molto più divertenti del nostro film!"
Cannibal dice: Sarà che sono cresciuto in un periodo in cui i Peanuts erano un po' passati di moda, ma non mi sono mai particolarmente avvicinato al loro mondo. Sarà questa la volta buona per farlo?
Ne dubito e lascerò la visione a Mr. Ford, che probabilmente con le prime strisce di Charlie Brown, Linus e Snoopy pubblicate negli anni '50 c'è cresciuto.
Ford dice: per quanto mitiche, le strisce dei Peanuts non sono mai state tra le mie letture preferite neppure nei miei anni da fumettofilo incallito, dunque penso che girerò al largo da quella che mi pare un'operazione di marketing di quelle abominevoli.
Perfino più abominevoli delle opinioni cinematografiche di Cannibal.


Freeheld: Amore, giustizia, uguaglianza

"Siamo la coppia del momento: altro che Ford e Peppa Kid!"
Cannibal dice: Drammone che affronta le tematiche del cancro e dell'amore lesbico con Ellen Page e Julianne Moore, qui su Pensieri Cannibali potrebbe anche essere il filmone della settimana. Non so perché, però, temo nel rischio fregatura. Così come quando vedo un film esaltato su WhiteRussian.
Ford dice: tipico film finto impegnato che probabilmente spera di sfruttare proprio l'apparente impegno per guadagnarsi un posticino alla prossima notte degli Oscar. Personalmente, non ci casco.

Un po' come quando il mio rivale finisce per consigliare caldamente qualche teenata delle sue.



Rock the Kasbah

"Bill, lo sai che sta guidando Ford!?" "Non ci trovo proprio un cazzo da ridere, amico."

Cannibal dice: Pellicola rockettara con un cast interessante, composto da Bill Murray, Zooey Deschanel, Kate Hudson e Bruce Willis. Eppure, anche in questo caso sento l'odore di fregatura e di possibile diludendo lontano un miglio. O sarà solo l'odore di Ford che, per solidarietà con i messinesi rimasti senz'acqua, ha deciso pure lui di non lavarsi?
Ford dice: commedia rock che riporta in auge l'incarnazione forse più amata di Bill Murray sul grande schermo che potrebbe essere la visione della settimana. Speriamo non si riveli una delusione come un disco che si attendeva da tempo della propria band preferita o l'ennesimo film sponsorizzato come un capolavorone su Pensieri Cannibali.


Alaska

"Lo sapevo che una maratona di teenate sarebbe stata troppo, per lui."
Cannibal dice: Elio Germano di rado sbaglia film. E il cinema italiano, checché se ne dica, attualmente è tra i più vitali in circolazione. Questa pellicola potrebbe quindi meritarsi una visione, mentre Ford si merita qualcos'altro: un biglietto di sola andata per l'Alaska.

Ford dice: Elio Germano è uno dei nostri attori più interessanti, eppure, considerato il mio rapporto con il Cinema italiano attuale, resto sempre piuttosto dubbioso, un po' come quando mi tocca leggere i commenti alle uscite settimanali del Cucciolo Eroico.



Malala

"Ford, Cannibal, mi dispiace: voi non vincerete mai un Nobel per la Pace."
Cannibal dice: Documentario dedicato alla giovane premio Nobel per la pace Malala Yousafzai che sembra piuttosto interessante, anche perché su di lei ne so poco e vorrei saperne di più. L'unica cosa che so adesso è che né io né Ford potremo mai vincere il Nobel per la pace. Abbiamo combattuto troppe Blog Wars, troppe.
Ford dice: documentario che potrebbe rivelarsi la sorpresa della settimana, se non fosse che probabilmente sarà distribuito in una sala e mezza per un giorno e che in rete risulterà introvabile. Peccato, perchè la figura, secondo me, merita approfondimento.


45 anni

"Dici che riusciremo a stare insieme più di Ford e Cannibal?" "Ne dubito, quelli non si scollano neanche una settimana."

Cannibal dice: Uno dei trend più incomprensibili degli ultimi tempi sono i film sui vecchi, ormai purtroppo molto più numerosi dei film teen. Questa pellicola sul 45esimo anniversario di una coppia di nonnini è persino troppo old e fordiana per essere vera. E per essere guardata, almeno da me.
Ford dice: il titolo mi fa pensare a quando io e Cannibal festeggeremo il quarantacinquesimo anniversario della prima Blog War.
E mi fa venire i brividi.


Il prezzo della gloria

Katniss Kid e Ford osservano la desolazione della blogosfera.

Cannibal dice: Film franco-belga-svizzero dal sapore radical-chic, ma non abbastanza da sperare in una visione gloriosa. Sarà la vicinanza con quel musone di Ford, ma questa settimana sono davvero sfiduciato e non mi ispira manco mezzo film.
Ford dice: pellicola shakerata radical chic europea che mi attira quanto l'idea di un'altra maratona di teen movies suggerita dal mio antagonista. Passo più che volentieri.


Corpi

Corpi: un film così allegro da far apparire una visione di Antichrist come una vera pacchia.

Cannibal dice: Film polacco che affronta temi leggeri quali morte e malattia. Al confronto, la lettura di WhiteRussian potrebbe quasi passare come un'esperienza divertente.
Ford dice: considerata la provenienza e le tematiche da party selvaggio, questo film potrebbe rappresentare una visione raccapricciante o una vera sorpresa.
L'ideale sarebbe che lo sperimentasse Peppa, in modo da avere un'idea precisa andando nella direzione opposta a quella del suo giudizio.

domenica 31 agosto 2014

007 Collection

 
La trama (con parole mie): nel mondo della settima arte, pochi personaggi sono noti a livello planetario e perfino tra i non appassionati come James Bond.
Nato dalla penna di Ian Fleming, l'affascinante agente segreto ha conosciuto, nel corso degli anni, incarnazioni ed interpretazioni completamente diverse tra loro, eppure unite dallo stile inconfondibile dell'uomo di punta dei servizi segreti di Sua Maestà.
Dal 27 agosto, in edicola con Il Corriere della sera e La Gazzetta dello sport, sarà possibile collezionare le pellicole che hanno visto 007 conquistarsi un pezzo importante della Storia del Cinema.




Pochi charachters, nel corso della lunga Storia della settima arte, hanno segnato l'immaginario pop quanto James Bond, agente segreto con la licenza di uccidere creato dalla penna di Ian Fleming e celebrato una volta ancora ed una volta di più a cinquant'anni di distanza dalla scomparsa del suo creatore: La Gazzetta dello Sport e Il Corriere della sera segnano dunque questa importante ricorrenza presentando in edicola a soli 9,99€ per uscita ventiquattro dvd dedicati alle gesta di Bond, alle sue indimenticabili auto, ai nemici ed alle ancor più indimenticabili Bond girls, che da Ursula Andress a Eva Green hanno fatto sognare gli spettatori forse anche più di quanto gli Sean Connery, i Roger Moore o i Daniel Craig hanno fatto con le spettatrici.
A partire dall'appena trascorso 27 agosto con il recente e di grande successo Skyfall firmato da Sam Mendes avrete dunque la possibilità di completare una delle collezioni più importanti che il Cinema moderno possa offrire, e di conoscere a fondo le gesta di un personaggio che non ha mai fatto mistero delle sue ombre, usandole come ulteriore strumento di seduzione dell'audience.
La guida all'intera operazione è consultabile a questo indirizzo, in modo da trovarvi pronti a decretare quello che, a vostro insindacabile giudizio, sarà stato l'interprete più adatto, la donna più ammaliante, il gadget più curioso, o semplicemente, il film meglio realizzato.
Materiale ce n'è in abbondanza, e soprattutto, c'è sempre lui.
Bond.
James Bond.
Che con un nome così, non potrà certo deludere.
Parola di Ford.
James Ford.


MrFord



   

martedì 6 novembre 2012

Skyfall

Regia: Sam Mendes
Origine: UK, USA
Anno: 2012
Durata: 143'




La trama (con parole mie): nel corso di una missione ad Istanbul, impegnato in un inseguimento con un agente venuto in possesso di un drive che rivelerebbe ai nemici dell'MI6 la posizione degli agenti del servizio segreto britannico infiltrati in tutto il mondo, James Bond viene "sacrificato" da M in nome della riuscita dell'incarico, peraltro mancata.
Lo 007 si ritira così lasciando che lo diano per morto fino a quando una misteriosa organizzazione attacca la sede della stessa MI6: a quel punto, spinto dal senso del dovere e dai legami quasi "di famiglia" con M, l'agente fa il suo ritorno.
Molte cose, però, minacciano la sua missione oltre ai nemici dell'Inghilterra: Bond non è più brillante come un tempo, e il dubbio che possa essere soltanto un ingranaggio sostituibile rischia di diventare un peso troppo grande con il quale confrontarsi in un momento delicato come quello di una missione potenzialmente senza ritorno.





Quando Daniel Craig raccolse il testimone dello spento Pierce Brosnan - uno degli 007 peggiori di sempre - rimasi piacevolmente stupito dalla scelta di optare per un Bond più rude ed "operaio", più avvezzo allo scontro fisico che non agli aperitivi di lusso: inoltre, Casinò royale si rivelò un ottimo prodotto d'azione, cui seguì il più posticcio ma comunque discreto Quantum of solace.
Skyfall, il terzo capitolo della saga dell'agente segreto più famoso del grande schermo con protagonista l'appena citato Craig, prometteva scintille già dal nome del regista: Sam Mendes, autore di cult come American beauty e Revolutionary road.
Senza passare dal via, dunque, lo stesso giorno dell'uscita casa Ford ha finito per trasferirsi, nonostante la pioggia torrenziale, in sala per gustarsi quello che prometteva di essere uno dei migliori film dedicati a Bond mai realizzati: peccato che la delusione - come spesso accade quando le aspettative sono molto alte - fosse dietro l'angolo, e Skyfall si sia rivelato fondalmentalmente come uno dei prodotti più posticci e senz'anima che abbia potuto osservare negli ultimi mesi.
Certo, la regia ed ogni altro aspetto tecnico risultano impeccabili, la confezione è pressochè perfetta, il cast funziona a meraviglia - con gente come Ralph Fiennes e Javier Bardem, del resto, si va sempre sul sicuro -, eppure l'impressione che si tratti di una gigantesca operazione commerciale completamente priva di spessore è presente dal primo all'ultimo minuto, a braccetto con una terribile sensazione di pesantezza che neppure le sequenze d'azione riescono ad indurre a lasciare da parte: quasi due ore e mezza per un titolo di questo genere sono indubbiamente troppe, specie se il ritmo non si rivela in grado di sostenerle adeguatamente - in questo senso, confesso di aver avuto un momento di panico quando, alla fine dell'interminabile primo tempo, la scritta "intervallo" lasciava presagire un altrettanto interminabile seconda parte -.
Come se non bastasse la noia, poi, Skyfall viene ripetutamente e pesantemente segnato da una delle cose che meno sopporto all'interno di una pellicola: le marchette pubblicitarie.
Posso capire, infatti, che parte dei finanziamenti di un film dalle esigenze produttive di un certo livello - e rese ancor più ostiche dalle numerose difficoltà incontrate da Mendes e i suoi nel corso della lunga gestazione dell'opera - possa giungere dagli sponsor, ma trovarmi ad ogni piè sospinto una bella bottiglia di birra, un orologio, un portatile o un capo d'abbigliamento di questa o di quella marca inquadrati in primissimo piano pare davvero al limite dello scandaloso, neanche ci fossimo ritrovati nel bel mezzo di uno spot televisivo comandato dalla produzione.
Inoltre, l'ironia di fondo che aveva caratterizzato il già citato Casinò royale pare essersi vaporizzata ed aver contribuito con la sua sparizione ad arrossare gli occhi di un Bond decadente e triste, cupo e lontano anni luce dalla versione action vista due capitoli or sono: se, però, questo potrebbe risultare funzionale da un punto di vista narrativo e d'introspezione, dall'altro rende clamorosamente kitsch e fuori luogo tutte le sequenze altamente irreali legate alle imprese dell'agente britannico più famoso del mondo, tanto da farlo apparire posticcio quanto un Liam Neeson qualsiasi in un Taken 2 qualsiasi - l'inseguimento con le moto sugli stessi tetti di Istanbul bombardati con scorte infinite di granate dalla figlia di Mills mi ha fatto venire i brividi quasi quanto il volo dal ponte di Bond dopo essere stato colpito dalla sua partner apparentemente infallibile con il fucile a seguito dell'ordine di M -.
Una delusione su quasi tutta la linea, dunque, per un film che vorrebbe essere un thriller d'autore senza averne il cuore ed un circo d'azione senza mostrarne gli attributi: una vera disdetta, perchè la materia sulla quale lavorare era molta, il talento e la tecnica non hanno dato forfait ed il personaggio è di quelli "di una volta", dalle potenzialità ancora enormi - unico acuto di (auto)ironia, l'utilizzo dell'indimenticata Aston Martin "classica" -.
Speriamo che Craig e tutto il franchise si riprendano in tempo per il prossimo capitolo.
Altrimenti, il dubbio che oltre ad M anche Bond possa finire in pensione rischia di diventare una pericolosa certezza.


MrFord


"This is the end
hold your breath and count to ten
feel the earth move and then
hear my heart burst again
for this is the end
I've drowned and dreamed this moment
so overdue, I owe them
swept away, I'm stolen."
Adele - "Skyfall" -


mercoledì 31 ottobre 2012

Big wednesday


La trama (con parole mie): continua il curioso gioco a cambiare il giorno delle uscite in sala dei distributori italiani, che probabilmente sono galoppini prezzolati del Cannibale sempre in cerca di un qualche escamotage per mettermi in difficoltà, ovviamente senza successo come uno di quei cattivi tendenzialmente ridicoli dei vecchi cartoni animati giapponesi.
C'è però di buono che, nonostante tutto, i suddetti distributori a questo giro si fanno perdonare almeno con due pellicole per le quali l'hype del sottoscritto è alle stelle, pronte dunque a salvare una settimana altrimenti piuttosto - e come di consueto - scialba.


"Ieri sera ho guardato un film consigliato dal Cannibale, e stamattina mi sono svegliato così."

Skyfall di Sam Mendes


Il consiglio di Cannibal: il mio nome non è Ford, James Ford
Non ho mai visto per intero un film dedicato a James Bond. Non mi hanno mai attirato. Sarà perché trovo odiosi tutti i vari interpreti, da Sean Connory a Pierce Brosnan per arrivare all’odierno del tutto inespressivo Daniel Craig. L’unica cosa interessante sono le Bond Girls, ma nemmeno quelle bastano per suscitarmi curiosità in un franchise vecchio come il cucco, o come il Ford, che continua a provare a rinnovarsi per ragioni commerciali più che cinematografiche. Mi girano le palle a non vedermi un film firmato da Sam Mendes, regista che apprezzo particolarmente, però tanto di Sam Mendes in questa pellicola ci sarà il 5% a dir tanto, tutto il resto sarà franchise bondiano.
James Bond? Nah, io ne ho già abbastanza di James Ford. E poi preferisco aspettare un nuovo capitolo di Austin Powers…
Il consiglio di Ford: mi chiamo Ford, James Ford
Non sono mai stato un grande fan di 007, nonostante ricordi con piacere alcuni dei capitoli con il mitico Connery, eppure la nuova versione "dura" con il volto di Daniel Craig mi piace parecchio. Casinò Royale era una bomba, Quantum of solace meno efficace ma comunque non male, questo Skyfall diretto da Sam Mendes potrebbe essere anche meglio dei due messi insieme. Dunque lascio alle stronzate come Austin Powers quel Nontroppogold Kid e oggi mi fiondo in sala a vederlo aspettandomi faville.

"Cannibale, sono venuto a prenderti: ora alzi il culo dalla sedia e vieni a fare un giro in macchina con me. Dimenticavo, guida Ford."

Silent Hill - Revelation 3D di Michael J. Bassett


Il consiglio di Cannibal: Silent Ford, parla Cannibal
Ho una Revelation da farvi su Mr. Ford, in 3D o meno che sia: il blog WhiteRussian non è scritto da una persona reale, ma da un generatore casuale di frasi su pellicole action e/o per bambini.
Quanto al primo Silent Hill, c’ho anche provato a vederlo, ma mi sono addormentato. Non che fosse particolarmente terribile o altro, però non mi è sembrata una visione proprio delle più coinvolgenti. Questo nuovo capitolo mi sembra poi l’ennesimo sequel non richiesto, anche considerando come il primo film non è che fosse stato tutto ‘sto successone. Un film che si preannuncia utile al cinema quanto il sempre più spento WhiteRussian alla blogosfera. Ahahah!
Il consiglio di Ford: meglio stare silent con il dubbio di essere Ford che aprire bocca e avere la certezza di essere Cannibal.
Ricordo la visione di qualche anno fa di Silent hill come una delle più noiose della mia storia personale di spettatore di film horror: neppure la presenza del fordiano Sean Bean era riuscita a risollevare le sorti di una pellicola che non diceva assolutamente nulla nonostante gli effettoni e la nebbia distribuiti a profusione - un po’ quello che succede tra le pagine di Pensieri cannibali -. Il sequel, dunque, dalle mie parti è meno richiesto di un parere cinematografico, musicale o in materia di alcool e donne del mio rivale.

"Maledizione al momento in cui ho accettato di uscire con quel coniglione del Cannibale!"
E io non pago - L’Italia dei furbetti di Alessandro Capone


Il consiglio di Cannibal: che brutta, l’Italia dei Fordetti
Un cinepanettone giunto in anticipo con un cast di “prestigio” che vanta Valeria Marini, Enzo Salvi e Jerry Calà. Come rinunciarvi? I furbetti del cinema (e a farli rientrare nella categoria cinema sono ancora buono) che cercano di prendere in giro l’Italia degli evasori fiscali?
Mi sembra un’operazione inverosimile, quasi quanto il Ministro Fordero alle prese con una pellicola impegnativa di Terrence Malick o Lars Von Trier.
E io (che mi trovo a dover ospitare i suoi commenti sul mio splendido blog) pago!
Il consiglio di Ford: l'Italia, più che desta, pare in coma!
Film italiano da seppellire a bottigliate della settimana, uno scandalo sul quale non voglio soffermarmi troppo per evitare di deprimermi e non avere la consueta voglia di pestare forte il mio caro, carissimo antagonista su quella sua testa di Von Trier. Sinceramente non mi spiego come possano esistere ancora creature senzienti in grado di cagare fuori dei soldi per andare in sala a vedersi questa roba. O pagare un abbonamento per una linea internet e sforzarsi di scaricarlo.

"Ma 'sti due, Ford e Cannibale, chi credono di essere!? Io gli farei fare una maratona della mia filmografia!"
Oltre le colline di Cristian Mungiu


Il consiglio di Cannibal: passate oltre
Cristian Mungiu è il regista romeno (pensavate fosse sardo, vero?) dell’osannato 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni, pellicola che prima o poi magari recupererò, ma che per ora ho sempre evitato perché mi sapeva di solita noiosa fordianata neo-realista. Questa sua nuova pesantissima opera si preannuncia ancora più una mazzata: 155 minuti di drammone ambientati per lo più in un convento…
Magari sarà anche un filmone, ma al momento mi sembra un modo davvero terrorizzante di passare Halloween. Io preferisco di gran lunga andare a tirare uova contro la casa di Ford!
Il consiglio di Ford: meglio nel convento di Mungiu che nel Casale del Cannibale.
Dopo qualche anno di silenzio torna in sala un regista che, con il suo 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni era riuscito a lasciarmi senza parole: una pellicola di potenza impressionante costruita su due interpretazioni femminili da paura che fu giustamente premiata con la Palma d'oro a Cannes.
Oltre le colline pare seguire la stessa strada, e in giro ne ho letto benissimo, tanto che le mie aspettative sono più o meno le stesse che quest'anno ho avuto per il Faust di Sokurov - http://whiterussiancinema.blogspot.it/2012/03/faust.html - e C'era una volta in Anatolia di Ceylan -
http://whiterussiancinema.blogspot.it/2012/09/cera-una-volta-in-anatolia.html -, entrambi filmoni: sicuramente non sarà una passeggiata - sono quasi tre ore, e considerato lo stile di Mungiu, potrebbero apparire come sei -, ma resta uno dei titoli d'autore più attesi dell'anno.

"Finalmente sono arrivata al luogo scelto da Ford per i suoi cineforum dedicati ai film russi!"
Un’estate da giganti di Bouli Lanners

  
Il consiglio di Cannibal: ma vivete fuori dal tempo come Ford? L’estate è finita da un pezzo!
Questo piccolo film belga potrebbe essere a sorpresa, ma mica tanto a sorpresa vista la mancanza di pellicole interessanti, la proposta migliore della settimana.
Un film consigliato dall’ottimo blog OverExposed (http://overexposedcultmovies.blogspot.it/2012/07/les-geants-2011-bouli-lanners.html), altroché WhiteRussian, e che ora approda anche da noi, seppure un po’ fuori stagione.
L’ho visto da poco: è una pellicola carina su un gruppo di ragazzini stile Stand by Me, ma non mi è sembrato altrettanto memorabile. Un film non eccezionale, ma almeno non è la solita bambinata fordiana.
Il consiglio di Ford: l'estate è finita, ma ancora prima era finito il Cannibale.
Lanners è un nome abbastanza sponsorizzato nell'ambiente tendenzialmente radical chic già dai tempi di Eldorado, eppure – sarà la mia stagionalità nel vedere i film, sarà che l'hype per questo titolo è sotto zero - non trovo nulla che possa in qualche modo solleticare la mia curiosità rispetto ad una visione di questo lavoro dalle rimembranze standbymeane. Lascio volentieri la mano al Peter Pan dei poveri che si occupa della metà oscura - e meno efficace - di questa rubrica, considerando che ho altri titoli sui quali puntare sapendo già che non resterò deluso per dare troppa attenzione a questo.

"Ford, sei proprio sicuro di voler guidare tu!?" "Certo Cannibal, mi ha insegnato tutto James Bond!"

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