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giovedì 4 maggio 2017

Thursday's child



Nuova settimana di uscite e di forzata scarsa belligeranza tra il sottoscritto ed il suo pseudo rivale Cannibal Kid, che almeno sulla carta potrebbe riservare almeno un paio di sorprese positive: che poi queste siano date da titoli pronti a rivelarsi delle piccole bombette o pomo della discordia per i due ex nemici più giurati della blogosfera.


"Ma chi ha cucinato questa sbobba?" "Sarà stato Cannibal Kid, quello è abituato con MacDonald's."


Insospettabili sospetti

"Ma scherziamo? Non servite White Russian!? E' uno scandalo!"

Cannibal dice: Morgan Freeman, Michael Caine e Alan Arkin. Tre attori premi Oscar non più troppo giovani per un film su tre vecchini che si improvvisano criminali per derubare la banca che li ha derubati. Una vicenda molto fordiana, tanto che ci si stupisce che non abbiano chiamato anche lui nella gang, ma che è girata da un regista giovane e indie e serialtelevisivo come Zach Braff, quindi insospettabilmente potrebbe piacere pure a me.

Ford dice: questo film, considerata l'inflazione che ormai i film sui vecchietti alla riscossa stanno vivendo, mi ispira incredibilmente molto poco. L'unica possibilità di salvezza pare venire dal regista, uno Zach Braff giovane e indie, neanche stessi diventando quasi un po' più Cannibal. Staremo a vedere.

 

Gold – La grande truffa

"Sicurezza? Voglio Cannibal fuori dall'edificio prima di subito."

Cannibal dice: Sarà solo uno di quei film con cui Matthew McConaughey cerca di mettere in mostra le sue sorprendenti doti recitative, che gli sono saltate fuori dal nulla negli ultimi anni, oppure un vero e proprio filmone appassionante?
In entrambi i casi la visione ci sta, sperando sia una pellicola più Gold che Ford.
Ford dice: McConaughey è un fordiano ad honorem da tempo, ormai, e dunque i film che lo vedono protagonista finiscono comunque per valere una visione, da queste parti. Ma ne varrà la pena, o tutto si tramuterà in una copia sbiadita del mitico Wolf di Scorsese?
 

Miss Sloane – Giochi di potere

"Ancora Cannibal Kid!? Quello è decisamente uno stalker!"

Cannibal dice: Miss Sloane è interpretata da Miss Chastain. Devo aggiungere altro?
Ford dice: la Chastain potrebbe valere da sola la visione, eppure questa sorta di legal thriller mi ispira davvero poco. Sarà la settimana delle scommesse?
 

Adorabile nemica

"Me ne sbatto dei tuoi pezzi indie da giovane: ora ci scassiamo Despacito!"

Cannibal dice: L'anziana Shirley MacLaine a confronto con la ggiovane Amanda Seyfried, in un film che potrebbe rivelarsi quasi come una versione al femminile di questa rubrica.
Ford dice: ho sempre amato i confronti tra donne, dunque chissà che anche questo insolito faccia a faccia tra giovani e vecchi non possa in qualche modo sorprendermi, quantomeno ricordando i bei tempi in cui con Peppa Kid era davvero una battaglia.

 



Monster Trucks

"Ford ha bocciato a priori il nostro film." "Che delusione: e pensare che mi ero dato da fare in palestra apposta per ricordargli The Rock!"

Cannibal dice: Un film sui monster trucks, i camioni giganti?
Sembrerebbe un action tamarro tutto effetti speciali molto whiterussiano, ma possiede anche un tocco teen che a sorpresa potrebbe renderlo piuttosto cannibale. Potrebbe insomma essere la porcata dell'anno, così come un piacevole e spensierato guilty pleasure.
Ford dice: film action apparentemente fordiano che mi pare invece una robetta degna del Cannibale dei bei tempi. Cercherò di evitarlo per evitare di ritrovarmi con un altro potenziale peggior film dell'anno tra le mani.
 

Codice Unlocked – Londra sotto attacco

"E' l'ultima volta che quei due bloggers sparano le loro stronzate."

Cannibal dice: Film dalla tematica terroristica più attuale che mai. Si rivelerà una figata come le prime stagioni di 24 e Homeland, oppure una delusione come le ultime stagioni di 24 e Homeland o ancora, peggio ancora, un incrocio tra un servizio di telegiornale misto e un action consigliato da Ford?
Ford dice: film action dal sapore di attualità - purtroppo - che, in realtà, in barba al potenziale fordianesimo non mi ispira neanche per sbaglio. Ma cosa sta succedendo? Mi sto forse trasformando in Cannibal, e Cannibal in me!?

 

Sole cuore amore

"Un White Russian a quest'ora del mattino!? Ma chi ti credi di essere, Ford!?"

Cannibal dice: Il titolo non inganni chi, come Ford, è solito fermarsi alle apparenze. Questo film italiano con Isabella Ragonese dovrebbe essere tutto il contrario di una visione allegra ed estiva. Cosa che potrebbe renderlo una bella sorpresa, così come un mattonazzo bello pesante...
E comunque i diritti per il titolo li hanno pagati a Valeria Rossi, che è dal 2001 che non mangia?
Ford dice: il Cinema italiano per quanto mi riguarda è sempre una scommessa, e in questo caso più che mai, dato che il confine tra sorpresa e mattonazzo autoriale è molto labile. Potrei, in via del tutto eccezionale, concedere una visione.




Il mondo di mezzo

"Ma secondo voi vestiti così potreste mai piacere ad un tamarro come Ford!?"

Cannibal dice: Film su Mafia Capitale con Matteo Branciamore... sì, quello de I Cesaroni, fiction da cui proviene anche Alessandra Mastronardi, che per anni ho criticato prima di ricredermi e innamorarmi di lei. Succederà la stessa con Branciamore? Ne dubito fortemente. Così come dubito fordemente che mi ricrederò e soprattutto mi innamorerò mai del mio blogger nemico.
Ford dice: il fatto che decida di concedere un'eventuale possibilità ad un film italiano, non significa che debba farlo con tutti i film italiani. Un po' come per le proposte del mio quasi ex blogger rivale e quasi ex blogger Cannibal.


Una gita a Roma

"Aiuto! Quei due mostruosi bloggers mi fanno proprio paura!"

Cannibal dice: L'attrice Karin Proia alla prova con il suo primo film anche dietro la macchina da presa. Non l'ho mai vista in azione come attrice, ma come regista, con questo lavoro fanciullesco-romanesco, un pochino devo dire che mi incuriosce. Ho detto un pochino.
Ford dice: non c'è due, senza tre. E direi che anche in questo caso, mi risparmio la gita, a meno che non mi chiamino per fare il professore della classe di Cannibal.
 


The Space Between

"Se Cannibal mi tira un altro pacco per provarci con la Chastain lo prendo a bottigliate!"

Cannibal dice: Un film italo-australiano e no, incredibilmente non l'ha scritto, diretto e interpretato Ford. Quindi magari vale la pena dargli un'occhiata...
Ford dice: a prescindere dalla sua provenienza e dalla presenza del mitico Michael Ironside, direi che questo potrebbe essere il titolo sul quale puntare questa settimana. A meno che non ci si metta Cannibal a rovinare le attese.
 

Sasha e il Polo Nord

"Speriamo che non ci sia Ford alla guida della nave, altrimenti mi occorrerà trovare al più presto un giubbotto di salvataggio."

Cannibal dice: Solita pellicoletta d'animazione della settimana, giusto per far contento quell'eterno bambinone di Ford.
Ford dice: perfino un bambinone come me, di vedere questa roba ha voglia zero.

 


martedì 11 agosto 2015

Ted 2

Regia: Seth MacFarlane
Origine: USA
Anno: 2015
Durata: 115'






La trama (con parole mie): Ted ed il suo inseparabile amico d'infanzia John si trovano di nuovo insieme a fronteggiare una crisi che li coinvolge entrambi da angolazioni differenti. Mentre, infatti, il secondo, divorziato e da troppo tempo chiuso in se stesso rispetto al gentil sesso pare non trovare stimoli ad andare avanti nella sua vita, il primo si ritrova a dover fronteggiare una questione legale che potrebbe negarne, di fatto, l'esitenza.
Quando, infatti, il Governo annulla il suo matrimonio definendolo un oggetto, Ted si vede privato dello status di persona, del lavoro e della dignità, in barba al desiderio di avere un bambino con la sua novella sposa Tami-Lynn.
Trovato un aiuto nella giovane avvocatessa Samantha, i due amici per la pelle dovranno, a modo loro, trovare la via che conduca entrambi alla felicità, come nelle migliori - più o meno - favole.









Prima che qualsiasi mia dichiarazione possa essere travisata da radical teen dall'ego smisurato come il mio rivale Cannibal Kid, voglio precisare una cosa: Ted 2 è una cagatina tendente al volgare buona giusto per la stagione estiva senza impegno, inferiore al suo predecessore dal cast - una assolutamente monocorde Amanda Seyfried al posto della ben più interessante Mila Kunis - alla sceneggiatura, passando per quasi tutte le battute.
Eppure, mi pare quasi strano dirlo dopo lo scempio che è stato Un milione di modi per morire nel West, non mi è parso così male come mi sarei aspettato alla vigilia: certo, averlo visto al mare, sul balcone, con un paio di gin tonic in corpo ed il vento a rinfrescare una serata di relax sicuramente avrà aiutato, eppure considerate le premesse la visione di un vero e proprio massacro che di fatto non è avvenuto pareva quasi più certa dell'efficacia dell'apparizione fulminante di Liam Neeson.
Questo perchè Seth MacFarlane - che continuo a ritenere un pessimo comico, o umorista, o quel che volete -, tendente alla volgarità gratuita e per nulla divertente neanche fosse il principe della scuderia dei Vanzina, riesce in qualche modo ad evitare le bottigliate delle grandi occasioni grazie ad una cosa che conosco bene, e rispetto perfino quando si manifesta in un losco figuro come lui: la passione per il Cinema.
Quanto e forse più del primo, infatti, questo secondo lungometraggio dedicato alle avventure dell'irriverente orsetto Ted è zeppo di riferimenti e citazioni che soltanto i cinefili "accumulatori" - come sono tanti bloggers o, per citare un esempio molto noto, un certo Quentin Tarantino, dediti al confronto con qualsiasi genere e sfumatura della settima arte - potranno dilettarsi a scovare tra una battuta dimenticabile e l'altra, facendo per certi versi finta che l'avventura dei due inseparabili amici Ted e John possa essere effettivamente sagace, arguta e divertente, e non una bieca operazione commerciale - peraltro non riuscita così strepitosamente, stando agli incassi - ottima come riempitivo e nulla più.
Certo, sarei scorretto a non ammettere di essermi fatto due risate in più di un passaggio - quello della guida di Ted mi ha ricordato il rapporto conflittuale del sottoscritto con la patente - e di aver tutto sommato retto la durata - eccessiva come quella del primo capitolo per un prodotto di questo genere - senza colpo ferire, ma devo ammettere che, da Flash Gordon a Star Wars, passando per Rocky - geniale l'idea della volontà di Ted di scegliere come cognome Clubber Lang, rivale dello Stallone Italiano nello storico terzo capitolo del brand dedicato al pugile più famoso del grande schermo - e, almeno a quanto mi è parso, perfino La morte corre sul fiume, lo spasso più grande è stato quello di scoprire, tra le sfumature di questo film, qualcosa in cui Seth MacFarlane non debba necessariamente forzare la mano per tentare di eccellere, e sbracare spudoratamente: l'amore per il Cinema.
Un amore in parte distorto dalla qualità certamente non alta del prodotto finito, ma comunque sentito e ben evidente, nonchè in grado di mostrare l'umanità di un autore apparso sempre troppo posticcio e forzato, quasi come se la parabola del suo peloso protagonista fosse, di fatto, la sua.
Considerati i precedenti e la stima - molto bassa, se non si fosse capito - della quale godeva il buon Seth qui al Saloon, potrei quasi sbilanciarmi e scrivere che Ted 2 è stato un ottimo mancato fallimento: resta un titolo dimenticabile come una sbornia un pò troppo sopra le righe, ma quantomeno di quelle che si ricorderanno - a tratti - per aver combinato qualcosa di veramente sorprendente o per essersi riusciti chissà come a portare a letto la più figa della festa.
Per un pupazzone senza troppe speranze di mostrare un certo spessore, mi pare già un successo.
E non sto parlando di Ted.
O di Marc Wahlberg.




MrFord




"So much for the golden future, I can't even start
I've had every promise broken, there's anger in my heart
you don't know what it's like, you don't have a clue
if you did you'd find yourselves doing the same thing too."
Judas Priest - "Breaking the law" - 




 

martedì 14 luglio 2015

Giovani si diventa

Regia: Noah Baumbach
Origine: USA
Anno: 2014
Durata: 97'





La trama (con parole mie): Josh e Cornelia, coppia tra i quaranta e i cinquanta intellettuale ed all'apparenza realizzata, isolata dalla mancanza di figli rispetto agli amici più stretti, incontra per caso quella formata da Jamie e Darby, altrettanto intellettuali e poseur di vent'anni più giovani di loro, che da subito paiono essere ben disposti ad accoglierli nella loro vita influenzando, di fatto, i nuovi amici ed inducendoli ad un progressivo processo di "ringiovanimento".
Dunque, mentre Josh si ritrova ad emozionarsi all'idea di fare da mentore a Jamie nell'ambito del documentario, Cornelia viene travolta dalle sperimentazioni che si ritrovano ad affrontare accanto ai due ragazzi: ma sarà tutto davvero genuino e casuale, o dietro il legame si nasconderà un'altra esigenza, soprattutto dello stesso Jamie?
E riusciranno Josh e Cornelia ad accettare il fatto di non avere più vent'anni?








Evidentemente, uno dei leit motiv di questa torrida estate è il Tempo, che si parli di viaggi e paradossi, o, più semplicemente ed umanamente, di giorni ed anni che passano, ed inesorabilmente ci pongono di fronte ad una verità che, prima o poi, dovremo di fatto accettare.
Noah Baumbach, uno degli autori più radical chic del panorama americano capace, con l'equilibrio delle sue sceneggiature e la delicatezza della sua regia, di convincere perfino il sottoscritto, aggiunge la sua voce a questo coro grazie a Giovani si diventa, commedia dolceamara dal retrogusto alleniano che conferma il suo talento pur non attestandosi ai livelli di ottimi titoli come Frances Ha o Il calamaro e la balena: il confronto tra le due coppie protagoniste - gli pseudorealizzati di mezza età Josh e Cornelia e gli arrivisti Jamie e Darby, pronti ad aggredire una vita ancora al principio - e le riflessioni che ne scaturiscono riescono a colpire da entrambi i lati della barricata, raccontano bene la spaccatura che si crea tra le coppie con figli e quelle che, per scelta o destino, non ne hanno avuti, e descrivono con sensibilità sia la fragilità di chi si vede traghettare ad un'altra epoca della propria esistenza e chi, al contrario, è convinto di essere il centro del mondo, e di avere tutto tra le mani, incondizionatamente - l'irritante Jamie con la sua fastidiosa mimica e la sua idea di essere immortale è una fotografia chiara di questo stato d'animo -.
Si naviga, dunque, tra il dolce e l'amaro, di fatto ricordando dei tempi in cui si pensava di non avere punti deboli e che fosse tutto in un certo qual modo dovuto - sempre Jamie che finisce per farsi offrire ogni pranzo o cena che lo vede tra i commensali - e prendendo coscienza di quelli in cui si comincia non solo a pensare a quello che ci accade intorno, ma il bisogno di fare da guida a qualcuno diventa più importante che trovare una direzione per conto proprio: senza dubbio si tratta del film forse più sentimentale e mainstream di Baumbach, che mantiene il suo approccio indie ma strizza l'occhio - protagonista compreso - a titoli come I sogni segreti di Walter Mitty, di fatto creando una versione d'essai dello stesso, giocato su emozioni, ideali e confronto tra quello che speriamo possa essere e quello che, di fatto, è.
In questo senso una delle cose più interessanti della pellicola è il confronto tra il cuore di Josh ed il talento di Jamie, a prescindere dalle conseguenze che entrambi possano provocare in chi sta loro accanto ed intorno: lo stesso padre di Cornelia, trovatosi al centro della disputa tra i due cineasti comunque in erba a prescindere dall'età culminata con il confronto alla premiazione alla carriera del più vecchio e maturo tra i tre documentaristi rappresenta una stagione della vita ancora differente, in grado di cercare di osservare nel modo più obiettivo possibile tutto quello che è avvenuto prima.
Ma a prescindere dall'interessante visione, l'ottima coesione tra gli interpreti - se Adam Driver non è così insopportabile di persona, un plauso va a lui ed alla sua capacità di rendersi un tale bersaglio umano per tempeste e tempeste di bottigliate e pugni in piena faccia - e l'indubbia capacità del regista, la cosa che ha finito per colpirmi di più è stata l'affermazione in chiusura di Julez, che "per la prima volta si è ritrovata ad immedesimarsi nei vecchi".
Il Tempo pare essere il fulcro di questa torrida estate, scrivevo poco sopra.
Del resto, questa è la stagione che più rende l'idea, in questo senso: si passa dai mesi eterni lontani dalla scuola alle due settimane rosicate di ferie della crescita, dalle cotte al mare che ci paiono poter durare per sempre ai figli che corrono sulla spiaggia mentre cerchiamo di tenere il loro passo.
L'importante, in tutto questo, è trovare il proprio posto.
Quando questo passo sarà compiuto, parrà di essere più veloci perfino del Tempo.
E sarà sempre un'illusione estremamente confortante.




MrFord




"All the young dudes (hey, dudes!)
carry the news (where are you?)
boogaloo dudes (stand up, come on!)
carry the news."
Mott the Hoople - "All the young dudes" - 





domenica 25 gennaio 2015

Mean girls

Regia: Mark Waters
Origine: USA, Canada
Anno: 2004
Durata:
97'




La trama (con parole mie): Cady è una teenager appena rientrata negli States dopo una vita trascorsa in Africa al seguito dei suoi genitori studiosi, da sempre istruita in casa e completamente a digiuno dall'esperienza terrificante e formativa dell'istituzione scolastica.
Il suo arrivo nella nuova scuola la porterà a confrontarsi con le diversità ed i gruppi che all'interno della "catena alimentare" contano più o meno: quando, spinta dalla ribelle Janis, Cady si infiltrerà nel ristrettissimo circolo delle Barbie capitanato dalla spietata Regina George, il mondo della ragazza cambierà radicalmente.
E tra una cotta ed una trasformazione in quello che al principio pareva odiare, la strada verso se stessa ed un ritrovato equilibrio risulterà essere decisamente in salita: riuscirà Cady a tornare Cady, o dovrà rassegnarsi ad un destino da "queen bee"?
E come reagiranno i suoi genitori e gli amici veri che nel frattempo si sarà fatta?







Quasi non ci credo, di essere qui a scrivere la recensione di un film come Mean girls.
In effetti, se non fosse stato per il Cannibale e la Blog War Teen VS Action che abbiamo orchestrato, titoli come questo sarebbero rimasti felicemente nel dimenticatoio del Saloon senza troppi problemi, snobbati non tanto per presa di posizione quanto per incompatibilità, un pò come quando capita di uscire con qualcuno che fin da subito capite non potrà darvi nulla, e cominciate a pensare ad una qualsiasi scusa per tornare a casa prima.
Per la verità, devo ammettere che da questa robetta enormemente sopravvalutata dagli amanti del genere mi sarei aspettato perfino di peggio, se non fosse che, in alcuni passaggi, qualche risata è riuscita a strapparla perfino ad un non avvezzo come il sottoscritto, forse ancora memore di quella che è la bestialità - azzeccati i riferimenti della protagonista al suo passato in Africa a contatto con la Natura - del mondo selvaggio del liceo, con i suoi gruppi, le caste ed i piccoli e grandi drammi di un'età in cui si è, fondamentalmente, più scemi di quanto non si sarà mai nel resto della vita.
Il cast è quello delle grandi occasioni - almeno per la fetta di pubblico cui è indirizzato e rispetto a dieci anni fa esatti -, con la Lohan prima del tracollo fisico e di condotta, Amanda Seyfried ed una Rachel McAdams nel ruolo della stronza fatta e finita decisamente diverso rispetto a quelli che avrebbe avuto in seguito almeno nella maggior parte dei charachters interpretati: per il resto, si assiste alla consueta parabola di caduta e risalita della brava ragazza divenuta quello che più detestava e pronta a tornare a galla e riconquistare tutti a seguito di una svolta più drammatica come spesso se ne sono viste non soltanto nei teen movies ma anche nel periodo d'oro degli stessi, quegli anni ottanta che, paradossalmente, sono stati la vera e propria miniera d'oro per i due generi di riferimento del sottoscritto e del già citato Cannibal Kid.
Certo, resto stupito all'idea che un ultratrentenne - soprattutto di sesso maschile -possa in qualche modo apprezzare una visione di questo genere, che non viene neppure impreziosita da una qualche performance al limite del soft porno delle protagoniste, e che risulta essere una sorta di raccolta di luoghi comuni abilmente mescolati e ripresentati dalla sceneggiatura di Tina Fey - che si ritaglia il ruolo dell'insegnante di matematica - come se fossero una cosa cool e alla moda in quello che, qualche anno dopo, sarebbe stato lo stile di Diablo Cody.
Un filmetto per ragazzine, dunque, in buona sostanza, forse meno agghiacciante di quanto avessi previsto ma comunque ben lontano da qualsiasi pensiero possa essere associato al Cinema, e che vede perfino lo "spietato" inserviente di Scrubs finire rinchiuso in un ruolo da padre zuccheroso: se non fosse che la distribuzione è targata Paramount e che in almeno un paio di occasioni si registrano battute e situazioni abbastanza sopra le righe, penserei quasi di trovarmi di fronte ad un prodotto di Mamma Disney, non per nulla dimensione d'origine di dive poi divenute ribelli come la Lohan o Miley Cyrus.
Niente di particolarmente "mean", dunque, quanto l'ennesima dimostrazione dei colpi bassi che si finiscono per dare e ricevere nella scuola di vita più spietata e simile alla giungla che esista: le superiori.
E come le superiori stesse, una cosa che, vista con occhi da adulto, viene senza troppi problemi ridimensionata.
Un pò come questa pellicolina.



MrFord



"Heavy hitter, rhyme spitter, call me Re-Run
hey hey hey, I'm what's happ'nin
hypnotic in my drink (that's right!)
shake ya ass till it stink (that's right!)
Mr. Mos' on the beat (that's right!)
put it down for the streets (that's right!)"
Missy Elliot - "Pass that dutch" - 



lunedì 1 dicembre 2014

Un milione di modi per morire nel West

Regia: Seth McFarlane
Origine: USA
Anno: 2014
Durata:
116'





La trama (con parole mie): Albert, non proprio coraggioso allevatore di pecore del vecchio West, è stato appena mollato dalla fidanzata Louise, pronta a mettersi senza neppure aspettare troppo con il barbiere Foy, uomo di maggior successo di lui. Sull'orlo della crisi sentimentale ed in procinto di partire lasciando tutto, Albert conosce la misteriosa Anna, giunta in città d'improvviso e decisa ad aiutarlo ad uscire dal guscio per riconquistare la sua vecchia fiamma. Quando il rapporto tra loro si evolverà in qualcosa di più profondo, però, farà la sua comparsa lo spietato rapinatore Clinch, uno dei pistoleri più veloci del West nonchè marito della stessa Anna. 
Riuscirà Albert a farsi valere e conquistare la sua personale Frontiera?




Come ormai anche i più pusillanimi dei radical chic sanno, il West è da sempre l'habitat quasi naturale di questo vecchio cowboy, appassionato della Frontiera fin da bambino e memore di visioni più che mitiche legate ad uno dei generi che ha resto grande il Cinema USA.
Allo stesso modo adoro le parodie ben riuscite dei "mostri sacri", che da Frankenstein Jr a Balle spaziali, dalla Trilogia del Cornetto al mitico Mezzogiorno e mezzo di fuoco sono state in grado di regalarmi, in passato, perle quasi all'altezza dei cult che andavano con il sorriso ad omaggiare.
Non mi è mai dispiaciuto neppure Seth McFarlane, autore dei divertentissimi Griffin e dei loro discendenti - American Dad su tutti - e del discreto - seppur non impeccabile - Ted: con ogni probabilità, però, così come Sansone con i capelli o Clint Eastwood con la pistola, il buon Seth non avrebbe mai dovuto lasciare il dietro le quinte per buttarsi nella mischia in prima persona, impersonando il protagonista di questa commedia decisamente wannabe che rappresenta, senza alcun dubbio, uno dei film più brutti, noiosi, inutili e volgari dell'intera stagione - e attenzione, non lo dico certo da damerino, considerato che il turpiloquio e l'essere sopra le righe sono il mio pane quotidiano -.
Se non fosse stato per il cast e la produzione tipici del larger than life a stelle e strisce e la perfetta riproduzione fin dai titoli di testa delle cornici tipiche dei vecchi western, sarei stato portato a pensare - e tutta casa Ford con me - di essere finito in una nuova incarnazione dei cinepanettoni figli dell'Italietta dei Vanzina, e devo ammettere che, tra merda, piscio e liquidi corporei di varia natura, senza contare le battute che neanche nel peggiore dei bar della periferia di Caracas - e senza rum per digerire il tutto -, ho pensato fino alla fine di veder comparire da una qualche buca nel deserto Boldi o De Sica, pronti a dare il loro contributo ad un McFarlane che pare aver completamente dimenticato il significato della parola ironia, perso tra cazzi di pecore e situazioni così trash da far rimpiangere gli Sharknado di turno.
Tutti i luoghi comuni del Western sono rivisitati, dunque, con una povertà di fantasia e di idee disarmante, quasi il film fosse indirizzato solo ai bagonghi delle periferie urbane pronti ad invadere i multisala in occasione della spesa gigante mensile al centro commerciale o ai ragazzini in piena idiozia adolescenziale ansiosi di ridere senza ritegno di fronte a qualsiasi riferimento al sesso o volgarità gratuita: non basta una Charlize Theron come sempre abbagliante - che si mangia in un boccone anche la sempre più insipida Amanda Seyfried, che un tempo non mi dispiaceva - per salvare capra e cavoli - o dovrei dire pecora - al povero McFarlane, che incappa in uno scivolone in grado di far rivalutare il suo spessore non solo come entertainer - anche perchè, in tutta onestà, il ruolo di attore in carne ed ossa non gli si addice granchè - e perfino l'intera produzione precedente, che soprattutto nel caso dei prodotti seriali da lui prodotti a questo punto potrebbe essere stata garantita nei suoi risultati dai collaboratori scelti dall'autore.
Un vero peccato, perchè da appassionato di cowboys e sparatorie mi sarei gustato più che volentieri una rivisitazione del genere - cosa che è riuscita alla grandissima a Tarantino con il suo Django, protagonista della penosa sequenza a cavallo dei titoli di coda - grazie alla quale ridere senza ritegno sfruttando un'ambientazione che, di norma, regala solo lacrime e sangue, o quasi.
Al contrario, al termine della visione, lacrime e sangue le avrei regalate volentieri a McFarlane, ma senza bisogno di pistole: sarebbe bastata ed avanzata una bella tempesta di bottigliate.




MrFord




"Cowboys and pioneers, come lend your eyes and ears.
I've got the need to testify.
don't try to fill your nest out in the open west
'cuz there's a million ways to die."
Alan Jackson - "A million ways to die" -




 

giovedì 8 maggio 2014

Thursday's child


La trama (con parole mie): prosegue inesorabile la marcia di avvicinamento al tanto sospirato rinnovamento della rubrica legata alle uscite cinematografiche tenuta dal sottoscritto e dalla sua nemesi numero uno, Cannibal Kid. Chissà se, prima o poi, questo cambiamento "epocale" avverrà?
Nel frattempo, ci consoliamo con una settimana di innumerevoli uscite impreziosita da uno dei migliori film fino ad ora distribuiti in questa stagione, capace di mettere d'accordo perfino noi due, vecchi ed irriducibili rivali. Inutile dire che, in questi casi, una visione risulterà quantomeno obbligatoria.


Il gruppo ingaggiato da Ford per le esequie del Cannibale.
Alabama Monroe – Una storia d’amore



Cannibal dice: guardatelo. Ora. Scoppierà subito l’amore. Così come tra me e Ford è scoppiato subito l’odio. Se vi siete persi la mia recensione male, ma potete ancora recuperarla qui: http://pensiericannibali.blogspot.it/2014/03/alabama-monroe-una-storia-damore-di.html
Ford dice: in poche parole, uno dei film più belli dell'anno. Tanto da riuscire a mettere d'accordo perfino il sottoscritto e Cannibal. E per non essere da meno, ecco la mia recensione: http://whiterussiancinema.blogspot.it/2014/04/alabama-monroe-una-storia-damore.html.


"Far venire Ford a suonare con noi!? Non farmi ridere, quello è stato anche ad Amici!"
Marina



Cannibal dice: Curioso film su Rocco Granata, l’autore del celebre pezzo “Marina”, e della sua vita da immigrato in Belgio… Belgio, la patria dello splendido Alabama Monroe. Quasi quasi potrei dare un’opportunità a una pellicola italiana. Sempre meglio che concederla a Ford.
Ford dice: ricordo che, da piccolo, mi capitò, non so perchè, di canticchiare il celebre "Marina". Non so nulla del suo autore, ma se bisogna parlare di Belgio, questa settimana c'è solo Alabama Monroe.


"Cannibal che suona!? Ma scherzi!? Quello è peggio di Ford!"
Fino a prova contraria – Devil’s Knot



Cannibal dice: Dramma-thriller diretto dal valido Atom Egoyan, con un cast interessante capitanato da Reese Witherspoon, che spero possa rivelarsi anche solo lontanamente al livello del notevole Prisoners, che dalla trama sembra ricordare. Prisoners che fino a prova contraria è uno dei migliori thriller degli ultimi anni, sia per me che per Ford.
Ford dice: Egoyan sa il fatto suo, al contrario di Cannibal, dunque si potrebbe perfino ben sperare su questo Devil's knot. Speriamo solo non risulti un buco nell'acqua tipico più del mio antagonista che del regista di origini armene.


"L'influenza del Cannibale ti ha fatto finire dentro, come pensi di comportarti ora?" "Mi rivolgerò all'avvocato Ford!"
La stirpe del male



Cannibal dice: horror mockumentary di cui parlerò prossimamente, in un post spaventosamente divertente, e tu Ford sei solo un perdente.
Visto che rime?
Ford dice: questo film non mi dice niente, tanto che in sala sarò certamente assente, mentre tu che l'hai visto, caro Kid, sei solo infermo di mente.
Che facciamo, torniamo alle vecchie sfide rap delle Blog Wars!?


"Per favore, buon signore, proteggimi da quegli scellerati di Ford e Cannibal!"
Lovelace



Cannibal dice: in una settimana all’insegna della prontezza di riflessi della distribuzione italiana, ecco un altro film che ho già visto e pure già recensito, e in maniera manco troppo porno. Check it out: http://pensiericannibali.blogspot.it/2014/03/lovelace-la-profonda-storia-di-gola.html
Ford dice: biopic senza arte ne parte già visto e recensito anche da queste parti.
Se volete divertirvi davvero, dopo aver letto la mia recensione -http://whiterussiancinema.blogspot.it/2014/04/lovelace.html -, andate a ripescarvi Gola profonda.


"Ford, per ringraziarti della preferenza a Megan Fox, ho pensato di ringraziarti a modo mio!"
The English Teacher



Cannibal dice: Ford avrebbe proprio bisogno di un English teacher. E già che ci siamo pure di un Italian teacher, uahahah. Io comunque una possibilità a questo film di ambientazione liceale mi sa che la darò.
Ford dice: roba da teen che lascio volentieri al mio antagonista. Del resto, anche in periodi di magra come questo, qualche recupero più interessante lo trovo di certo.


"Come ti sembrano Ford e Cannibal?" "Due veri caproni: li boccerò sicuramente."
Principessa Mononoke



Cannibal dice: Film sicuramente valido, ma devo dire che mi ha entusiasmato meno rispetto ad altri gioielli di Mastro Hayao Miyazaki. Comunque un film del 1997 che arriva nelle sale italiane adesso? La produzione nostrana è più lenta del “nostro” (diciamo pure vostro) Ford.
Ford dice: curioso. Ho visto questo film in sala quasi una ventina d'anni fa, a cavallo con la fine del liceo. Devo dire che le operazioni commerciali dei distributori italiani sono quantomeno curiose.
Almeno si tratta del lavoro di uno dei più grandi Maestri nipponici viventi.


Katniss Kid inseguita dall'indemoniato Ford.
Parker



Cannibal dice: Un film action con Jennifer Lopez???
Lo guarderò per stroncarlo brutalmente, anche perché Ford di certo proverà a spacciarcelo per un capolavoro.
Ford dice: altro film già visto e recensito da queste parti quasi un anno fa -http://whiterussiancinema.blogspot.it/2013/06/parker.html -, peraltro tra i meno riusciti con Statham nel cast. Voglio dire, hai il Jason, una trama da film anni ottanta, l'ambientazione giusta, e non si trova neppure la metà delle scazzottate che ci dovrebbero essere. Vergogna.


"Ecco qui, Ford. Ti pago i diritti di sfruttamento per il look da cowboy."
The German Doctor – Wakolda



Cannibal dice: Film argentino passato anche dalle parti del Festival di Cannes su una famiglia che ha inconsapevolmente ospitato un nazi (non Lars von Trier). Potrebbe non essere malaccio. Considerando che metà dei film in uscita questa settimana li ho già visti e l’altra metà non la guardo manco morto, questo potrei inserirlo nella lista delle future visioni.
Ford dice: prodotto potenzialmente interessante che potrebbe perfino rivelarsi la sorpresa della settimana. Non sarà in cima alla mia lista, ma non si sa mai. Specie se dovesse essere recensito male dal mio nemico numero uno.


"Cosa sarebbe questa roba!?" "Non saprei: l'ho trovato nella cameretta di Marco Goi!"
Sexy Shop



Cannibal dice: Una commedia italiana sul sesso? Prevedo un disastro quanto Ford che cerca di comprendere – invano – un film enorme come Nymphomaniac.
Ford dice: peggio di una robetta italiana finto perversa c'è solo il patetico tentativo di essere perverso del patetico Von Trier. Passo.


"Peggio di così non potrebbe scendere neanche Von Trier."
Ritual – Una storia psicomagica



Cannibal dice: Un film italiano ispirato a un lavoro di Alejandro Jodorowsky che vede lo stesso Jodorowsky nelle vesti di attore. Se persino a me sembra troppo radical-chic, Ford immagino che per allontanarlo da sé stia preparando un rituale psicomagico a base di film di Stallone e action figures dei suoi wrestlers preferiti.
Ford dice: Jodorowsky a me sta molto simpatico. E' totalmente folle e decisamente pane e salame, nonostante il pubblico radical chic che continua a seguirlo.
Nonostante questo, non guarderò questo film neppure sotto tortura. Di Von Trier.


"Copriti immediatamente: non vorrei che ti vedesse Von Trier!"
Diario di un maniaco per bene



Cannibal dice: No, non è il mio diario. Io non sono per bene.
Ford dice: neppure il mio. Neanche io sono per bene.


"Alla facciazza di Ford e Cannibal, dipingo pure i loro ritratti. Ovviamente ancora più brutti di quanto non siano in realtà."
Amore oggi



Cannibal dice: Tra i miliardi di film italiani in uscita solo questa settimana, sembra il più simpatico. Ma è un po’ come risultare più simpatici di Ford: non è che ci vada molto uahahah.
Ford dice: ormai quando incrocio il cammino di un film italiano, di norma cambio strada. Neanche fosse il Cannibale.


"Penso ti sia caduto del cibo sotto il vestito: dovresti levartelo."
Vacanz…Ieri, oggi e domani



Cannibal dice: Ma che titolo è? Manco nei miei post peggiori ho osato tanto. Questo film mi sa che non va a vederlo manco Genny ‘a carogna.
Ford dice: più che ieri, oggi e domani, mai è il momento giusto per guardare questa roba.


"Forza, dacci dentro: Ford e Cannibal hanno bisogno di una serenata!"
Sex – Una commedia sentimentalmente scorretta



Cannibal dice: Non bastassero le commedie “sexy” (?) italiane che abbondano le uscite di questa settimana, ecco pure il ripescaggio di una pellicola spagnola del 2010, che si preannuncia politicamente scorretta quanto l’ormai sempre più imborghesito e pacifico Ford.
Ford dice: ormai quando leggo di un film "scorretto", soprattutto per quanto riguarda il sesso, di norma evito. L'esperienza con Nymphomaniac mi è bastata.


"Vediamo se in questo modo riusciamo a convincere Ford e Cannibal a venire a vedere questo film."
La palmira ul film


Cannibal dice: A quanto pare pure in Svizzera fanno film. E sembrano persino peggio di quelli italiani!
Ford dice: ma davvero!? Manca solo Rezzonico, e poi siamo a posto!

Una foto di gruppo che il Cannibale spaccerà per quella della gita della casa di riposo dove risiede Ford.

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