Prosegue, nonostante la "differita", la carrellata delle visioni da grande e piccolo schermo che hanno caratterizzato le ormai purtroppo già alle spalle vacanze di casa Ford, con ogni probabilità il periodo di maggior coinvolgimento e con il numero di visioni - e non solo - più alto degli ultimi mesi.
Praticamente, un ottimo modo per essere già in attesa delle prossime ferie.
MrFord
JOHN BARLEYCORN - MEMORIE ALCOLICHE (Jack London, Mattioli)
In realtà la carrellata inizia con un libro consigliatomi - e prestato, come se non bastasse - dal suocero Ford, una sorta di autobiografia alcolica di Jack London, uno dei grandi nomi del classico d'avventura americano: queste memorie alcoliche, in realtà, sono una sorta di viaggio di autoanalisi di London, che racconta al lettore il suo rapporto - decisamente stretto, per usare un eufemismo - con l'alcool, dagli inizi in giovane età sfruttando le sbronze come rito sociale per conquistare la fama di "vero uomo" al controllo - o presunto tale - del bevitore esperto.
Da bevitore esperto ho trovato molto interessante, divertente, drammatico e a volte inquietante questa lettura, perchè anche quando si è "benedetti da una costituzione di ferro" e si pensa di avere il controllo di questa sorta di demone che lo scrittore ritiene si attacchi con molta più facilità agli individui più ricettivi e pensanti, in realtà il controllo vero non si ha mai.
Personalmente, mi sono sentito toccato nel profondo dalla descrizione che London da dei bevitori "professionisti", affermando "troverete questo tipo di uomini ai ricevimenti, tra i professionisti, nei club esclusivi, nei circoli: ebbene, non li vedrete mai ubriachi, perchè sanno quel che fanno, ma sappiate che non sono neppure mai davvero sobri": una verità che può davvero spaventare anche il più guascone e leggero tra i bevitori.
ANNABELLE 3 (Gary Dauberman, USA, 2019, 106')
Probabilmente dev'essere l'estate all'insegna delle sorprese, per quanto riguarda l'horror: dopo i titoli quasi decenti passati nelle ultime settimane su questi schermi, perfino il franchise di Annabelle - nato da una costola di The Conjuring e legato a due capitoli di livello infimo - si riprende con un numero tre quantomeno guardabile nello spirito estivo legato a doppio filo a questo genere.
Mescolando il tipico prodotto da babysitter in pericolo figlio degli anni ottanta alle possessioni, con una spruzzata di coniugi Warren - protagonisti dei Conjuring - a fare da spalle di lusso, il lavoro di Dauberman intrattiene come si conviene, non brillando per logica ma regalando quantomeno quello che questo tipo di visioni dovrebbero garantire come minimo sindacale.
Considerato che, quando l'abbiamo approcciato, pensavo si sarebbe rivelato una merda atomica di quelle da top ten assicurata del peggio dell'anno, direi che la produzione ha centrato il bersaglio, e gli incassi discreti lo testimoniano: a questo punto, e non l'avrei mai detto, quasi spero in un quarto capitolo.
CRIMINAL MINDS - STAGIONE 14 (CBS, USA, 2019)
L'estate, in casa Ford, ha sempre significato, fin dai primi tempi della convivenza con Julez, l'appuntamento con Grey's Anatomy e Criminal Minds, le due colonne portanti della "bella stagione" su piccolo schermo: il serial dedicato alle indagini dei membri del BAU sempre in caccia di psicopatici e serial killers per anni ha rappresentato un'alternativa decisamente più valida ed interessante ai vari e più noti C.S.I. e soci, prima di cominciare a navigare in acque sicure e segnare il passo come tutte le produzioni televisive eccessivamente lunghe.
Questa quattordicesima - e penultima - stagione ne è la netta dimostrazione: un solo episodio davvero interessante su quindici - una scelta strana quella di troncare rispetto ai consueti ventiquattro episodi e stabilirne soltanto dieci per la prossima -, idee non pervenute, cast stanco e svogliato, l'ombra di quello che il prodotto era ai tempi del Gideon di Mandy Patinkin, quando si chiudeva la visione della puntata con i sudori freddi.
Giusto, a questo punto, terminarlo. Anche se salutare il BAU sarà comunque difficile.
ORANGE IS THE NEW BLACK - STAGIONE 7 (Netflix, USA, 2019)
E in tema di addii da piccolo schermo, i Ford hanno salutato anche le ragazze di Orange is the new black, che dopo aver raggiunto il loro apice con la stagione dell'inizio della rivolta e la morte di Washington avevano calato un pò i ritmi, portando probabilmente - e giustamente - gli autori a scrivere l'ultimo capitolo dedicato alle ospiti di Litchfield: un capitolo toccante, sentito, emozionante, che si rivela uno dei più intensi e vivi dell'intera vita di questo prodotto, e riesce a dare il giusto spazio alle protagoniste rimaste, regalare un'ultima vetrina a chi, stagione dopo stagione, se n'era andato, e soprattutto firmare una critica feroce ma anche divertente e divertita al sistema statunitense.
A prescindere dal fatto che un addio provoca sempre emozioni forti, personaggi come Taystee o Caputo resteranno assolutamente nel mio cuore, e parabole discendenti come quella di Red continueranno a ricordare che il Tempo, prima o poi, diventa la nostra prigione più terribile.
Quello che è certo, a proposito di Tempo, è che le ragazze di Litchfield non saranno dimenticate, e in qualche modo rappresenteranno, per chi studierà Cinema e non solo nei prossimi anni, uno dei titoli più importanti rispetto al riconoscimento della figura della donna.
Quasi quasi, allora, uno sguardo ad Annabelle lo do.
RispondiEliminaRispetto agli altri due, secondo me, è quasi bello. ;)
EliminaAmmiro la vostra dedizione a Criminal Minds, classica serie che se proprio non ho altro da fare e passa per TV, mi fermo a guardare fino alla prima pubblicità per poi stancarmi dei tempi televisivi. In ogni caso, se sono arrivati al 14° anno la stanchezza è quasi d'obbligo.
RispondiEliminaSpiace un po' per il modo in cui hanno salutato le donne di OITNB, ci si commuove, si fanno denunce politiche ma era impossibile dare lo giusto spazio a tutte e la struttura ne ha risentito. Caputo&Taystee sempre nel cuore!
Criminal Minds ha perso in qualità, tantissimo, giusto terminarla nonostante l'affezione.
EliminaPer quanto riguarda OITNB, secondo me, la chiusura è stata ottima: hanno salutato emozionando, e va bene così!