sabato 22 ottobre 2016

Banshee - Stagione 4 (Cinemax, USA, 2016)




Fin dai suoi esordi sul piccolo schermo, Banshee ha rappresentato uno dei guilty pleasures indiscussi dell'annata fordiana: un prodotto tutto botte, alcool, sesso e ancora botte, straripante limiti ed assurdità eppure fresco, dritto e coinvolgente come una bella sbronza senza pensare troppo al domani.
Quando, mesi fa, venni a sapere che con la qui presente quarta stagione si sarebbe chiusa l'avventura dello "sceriffo" Hood e della sua cricca, ammetto di essere rimasto parecchio dispiaciuto, anche se, date le premesse a livello di script, sarebbe stato oggettivamente difficile portare avanti il tutto ancora per tre o quattro stagioni rischiando di mandare definitivamente il prodotto in vacca.
Come si è chiusa, dunque, quella che è stata una delle serie più fordiane del passato recente?
Direi discretamente bene, pur non essendo questa quarta la migliore stagione - che, a mio parere, resta indubbiamente la seconda - e tagliata con l'accetta anche a causa della tanta carne al fuoco buttata per soli otto episodi, dall'intrigo tra Proctor ed il Cartello - che avrebbe potuto impegnare un'intera annata - al conflitto con i neonazisti della Confraternita - stesso discorso, considerato un charachter potenzialmente bomba come Kurt Bunker - passando per la gestione davvero "in corsa" del serial killer satanista, che passa in un paio di episodi dall'essere una sorta di fantasma inafferrabile a persona più rintracciabile della Contea, rendendosi comunque protagonista di una delle sequenze "di morte" più grottescamente divertenti dell'intera serie.
L'epilogo, poi, senza dubbio positivo ma traboccante di malinconia da fine delle vacanze che caratterizza ogni separazione da produzioni che, in un modo o nell'altro, ci hanno toccato, permette di salutare nel modo migliore Hood - che, come Spartacus, chiude senza rivelare al pubblico il suo vero nome -, Job e soci, così come Banshee tutta, probabilmente la cittadina - seppur fittizia - con la maggior concentrazione di criminalità della Storia Americana: pur non facendo, dunque, gridare al miracolo - come le annate precedenti - e mettendo sul piatto più riflessione e meno sesso e botte - purtroppo -, questa season d'addio rende comunque giustizia al prodotto, che pur grezzo che sia ha rappresentato un certo genere nel migliore dei modi, regalando ai suoi fan eccessi e gran tamarraggine, oltre a smisurate dosi di "sangue e merda", come si sarebbe detto negli anni novanta.
Forse è stato tutto troppo facile, o troppo sguaiato, ma per gente come Hood e soci direi che va assolutamente bene così: del resto, non c'è stato un solo episodio di questo titolo che non abbia avuto voglia di affrontare o non mi abbia lasciato in qualche modo soddisfatto, per un motivo o per un altro.
Certo, non potrà mai essere Sons of anarchy o Breaking bad, ma è anche giusto che la materia bassa, di tanto in tanto, finisca a bere accanto a quella alta, dividendo il bancone di legno grezzo di un Saloon che funge da crocevia di destini: un pò come Hood che incrocia il vero Hood, e a seguito della morte di quest'ultimo, decide di prenderne l'identità.
L'inizio di tutto.
L'inizio di Banshee.
L'inizio di una gran bella cavalcata, alla quale penserò sempre con grassa goduria.
So long, Hood.
Vai e colpisci come solo tu sai fare.
E fallo sapendo che non sarai mai solo.




MrFord




6 commenti:

  1. Serie molto discontinua che ha raggiunto il top con la seconda stagione, come anche da te (stranamente) sottolineato.
    Dopo la noia della terza l'ho abbandonata e questa season conclusiva non ho troppa voglia di recuperarla. Ma vedo che non mi perdo niente di clamoroso...

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    1. Abbandonare una serie - tra l'altro mai noiosa - dopo aver visto la terza stagione quando si sa che finisce con la quarta è folle perfino per te.
      Sono solo otto episodi, uno sforzo puoi anche farlo! ;)

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  2. Quando è finito, la prima cosa che ho pensato è stata "ciao Hood, chissà quale città devasterai ora..." grande serie, una goduria continua dall'inizio alla fine. L'apice per me rimane la prima stagione con le vette inarrivabili del lottare di MMA e il fottuto albino. Invece la seconda è quella che mi è piaciuta meno delle 4.. peccato sia finita ma effettivamente è una serie dal fiato corto

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    1. Una serie onesta che ha regalato davvero grandi momenti - oltre a quelli che tu citi, ricordo il pazzesco assedio alla centrale di polizia dell'indianone -, e che mi mancherà.
      In effetti, però, considerata l'implausibilità della trama, non poteva durare troppo.

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  3. Un finale forse troppo ricco, la carne al fuoco è stata parecchia, ma a Banshee non si può voler male, e sa intrattenere e pure commuovere. Un bell'addio, non al massimo della forma, forse, ma va bene anche così.

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    1. Concordo in pieno e al cento per cento.
      Va bene così. :)

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