domenica 10 aprile 2016

Better call Saul - Stagione 1

Produzione: AMC
Origine: USA
Anno: 2015
Episodi: 10







La trama (con parole mie): prima di divenire l'avvocato sempre pronto ad una soluzione del Walter White di Breaking bad, Saul Goodman era soltanto un piccolo uomo di Legge di Albuquerque pronto a lottare per sbarcare il lunario dal retro di un salone di bellezza, con un fratello socio di uno dei più grandi e rinomati studi della città prigioniero in casa con la convinzione di essere troppo sensibile alle interferenze provocate dai dispositivi elettronici. Prima di Saul Goodman c'era solo James McGill, e prima ancora Slippin' Jimmy, truffatore praticamente professionista allontanatosi da Chicago proprio per evitare un futuro già segnato da criminale.
La scalata al successo di avvocato, però, non sarà così facile, per il vecchio Jimmy: assistiamo dunque alle imprese che posero i mattoni di quello che, anni dopo, si trasformerà in una sorta di impero.








Come ormai qualunque avventore del Saloon, anche casuale, ben saprà, considero Breaking Bad parte della grande trinità di serie televisive imprescindibili per ogni appassionato e non, titoli che, genere, background o provenienza del pubblico, andrebbero visti e vissuti come vere e proprie esperienze quasi mistiche: Vince Gilligan, creatore della saga di Walter White e Jesse Pinkman, proprio per questo avrà per sempre un posto d'onore sull'Arca della gloria di questo blog, e la gratitudine imperitura del sottoscritto.
Dopo aver realizzato, dunque, un Capolavoro come quello, una scommessa come Better call Saul poteva rappresentare un gran rischio, considerati gli inevitabili paragoni che il pubblico - soprattutto ad un primo approccio - avrebbe scomodato: in questo senso, il buon Vinnie ha, secondo il mio parere, vinto la sua scommessa portando in scena un prodotto che ricorda nello stile la mitica BB, ma se ne discosta - almeno per il momento - concentrandosi su un protagonista a dir poco di culto che aveva già creato scompiglio anche alla sua apparizione accanto ai due cuochi di meth più noti del piccolo schermo.
In un certo senso, Gilligan opera con Better call Saul un'operazione simile a quella delle prime due stagioni di Breaking Bad, prendendosi tutto il tempo senza badare troppo alle mille domande dei fan - appariranno Pinkman o White? Quale percorso compirà l'esplosivo Saul per giungere a contatto con loro? - e ripartendo da zero - e forse anche da prima dello zero - rispetto ai tempi in cui Saul Goodman non era neppure un pensiero, figuriamoci una realtà: questa prima stagione di Better call Saul, infatti, si concentra sulla figura di James McGill, ex truffatore dal cuore quasi d'oro trapiantato da Chicago ad Albuquerque per evitare la galera, mosso dal desiderio di seguire le orme del fratello - socio di un importante studio legale locale - e di mostrare la propria abilità ed il proprio valore non tanto agli uomini della strada - quelli lo conoscono fin troppo bene - quanto ad un altro livello della società che, di fatto, continuerà per sempre a considerarlo un outsider, un perdente, un poco di buono.
In questo senso assistiamo ad un viaggio molto vicino a quello della premiata ditta Eisenberg e Pinkman, entrambi losers divenuti qualcosa di mai visto prima, che si contenta di un paio di deviazioni ottimamente riuscite che strizzano l'occhio alla serie che le ha generate - il crossover con Tuco, spassoso e grottesco come le prime incursioni nel mondo criminale dei protagonisti di Breaking bad, ed il ruolo di Mike, protagonista forse del miglior episodio della stagione, dedicato ai suoi trascorsi nelle forze dell'ordine ed alla morte del figlio -, che proprio allo stesso modo pare volersi prendere tutto il tempo possibile per mostrare al pubblico di che pasta è fatto - ricordo bene quanto, senza appello, Gilligan innestò la marcia senza più voltarsi indietro con la terza stagione di BB -, regalando sprazzi di classe cristallina - splendidi i momenti di preparazione all'aula di "Slippin" Jimmy, le sue truffe ed il bellissimo ed emozionante episodio di chiusura -, ironia, riflessione e tempi dilatati che, di fatto, più che scoraggiare finiscono per riuscire ad approfondire ancora meglio un charachter dalle potenzialità enormi come quello del futuro Saul.
Dunque, il tempo di farci una dormita nel pieno stile McGill, ed in casa Ford torneremo sulle strade assolate di Albuquerque per scalare il prossimo gradino insieme al vecchio Jimmy, senza avere fretta di saltarne due per volta e ben consci del fatto che, prima o poi, e basterà dare il meglio ed attendere, la cima sarà nostra.
E non ci sarà più nessun fratello "per bene" o sistema confezionato per i vincenti in grado di fermarci.



 
MrFord




"Collect the bad habits
that you couldn't bare to keep
out of the woods but I love
a tree I used to lay beneath
kissed teeth stained red
from a sour bottle baby girl
with eyes the size of baby worlds."
Fall out boy - "I'm like a lawyer with the way I'm always trying to get you off (Me&You)" - 





22 commenti:

  1. segnata, prossimamente sarà nel mio schermo ^_^

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    1. Se ti è piaciuta Breaking Bad, vedrai che anche questa ti colpirà.

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  2. Adoro troppo Jimmy McGill!
    Ricorderò sempre quando maschera la voce al telefono per avvertire i tipi di essere in pericolo.
    Era uno dei miei personaggi preferiti in BrBa e sono un po' di parte, mi piace assai questo spin-off

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    1. Anche a me è sempre piaciuto da matti come charachter, sia in BB che qui.

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  3. Gran bella serie. Ora sto vedendo la seconda ed è ancora più slow, ma va bene anche così; mi aspetto il botto nelle ultime puntate.

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    1. Secondo me è giusto che sia slow.
      E' la sua dimensione migliore.
      Appena posso recupero anche la seconda.

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  4. Ho visto qualcosina, ma mi annoiava.
    Riproverò più in là.

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    1. A me è piaciuta subito. Ma del resto, l'inizio slow fu una delle caratteristiche principali di BB.

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    2. Vero, però nel loro mènage familiare normalissimo ci sguazzavo. Qui i personaggi mi dicevano poco, okay che il mitico Mike era comparso appena. ;)

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    3. Secondo me siamo appena all'inizio, e confido molto nelle prossime stagioni. Vediamo che succede, Mike a parte che è mitico.

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  5. A me è piaciuta parecchio, Saul è un gran personaggio, ma il meglio del meglio è Mike. Lui spacca proprio i culi a tutti! Era il mio preferito anche in Breaking Bad.

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    1. Mike spacca forte, e l'episodio dedicato al suo passato è il migliore della stagione.

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  6. Serie non brutta, tutt'altro, ma dannatamente noiosa.
    Non poteva quindi che piacerti. ;)

    C'è da dire che negli ultimi episodi si è risollevata un pochino, però resta comunque abbastanza boooring.

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    1. Ti ricordo che anche BB era iniziata molto slow.
      Dopo non dire che non te l'ho detto. ;)

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  7. anche per me molto bella, non me lo aspettatavo... temevo un buco nell'acqua e invece...

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    1. Per fortuna non è stato così.
      Mi sarebbe dispiaciuto.

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  8. Iniziata un anno fa e mai finita. Non brutta, ma non riesce proprio a dirmi nulla :/

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    1. A volte capita.
      Per quanto mi riguarda sta succedendo con l'osannatissima Mr. Robot.

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  9. Ho amato Saul quindi appena ho saputo di questo spin off mi son guardato una puntata, poi un'altra, poi ho perso interesse e mi sono convinto che non ne valesse la pena.
    Ma la tua recensione mi rende dubbioso.
    Probabilmente gli darò un'altra possibiità..

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    1. Secondo me devi tenere botta e proseguire: la visione la merita tutta.

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  10. Apprezzata anche io, forse mi aspettavo qualcosa in più...ma è solo la prima stagione e c'è tempo per il decollo.. sarebbe bellissimo un piccolo cameo di White e Pinkman ;)

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    1. Ci si poteva aspettare di più, ma penso che sia solo un inizio rispetto a quello che ci aspetta prossimamente. Speriamo che sia effettivamente così.

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