Produzione: BBC
Origine: UK, USA
Origine: UK, USA
Anno: 2013
Episodi: 3
Episodi: 3
La trama (con parole mie): dopo aver inscenato la propria morte ed essere sparito dalle scene per due anni, Sherlock torna alla ribalta sorprendendo compagni ed avversari, correndo in aiuto del fratello Mycroft e tornando accanto all'amico e compagno d'avventura John Watson, in procinto di sposarsi con la fidanzata Mary.
Proprio il matrimonio del suo partner d'azione sarà il palcoscenico perfetto per le capacità dell'investigatore più intuitivo e pieno di risorse del Regno Unito, pronto ad affrontare una minaccia che potrebbe addirittura tenergli testa, rivelazioni improvvise, un possibile esilio, rischi continui di morte e, soprattutto, l'apparente ritorno sulle scene di una nemesi che credeva definitivamente passata a miglior vita.
Devo ammettere di essere rimasto a bocca aperta.
Quando, non troppo tempo fa, con Julez approcciammo la prima stagione dell'osannatissimo Sherlock targato BBC interpretato - alla grandissima - da Benedict Cumberbatch e Martin Freeman, rimasi almeno in parte deluso, per quanto la qualità del prodotto risultasse indubbiamente alta: "solo" più che discrete, quelle prime tre puntate, per farmi pensare di essere di fronte ad una proposta che vanta critiche concesse solo ai grandi nomi del piccolo schermo e paragoni illustri.
Già al secondo giro di giostra, però, con la marcia ingranata ed i meccanismi oliati, le cose erano cambiate ed abbiamo finito per trovarci di fronte non solo ad un titolo in netta progressione, ma anche ad una grande opera ispirata dai romanzi del mitico Arthur Conan Doyle resa attualissima ed avvincente: con la terza e qui presente stagione, la svolta - e la consacrazione - definitivi.
Sherlock passa, grazie ad episodi come Il segno dei tre, definitivamente di categoria, confermandosi un titolo di qualità altissima a livello tecnico, teso ed oscuro così come ironico e divertente, equilibrato perfettamente dai suoi due protagonisti ed arricchito non solo da comprimari d'eccezione, ma avversari e minacce sfaccettati ed affascinanti: percorrendo a memoria gli ultimi anni di piccolo schermo, oltre a faticare a trovare prodotti in grado di mantenere alto il proprio livello qualitativo, trovo quasi impossibile individuarne anche solo un paio - Breaking bad, nello specifico, e Spartacus - che nel corso della loro storia hanno vissuto un crescendo che li ha portati da partenze discrete o buone ad epiloghi esaltanti.
In particolare, dopo il rodaggio scanzonato e quasi da commedia nera del primo episodio, con il già citato Il segno dei tre l'asticella della qualità ha una vera e propria impennata, ed approfittando del matrimonio tra John Watson e la fidanzata Mary gli autori confezionano un episodio perfetto per scrittura e realizzazione, che mescola il giallo classico all'azione, corre avanti e indietro nel tempo di narrazione e non solo decostruisce la vicenda attraverso le indagini di Sherlock, ma come in un gioco di scatole cinesi incastra più sottotrame per poi risolverle come se fossero una soltanto: come se non bastasse, con l'ultimo episodio della stagione assistiamo ad un nuovo confronto tra Sherlock ed un rivale apparentemente senza punti deboli - quantomeno a livello mentale - ed al ritorno - attesissimo - di un altro grande personaggio che è parte integrante della mitologia legata al buon Holmes.
In tutto questo resta il tempo per osservare più da vicino l'idea - magnifica - avuta dagli autori per rendere anche visivamente il "palazzo mentale" di Sherlock, analizzare - da un punto di vista completamente diverso - la dipendenza del grande investigatore dalle droghe e mostrare lo stesso anche da un'angolazione decisamente più umana di quanto non si sia abituati quando si ha a che fare con la sua arguzia, spesso pronta a sconfinare in (giustificata) supponenza.
Sherlock, dunque, si presenta come una delle serie crime più innovative ed interessanti dell'attuale panorama televisivo, ed uno dei racconti più intensi, divertenti e profondi di amicizia: per questo, per la sagacia di Holmes ed il coraggio pane e salame di Watson, per i lati nascosti di Mary e le follie di Moriarty, qui in casa Ford attenderemo trepidanti anche la stagione numero quattro.
MrFord
"Three's my lucky number
and fortune comes in threes
but I wish I knew that number
that even little children seem to see
oh, I'm missing everything I knew
it's just so hard to be a child
oh, i'm missing all the things i knew
yet whinge i knew nothing at all
I whinge i knew nothing at all."
and fortune comes in threes
but I wish I knew that number
that even little children seem to see
oh, I'm missing everything I knew
it's just so hard to be a child
oh, i'm missing all the things i knew
yet whinge i knew nothing at all
I whinge i knew nothing at all."
Massive Attack - "Three"-
Ho sempre più necessità di guardare questa serie ASAP XD
RispondiEliminaCapisco bene. Davvero una grandissima serie.
EliminaConcordo, ottima stagione questa. Ho già l'acquolina in bocca per la 4 -nonostante la parziale delusione per l'episodio L'abominevole sposa-
RispondiEliminaDe L'abominevole sposa parlerò presto, ma a me non ha affatto deluso, anzi.
EliminaComunque, stagione strepitosa.
Mi fai aumentare sempre di più hype per questa serie!
RispondiEliminaHype giustificatissimo!
EliminaLa terza ancora mi manca, lieti di sapere che va in crescendo! ;)
RispondiEliminaAssolutamente in crescendo.
EliminaTerza stagione quasi perfetta.
L'ennesimo post fordiano dedicato a Sherlock che non mi ha fatto venire voglia di riprendere questa serie?
RispondiEliminaElementare, Watson. :D
L'ennesima dimostrazione che sequi quasi solo serie inutili?
EliminaElementare, Cannibal. ;)
Il segno dei tre è il mio episodio preferito della serie.
RispondiEliminaSono riusciti a partorire veramente qualcosa di straordinario.
Menzione d'onore per il piccolo Archie.
Un episodio pazzesco. Tra i migliori che ricordi della storia recente del piccolo schermo.
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