Regia: Claudio Caligari
Origine: Italia
Anno: 2015
Durata: 100'
Anno: 2015
Durata: 100'
La trama (con parole mie): siamo a Ostia, nel pieno degli anni novanta. Cesare e Vittorio, cresciuti insieme ed abituati ad una realtà difficile e degradata, passano le loro giornate rimbalzando tra la piccola criminalità e le serate tra alcool e droga, fino a quando, per caso, Vittorio conosce Linda, che vive mantenendo un figlio tentando di stare lontana dalle zone d'ombra, e decide di mollare tutto, ripulirsi e ricominciare come operaio in cantiere.
Cesare, invece, resta ancorato agli eccessi ed al vecchio mondo dei due amici, rimbalzando tra l'amore per la madre e la piccola nipote malata, i tentativi di reinventarsi un'esistenza normale proprio accanto a Vittorio ed una storia con la ex di quest'ultimo, Viviana, che vorrebbe coronare trovando una casa dove, chissà, un giorno o l'altro potrebbe formare una famiglia.
Quando, però, i nodi di una realtà troppo dura verranno al pettine, Cesare dovrà affrontare il suo destino.
Questo post partecipa alle celebrazioni nostrane ribattezzate Cinema Italiano I love you!
"Bruno, tu ci sei mai salito, su una barca come quella?"
"No."
"Mi sa che non ci saliremo mai."
Recita più o meno così il confronto nell'ombra tra Cesare e Bruno, pronti ad osservare un pezzo grosso - che sia criminalità, politica o chissà cos'altro poco importa - allontanarsi dopo la loro consegna con una donna al seguito su uno yacht di lusso, mentre a loro non resta altro che tornare alla quotidiana desolazione del litorale ostiense.
Potrebbe essere quasi tutto qui, il senso dell'ultimo, potentissimo film di Claudio Caligari, uno che ha dovuto lottare con le unghie e con i denti ad ogni sua produzione - questa compresa - solo per finire "a morire come uno stronzo avendo fatto solo due film", come confessò all'amico Valerio Mastandrea, grazie all'impegno del quale è riuscito ad arrivare in sala postumo anche Non essere cattivo.
Ma nella storia di Cesare e Vittorio - interpretati straordinariamente da Luca Marinelli e Alessandro Borghi - c'è molto di più: tutta l'energia della gioventù bruciata, della voglia di riscatto, della condanna sancita dal luogo in cui si nasce, dello scoramento che porta ad una candela che brucia dai due lati o ad una quotidiana lotta pronta a logorarci - e ancora una volta un altro dialogo, quello tra Vittorio e la sua compagna a tavola nel finale, risulta quasi agghiacciante, con lei che quasi scocciata domanda a lui, che proprio per starle accanto ha rinunciato al crimine ed alle droghe per guadagnarsi il pane con il sudore della fronte ed i calli sulle mani, se quello che hanno davvero gli basta -, la potenza del Pasolini di Accattone e, in tempi più recenti, dei Loach e dei Dardenne, le risate e le lacrime, la tristezza senza possibilità di appello ed anche, perchè no, una speranza.
E chissà se Cesare guarderà a Vittorio come ad un modello, e lotterà per uscire da una periferia così grande da fagocitare anche più della grande città, o se il destino di suo padre segnerà per lui un percorso definito, come è stato per la cugina che non conoscerà mai, quella che abbraccia un orso di peluche e vede un Cesare che nessun'altro può vedere, al quale può chiedere, implicitamente, di non essere cattivo, e guardare al futuro con la speranza di qualcosa di meglio di quello che hanno.
Nessuno dei ragazzi di Ostia ha una risposta, probabilmente, non ce l'ha Bruno, che assicura a Vittorio che quello che considera come il figlio di quest'ultimo non avrà posto tra i suoi uomini, perchè non vorrebbe mai vedere il sangue del sangue di un amico entrare nel giro, non ce l'ha lo stesso Vittorio, che probabilmente si sentirà, nella sua vittoria contro l'ovvio fato che pareva prestabilito, come il peggiore degli sconfitti, non ce l'ha chi resta, e chi se n'è andato.
Non da un'altra parte, migliore.
Ma sottoterra.
Forse, ad averla, è solo Cesare.
Il Cesare del futuro, che sorride a quello che per suo padre è stato come un fratello, e che deve ancora costruire tutta la sua vita.
E può sognarla senza dover per forza lottare.
Senza dover essere per forza cattivo.
MrFord
"Se scoppio questo è un ciao
non è un addio
se hai un fratello che ti vuole bene quello sono io
un nuovo giorno nasce
blu come la sorte
io inseguo i miei fantasmi
e ti abbraccerò due volte
uno è per l'amore
uno per la forza
perderò la strada e troverò la mia salvezza
staccarsi non è facile per niente ma va bene
il mondo sconosciuto è il mondo che mi appartiene."
Assalti frontali - "Va tutto bene" -
Partecipano alla festa made in Italy anche:
Solaris: Io sono l'amore
Pensieri Cannibali: Non essere cattivo
Director's Cult: Il volto di un'altra
Mari's Red Room: Shadow
Non c'è paragone: Basilicata Coast to Coast
In Central Perk: Maicol Jecson
Bollalmanacco: Almost Blue
Delicatamente perfido: Italiano medio
Un buonissimo film, davvero ben recitato, anche se a me - che il genere, tra un libro e l'altro, piace tantissimo - ha ricordato davvero troppe cose. Da Acciaio al Rumore dei tuoi passi, fino a prendere svolte un po' meh, da libro Cuore. Ha un gran cuore, ma gli manca il coraggio. Però, in generale, ho apprezzato, nonostante il forte senso di dèjà vu.
RispondiEliminaIo invece l'ho apprezzato molto proprio per il cuore: in fondo, la sensazione di "già visto" ci sta.
EliminaChissà quante vite, in fondo, finiscono in quel modo. ;)
Sì, però la bambina moribonda l'avrei lasciata a C'è posta per te ;)
EliminaE invece secondo me fa da contrasto positivo. Ci sta. ;)
EliminaFilm molto bello che a caldo avevo anche fin poco apprezzato. Poi ripensandoci con il tempo ho ritrovato più pregi che difetti
RispondiEliminaIo l'ho apprezzato alla grande da subito, invece.
EliminaPer me un ottimo film davvero.
E' nella pigna dei dvd in attesa di visione. Anticiperò i tempi, vista la bella recensione.
RispondiEliminaConsiderati i tuoi gusti, Black, ho come l'impressione che lo apprezzerai parecchio.
EliminaConcordo, Caligari ha avuto una vita registica fin troppo complicata, considerate le sue idee e il talento: e proprio a seguito di questa visione a breve recupererò Amore tossico e L'odore della notte.
RispondiEliminaBelle parole, come sempre, per un film davvero intenso, che si sente ancor più a visione finita grazie a dialoghi e scene che non se ne vanno.
RispondiEliminaConcordo in pieno: un film che resta dentro come quelli che l'hanno ispirato, da Pasolini in poi.
EliminaCaligari era un regista a metà strada tra trainspottinghismo cannibale e paneesalamesimo fordiano.
RispondiEliminaA quanto pare un contrasto davvero troppo estremo perché potesse sopravvivere in questo mondo crudele. :(
Mi sa che l'unione tra le due cose era davvero troppo per questo mondo.
EliminaNon siamo ancora pronti. ;)
Un bellissimo film fatto da uno dei registi italiani più snobbati di sempre e al quale hanno tolto tutto fino alla fine.
RispondiEliminaVerissimo.
EliminaPer una volta, ultimamente, mi trovo d'accordo con te.
Spero che lo vendano all'estero, ma che diamine ogni volta mi perdo sempre una chicca del nostro (scarno?) cinema italiano!
RispondiEliminaSecondo me all'estero ha quasi più possibilità che qui in Italia.
EliminaComunque recuperalo, se ti capita!
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaSto ancora rosicando del fatto che non sia riuscito vederlo al cinema. Programmazione di mer...
RispondiEliminaL'importante è recuperarlo, Cinema o no. ;)
EliminaAmore tossico e L'odore della notte era due spaccati duri e violenti davvero ben riusciti, non vedo l'ora di vedere questo che ancora mi manca, tu confermi solo le aspettative che ho accumulato nell'attesa.
RispondiEliminaBella l'iniziativa "Cinema italiano i love you", l'approvo al 100%.
Iniziativa bellissima, brava Director's. ;)
EliminaPer il resto, sono sicuro che ti piacerà.
Che non avrebbe avuto speranze di Oscar lo si sapeva, come si sapeva che a Venezia avrebbe suscitato polemiche il fatto di metterlo fuori concorso: il cinema italiano (inteso come industria) si è accorto di Caligari solo dopo morto, ed è questo quello che fa più rabbia. Questo film è un pugno nello stomaco, ma di quelli che fanno bene...
RispondiEliminap.s. intanto io ho comprato il cofanetto contenente anche "L'odore della notte" e "Amore tossico". Costa una sciocchezza, è un peccato lasciarlo sullo scaffale...
Avendo da poco vinto La grande bellezza, era impensabile che lo includessero anche solo tra i candidati. Peccato.
EliminaCercherò il cofanetto, intanto.
Concordo, davvero un buon film, a me ha ricordato Fame chimica per la precisione con cui racconta un certo tipo di disagio di chi vive ai margini della vita.
RispondiEliminaDavvero potente.
A Fame chimica io ho voluto e voglio un gran bene.
EliminaMa questo è su un altro livello, sia a livello registico che d'impatto.
Altro film italiano che non conosco ma da come ne parli potrebbe piacermi parecchio. Infilo nei recuperi post-Oscar :)
RispondiEliminaSecondo me merita, e potrebbe piacerti parecchio.
EliminaRecupera, recupera!
Devo recuperarlo, sicuramente ho delle buone aspettative, quando c'è la conferma positiva da parte dei due poli opposti della blogsfera ci si approccia a un film in maniera più serena. :P
RispondiEliminaPuoi dirlo forte: quando un film mette d'accordo me e il Cannibale, va visto a occhi chiusi. ;)
EliminaBel post, come sempre.
RispondiEliminaQuesto è il miglior film italiano dello scorso anno. Un vero gioiello. Incredibile!