sabato 2 agosto 2014

Banshee - Stagione 2

Produzione: Cinemax
Origine: USA
Anno:
2014
Episodi: 10





La trama (con parole mie): Lucas Hood, sceriffo di Banshee ed ex ladro professionista, è costretto a fare i conti non soltanto con le minacce più o meno concrete alla sua fittizia identità - come il figlio del vero Hood - ma anche con la delicata situazione della cittadina il cui ordine è affidato alle sue mani. Kai Proctor, boss della zona, appare infatti sempre più privo di controllo, e come se non bastasse il suo influsso sul territorio la comunità Kinaho mostra uno dei suoi figli più selvaggi ed incontrollabili, mentre i locali sostenitori dell'estrema destra finiscono per segnare il destino del vice sceriffo Emmett e di sua moglie.
I problemi da rappresentante della Legge, però, finiscono quasi per perdere d'importanza nel momento in cui Rabbit, boss della mafia ucraina di New York e padre della sua ex, si rivela ancora vivo e pronto a minacciare tutto quello che - stabile o no possa essere - i due hanno finito per costruirsi a Banshee.








A distanza di più di quattro anni dall'apertura del Saloon, e anche grazie alla mia storica rivalità con Cannibal Kid, l'aggettivo "fordiano" è diventato una sorta di piccolo cult da queste parti, pronto a definire quelle proposte su grande o piccolo schermo portatrici sanissime di panesalamismo, nonchè di alcune caratteristiche che da queste parti trovano tutte le porte ben spalancate: senza dubbio Banshee rientra alla perfezione nel novero, con il suo essere assolutamente sopra le righe, legata a doppio filo ad alcool, sesso e botte come se piovessero e decisamente più orientata all'intrattenimento sguaiato del suo pubblico che non alla precisione assoluta ed alla cura totale - e soprattutto realistica - del suo script.
Già con la prima stagione la visione di Banshee è riuscita a regalare al sottoscritto le stesse piacevoli sensazioni di quando, a qualche mese di "distanza", finisco per tornare a gustare un cocktail, o un particolare rum o whisky che non assaggiavo da tempo: con la seconda annata delle avventure dello sceriffo Lucas Hood riesce nell'impresa di mantenere il buonissimo standard della prima, pur mettendo forse un pò troppa carne al fuoco - molti sono i nodi che dovranno venire al pettine il prossimo anno -, stupendo di tanto in tanto con episodi dallo spessore decisamente più importante, degni delle migliori proposte action-drama di natura decisamente più realistica - su tutte, la splendida ed intensissima puntata legata alla violenza subita dalla moglie incinta del vicesceriffo Emmett per mano di un gruppo di neonazisti, che al solo pensiero riesce a darmi i brividi anche ora -.
Non ci troveremo certo di fronte alla serie definitiva, quando più ad una più che fracassona giostra sempre pronta a gettare l'audience nell'occhio del ciclone, che si tratti di vicende legate al rispetto della Legge operato secondo i metodi di quello che, di fatto, è un criminale - sarà decisamente interessante osservare i risvolti che avranno lo scontro ormai aperto con Kai Proctor, nemesi a Banshee di Hood, così come con il temibile e decisamente imponente nuovo volto della comunità indiana dei Kinaho pronto a "tornare a casa" per riempire il vuoto lasciato da Longshadow - oppure delle imprese al di fuori della stessa dell'improvvisato sceriffo e della sua banda, dall'irresistibile Job alla ex nonchè madre di sua figlia - altro punto che con la season three potrebbe diventare fondamentale rispetto alla permanenza di Hood a Banshee -.
Il pregio più grande di questa serie, però, resta legato al fatto che, nonostante si tratti di una proposta da machos in eccesso di testosterone sempre in cerca di bevute, scopate e cazzotti, l'approccio e lo stile finiscono per conquistare non solo il pubblico femminile, ma anche quello decisamente più fighetto e meno fordiano, per l'appunto, grazie ad un abile mix di sentimenti, tensione e ritmo che rende l'intera proposta una sorta di cocktail che mescola l'atmosfera tamarra degli anni ottanta al gusto cool del nuovo millennio, quasi come se Stallone, Bruce Willis e soci incontrassero Crank.
Con premesse di questo tipo, le numerose situazioni rimaste in sospeso, il buon Hood sempre pronto a buttarsi a testa bassa in ogni nuovo casino che bussa alla sua porta quando non cerca di sfondarne lui stesso, direi proprio che il Saloon è già pronto ai danni che provocherà la season three: l'unica controindicazione, è che si dovrà attendere il duemilaquindici per sentirne gli effetti sulla pelle.
Come un livido che esce in tutta la sua prepotenza il giorno dopo, quando l'effetto dell'alcool è tramontato e restano solo i postumi della lotta. 
O del sesso.



MrFord



"Down the ditches for a thousand years
the water grew Ira's peoples' crops
'till the white man stole the water rights
and the sparklin' water stopped."
Johnny Cash - "The ballad of Ira Hayes" - 







11 commenti:

  1. la prima stagione devo dire che fino ad ora mi garba abbastanza...

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    1. E ti sbagli France'! ;-)

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    2. Francesco, ha ragione Dembo: questa é una tamarrata goduriosissima!

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  3. Grande fratello, questa è roba fatta apposta per noi. Job idolo totale.
    E cmq nella 3 mi aspetto che succeda QUELLA cosa con QUELLA -enorme- persona

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  4. seconda stagione ancora meglio della prima.
    sarà perché l'ho trovata meno fordiana - per fortuna - e più radical-chic/cannibaliana - ri per fortuna - :)

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    1. Vorrai dire una seconda più pretenziosa e meno yeah della prima, semmai. ;)

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  5. Serie decisamente fordiana, che ti incolla allo schermo sia per dei personaggi scritti in modo fantastico, che per una realizzazione che non ha nulla da invidiare a prodotti più "seriosi". La terza stagione è attesissima!

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    1. Molto fordiana e molto attesa.
      Sono sicuro che anche la terza annata mi intratterrà come si conviene. :)

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