Regia: The Mo Brothers
Origine: Singapore, Indonesia
Anno: 2009
Durata: 95'
La trama (con parole mie): Adjie e Astrid, una coppia in dolce attesa, decide di partire alla volta di Jakarta con tre amici in modo che Adjie possa ricongiungersi con una sorella "perduta". Non appena ultimati i preparativi per questo road trip, i compagni di viaggio trovano letteralmente sulla loro strada la giovane Maya, che afferma di essere stata rapinata e chiede al gruppo aiuto.
Accompagnata la giovane fino alla propria casa, gli amici finiscono per accettare l'invito a cena della ragazza, che per sdebitarsi propone di sfruttare l'occasione per offrire ai viaggiatori un tetto ed un pasto con la sua famiglia.
Peccato che, proprio a tavola, la natura terribile e misteriosa dei parenti di Maya venga piano piano a galla, dando inizio ad un vero e proprio incubo senza fine per Adjie ed i suoi amici.
Accompagnata la giovane fino alla propria casa, gli amici finiscono per accettare l'invito a cena della ragazza, che per sdebitarsi propone di sfruttare l'occasione per offrire ai viaggiatori un tetto ed un pasto con la sua famiglia.
Peccato che, proprio a tavola, la natura terribile e misteriosa dei parenti di Maya venga piano piano a galla, dando inizio ad un vero e proprio incubo senza fine per Adjie ed i suoi amici.
L'horror è da sempre uno dei guilty pleasures favoriti di casa Ford, passato attraverso le epoche dei film condivisi con mio fratello a quelli con Julez, patita almeno quanto il sottoscritto di massacri ed ammazzamenti vari.
Quando il lavoro e le pressioni del quotidiano incombono, una sana e sguaiata scampagnata in territori come questi riesce sempre a mettere di buon umore, sia che si tratti di pellicole in grado di spaventare davvero - ormai sempre meno numerose, occorre ammetterlo -, sia che si parli di slasher da massacro puri e semplici.
Macabre, pellicola indonesiana giunta al Saloon grazie a Dembo, si ascrive proprio a quest'ultima categoria, richiamando alla memoria classici del genere come Non aprite quella porta, proponendo il classico plot del gruppo di amici ritrovatisi alla mercè di una famiglia - o presunta tale - di psicopatici sanguinari assetati di morte.
Senza dubbio la resa ed il livello tecnico del lavoro dei Mo Brothers non sono neppure da paragonare alla lontana a Classici come quello firmato da Tob Hooper, eppure, e nonostante abbiano dovuto battersi con la stanchezza e la palpebra pesante dei coniugi Ford, sono riusciti a divertire abbastanza da soprassedere alle ingenuità e ad un risultato che ricorda gli horror fatti in casa come il nostrano - e spassosissimo - Il bosco fuori: fatta eccezione, infatti, per l'inquietante matriarca Dara - vera e propria mattatrice nel vero senso del termine della pellicola -, spesso e volentieri ci si ritrova con un sorriso stampato sul viso nell'osservare gli squilibri dei protagonisti imprigionati dagli psicopatici capitati per caso sulla loro strada.
In questo senso la sequenza dedicata allo squartamento - in pieno stile Leatherface - che precede l'inizio della fuga della protagonista, è quasi da antologia del trash: i due amici legati come salami che urlano come bambine inseguite dal compagno di classe che vuole sporcare i loro vestitini nuovi finiscono per superare in breve il confine del ridicolo spingendo ad empatizzare con il corpulento macellaio improvvisato, sperando che quest'ultimo possa porre presto fine alle loro sofferenze - e a quelle delle orecchie dell'audience -.
Forse l'intento dei registi non era propriamente questo, eppure non si è disdegnato, da queste parti, un elemento che potesse alleggerire le pretese di un titolo che, onestamente, non potrebbe averne neanche per sbaglio, finendo per farlo risultare anche più simpatico di quanto non si potesse pensare alla vigilia: interessante, comunque, il duello finale tra la matriarca e la giovane fuggitiva, che per ambientazione e svolgimento ha riportato alla mente del sottoscritto piccole chicche di genere come Wrong turn o l'approccio molto fisico del sempre caro Neil Marshall.
Certo, gli standard necessari perchè si possa considerare Macabre qualcosa di più di un tentativo amatoriale di omaggiare un genere di norma ormai fin troppo bistrattato sono ben lontani, ma a volte è quasi meglio trovarsi di fronte un onesto e limitato prodotto piuttosto che una pellicola spocchiosa le cui ambizioni superano di gran lunga la qualità effettiva.
In casi come quello, infatti, risulterebbe ancora più naturale tifare per "i mostri".
MrFord
"Coming to your house
I'll make you scream
catch you all alone and
then you're dead
I'm going to shatter
all your dreams
filling you all full of
fear and dread."
I'll make you scream
catch you all alone and
then you're dead
I'm going to shatter
all your dreams
filling you all full of
fear and dread."
Macabre - "I need to kill" -
Ma perché a questi registi nessun psicopatico schizoide li invita mai a cena, all'ultima cena possibilmente?
RispondiEliminaIn realtà questi film e questi registi sono perfetti per i periodi estivi senza impegno! ;)
Eliminapare proprio una cosa evitabilissima.
RispondiEliminastrano l'abbia tirato fuori dembo e non tu :D
A dire il vero io e Dembo siamo fratelli anche sulle porcate! ;)
EliminaLo evito volentieri!
RispondiEliminaNon ti perdi nulla, tranquillo!
EliminaIo l'ho trovato molto buono, soprattutto per il gore e la strepitosa madre psyco-milf.
RispondiEliminaUn onesto divertimento...
Divertimento sì, ma davvero b-movie style! ;)
EliminaNon sono affatto d'accordo. È un ottimo film con trovate anche divertenti (i poliziotti). Il livello di gore è alto con trovate spesso interessanti e un senso della regia che già da le piste a moltissimi registi, anche non strettamente horror.
RispondiEliminaPer me o lo hai sottovalutato in via pregiudiziale oppure eri stanchissimo perché un film del genere è proprio cosa tua.
Non l'ho sottovalutato, anzi, mi aspettavo decisamente di più. È a tratti divertente, ma rispetto a "cose mie" come Neil Marshall siamo davvero su livelli bassi.
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