Produzione: FOX
Origine: USA
Anno: 2011
Episodi: 22
Episodi: 22
La trama (con parole mie): i membri della Divisione Fringe sono sempre più alle prese con i guai legati al sovrapporsi progressivo del nostro universo e di quello parallelo violato ventisei anni prima da Walter Bishop per salvare il Peter di quella realtà e portarlo nella nostra a sostituire il suo stesso figlio deceduto.
Lo scambio delle Oliva Dunham dei due mondi complica ancor più le cose, finendo per aumentare la tensione ed accelerare l'avvento di una guerra che potrebbe distruggere completamente sia una che l'altra Terra, al quale, forse, neppure gli apparentemente onniscenti Osservatori possono porre rimedio.
Toccherà ad Olivia e Peter, sempre più legati l'uno all'altra, sfruttare talento, coraggio, sfrontatezza ed un pò di improvvisazione suggerita da Walter per trovare una soluzione per impedire quella che potrebbe essere la fine di tutto, e di tutte le linee temporali possibili dall'ormai non più così vicino ottantacinque del Vecchio Millennio al duemilaventisei del Nuovo.
Tra le creature firmate J. J. Abrams, Fringe è stata quella che ha dovuto lottare con più forza per farsi apprezzare in casa Ford, complici un pilota che, ai tempi, non riuscì a conquistarci, ed il fatto che ad ogni potenziale momento buono corrispondesse l'arrivo di un titolo in grado di incuriosire maggiormente di questo gli occupanti del Saloon.
Quando la prima stagione, infine, riuscì a trovare il suo spazio, episodio dopo episodio arrivò a farsi voler bene sia per lo strambo cocktail servito dagli autori - una sorta di punto d'incontro tra il fu Alias e X-Files - che per i suoi protagonisti, dalla determinatissima Olivia al sempre pieno di risorse Peter, passando per lo statuario Broyles, la mascotte della squadra Astrid e soprattutto lui, il mitico, stralunato, pesantemente drogato Walter Bishop, scienziato pazzo nell'accezione migliore del termine.
Con la seconda annata le potenzialità del titolo parvero letteralmente esplodere, ponendo le basi per un proseguo della vicenda da cardiopalma, ed assestandosi tra i preferiti dei Ford per quanto riguarda il piccolo schermo: con questo terzo giro di giostra, occorre ammetterlo, i vulcanici creatori di Alias fanno un piccolo passo indietro rispetto all'annata precedente, dovuto principalmente all'enorme quantità di carne messa al fuoco e ad un indirizzo non ben delineato della stagione - il conflitto tra gli universi paralleli? Il rapporto tra Olivia e Peter? I casi passati per le mani alle due divisioni Fringe? -, che soltanto nella parte finale pare recuperare l'unità che era mancata per la sua quasi totalità portando a casa una conclusione che pone ulteriori interrogativi e solletica l'immaginazione per quelle che saranno le ultime due seasons del serial.
Badate bene, però, a non leggere questa critica in senso troppo negativo, anche perchè Fringe rappresenta senza dubbio una delle proposte più coraggiose, insolite e pronte a sfidare l'ignoto che il panorama televisivo possa vantare, dalla sigla adattata a seconda dell'universo in cui si svolge il singolo episodio alle sperimentazioni degli episodi stessi - che oltre ai viaggi nel tempo e attraverso le dimensioni non si fanno mancare perfino i cambi di genere, come l'utilizzo dell'animazione per raccontare la disavventura di Peter, Walter e William Bell alla ricerca di Olivia nella sua mente -, supportati nella loro quasi totalità da un ottimo impianto d'intrattenimento, la giusta dose di interrogativi necessari a mantenere incollati gli spettatori puntata dopo puntata ed una squadra di personaggi che funziona alla grande, in una realtà come nell'altra.
Certo, la storia d'amore tra Olivia e Peter potrebbe fare storcere il naso ai fan più "duri e puri", eppure funziona e con l'inserimento della seconda Olivia - o fOlivia, come direbbe Walter - come terzo elemento di un intricato triangolo sentimentale si hanno tutti gli elementi per comporre una formula senza dubbio dirompente che, specie in relazione alla chiusura di questa stagione, potrebbe essere il pepe delle successive due.
Ben costruita anche la maturazione di Walter, il cui gesto totalmente comprensibile di ventisei anni prima è stato la base per quella che potrebbe diventare la guerra tra due universi, e cui la morte di William Bell ha giovato nonostante l'ossessione dello stesso padre di Peter di recuperare le parti di cervello che lo stesso Bell, su sua richiesta, aveva rimosso per evitare che si sviluppasse la sua parte più disturbata e negativa, emersa invece in Walterativo, uomo disperato cui è stato ingiustamente tolto un figlio e che per lo stesso motivo finisce per cucirsi addosso i panni del "cattivo".
Non mancano dunque, nonostante il leggero passo indietro, riflessioni profonde ed entertainment di altissima qualità per un titolo che riesce ad essere in grado di conquistare gli appassionati di settore e non solo, nonchè uno dei più interessanti dell'intero panorama recente offerto dalla tv.
Quando la prima stagione, infine, riuscì a trovare il suo spazio, episodio dopo episodio arrivò a farsi voler bene sia per lo strambo cocktail servito dagli autori - una sorta di punto d'incontro tra il fu Alias e X-Files - che per i suoi protagonisti, dalla determinatissima Olivia al sempre pieno di risorse Peter, passando per lo statuario Broyles, la mascotte della squadra Astrid e soprattutto lui, il mitico, stralunato, pesantemente drogato Walter Bishop, scienziato pazzo nell'accezione migliore del termine.
Con la seconda annata le potenzialità del titolo parvero letteralmente esplodere, ponendo le basi per un proseguo della vicenda da cardiopalma, ed assestandosi tra i preferiti dei Ford per quanto riguarda il piccolo schermo: con questo terzo giro di giostra, occorre ammetterlo, i vulcanici creatori di Alias fanno un piccolo passo indietro rispetto all'annata precedente, dovuto principalmente all'enorme quantità di carne messa al fuoco e ad un indirizzo non ben delineato della stagione - il conflitto tra gli universi paralleli? Il rapporto tra Olivia e Peter? I casi passati per le mani alle due divisioni Fringe? -, che soltanto nella parte finale pare recuperare l'unità che era mancata per la sua quasi totalità portando a casa una conclusione che pone ulteriori interrogativi e solletica l'immaginazione per quelle che saranno le ultime due seasons del serial.
Badate bene, però, a non leggere questa critica in senso troppo negativo, anche perchè Fringe rappresenta senza dubbio una delle proposte più coraggiose, insolite e pronte a sfidare l'ignoto che il panorama televisivo possa vantare, dalla sigla adattata a seconda dell'universo in cui si svolge il singolo episodio alle sperimentazioni degli episodi stessi - che oltre ai viaggi nel tempo e attraverso le dimensioni non si fanno mancare perfino i cambi di genere, come l'utilizzo dell'animazione per raccontare la disavventura di Peter, Walter e William Bell alla ricerca di Olivia nella sua mente -, supportati nella loro quasi totalità da un ottimo impianto d'intrattenimento, la giusta dose di interrogativi necessari a mantenere incollati gli spettatori puntata dopo puntata ed una squadra di personaggi che funziona alla grande, in una realtà come nell'altra.
Certo, la storia d'amore tra Olivia e Peter potrebbe fare storcere il naso ai fan più "duri e puri", eppure funziona e con l'inserimento della seconda Olivia - o fOlivia, come direbbe Walter - come terzo elemento di un intricato triangolo sentimentale si hanno tutti gli elementi per comporre una formula senza dubbio dirompente che, specie in relazione alla chiusura di questa stagione, potrebbe essere il pepe delle successive due.
Ben costruita anche la maturazione di Walter, il cui gesto totalmente comprensibile di ventisei anni prima è stato la base per quella che potrebbe diventare la guerra tra due universi, e cui la morte di William Bell ha giovato nonostante l'ossessione dello stesso padre di Peter di recuperare le parti di cervello che lo stesso Bell, su sua richiesta, aveva rimosso per evitare che si sviluppasse la sua parte più disturbata e negativa, emersa invece in Walterativo, uomo disperato cui è stato ingiustamente tolto un figlio e che per lo stesso motivo finisce per cucirsi addosso i panni del "cattivo".
Non mancano dunque, nonostante il leggero passo indietro, riflessioni profonde ed entertainment di altissima qualità per un titolo che riesce ad essere in grado di conquistare gli appassionati di settore e non solo, nonchè uno dei più interessanti dell'intero panorama recente offerto dalla tv.
MrFord
"Deep inside of a parallel universe
it's getting harder and harder
to tell what came first
under water where thoughts can breathe easily
far away you were made in the sea
just like me."
it's getting harder and harder
to tell what came first
under water where thoughts can breathe easily
far away you were made in the sea
just like me."
Red Hot Chili Peppers - "Parallel universe" -
Pacey/Peter fammi tua.
RispondiEliminaGOlivia
Che poi GOlivia, un nome una promessa
RispondiEliminaSì, una specie di pornostar della fantascienza! ;)
EliminaPure a me è tornata un bella cotta per Pacey con Fringe! Stagione molto intrigante, con il mio cuoricino che si spezzava mentre Peter si lasciava sedurre dall'altra Olivia :(
RispondiEliminaLa seconda stagione resta quella più tosta, ma anche con questa terza non si è scherzato!
Eliminama ancora a guardare questo x-files di serie B? °___°
RispondiEliminaDi serie B Sarai tu con le tue serie da femminuccia! ;)
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