giovedì 15 aprile 2010

Happiness

Raramente capita di considerare un film intelligente, profondo ed importante e considerarlo, ad un tempo, sgradevole, scomodo e assolutamente allontanabile.
Solontz, esponente di spicco della new wave cinematografica americana che, sul finire degli anni '90, sfornò talenti come Wes e Paul Thomas Anderson, Vincent Gallo (in qualche modo), Johnny Depp (nella sua unica regia), Noah Baumbach e via discorrendo, parte da Altman per distruggere subdolamente la società made in Usa post-eighties, senza risparmiarsi nulla in materia di colpi bassi e quello che si potrebbe definire umorismo nero.
Eppure, c'è qualcosa di compiaciuto, nell'affresco quasi voyeuristico dipinto dal regista: qualcosa di inquietante e torbido, capace di far apparire DePalma come uno studentello delle elementari e il James Stewart de La finestra sul cortile un dilettante di quello che Powell definì "l'occhio che uccide" (e che filmone, ragazzi!).
Solontz non appare distante dalla società che demolisce dall'interno, dai suoi piccoli mostri silenziosi ed inquietanti che brindano alla felicità.
Solontz è come il piccolo rampollo dello psichiatra pedofilo che trova nello sconforto di uno dei più agghiaccianti confronti padre/figlio del Cinema la forza per tirarsi fuori - ma dovrei dire venire - da una realtà che fa sembrare lo squallore del New Jersey una sorta di patetico paradiso.
L'indimenticato Altman, nei suoi affreschi magnifici e crepuscolari, manteneva sempre un pò d'amore, e di rispetto, per quella vecchia America lontana, perduta in canzoni e malinconie che potevano significare un riscatto.
Per Solontz non è rimasto nulla. Se non venire.
Del resto, anche Nicole Kidman, al termine dello straordinario Eyes wide shut, ritiene che "scopare" sia l'ultima risposta. E chi può contraddire Kubrick!?
Forse Randy the ram, che liquida gli anni '90 come una merda creata da "Kurt Cobain, quel finocchio".
Dove sta la risposta, lo potrà dire solo la nostra coscienza.
Che se turbata da una visione come questa, forse non è lontana da una speranza di vera felicità.
Senza brindisi.

"Happiness (is a warm gun),
bang bang shoot shoot."
MrFord

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