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martedì 1 ottobre 2019

White Russian's Bulletin



Alle spalle lo special organizzato con il mio rivale Cannibal Kid e spinto dall'uscita della sua ultima fatica, ho deciso di dedicare il poco tempo delle visioni settimanali all'inizio del recupero della filmografia tarantiniana, sulla scia dell'operazione che feci qualche anno fa con Kubrick.
Oltre, dunque, ad affrontare l'ultima fatica del ragazzaccio di Knoxville, ho deciso, archiviato la scorsa settimana il suo debutto con Le iene, di riportare al Saloon quelli che forse sono i suoi due lavori più noti e celebrati, Pulp Fiction e Kill Bill.


MrFord



KILL BILL - VOLUME 1 (Quentin Tarantino, USA, 2003, 111')

Kill Bill - Volume 1 Poster

Kill Bill fu il primo Tarantino che vidi in sala. Ai tempi dell'uscita de Le iene e Pulp fiction ero troppo piccolo, e quando arrivò Jackie Brown ancora non mi ero avvicinato al Cinema "d'autore" da appassionato: ricordo bene che le attese e l'hype erano davvero altissime, anche perchè fino a quel momento il buon Quentin non mi aveva mai deluso.
Ricordo anche che uscii dalla sala pervaso da una sensazione d'incompiutezza, come se il regista avesse voluto semplicemente divertirsi inserendo in una cornice realizzata come al solito alla grande tutte le sue passioni, le sue fisse, le sfumature dell'essere, in una buona misura, un nerd cinematografico fatto e finito, ma che mancassero sia la forza distruttiva che la profondità dei suoi lavori precedenti.
Certo, la Sposa è un personaggio indimenticabile, il film ha una colonna sonora incredibile, la parte tecnica ed alcune idee sono strepitose, eppure, nonostante potrebbe essere considerato il film forse più amato di Tarantino - almeno dal grande pubblico -, Kill Bill, e soprattutto questa prima parte, non è mai stato uno dei miei preferiti. Parlando, ovviamente, sempre del lavoro dell'autore.
Resta comunque un divertissement con i fiocchi, ma poco di più.




KILL BILL - VOLUME 2 (Quentin Tarantino, USA, 2004, 137')

Kill Bill - Volume 2 Poster


La saga della Sposa, che probabilmente andrebbe vista come un'unica pellicola, in sala e di conseguenza per l'home video fu spezzata in due, finendo per farmi rivalutare l'intera operazione grazie ad una seconda parte decisamente più efficace ed intensa della prima: merito dell'addestramento di Pai Mei, della parte dedicata a Budd, fordiano fino al midollo, e del destino del main charachter che si compie nel decisivo confronto con la sua nemesi nonchè ex amato Bill.
Certo, il lungo monologo di quest'ultimo legato alla "filosofia di Superman" è stato fin troppo sopravvalutato, ma è un peccato veniale all'interno di quella che è una vera e propria fiera dei peccati veniali, una pellicola bellissima e realizzata alla grande che, di contro, non manifesta, se non a sprazzi, un'anima vera.
Kill Bill, in un certo senso e per quanto popolare sia, è il lavoro più "fighetto" di Tarantino, quello in cui non ha voluto osare pur osando il più possibile, e se da un lato merita il successo che ha avuto, dall'altro continuo a trovare assurdo, da appassionato di Cinema, che abbia avuto più fortuna di lavori - come il già citato Jackie Brown - che gli sono decisamente superiori.
Kill Bill, del resto, è come la Sposa: da una parte un angelo sceso dal cielo, dall'altro una fastidiosa pertica succhiacazzi.




C'ERA UNA VOLTA A... HOLLYWOOD (Quentin Tarantino, USA, 2019, 161')

C'era una volta a... Hollywood Poster


Nel corso degli anni, ad ogni nuova uscita firmata dal vecchio Quentin, l'attesa ha sempre giocato un ruolo importante, quasi fondamentale. 
Del resto, quando sei un fenomeno, il pubblico si aspetta che sempre e comunque tu sarai un fenomeno, senza se e senza ma.
Una sorta di condanna, si potrebbe pensare.
E così C'era una volta a Hollywood si trasforma, per i non cinefili o per chi si aspetta il sangue di Kill Bill o la rivoluzione di Pulp Fiction, una sorta di "so tutto io" di un appassionato della settima arte che si diverte a mettersi un gradino - e forse di più - al di sopra dello spettatore medio, che probabilmente riconoscerà Bruce Lee e poco più per oltre due ore di vera e propria goduria da divoratori di film: eppure, nonostante l'apparente sterilità, anche questo C'era una volta a... Hollywood è una raccolta di scene cult - lo scontro tra Cliff e Bruce Lee, la visita di Cliff alla fattoria della Manson Family, la scena del western con protagonista Rick Dalton alle prese con il rapimento di una bambina -, il consueto stile, la colonna sonora sempre strepitosa, ottime interpretazioni ma soprattutto una mezzora finale da urlo, figlia della tendenza più recente di Tarantino di mostrare la potenza del Cinema nel riscrivere addirittura la Storia, cambiando le carte e andando oltre il Destino, il già scritto.
Probabilmente c'è chi non riesce a giustificare un film di quasi tre ore che assume la sua dimensione solo nel finale, ma per chi, come me, ama lo sport, sa bene che a volte basta anche un secondo per cambiare una partita, un incontro, una vita: ed è facile passare dal fallimento più completo alla gloria.
O viceversa. 
In questo senso, C'era una volta a... Hollywood è un film da Zona Cesarini, che allunga la zampata proprio quando tutti, seduti ai propri posti, aspettavano i supplementari o i calci di rigore, e lo fa con una rovesciata che neppure i cazzo di Holly e Benji si sarebbero potuti immaginare.
Un esecuzione così straordinaria da rendere impossibile il fatto di lasciare il culo poggiato alla sedia.
Occorre alzarsi ed applaudire. Fosse anche che questo Quentin vi sia stato sul cazzo almeno un pò.




PULP FICTION (Quentin Tarantino, USA, 1994, 154')

Pulp Fiction Poster


Nel corso della sua relativamente breve Storia, la settima arte ha regalato al suo pubblico alcuni titoli oggettivamente indiscutibili, film che hanno segnato intere generazioni di spettatori, appassionati, futuri registi o attori: mi vengono in mente cose come Apocalypse Now, La sottile linea rossa, 2001, Ran, Aurora, 8 e 1/2, tanto per citarne alcuni.
E in mezzo a tutti questi mostri sacri, c'è un titolo che di sacro non ha proprio nulla, ma che gode e costruisce la sua grandezza a partire, più che dal profano, da quello che si nasconde sotto il profano: Pulp Fiction.
Palma d'Oro a Cannes nel novantaquattro - non mi stancherò mai di ricordare che il Presidente della Giuria era un signore di nome Clint Eastwood -, cult assoluto per qualsiasi nuova generazione almeno fino a Kill Bill - ma in questo caso è un pò come paragonare Ghali a Frankie Hi NrG -, manuale di sceneggiatura, festival di scene cult, una delle colonne sonore migliori di tutti i tempi, dramma e grottesca comicità, massaggi ai piedi e colpi al cuore.
Personalmente, credo esistano pochi titoli che siano riusciti ad influenzare il mio amore per il Cinema come Pulp Fiction: lo vidi ai tempi dell'ultimo anno di superiori, in ritardo rispetto all'uscita, su una videocassetta di un compagno di classe che l'aveva registrato sull'allora TelePiù, e niente fu lo stesso, dopo quella volta.
Fu come comprendere in due ore e mezza la magia di tutti gli Scorsese e i Coppola che erano passati prima e trovare un ponte ideale per tutto quello che sarebbe venuto dopo.
E il bello è che Pulp Fiction è uno di quei titoli che non può essere recensito, raccontato, spiegato: va vissuto. Punto e basta. Perchè è venuto per risolvere problemi. E quanto cazzo è bravo nel farlo.
Perchè sono venticinque anni, eppure è ancora un "cazzo, che botta, che botta cazzo".


martedì 8 aprile 2014

Nymphomaniac Vol. I

Regia: Lars Von Trier
Origine: Danimarca, Germania, Belgio, Francia, UK
Anno: 2013
Durata: 118'




La trama (con parole mie): Joe, una donna adulta vittima di un pestaggio, è ritrovata e soccorsa da Seligman, un vecchio pescatore di origini ebree che la conduce nella propria dimora, ripulendola e dandole un letto in cui recuperare dalle ferite. Costretta al riposo forzato e spinta dalla curiosità del suo nuovo confessore, Joe inizia il racconto della propria vita e del rapporto che ha avuto con il sesso fin dalla più tenera età, passando attraverso il legame con il padre, le prime scoperte e giochi adolescenziali, le "relazioni" adulte.
E tra un parallelo con la pesca ed il passato che si mescola al presente, la donna finisce per definirsi ninfomane ed una persona assolutamente malvagia, mentre Seligman, dal canto suo, cerca di riportarla ad una misura più equilibrata nel giudizio.






Caro Lars,
devo ammetterlo. Sono decisamente deluso, da te.
Dopo avermi fatto incazzare a morte con quella merda di Antichrist e sfracellato i maroni con Melancholia, attendevo al varco e con ansia Nymphomaniac, fiducioso nel fatto che avrebbe provocato non solo una delle mie recensioni più divertenti in termini di bottigliate e stroncature decise, ma anche alimentato la rivalità con il mio ormai quasi ex nemico Cannibal Kid.
E invece tu che combini!?
Mi sfoderi un filmetto senza troppo carattere che non riesce a smuovermi e che addirittura presenta una storia tutto sommato credibile, neanche fossi tornato alla prima parte della tua carriera, che tra una stronzata da radical chic e l'altra - vogliamo parlare dell'addizione e del parallelo tra i colpi ed i numeri di Fibonacci? Ma che pensavi di fare, un Lost da letto? - ogni tanto riesce perfino ad avere qualche idea interessante - le reazioni degli uomini alla bugia sul primo orgasmo di Joe, per esempio -, e che, alla fine, mi è parso quasi innocuo, lontano dai tuoi fasti sia in termini di provocazioni e scandalo - fa più specie il riferimento all'antisionismo rispetto all'antisemitismo, che non il sesso, presentato in modo molto più esplicito e provocatorio in cose decisamente migliori di questa come L'impero dei sensi di Oshima o Shortbus - che di aggressione mentale al pubblico.
Certo, i radical chic come Peppa Kid o i colleghi de Gli spietati andranno tutti in brodo di giuggiole per questa epopea sessuale suddivisa in capitoli neanche fossimo in Barry Lyndon - che poi, sceneggiate a parte, ormai lo sai anche tu di non essere Kubrick! -, ma ormai io sono vaccinato alle tue robette, e avendo già affrontato un prodotto simile - Dancer in the dark, altro pippone dei tuoi più memorabili - mi sono onestamente quasi trovato a provare un pò di compassione, per te.
Sì, so che adori far credere di essere un duro, un cattivo - anzi, il più cattivo tra i cattivi -, e che ti crogioli nello stato di "persona non grata", ma quello che mi pare venga fuori da questa prima metà del tuo Nymphomaniac è il ritratto di una persona che con il sesso deve avere proprio un rapporto pessimo - sempre che un rapporto con il sesso l'abbia, ovviamente -, perchè più che ninfomania o scandalo, ricerca o patologia clinica, mi è parso di trovare solo una grande tristezza, nelle immagini che hai scelto di portare sullo schermo: al contrario, invece, io ho sempre - o quasi - pensato al sesso come una delle cose più divertenti, liberatorie, selvagge che possiamo concederci nella vita.
In questo senso, ho trovato decisamente più "nymphomaniac" il superfilmone dell'anno The Wolf of Wall Street che non il tuo sproloquio pseudo intellettuale infarcito di Freud, Bach e teoremi matematici: forse non era quello che volevi rappresentare, o sono io ad averlo percepito in questo modo, ma l'impressione è stata di una di quelle scopate in cui la lei di turno è ferma sotto di te rigida come uno stoccafisso, in attesa giusto che la cosa finisca, pronta, forse, a contare i colpi proprio come hai fatto anche tu.
Quello che mi aspettavo, invece, era un vero e proprio amplesso da urlo, una roba da buttare giù i muri e spaccare le molle del letto, tante le bottigliate che avrebbe causato, o la sorpresa per aver assistito al ritorno dell'Autore di Dogville, perso chissà dove nell'illusione di essere un nuovo Tarkovsky.
E invece, perfino i miei ormai noti colpi proibiti destinati alle delusioni finiscono quasi per essere smorzati, privi di entusiasmo, come anestetizzati da un mordente che è mancato, se non in paio di momenti - le analogie con la pesca, la musica d'apertura, il pompino in treno -.
Troppo poco, caro Lars.
Specialmente per te, che aspiri così tanto ad essere il primo della classe da diventare l'ultimo per protesta se quello non ti riesce.
Sappi, dunque, che se non dovessi cambiare marcia nella seconda parte della tua ambiziosa opera, quello che ti destinerò sarà un posto centrale, perso nell'anonimato di una qualsiasi classe.
E penso che per te sarebbe davvero una condanna.



MrFord



"S is for the simple need.
E is for the ecstasy.
X is just to mark the spot,
Because that's the one you really want."

Nickelback - "S. E. X." -





lunedì 15 aprile 2013

Girl, you'll be a Cannibal soon!


La trama (con parole mie): ebbene sì, sono tornate. Le elezioni? Per il momento pare di no. Le uscite degne di nota? Non pervenute. Stiamo parlando delle famigerate Blog Wars, da quasi due anni, ormai, terreno di confronto - e di lotta - tra il sottoscritto e quel pusillanime di Peppa Kid.
E sono tornate con il botto, perchè oltre alla doppia razione di oggi e domani, vi accompagneranno anche la prossima settimana.
Arma scelta dai contendenti? Attrici e attori preferiti.
Fuoco alle polveri, dunque, e che vinca il vecchio Ford!

"Facciamo credere a Cannibale che ha qualche chance di vederla, prima di rispedirlo su Melancholia insieme al suo amichetto Lars!"
 
Vi erano mancate le Blog Wars?
NOOOOOOOOOO!
Nemmeno un pochino?
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!
Pazienza. Io e il mio blogger rivale Mr. James Ford abbiamo pensato di prepararne comunque una nuova. Se pensate che il clima tra Corea del Nord e Stati Uniti si stia facendo bellicoso, non avete visto niente. Noi due abbiamo intenzione di fare di peggio.
Per la prima guerra bloggare del 2013, la prima dal lontano novembre 2012, abbiamo deciso di fare le cose in grande. Con addirittura una battaglia doppia. Questa prima parte si gioca sul terreno delle nostre attrici preferite tipo di tutti i tempi, mentre la seconda settimana prossima vedrà i nostri attori favoriti gli uni contro gli altri.
Una guerra lunga e che promette di stremare voi lettori ancor più di noi guerrieri.
Dopo simili premesse, siete pronti?
Si parte con le mie donzelle preferite: ecco la top 10 delle attrici cannibali.
Cannibal Kid

Finalmente ho capito per quale motivo questo 2013 pareva così strano: non tanto per le sorprese in positivo di inizio stagione - che sono riuscite insolitamente a mettere d'accordo il sottoscritto ed il qui presente Peppa Kid almeno nella maggior parte dei casi - o per la penuria di proposte dell'ultimo mese e mezzo, quanto per la mancanza di una vera, dura, sanguinosa e senza pietà Blog War, da troppo tempo assente dalla blogosfera.
Dunque, per ripagare tutti voi dell'attesa, io e quel pusillanime del Cucciolo eroico abbiamo deciso di sfornare una battaglia raddoppiata, costruita attorno alle figure attoriali che più hanno significato per noi nel corso della formazione cinematografica che ci ha guidato fino ad ora, che occuperà ben due settimane con quattro sessioni decisamente intensive.
E dato che siamo due cavalieri - o meglio, un barbaro ed uno scudiero -, abbiamo deciso di dare spazio prima ai nostri idoli in rosa: dunque preparatevi, perchè oggi e domani assisterete ad una vera e propria "catfight".
Mr. James Ford
1. Natalie Portman


CANNIBAL KID È lei o non è lei? Certo che è lei. La mia regina tra le regine non poteva che essere Natalie Portman.
C’è poco da fare. Ci sono attrici che bucano lo schermo e altre che si bucano e basta. L’attrice israeliana fa di certo parte della prima categoria, fin dalla primissima apparizione su grande schermo alla tenera età di 13 anni in Léon. Primo film, prima enorme intepretazione e primo cult movie e di lì in poi ne arriveranno parecchi altri: Heat - La sfida, Mars Attacks!, La mia vita a Garden State, Closer, V per vendetta e Il cigno nero. Un’attrice che non si è mai risparmiata anche a livello fisico, con performance strepitose, enormi ed estreme. Un’attrice di una bravura senza pari e poi, il che non guasta, mora, bionda, rasata o con parrucca rosa, è sempre il top della topa.
Se Ford o qualcun altro ha da obiettare qualcosa su Natalie Portman, sappia che per la prima volta su Pensieri Cannibali scatterà la censura, quindi attenti!
Interpretazioni top: Il cigno nero, Closer
MR. FORD Senza dubbio la Portman è una delle attrici più dotate della nostra generazione, un'interprete bravissima che fin dai suoi esordi ha regalato al pubblico performance strepitose - su tutte quella de Il cigno nero -: rispetto agli standard fordiani, però, la brava Natalie risulta un pò troppo sciapetta per bucare lo schermo come vorrebbe il sottoscritto, e perfino nelle sue vesti più umane - vedasi Hesher, che il mio altrettanto sciapetto antagonista ha clamorosamente dimenticato di citare - non riesce a conquistarmi fino in fondo.
CANNIBAL KID Natalie Portman non riesce a conquistarti fino in fondo?
Tranquillo Ford, è perfettamente anormale.
MR. FORD Mi conquista quanto una tavola da surf molto espressiva. Almeno dal punto di vista estetico.

"Mi arrendo, Ford: con quel bimbominkia di Cannibal non c'è nessuna di noi fighe di legno pronta ad uscire!"

2. Jessica Chastain


CANNIBAL KID Venuta fuori da non si sa dove, credo dal Paradiso o qualcosa del genere, Jessica Chastain in una manciata di anni e con una manciata di interpretazioni si è imposta come una delle attrici più versatili del panorama cinematografico mondiale. Dalla bionda svampita di The Help alla mora darkona de La madre si fa fatica a credere sia la stessa attrice, eppure dalle sue performance grandiose si riconosce subito che è lei. E poi nel giro di pochi mesi è stata protagonista di un trio di film strabilianti come The Tree of Life, Take Shelter e Zero Dark Thirty che altre attrici, come molte delle cagne presentate domani da Ford, possono sognarsi in un’intera carriera o in cartolina.
Se ha fatto tutto questo in pochissimo tempo, chissà cosa riuscirà a fare ancora. Sky’s the limit per Jessica Chastain, ormai più che una semplice attrice una fede religiosa.
Interpretazione top: Zero Dark Thirty
MR. FORD Jessica Chastain è la nuova diva del Cinema made in USA, e su questo non ci piove.
Si è accattivata a colpi di charme - se vogliamo essere eleganti - sia il grande pubblico che la critica più radical chic, prestando corpo, volto e anima a pipponi terribili come The tree of life e filmoni giganteschi come Zero Dark Thirty, passando attraverso a film per tutti di ottima fattura come The help o di pessima come La madre.
Ancora una volta, però, il buon Peppa non cita un'interpretazione che per lui avrebbe dovuto essere epifanica, ovvero quella di Lawless, dove compare come mamma l'ha fatta. Ma evidentemente il buon Cuccioletto è etereo come il suo compagnone Terrence.
CANNIBAL KID Lawless è il suo film peggiore. Il suo unico finora a essersi beccato un’insufficienza su Pensieri Cannibali. E il fatto che nemmeno la sua apparizione nuda riesca a salvarlo la dice lunga sulla riuscita della pellicola… E il fatto che il suo film peggiore non sia nemmeno così pessimo la dice lunga sulle ottime scelte fatte finora dalla Dea Chastain.
MR. FORD Fortunatamente non siamo qui a parlare di film, altrimenti ti toccherebbero sonore bottigliate per aver criticato Lawless - un film che è una bomba - anche rispetto ad una merdina come La madre, tanto per rimanere in tema Chastain.
CANNIBAL KID Non lo so, l’unico momento in cui mi sono svegliato dal coma causato da Lawless è stato quando sono apparse le tette di Jessica…
MR. FORD Che poi non sono queste gran tette: per quelle si dovrà aspettare domani, con la mia lista!

"Il mio voto a Marco Goi? Al massimo un quattro!"

3. Uma Thurman


CANNIBAL KID Il connubio Quentin Tarantino-Uma Thurman è uno dei più fenomenali e fortunati tra regista e attrice nella storia del cinema. In Pulp Fiction, Uma inventa un nuovo tipo di femme fatale ed entra nella storia del cinema ballando insieme a John Travolta e ballando da sola (e facendosi) sulle note di “Girl, you’ll be a Woman Soon”. Nei due volumi di Kill Bill è mattatrice assoluta e il Quentin le ha regalato uno dei ruoli più cazzuti che un’attrice si possa sognare. Lei l’ha ripagato con un’interpretazione maiuscola e, chissà, questi sono affari loro, magari anche in altri modi…
L’unico limite che le posso riconoscere è che quando non lavora con Tarantino il suo livello si abbassa, ma questa è una cosa che capita a tutti o quasi quelli che hanno girato con lui. Uma si è comunque riuscita a ritagliare altre ottime interpretazioni in film come Gattaca, Lo sbirro il boss e la bionda, Cowgirl - Il nuovo sesso e Analisi finale, ma se poi verrà ricordata soprattutto come musa tarantiniana pazienza, anche perché non è una delle sue musa ma è la sua Musa per eccellenza.
Quanto a Ford e alle sue critiche, io non mi scomodo nemmeno e lascio che sia la Sposa e soprattutto la sua katana a occuparsene.
Interpretazioni top: Pulp Fiction e Kill Bill
MR. FORD Uma Thurman, lo ammetto, mi è sempre stata simpatica. Ho l'impressione che sia una tipa tutto sommato pane e salame - anche perchè trovo che qualsiasi figa di legno farebbe fatica a lavorare con Tarantino - e molto yeah, eppure tolte le collaborazioni proprio con il ragazzaccio - o ex - di Knoxville ho sempre pensato che non potesse rendere ad un livello decente con altri registi.
Per usare un paragone calcistico, direi che la buona Uma è un pò come Neymar, che fuori dal campionato brasiliano ha ben poco da dire al calcio giocato.
CANNIBAL KID E’ già qualcosa, Ford, visto che domani nella tua lista vedremo una delle poche (probabilmente l’unica) che manco Tarantino è riuscito a far sembrare un’attrice valida…
MR. FORD Non mi pare, comunque, che la buona Uma sia l'attrice del secolo, Tarantino o no.
CANNIBAL KID Ma intanto le sue parti in Pulp Fiction e Kill Bill resteranno per sempre impresse nella Storia del Cinema.

"Peppa Kid, al prossimo passo mi costringerai ad usare questa!"

4. Nicole Kidman


CANNIBAL KID Tralasciando gli ultimi spenti e botulinati anni, Nicole Kidman tra gli anni ’90 e i primi Anni Zero è stata la più fenomenale attrice in circolazione. Inizialmente nota come moglie di Tom Cruise, piano piano ma nemmeno troppo piano ha cominciato a oscurare persino il marito scientologista. All’inizio non mi convinceva nemmeno troppo, ma quando l’ho vista in Da morire di Gus Van Sant sono rimasto folgorato e la sua interpretazione è letteralmente da far morire di invidia tutte le colleghe, quelle dell’elenco fordiano di domani in particolare.
Da lì in poi la Cannibal Kidman si è ripetuta alla grande in una serie di performance e di film eccellenti: Eyes Wide Shut, Moulin Rouge!, Dogville, Ritratto di signora, The Others, The Hours. Poi purtroppo il calo, in attesa magari di rivederla in futuro ad alti livelli, ma fino al 2003 è stata probabilmente l’attrice migliore del mondo. Ford invece può vantare ancora oggi un altro primato insuperato: quello di blogger più vecchio inside della blogosfera!
Interpretazione top: Da morire
MR. FORD Per quanto le sue doti da (ex) grande attrice siano riconosciute anche dal sottoscritto, non solo la Kidman non ha mai rappresentato un mio ideale fisico femminile, ma l'ho anche sempre considerata terribilmente antipatica, una specie di concentrato di spocchiosità da figa di legno, nonostante - questo va ammesso - l'abbia considerata perfetta per i suoi ruoli nei due filmoni Dogville e Eyes wide shut, senza contare l'altrettanto interessante Moulin Rouge.
Ad un certo punto, però, il botulino deve averle dato alla testa decisamente più che a tutti gli Expendables messi insieme, e dunque è iniziato per lei l'inesorabile declino: un po’ come per il mio antagonista, per il quale i bei tempi di Cannibal Kid paiono ormai tramontati oltre l'orizzonte del fighettissimo Marco Goi.
CANNIBAL KID Rispetto all’accantonamento del mio nickname, è una scelta come già spiegato imposta da Blogger. Però dovresti apprezzarla. Mi accusi sempre di non voler crescere e riappropriarmi del mio vero nome è un primo passo per farlo, un po’ come Jovanotti quando ha deciso di passare a Lorenzo Cherubini. Ford, quando ti deciderai pure tu a venire allo scoperto con il tuo nome e crescere un po’, dannazione?
MR. FORD Potremmo fare un patto: tu accetti senza paura di farti una serata di bevute in giro con il sottoscritto, ed io passo dritto dritto al mio vero nome anche sul blog, che ne dici!?
CANNIBAL KID Tanto io il tuo vero nome lo so già, Ermenegildo! ahahah

Poco sopra avete visto Nicole Kidman, qui vedete la nonna di Nicole Kidman.

5. Jennifer Lawrence


CANNIBAL KID La Katniss Kid Jennifer Lawrence da queste parti è stata esaltata fin da tempi insospettabili, quelli di Un gelido inverno - Winter’s Bone, quando erano ancora in pochi a filarsela e a volersela fare. Dopodiché è diventata sempre più una beniamina cannibale con Hunger Games e il recente Il lato positivo, oltre a essere diventata pure patrimonio dell’umanità. La splendida 22enne ha una carriera enorme davanti ma è già riuscita in un paio di imprese mica da poco: la prima è stata conquistare un Oscar. La seconda è però davvero una roba che non è riuscita prima a nessun’altra attrice e donna al mondo: mettere d’accordo senza riserve sia me che Ford. Vi sembra poco?
Interpretazione top: Il lato positivo
MR. FORD Nei quattro giorni di Blog War attoriale che vi attendono questa e la prossima settimana, troverete solo una persona in grado di mettere d'accordo perfino i due acerrimi nemici per antonomasia della blogosfera: la splendida - in tutti i sensi - Jennifer Lawrence.
Praticamente lanciata dal sottoscritto ai tempi del magnifico Winter's bone, la giovanissima attrice ha scalato in fretta tutte le graduatorie conquistando proprio quest'anno la statuetta per la migliore interpretazione femminile grazie alla memorabile performance fornita ne Il lato positivo. Bella, brava, intensa e anche umana - vedasi la sua caduta proprio al ritiro del suddetto premio -: peccato che il mio rivale abbia dato più spazio al pessimo Hunger games che non ai film veramente validi interpretati dalla fanciulla qui presente.
Del resto, lo chiamo Katniss Kid per un motivo, no!?
CANNIBAL KID Veramente Winter’s Bone era stato esaltato su Pensieri Cannibali mesi prima che tu Ford ci arrivassi… Quanto a Hunger Games, è sicuramente più interessante di saghette da te tanto amate come quelle di Harry Potter e Twilight e, mentre nell’Italietta è stato snobbato, negli Usa è stato apprezzato da pubblico e critica ed è entrato a far parte della pop culture. Oltre ad avere il merito di aver trasformato Jennifer in una star mondiale e già solo per questo merita quindi il massimo respect.
MR. FORD Più che entrare nella pop culture, mi pare entrato di diritto nella trash culture! Praticamente sarà il prossimo Twilight, purtroppo per noi spettatori seri!
CANNIBAL KID Jennifer, non ascoltare le bestemmie di questo infedele!

"Ciao ciao, Cannibal! Me ne vado da Ford!"

6. Kirsten Dunst


CANNIBAL KID Kirsten Dunst nei panni di Lux Lisbon ne Il giardino delle vergini suicide è la cosa più bella che io abbia mai visto. Come direbbe il cantante preferito di Ford, Eros Ramazzotti: più bella cosa non c’è.
Al di là del fatto che la adoro a livello fisico, Kirsten Dunst è un’attrice spesso e volentieri, almeno quando si impegna, fenomenale. Da ragazzina era già un’idola in film come Intervista con il vampiro e Jumanji, poi crescendo è ancora migliorata, sia fisicamente che come attrice, e le sue gigantesche performance in Melancholia e Marie Antoinette sono lì a testimoniarlo. Senza dimenticare anche le sue parti in Se mi lasci ti cancello, Elizabethtown e la saga che l’ha sdoganata presso il grande pubblico, quella di Spider-Man.
Kirsten, grazie di esistere.
Ford, ma perché esisti? Ahahah!
Interpretazioni top: Il giardino delle vergini suicide, Melancholia
MR. FORD Ennesimo esempio di quanto sciapi e orientati verso il legno massiccio siano i gusti del mio antagonista: la Dunst, partita alla grande con Intervista col vampiro e Il giardino delle vergini suicide, si è persa per strada negli ultimi anni preoccupandosi solo di mostrare le tette - ottime, ma c'è di meglio - alla seconda persona al mondo che la venera come una dea, Lars Von Trier.
Considerato che l'altra è il nostro egomaniaco Coniglione, non so quanto possa essere considerato esempio di sanità mentale consegnare le chiavi del proprio cuore di spettatore ad una come Kirsten.
CANNIBAL KID Persa per strada? A me pare che tu stesso avessi riconosciuto le sue buone interpretazioni in Marie Antoinette e pure in Melancholia e ora ti stia rimangiando tutto. Ma magari è solo la mia mente malata che se lo sta immaginando…
MR. FORD La tua mente è sicuramente malata, e su questo non c'è Dunst che tenga! Detto questo, Marie Antoinette mi era piaciuto come film, ma la buona Kirsten non fa nulla per essere ricordata. Per quanto riguarda Melancholia, invece, l'unica cosa che si può ricordare è appunto il suo seno, dato che il resto del film è una cialtronata immonda.

"Essere finita nella lista di Peppa Kid è più deprimente di una maratona di film di Von Trier."

7. Naomi Watts


CANNIBAL KID Dopo un periodo di gavetta, Naomi Watts viene scelta da David Lynch, e ho detto David Lynch mica James Ford, per il suo Mulholland Drive. Mai scelta fu tanto azzeccata. Il suo volto nuovo, affascinante ma con un che di inquietante allo stesso tempo, è perfetto. Come si dice nel film: “E’ lei la ragazza.” La sua prova in Mulholland Drive è qualcosa di trascendentale, così come la pellicola, uno dei capolavori fondamentali della nostra epoca. In seguito la Naomi si è confermata con altri ottime parti in The Ring, 21 grammi e Funny Games, mentre negli ultimi anni, nonostante la nomination agli Oscar per The Impossible, mi sembra si sia un pochino spenta. In attesa che arrivi un nuovo David Lynch a riaccendere la fiamma del fuoco (cammina con me, non con Ford).
Interpretazione top: Mulholland Drive
MR. FORD Naomi Watts - ennesimo esempio di figa di legno del genere che tanto pare piacere al nostro Mastro Geppetto Kid -, è stata a mio parere una vera e propria meteora: passati i fasti del meraviglioso Mulholland drive, infatti, per l'aspirante diva si sono aperte le porte per numerose occasioni mai davvero sfruttate - King Kong di Peter Jackson su tutte, tolta la bellissima sequenza del ballo -, e di conseguenza si sono aperte per lei le porte di un viale del tramonto clamorosamente simile a quello che sta percorrendo Pensieri cannibali, passato da iperattivo blog supergiovane intento a discorrere di più argomenti a infighettata confezione impigrita dalla fama e guidata da un nocchiero non più ribelle: un pò come i Misfits, che da Nathan è finita tra le mani di Rudy.
CANNIBAL KID A me sembra che tra Naomi Watts, fresca di nomination agli Oscar, e Pensieri Cannibali, fresco di post strepitosi uno dietro l’altro, l’unico che si è davvero attapirato sei tu, Ford. Sono sicuro che sei un ottimo padre, ma da quando è nato il Fordino la tua recensione più interessante è stata quella di un documentario su Mr. Olympia… Devo dire altro?
MR. FORD Dunque stai ammettendo di aver apprezzato un post realizzato su un documentario costruito attorno a Schwarzy!? Attenzione, che tra un pò finirà che dovrò adottarti come figlio adolescente! Ahahahahah!
CANNIBAL KID Mi sa che tu e Julez state diventando peggio di Brad Pitt e Angelina Jolie…
MR. FORD Dì la verità, che vuoi già chiamarci papà e mamma! Ahahahahahah!

Una foto del backstage della Blog War di Katniss Kid e del bruto Ford.
8. Winona Ryder


CANNIBAL KID Wainona, why not?
Winona Ryder mi piace perché la sua carriera e la sua vita privata sono state sempre segnate da Schegge di follia. Possiede un fascino da ragazza della porta accanto acqua e sapone, eppure allo stesso tempo ha un che di sinistro e dark. Non a caso è diventata musa di Tim Burton in pellicole come Beetlejuice (dove è una teen idola assoluta) e in Edward mani di forbice, ma anche la sua apparizione ne Il cigno nero è alquanto inquietante. Altri ruoli memorabili ce li ha regalati tra gli altri in Dracula, Great Balls of Fire e Giovani, carini e disoccupati. Per chi è cresciuto negli anni ’90 è un’attrice cult, ma dopo il ritorno in grande stile ne Il cigno nero credo che qualche bel ruolo in futuro potrebbe ancora arrivarle. Per lei il canto del cigno è insomma molto lontano, mentre per il sempre più spento daddy Ford è sempre più vicino…
Interpretazione top: Edward mani di forbice
MR. FORD Ricordo che ai tempi del liceo avevo una discreta cotta per Winona Ryder, una delle attrici simbolo degli anni novanta: le sue interpretazioni in Beetlejuice ed Edward mani di forbice l'avevano resa una sorta di musa per tutti gli aspiranti depressi grunge del periodo, ma ricordo che riuscì a colpirmi anche nel sopravvalutato Ragazze interrotte.
Poi, piano piano, il mio entusiasmo per lei si è affievolito proprio come accade per tutte le cose profondamente legate ad un periodo ancora lontano dalla maturità, come i dischi o i film che a sedici anni mi facevano impazzire e che ora mi paiono decisamente superati.
Il buon Cannibale, invece, è rimasto chiuso in una capsula del tempo: dev'essere per questo che appare fuori tempo massimo ben più del vecchio Ford! Ahahahahaha!
CANNIBAL KID Se gli idoli degli anni ’90 sono superati, cosa dire di quei tuoi decrepiti eroi trash degli anni ’80? Già che c’eri non avresti fatto meglio a rimuovere quelli, come ha fatto il resto del mondo?
MR. FORD Ma io sono un eroe trash degli anni '80! Come faccio ad eliminare la mia stessa categoria!?!?
CANNIBAL KID Non preoccuparti che ci penso io, a eliminarla.

"Sono nella lista del Cannibale!? Dici sul serio!? Vuoi che muoro!?"
9. Jodie Foster


CANNIBAL KID Bambina prodigio rivelatasi con Taxi Driver di un certo Martin Scorsese, dopo il primo Oscar vinto per Sotto accusa Jodie Foster diventa Clarice Starling ne Il silenzio degli innocenti e ci regala una delle parti più incredibili nella storia del cinema. I suoi duetti con Anthony Hopkins/Hannibal Lecter, il secondo cannibale più celebre del mondo dopo il sottoscritto, sono una roba da manuale. Una roba che da sola azzera qualunque interpretazioncina fornita dalle pupille fordiane che vedremo domani. Una roba insuperabile anche per se stessa. Da allora in poi ha infatti anche fornito qualche altra buona prova in Contact, Nell, Panic Room, in versione suora nel sottovalutato The Dangerous Lives of Altar Boys, Inside Man, Carnage, etc., però per me resterà sempre Clarice Starling.
Adesso vorrei continuare a parlare di questo straordinaria interpretazione più a lungo, ma sto per avere un vecchio amico per cena stasera. Un certo Ford.
Interpretazione top: Il silenzio degli innocenti
MR. FORD Jodie Foster è l'ennesimo volto da meteora della lista cannibalesca, decisamente meno incisiva di quella che vi attende domani con le ben più pregne - in tutti i sensi - attrici fordiane: partita alla grandissima con Taxi driver, consacrata dall'ottimo Sotto accusa e lanciata nell'Olimpo da Il silenzio degli innocenti, la buona Jodie si è poi persa per strada come se fosse una Mel Gibson al femminile, tanto da arrivare a dirigere lo stesso fosse Mel in una delle pellicole peggiori degli ultimi anni, Mr. Beaver.
Ma non siamo qui a parlare del suo talento dietro la macchina da presa, quindi mi limiterò ad affermare che per la Foster i tempi di Clarice Sterling sono decisamente parte del passato remoto, un pò come Cannibal Kid è ormai un rudere della blogosfera a confronto del troppo potente wrestler Ford.
CANNIBAL KID Meteora Jodie Foster???????
Questa è una delle fordianate più grosse mai sentite! Davvero epocale.
Come si può definire una meteora un’attrice con una carriera, pur tra alti e bassi, notevolissima dagli anni Settanta a oggi, nonché da decenni una delle interpreti più apprezzate di Hollywood, con quattro nomination e due Oscar ricevuti in decadi diverse? Talmente una meteora che ai Golden Globe quest’anno le hanno pure dato il premio alla carriera. Per di più di recente è stata ottima in Carnage di Roman Polanski e sarà anche nel nuovo film del regista di District 9, quindi la sua carriera appare tutt’altro che al termine.
Parla poi di meteore Ford che domani ci proporrà delle attrici appena venute fuori che manco hanno ancora fatto mezzo film decente…
Ford sì dovrebbe stare rinchiuso in un manicomio di massima sicurezza, altroché Hannibal Lecter!
MR. FORD Ti mancava, questo clima da Blog War, vero!? Comunque continuo a ricordarti che Jodie Foster è la mente dietro il da te tanto amato Mr. Beaver. E dovrei aver detto tutto.
CANNIBAL KID Un film non riuscito solo per colpa di un inverosimile Mel Gibson. Con un Robin Williams al suo posto sono convinto non sarebbe stato troppo male. E poi la smetti di insultare i film con Jennifer Lawrence?

L'ex Cannibal Kid era così depresso dopo la batosta ricevuta da Ford che ha mandato i suoi portavoce a parlare con la stampa.

10. Chloe Sevigny


CANNIBAL KID Negli anni ’90 Chloe Sevigny è stata la it girl e paladina assoluta del cinema indie americano. A differenza di tanti altri che poi si sono sputtanati a Hollywood, lei ha poi sempre mantenuto intatta la sua aura alternativa. È anche per questo che la adoro particolarmente. La sua più che una filmografia è un piccolo bignami del meglio cinema indie degli ultimi due decenni, dagli esordi con Kids e Gummo, ai ruoli in The Last Days of Disco, American Psycho, Boys Don’t Cry, Party Monster, Demonlover, Dogville… Negli ultimi tempi il meglio l’ha invece offerto in tv, in American Horror Story: Asylum ma soprattutto nella serie inglese Hit & Miss, dove si è dimostrata un’attrice superlativa. Oltre che un’icona cannibale.
Ma so già che per quel commercialone di Ford sarà troppo radical-chic…
Interpretazioni top: Kids, Hit & Miss
MR. FORD Chloe Sevigny, più che radical chic, mi è sempre parsa una di quelle attrici buone giusto per chi pensa che l'alternativismo riesca a dare spessore e profondità ad un film - o a una serie - senza bisogno d'altro: peccato che la maggior parte dei titoli che hanno visto la ragazza brillare siano in realtà robetta da poco o molto sopravvalutata - The last days of disco, Boys don't cry -, certamente non destinati a fare la storia del Cinema e renderla un'icona dello stesso. Come Peppa Kid, che vorrebbe tanto essere un'icona per tutti voi, ed invece finisce sempre per risultare una sorta di richiamo vivente da bottigliate.
CANNIBAL KID Ma stai zitto, Ford. Che lo so che in gran segreto dopo Sylvester Stallone, Schwarzenegger, Kid Rock e i Kiss la tua icona di riferimento sono io. Certo, con una compagnia del genere non mi sento molto sicuro per la mia incolumità fisica…

"Dite che funziona come imitazione del Coniglione!?"

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