sabato 11 febbraio 2017

Masterminds - I geni della truffa (Jared Hess, USA, 2016, 95')




Di norma, quando si tratta di affrontare i titoli che escono in sala, i film che per un motivo o per un altro stuzzicano la zona cult mia o di Julez, così come le grandi novità, vengono privilegiati rispetto alle proposte eccessivamente autoriali - che utilizzo nelle serate in cui tutti sono a nanna e resto l'ultimo baluardo di casa Ford, e finisco per non ammazzarmi con PES - o a tutti quei film classificati come riempitivi per i pomeriggi a casa con i Fordini o per le serate di stanca: Masterminds - I geni della truffa apparteneva a quest'ultima categoria.
Rimasto in standby per mesi, e passato su questi schermi con la speranza che potesse rivelarsi una commedia sguaiata e senza ritegno oppure una cosa a sorpresa profonda - come fu Pain&Gain, giusto per citare un esempio -, si è rivelata una delle perdite di tempo più clamorose di questo inizio anno: perchè nonostante il cast abbastanza di richiamo - non di valore effettivo, sia chiaro - ed una campagna pubblicitaria ai tempi dell'uscita piuttosto d'impatto che avrebbero voluto spacciarlo per una sorta di incrocio tra i Coen e The nice guys, il lavoro di Jared Hess - che pure non è l'ultimo dei cretini - è risultato volgare, inutile e stantio, così come l'ennesima conferma del fatto che, Birdman escluso, Zack Galifianakis sia uno dei cani maledetti più incredibili che la settima arte mainstream abbia regalato al pubblico di tutto il mondo in questi ultimi anni.
Archiviato il protagonista, Masterminds rappresenta uno dei punti più bassi che abbia visto raggiungere dal Cinema americano di grana grossa degli ultimi mesi ed uno dei più seri candidati alla decina del peggio dell'anno nonostante si sia ancora all'inizio dello stesso: inutile, assolutamente non divertente, chiaramente posticcio e poco coinvolgente, svogliato dall'inizio alla fine e moralmente discutibile anche a livello di messaggio - trattandosi di una storia ispirata da vicende reali -.
Se, infatti, prodotti come Prova a prendermi o I love you Philiph Morris avevano un senso legato al talento che emerge o ad una lotta contro il sistema sociale, questo Masterminds pare quasi una versione nel segno dei peggiori Cinepanettoni o del più agghiacciante Checco Zalone per dimostrare che un certo tipo di visione e di condotta sia in realtà il modello da seguire a prescindere, e la ricetta della felicità.
Un film, dunque, inutile ed assolutamente cestinabile, di quelli talmente poco significativi anche in negativo da diventare un incubo quando si tratta di scrivere un post che possa descrivere nel dettaglio la loro pochezza.
E proprio perchè in questo nuovo corso post-Bullettin non voglio perdere tempo ed energie in recensioni forzate, chiuderò semplicemente così: Masterminds è una vera merdina.
Se potete, evitatelo.
Non avrete la sensazione di aver sprecato del tempo.




MrFord



 

6 commenti:

  1. Una perdita di tempo che mi sono in parte risparmiato.
    Ho infatti abbandonato la visione dopo una mezz'oretta, visto che ho avuto subito la sensazione di inutilità totale.

    Trovo proprio strano quindi che ti abbia fatto la stessa impressione. Sicuro che in fondo in fondo non ti sia piaciuto? ;)

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    1. Mi inquieta tantissimo che ultimamente si sia troppo spesso d'accordo.

      La sensazione di inutilità l'ho avuta anch'io, ma sai che non abbandono mai una visione. ;)

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  2. L'abbiamo guardato una sera di sonno,non l'ho trovato così pessimo,benchè non eccessivamente divertente e superdimenticabile.
    Galifianakis mi è piaciuto solo 5 gg fuori,in tutti gli altri film è sempre più o meno cane.Peccato per la Wiig,sprecatissima qui come in Ghostbusters.

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    1. Galifianakis è stato praticamente sempre terribile, tranne effettivamente 5 giorni fuori e Birdman.

      Il film, invece, mi è parso davvero terribile.

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  3. L'ho visto a due euro al cinema (per il cinema day). Alla fine andava pure bene quel prezzo...
    E' un film scemotto, ma alla fine mi ha incuriosito sulla vita del tizio

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    1. Il fatto che sia ispirato ad una storia vera può incuriosire, ma per me non vale neppure due euro. ;)

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