lunedì 4 febbraio 2013

Safety not guaranteed

Regia: Colin Trevorrow
Origine: USA
Anno: 2012
Durata: 86'




La trama (con parole mie): Darius, una ragazza chiusa ed introversa che non ha mai superato il trauma della morte della madre, avvenuta quando lei aveva quattordici anni, lavora come stagista al Seattle Magazine, e a seguito di uno strano annuncio viene reclutata con il "collega" Arnau dal giornalista Jeff per un viaggio ad Ocean Road, località balneare dello stato di Washington, per indagare a proposito di un misterioso individuo che afferma di essere in grado di costruire una macchina del tempo e di voler cercare un partner in grado di coprirgli le spalle nel corso di questa singolare missione rispetto alla quale la sicurezza non è garantita.
Una volta giunti sul posto i tre curiosi ed improvvisati investigatori si troveranno ad affrontare in qualche modo se stessi, e lo scombinato Kenneth, autore dell'annuncio, diverrà l'ago della bilancia per le vite di tutti loro.





Safety not guaranteed è finito praticamente per caso sugli schermi di casa Ford, in una giornata particolarmente pesante, una di quelle che non sai come affrontare, perchè pare che ti soffochino fino a quando non ce la fai davvero più, e vorresti soltanto esplodere e liberarti di tutto quello che ti sta schiacciando dentro. Di quelle così pesanti che non sembra basti neppure la felicità, o scrivere, suonare, sbronzarsi o lasciare che una bella scopata ci travolga.
Non un compito facile, dunque, per una pellicola figlia dello stile Sundance che già in condizioni normali avrebbe rischiato di incrociare le bottigliate più toste possibili made in Saloon: e devo ammettere che, nei primi minuti, il dubbio che si sarebbe rivelata un'inutile visione riempitiva per cercare conforto nel Cinema ha solleticato - e non poco - l'anima del sottoscritto.
Tre personaggi al limite del grottesco coinvolti in un road trip che poi, a dirla tutta, proprio un road trip non è, alla ricerca di un quarto che pare più grottesco di tutti loro messi insieme, mossi da motivazioni nelle quali loro per primi paiono non credere, una cornice figlia di quella provincia americana in bilico tra le "homemade pies" da fiaba ed una malinconica atmosfera che potrebbe definire un instant cult o una delusione cocente, attori di fatto poco conosciuti e per nulla garanzia di chissà quale qualità.
E ad un certo punto, entra in scena Kenneth. Il Kenneth di Mark Duplass, uno dei due fratelli responsabili del già buon Cyrus, con tutto un carico di struggimento ed aspettativa che un passo alla volta è riuscito a portare alla mente - e soprattutto al cuore - del vecchio cowboy riferimenti a pellicole amatissime lo scorso anno come Another Earth, Young adult e Ruby Sparks.
Kenneth che cerca un partner per completare una macchina del tempo e rischiare tutto per cambiare le cose, che pare così folle da risultare profondamente vero ed umano, che è alla ricerca di qualcuno che abbia conosciuto il dolore di una perdita ed il peso del senso di colpa, che è sicuro di essere seguito anche quando nessuno pensa che possa essere davvero così, che vanno le cose.
Forse questo strambo "eroe" è un illuso, a pensare che tutto possa funzionare, che ci sarà sempre una scatola di salvataggio in caso di necessità, che si possa tornare indietro animati da un valido motivo e poi trovare il riscatto, quella possibilità che il mondo pare non voglia proprio concedere a chi risulta "strano" agli occhi di chi ripone la sua fiducia soltanto in domande prestampate per un colloquio, o a risultati che paiono più numeri che non materia dell'anima.
Forse tornare indietro è impossibile, e la macchina del tempo di Kenneth non esiste se non nella sua mente, eppure nella piccola Ocean Road pare che la storia possa d'improvviso cambiare, e viaggiare in avanti per ognuno dei suoi protagonisti: il posticcio Jeff tutto ego alla (ri)scoperta di un primo amore bollato come passatempo troppo in fretta, il supernerd Arnau pronto a fare il suo primo passo nel mondo dei grandi, la chiusa ed ostile Darius sulla via per mostrare una femminilità persa con la morte della madre.
La sicurezza non è garantita, perchè la vita fa male, spesso e volentieri.
Kenneth lo sa, perchè non è nuovo agli errori. 
Così come non lo sono i suoi improvvisati compagni d'avventura.
Jeff, Arnau e Darius lo impareranno passo dopo passo, impegnati in una ricerca che pare di quelle improvvisate dei ragazzini prede delle fantasie da Goonies stimolate dalle lunghe ed apparentemente eterne estati di vacanza, magari al mare. Magari proprio ad Ocean Road.
Poi, d'un tratto, si finisce per crescere, e perdere un pezzo alla volta tutta la poesia di quel coraggio assurdo e naif.
E non si può più tornare indietro.
Almeno fino a quando non compare uno come Kenneth, pronto a cambiare le cose.
La sicurezza non è garantita, per gli outsiders. Per "quelli strani" come loro.
Per Kenneth e Darius.
Che, poi, chissà dove andranno davvero a finire.
Ma sapete una cosa? Non importa.
Perchè quello che conta è che avranno compiuto quel passo.
Avranno trovato un nuovo motivo per dare un senso alla loro missione.
Il buon Frank Manila, chiudendo il post dedicato a questo film, lo ha definito "piccolo ma in realtà gigante".
Non poteva trovare parole migliori.


MrFord

"I don't know how to hide,
keep my shadow alive,
it's easy to defend,
the logic of a friend
and I don't know how to tell, is it heaven or hell
that I'll be going to
just as long as i'm there with you."
Badly Drawn Boy - "Logic of a friend" -


27 commenti:

  1. Ma pensa che non gli davo un copeco bucato! Se mi capitera' davanti gli daro' un'opportunita',allora.
    Ma il tuo preambolo (spero che non sia niente di grave,oh!) Fa sospettare una deriva di rimbalzo nell'apprezzamento, tipica di quando ritrovi per caso sullo schermo certe chiavi personali e che ti fanno dimenticare l'insieme della pellicola.

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    1. Giocher, anche io non gli avrei dato un centesimo, e invece mi ha sorpreso alla grande: e oltre a toccarmi a livello personale, trovo sia un ottimo prodotto anche pensandola "razionalmente".
      Davvero un film che merita il recupero.

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  2. Io l'avevo definito, all'epoca, piacevole come la torta della nonna appena sfornata. Una visione che ti conquista. E che, probabilmente, in sala non arriverà mai. Come una ricetta segreta, che si scopre solo col passaparola.

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    1. Io la tua l'avevo letta,ma non mi aveva trasmesso un tuo apprezzamento fino in fondo.Trasparivano dei grossi limiti, a mio modo di interpretarla..

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    2. credo sia un mio limite. non far capire mai un cazzo di quello che provo.

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    3. No guarda, e' mooolto piu' probabile che l'abbia letta io con addosso i miei occhialini bifacciali che stravolgono tra le righe, interpolano, snaseggiano saputi e deflorano i significati.. :)

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    4. Io invece ricordo la positività della recensione poisonesca, e mi aveva colpito la questione dlla torta della nonna.
      Film davvero da scoprire, e custodire gelosamente.

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    5. oh Ford, grazie!
      Che mi sento sempre tanto incompresa!!!! :)

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    6. De nada!
      Diamo a Poison quel che è di Poison! :)

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    1. Vedrai che ti piacerà. E' una delle sorprese migliori di inizio anno.

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  4. ...anche in casa Ford esistono tali giornate?
    non l'avrei detto mai...

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    1. Esistono sempre ed ovunque, Patalice.
      In fondo, anche quelle fanno parte della vita.

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  5. film molto carino, anche se non raggiunge il livello di cult assoluto.
    ma cos'è sta storia che hai messo anche tu un'immagine da beasts of the southern wild come header??
    aaargh, adesso mi toccherà cambiare la mia al più presto! :D

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    1. Pensavo che mi avresti accusato di plagio, e invece mi trovo anche a costringerti a cambiare l'header! Molto, molto bene! ;)

      E comunque gran bel film, questo!

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    2. ho già messo al lavoro il mio grafico di fiducia!
      se in questi giorni ti arriva una doppia razione di maledizioni, sai che è lui ahah :D

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    3. Ahahahahah sono curioso di quello che verrà fuori, a questo punto! ;)

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  6. anche per me è stata una bellissima sorpresa, un film da cui non ti aspetti nulla e che invece ti colpisce....

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    1. Bradipo, puoi dirlo forte. Sono uscito sorpreso dalla visione, magari fosse sempre così!

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  7. grazie per la citazione e per quel "buon" prima del nome!
    sono contento che questo piccolo film ti abbia in parte sollevato la giornata. ottimo poi constatare anche il paragone fatto da poison, è proprio come la torta della nonna, un aiuto per i momenti difficili.

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    1. Frank, grazie a te per avermi stimolato il recupero!
      Film preziosissimo, che rivedrò sicuramente in futuro, giornate storte o no!

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  8. Wow sembra davvero interessante, in questi giorni me lo sparo sicuro.
    Ieri mi son guardato Sinister, davvero niente male.

    Hai visto zero dark thirty alla fine?

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    1. Fratello, è davvero interessante. Poi fammi sapere quando l'hai visto.
      Sinister funziona, visto?

      Zero dark thirty una bomba. Ne parlerò all'inizio della prossima settimana.

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  9. Ei!
    Ma che coincidenza ho visto questo film stanotte e oggi per caso leggo qui la recensione!
    Dolce, lieve, e anche amaro; anche a me ha lasciato le migliori sensazioni. :)

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    1. Gran bel film davvero: unire il dolce e l'amaro così non è facile! :)

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