martedì 5 febbraio 2013

Looper

Regia: Rian Johnson
Origine: USA, Cina
Anno: 2012
Durata: 119'




La trama (con parole mie): nel 2074 i viaggi nel tempo verranno considerati fuorilegge, e le organizzazioni criminali non avranno più modo di sfruttarli per i loro traffici. Unica loro possibilità sarà quella di eliminare chi deve essere eliminato tramite un contatto tornato indietro al 2044 a capo di un gruppo di sicari chiamati Loopers, che si occupano di fare fuori i malcapitati che la mala del futuro spedisce loro per direttissima già incappucciati ed immobilizzati, nonchè carichi dell'argento che funge da pagamento per la commissione.
A volte può capitare che un Looper chiuda il suo stesso cerchio uccidendo il suo io del futuro, ed in quel caso ha diritto ad una sostanziosa liquidazione che gli permetta di vivere i suoi ultimi trent'anni nell'agio più estremo.
Quando Joe viene messo ko dalla sua versione anziana giunta nel presente per vendicare la moglie uccisa dagli uomini di un nuovo, potentissimo boss che pare pronto a chiudere i cerchi di tutti i Loopers, si ritrova alle costole l'organizzazione che ormai lo ha bollato come traditore e scopre di dover fermare la sua versione matura che pare intenzionata ad uccidere quello stesso boss ancora bambino.




I viaggi nel tempo sono senza dubbio una delle realtà cinematografiche che mi ha affascinato di più fin dai tempi dell'infanzia, quando strabuzzavo gli occhi di fronte alle meraviglie di gioiellini come Ritorno al futuro o Terminator, costruiti interamente sul concetto non soltanto dello spostamento temporale, ma anche e soprattutto sull'idea di cambiare il passato per poter di conseguenza modificare il futuro.
Con riferimenti di questo tipo di fronte, non dev'essere stato affatto facile per un regista cimentarsi in un genere decisamente ostico, che rischia di confondere il pubblico e diventare un castello di carte destinato, in un modo o nell'altro, a crollare inesorabilmente: Rian Johnson, giovane cineasta e sceneggiatore fino a questo momento praticamente sconosciuto - la cosa più importante che porta la sua firma è l'interessante episodio della terza stagione di Breaking bad tutto incentrato su una mosca - raccoglie la sfida e la gestisce decisamente bene, tanto da confezionare un lavoro che non sarà memorabile ma che rappresenta un più che discreto nuovo elemento per un ambito della sci-fi che la storia recente della settima arte pareva avere colpevolmente abbandonato.
Fatta eccezione di un paio di sbavature nello script, qualche minuto di troppo rispetto alla durata e per il trucco pessimo di Gordon-Levitt che non ho capito se applicato per indurirne i lineamenti o se per renderlo più credibile come versione giovane di Bruce Willis, il resto funziona e si lascia guardare in scioltezza, alternando momenti in cui è l'azione a farla da padrona - la sparatoria in pieno stile Die hard che vede il vecchio Joe contrapposto ad Abe ed i suoi pistoleri - ad altri decisamente più votati all'introspezione - tutta la parte ambientata nella fattoria e legata al rapporto tra il giovane Joe, la combattiva Sara ed il piccolo Cid -, a mio parere i migliori della pellicola.
Il doppio cammino narrativo, inoltre, permette ai protagonisti - ovvero le due versioni del Looper in fuga - di mantenere su differenti piani anche l'evolversi della vicenda, lasciando al vecchio Joe la parte più "terrena" della vicenda e a quello giovane i sentimenti ed i riferimenti all'eredità di un altro cult degli anni ottanta, quell'Akira nato dalle pagine del Capolavoro a fumetti di Otomo e divenuto poi film d'animazione ed oggetto di culto per i fan della generazione di Rian Johnson - e della mia, a dirla tutta -.
Il crescendo finale, tutto incentrato sui poteri del piccolo Cid, porta alla mente proprio l'appena citata opera nipponica, e sfodera il meglio sia per quanto riguarda gli effetti ed il tocco - splendida la carrellata laterale sulla fattoria sventrata dall'esplosione di rabbia telecinetica del bambino - che rispetto ai contenuti, tornando ad affrontare il cardine ed il senso dei viaggi nel tempo: cosa comporta la possibilità di tornare indietro per poter cambiare la Storia? E dove porta?
E' davvero possibile pensare che esista un futuro migliore, e che la via per trovarlo sia proprio quella percorsa? E' l'azione a giustificare i mezzi, o il contrario?
Ha più senso il desiderio di vendetta del vecchio Joe, che ha visto portarsi via la donna che l'aveva salvato, l'amore della sua vita, il significato del suo Tempo, oppure il futuro di un bambino dai poteri quasi divini, in grado di poter essere puro Bene o altrettanto terrificante Male?
L'amore cui rinuncia una persona ormai giunta all'ultima parte della sua vita o quello di una madre, che potrebbe cambiare il corso di un'esistenza ancora al principio?
Con queste carte si ritrova a dover fare i conti Joe, quello del presente, che non avrà più la vita che avrebbe avuto, e potrebbe pensare di costruirne una nuova da zero: una scelta che è tra il passato che è il suo futuro, ed il futuro che segnerebbe la fine di tutto quello che poteva essere, che è stato e non ha ancora vissuto.
Pare quasi di assistere al dilemma di una generazione posta di fronte a se stessa e alla successiva.
Quasi come se il giovane Joe fosse il padre del suo io futuro: sia esso un bambino, o un uomo che potrebbe essere suo padre, ma che altri non è se non lui stesso.
Voi cosa fareste, al suo posto? Quale grilletto dovrà essere premuto? E da quale Joe?
I viaggi nel tempo sono roba tosta.
E con tutti i limiti del caso, Rian Johnson pare averlo capito davvero bene.


MrFord


"So take the photographs, and still frames in your mind 
hang it on a shelf in good health and good time
tattoos of memories and dead skin on trial
for what it's worth it was worth all the while.
It's something unpredictable, but in the end is right.
I hope you had the time of your life."
Greenday - "Good riddance (Time of your life)" -



35 commenti:

  1. Anche la Siora Poison aveva cercato con successo di parlarne positivamente ma...No grazie.Passo.

    Feta di grossa,invereconda, uber cazzata. Non so perche'.

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    1. Ah ah ah! Giocher, stavolta non ero riuscita a parlarne positivamente, perchè l'idea è buona e l'inizio promettente, ma, secondo il mio incompetentissimo parere, nella seconda parte si fa prendere un po' troppo la mano e il risultato non mi ha convinto del tutto.

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    2. Giocher, secondo me invece è un buon intrattenimento. Certo, non sarà chissà cosa, ma in fondo se mi sono schiaffato Lincoln posso tranquillamente godermi film così! :)

      Poison, sai che invece, nonostante non sia perfetto, a me è piaciuto discretamente anche nella seconda parte?

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    3. Il fatto che io, nonostante la visione divanesco/casalinga sia riuscita a vederlo fino alla fine la dice abbastanza lunga sul gradimento complessivo. E' che secondo me nella seconda parte hanno infilato un po' troppo di tutto...

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    4. Un pò troppo ci sta, in fondo resta un film fracassone, no!?
      E ai film fracassoni qui si vuole sempre bene! :)

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    5. Poison non aveva fatto cenno alla cita di Akira, e ora che lo so, mi scorEggia ancor di piu'...

      #chitoccaAkiraMORE.

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    6. Giocher, ma io sono approssimativa! :)

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    7. Mais non,Madame! E'il gap gene/razionale! ;)

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    8. Giocher, secondo me Akira l'hanno toccato con rispetto!

      Poison, approfitto per suggerirti, in caso, di recuperarlo! Akira è un supercult!

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    9. Ho tanta di quella roba da recuperare che avrei bisogno io per prima di tornare indietro nel tempo, se no non me ne resta abbastanza! :)

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    10. Meglio abbondare, in fondo, no!? ;)

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  2. Fila liscio come l'olio senza alte pretese, ma riuscendo a catturare l'attenzione come accade coi viaggi nel tempo se ben raccontati. Il bambino novello Akira impressionante!

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    1. Lucien, concordo in pieno.
      E il piccolo emulo di Akira fa davvero paura! ;)

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  3. il miglior film sui viaggi nel tempo insieme a ritorno al futuro è indubbiamente donnie darko!

    questo è solo una robetta che comincia bene, poi si perde clamorosamente in una seconda parte noiosa e in un finale assurdo. la classica occasione sprecata.
    'na fordianata, insomma :)

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    1. Donnie Darko non sarebbe male, se non avesse tutta quell'aura teen a rovinarlo! Ahahahahaha!

      Comunque questo film è un discreto intrattenimento sul genere, ma come al solito tu cerchi solo cose pretenziose o cagate atomiche prepuberali, quindi che te lo dico a fare!? ;)

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    2. No dai! Come puoi parlare così di Donnie Darko!? È stato il primo vero cult del nuovo millennio!

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    3. Pesa, attento a quello che dici: potresti ricevere un pò delle bottigliate che normalmente destino al Cannibale! ;)

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  4. Donnie Darko = la cloaca piu' profonda della settima arte, se mi e' consentito.
    Senza offesa, ci mancherebbe.

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    1. Sicuramente niente di memorabile come l'hanno voluto presentare, anche se le ciofeche numero uno per me resteranno sempre Antichrist, La passione di Cristo, Il mercante di pietre e A serbian film. Quelli non li batte nessuno.

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    2. BRRRR! A Serbian film pellicola cinematografica lo era solo nel titolo.Mi basto' la rece del collega Massis, per capirlo..

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    3. Anche io l'ho massacrato nel post che gli ho dedicato l'anno scorso. Una vera immondizia.
      Ma gli altri che ho citato non sono da meno.

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    4. giocher, finalmente ho trovato qualcuno che ha dei gusti più terrificanti di ford!
      grazie, non pensavo ci sarei mai riuscito :)

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    5. Giocher, finalmente ho trovato qualcuno che ha dei gusti migliori di quelli del Cannibale!
      Anche se non è una novità, praticamente succede tutti i giorni! Ahahahahahah!

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    6. Detto da te, Kid, ne fo' un vanto!

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  5. Non è un capolavoro ma direi che si può vedere

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    1. Concordo in pieno, Luigi. Non indimenticabile, ma guardabilissimo.

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  6. Dal trailer non ci avrei scommesso mezzo soldo. Però a quanto pare non è la boiata che pensavo.

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    1. Frank, non sarà indimenticabile, ma è comunque un discreto film d'intrattenimento. Recuperalo!

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  7. a me la seconda parte mi si è fermata di traverso nell'esofago ma Willis che fa il bullo sul fighetto Gordon Levitt vale da solo il cosiddetto prezzo del biglietto...

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  8. Ma sì dai, si lascia guardare benissimo anche se concordo anche io sul fatto che il trucco usato per Gordon sia veramente brutto.

    Fratello, ho visto The last stand al cinema, niente per cui strapparsi i capelli, divertente e anche tosto con un paio di scene che valgono da sole l'intero film.

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    1. Il trucco è pessimo, ma almeno il film si lascia guardare.
      The last stand ancora non l'ho recuperato, ma appena ce la faccio me lo schiaffo senza pensarci due volte!

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  9. Mi ha fatto lo stesso effetto di "In time": idea geniale ma sviluppata davvero di merda - mi scuso per la volgarità della parola 'sviluppata'.

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    1. Giacomo, posso capire, ma rispetto a In time questo mi pare decisamente meglio.
      E tranquillo, sei scusatissimo! ;)

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