Esistono alcuni casi in cui un film, un libro o una serie, più che dalle storie che raccontano, vengono resi quello che sono grazie ad un personaggio: ad esempio, se la saga di Rocky non fosse stata poggiata sulle spalle del mitico Balboa e di uno Stallone che aveva scritto il personaggio sulla propria pelle probabilmente nessuno la ricorderebbe se non come l'ennesimo racconto del comeback del loser, e difficilmente lavori come Aguirre furore di dio o Fitzcarraldo avrebbero assunto le dimensioni che hanno ora agli occhi di molti appassionati se non fosse stato Kinski ad interpretare i due protagonisti.
Ray Donovan può tranquillamente essere ascritto a questa categoria.
Fatta eccezione, infatti, per il padre e rivale di Ray, il mitico Mickey dell'altrettanto mitico Jon Voight - che continua a gareggiare con Frank Gallagher per il titolo di peggior genitore del piccolo schermo -, tutti i personaggi e le storie raccontate anno dopo anno in questa produzione paiono infrangersi sull'ostinata graniticità del problem solver cui presta gran presenza Liev Schrieber, e perfino in una stagione come questa, segnata dal "lungo addio" al personaggio di Abbie, moglie di Ray, ogni tentativo di far prendere il volo a qualcosa o qualcuno che non sia lui continua a scomparire nel momento in cui il roccioso main characther entra in campo anche in punta di piedi.
Una premessa come questa - specie se legata alla quinta stagione di una serie - potrebbe suonare come negativa, e invece mi ritrovo per l'ennesima volta ad applaudire una qualità che continua a mantenersi costante e alta nonostante inesorabilmente Raycentrica e con qualche sbavatura in fase di scrittura - ho trovato, ad esempio, piuttosto vergognosa la gestione della figlia di pochi mesi di Bunchy, comparsa solo quando le esigenze di copione prevedevano e dimenticata neanche fosse una borsa il resto del tempo -, lasciando gli spettatori con un finale apparentemente "definitivo" - ma tutti sappiamo che non sarà così, essendo appena iniziata la sesta negli States - e la promessa di un rinverdirsi della faida tra Ray e suo padre, unico a tenere testa, in termini di carisma e magnetismo, al protagonista, riportando indietro l'orologio agli esordi di questo titolo, quando tra i due infuriava la tempesta.
La scelta, ad ogni modo, di chiudere la quinta stagione come è stata chiusa rappresenta anche una discreta scommessa per gli autori, che a questo punto potrebbero decidere di rilanciare il prodotto salutando alcune storylines e personaggi secondari e concentrarsi su un nuovo corso per Ray Donovan, che potrebbe portare l'intero prodotto ad un livello ancora più alto o far capire a spettatori e sceneggiatori che, come tutte le ottime serie, andrebbe salutata quando ancora si trova in cima.
In casa Ford, comunque, rimaniamo sintonizzati ed in attesa di scoprire che ne sarà della banda dei Donovan, considerato che il personaggio di Ray ed i suoi "sogni ad occhi aperti" - riferimento alle apparizioni della moglie defunta - sono riusciti nell'impresa di colpire anche il Fordino nonostante questo titolo non possa contare su una sigla accattivante - fattore molto importante per il piccolo Ford - ed i suoi due preferiti continuino ad essere House e, neanche a dirlo, Frank Gallagher.
Alzo dunque i calici neppure appartenessi alla scombinata e combattente famiglia Donovan - e ne scorre di alcool, da quelle parti -, e spero che il futuro, per loro, pur tra sangue e battaglie reiterate, continui ad essere potente come il personaggio cardine della storia.
MrFord
Abbandonata già da tempo.
RispondiEliminaSarà che i miei personaggi preferiti della serie erano tutti fuorché il granitico, inespressivo e pure piuttosto noiosetto Ray. Se lui non fosse il protagonista, la serie sarebbe meglio.
Peccato solo che si chiami Ray Donovan... :)
Effettivamente non mi paiono proprio una serie e un personaggio per te. ;)
Eliminacavolo, sono rimasto indietro di due stagioni, ma in questo periodo di serie tv non ne ho proprio voglia... anche se sento che Ray ogni tanto chiama.
RispondiEliminaNon capisco perché sia così sottovalutata come serie...
Pensa che invece io in questo periodo ho molta più voglia di serie che di film. Ma capita. ;)
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